Ecco...ci siamo. È arrivato il giorno del made in internet. Lo aspetto da così tanti giorni e ora che ci siamo non mi fa né caldo e né freddo. Non che non ci voglia più andare eh, non fraintendetemi, è solo che non mi sembra vero che il giorno è arrivato. Le cose all'Università vanno benissimo, io e Sofia stiamo già studiando come delle matte, cerca sempre di rassicurarmi e mi sostiene ogni volta che mi vengono le crisi di nervi. Penso di non essere abbastanza per questo corso di laurea, e mi sto impegnando per non finire fuori corso.
Ho parlato con mia madre al telefono ed è contenta della mia scelta, preferisce cento volte filosofia a disegno, pittura, scultura e robe simili. Mi manca tanto. Quando riuscirò ad avere un buco andrò subito a trovarla.
Ma ora pensiamo al made in internet e a divertirci! Me lo merito, insomma, mi sono impegnata tanto all'Università.
Mi sono svegliata presto, alle cinque ero già allegra e pimpante. Dopo aver studiato tutta la mattina, alle undici mi sono messa i primi vestiti che ho trovato nell'armadio e naturalmente non poteva mancare la felpona dei mates che mi sta tre volte perché a me i vestiti piacciono larghi.
Basta cincischiare, si parte! Esco di casa con il sorriso sulle labbra e mi dirigo a casa di Sofia. Il piano è mangiare fuori, farci un giretto e poi andare al made in internet. La aspetto sotto casa sua per una mezz'oretta perché, da dormigliona che è, fa molta fatica ad alzarsi dal letto. Bah! Perdigiorno.
- Ehi Beby! - finalmente, alle undici e mezza, ha permesso alla sua giornata di iniziare.
- Ehi Sofi! Allora andiamo a mangiare? - Sofia annuisce energicamente.
- beh sai, non ho fatto colazione quindi ho famee! Ah, ti devo anche presentare due miei amici che vengono al made in internet - io annuisco contenta. Mi è sempre piaciuto fare nuove conoscenze.
Arriviamo in piazza duomo e vedo due ragazzi che si avvicinano a noi. Sofia appena li vede li abbraccia e mi mette una mano sulla spalla.
- Beby, lei è Valeria e lui Giacomo. Valeria, Giacomo, lei è Beatrice, ma chiamatela pure Beby - sono pronta a stringere loro la mano ma mi abbracciano calorosamente. Non mi aspettavo tutta questa confidenza.
- Piacere di conoscerti! - dicono all'unisono.
- Piacere mio! - rido. Mi stanno simpatici.
Dopo esserci presentati, troviamo un posto in cui pranzare e ci fiondiamo dentro. Parliamo del più e del meno e io mi diverto un mondo. Ci facciamo un giro in centro ma siamo così presi dal momento e dall'euforia di quello che ci aspetta la sera che si fanno le cinque in un battibaleno.
Il concerto inizia alle otto ma dobbiamo essere lì prima anche per essere in una buona zona in cui poter vedere bene, così ci incamminiamo.
Dopo tre ore passate in piedi in coda, mi accorgo che non è stata proprio una furbata stare fuori a vagabondare tutto il giorno ahahah! Però siamo ancora giovani e forti, se non le facciamo ora ste cose non le facciamo più!
Finalmente il concerto inizia. Dopo un'ora passata a ballare sulla musica che Tudor mette in console, sono arrivati i Mates e io trattengo il fiato appena li vedo. Rido, ballo, mi diverto un mondo.
A fine concerto, con il nostro biglietto possiamo entrare nel backstage e incontrarli, scattare foto con loro, così cogliamo subito l'occasione e ci fiondiamo dentro.
Dentro c'è confusione, i fan fanno le foto con loro insieme a un sacco di altra gente per fare prima, e a me sta per passare la voglia quando i miei amici mi spingono quasi tra le loro braccia.
- Ehi! Mi ricordo di te! - dice Surry sorpreso. - sei quella del negozio di videogiochi! - A quel punto mi copro la bocca con la mano per non gridare. Sono ridicola! Perché mi comporto in questo modo? Beh, forse perché sono  una loro fan sfegatata.
- Anche io! - esclama Sascha. - sei la ragazza del supermercato! -
- Ti ho incontrata qualche giorno fa...o meglio scontrata! Hai mantenuto la tua promessa vedo, sei qui - conclude Giuseppe.
- Pare che l'unico che non ha avuto la fortuna di incontrare questa bella ragazza sia io! - si lamenta Stefano e tutti ridono.
- beh non è vero, mi incontri stasera! - dopo un momento di panico iniziale, anche io sono riuscita a sbloccarmi.
- vedervi tutti insieme fa un effetto totalmente diverso! - continuo.
- ehi ragazzi! Come state? - chiede poi Giacomo, spuntando alle mie spalle.
- è un secolo che non ci vediamo! - li rimprovera Valeria. Quando i Mates riconoscono i due ragazzi si affrettano ad abbracciarli affettuosamente, e iniziano a discutere con quella scioltezza che caratterizza solo i vecchi amici.
Io e Sofia ci facciamo perplesse.
- un momento...ma voi vi conoscete? - chiedo.