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Terza puntata [4/4]

«E la coppia che andrà nella cabina della verità è formata da...» Ryan, dopo aver posto alle coppie della fuga domande riguardo il loro appuntamento, era passato alla parte interessante della faccenda, quella che premeva a tutti. «Mark e Jade.»

Lo sapeva. Non gliel'aveva detto solo Carter, ma anche Haylee e Leighton, eppure era stato lo stesso un colpo al cuore. Forse perché ora era ufficiale, o forse perché tutto di lì a poco sarebbe potuto cambiare, ma Jade sentiva su di sé una pressione che non le piaceva affatto.

Mark la prese per mano e la condusse con una certa fretta verso la piccola stanza in cui avrebbero scoperto la verità, cosa che la gettò nel panico.

Erano davanti a uno schermo con dei laser verdi che sembrava li stessero scannerizzando, anche se sapevano entrambi che il verdetto era già scritto e la suspense serviva solo per loro e il pubblico.

Jade aveva scelto in cosa credere. Quel momento era paragonabile ai giri in aria della famosa monetina, e lei era lì a sperare ardentemente con Mark, ma le era chiaro che uno dei due sarebbe rimasto deluso dal risultato, perché sembrava che fossero presenti con due pensieri opposti.

Non voleva rinunciare a Carter, non voleva abbandonare Haylee, non voleva lasciare la casa prima di aver potuto conoscere Scott o qualche altro ragazzo.

La mano di Mark al posto che darle conforto la faceva sentire imprigionata in un qualcosa che non voleva. I secondi passavano e lei sperava che la sua forza di volontà avesse la meglio su quella del computer nel caso fosse stata diversa dalla sua.

E poi avvenne.

NO MATCH.

Mark sciolse le dita che si intrecciavano alle sue e Jade, una volta appresa la notizia, si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo che cercò di camuffare con un rantolo dispiaciuto, tanto che il ragazzo le accarezzò la schiena e le mormorò un "mi dispiace" all'orecchio prima di baciarle la tempia.

Uscirono da lì con il sudore freddo lungo la schiena e una spossatezza mai avvertita prima. Mark tornò in casa ma Jade si concesse un secondo fuori prima di rientrare.

Appoggiò la fronte al muro e allargò le braccia su esso per trovare refrigerio dalla superficie fresca, anche se sembrava che volesse abbracciare la casa in cui più che mai, in quegli ultimi giorni, si era sentita sicura.

Rientrò sconvolta e confusa e, oltre a vedere la delusione della maggior parte delle persone che avevano votato per loro e speravano di vedere il primo match perfetto, notò tre o quattro sorrisi soddisfatti. All'inizio rispose timida e poi sempre più sollevata, forse non era l'unica a desiderare di continuare a restare in gioco.

*

Ryan, durante la cerimonia di accoppiamento, non aveva perso tempo e, dopo averli salutati, aveva dato il via al rituale, questa volta erano gli uomini a scegliere le ragazze e a iniziare fu CJ che, inaspettatamente, scelse Larissa.

Poi fu il turno di Spencer che scelse Daisy prima che Drew la volesse accanto a sé nonostante non fossero un match perfetto. Una mossa saggia che nascondeva un barlume di interesse nato dopo la fuga d'amore di lui e la scelta che fece lei la settimana prima durante la puntata.

Dopo toccò a Scott che sorprese tutti nominando Jade. I ragazzi avevano notato che di solito la persona che aveva fatto parte di un no match era una delle ultime a essere scelta, invece Scott aveva invertito quella tendenza.

Alle domande di Ryan aveva risposto che aveva capito che poteva esserci del potenziale tra loro e anche Jade convenne, con un sorriso rilassato che in una settimana nessuno aveva mai visto grazie a Mark.

Mentre Carter sceglieva Olivia il dialogo tra Scott e Jade sui divanetti si fece interessante, anche se dovevano sussurrare per non interrompere il programma.

«Perché hai vinto la prova se non volevi stare con lui?»

Jade lo guardò con gli occhi sgranati e un'espressione allibita prima di arrossire. Come poteva sapere che non voleva stare con Mark quando nemmeno lei sapeva cosa pensare a riguardo?

Non ebbe il coraggio di contraddirlo o arrabbiarsi con lui, dividere uno spazio così ridotto in due l'aveva destabilizzata. Scott aveva gli occhi nocciola di una sfumatura così chiara che catturava ogni sua attenzione rendendo vano il tentativo di concentrarsi su altro, così Jade lo fissò con aria interrogativa, tanto che lui continuò: «Ti ho guardata e, per quanto Mark non ti dispiacesse, lo allontanavi. Il tuo corpo parla più chiaramente di te.»

Intanto davanti a Ryan si era presentato Drew che aveva chiamato Taylor.

Ti ho guardata.

Lui l'aveva osservata per una settimana. Lei era riuscita a far interessare Scott almeno quanto lei aveva notato lui. Pensava che le scuse di lui fossero dovute a un errore di valutazione, non a una reale attrazione nei suoi confronti.

Sorrise in modo dolce e sicuro, quasi avesse voluto giustificarsi.

«Sono una persona competitiva, non volevo perdere.» Essere sincera con lui era molto più facile di ogni avvicinamento a Mark di quella settimana.

«Hai perso nel momento in cui hai vinto.»

Dylan e Haylee, nemmeno a dirlo.

«Vado a tentativi.»

Un'altra verità che descriveva la sua permanenza in quel programma. 

Le piaceva stare così vicina a lui, non aveva mai pensato a una cosa simile. Era una presenza diversa da quella di Carter, così prossimo alla perfezione per lei, ma era forte allo stesso modo. Si sentiva travolta.

«Anche io lo sono?»

Le piaceva quella smorfia sfrontata che cercava di assumere Scott per mostrare una sicurezza che probabilmente non aveva, ma adorava ancora di più il fatto che stessero flirtando per la prima volta con una naturalezza sconvolgente senza farlo di fronte agli altri, in modo aperto.

«Se mai io potrei essere il tuo tentativo, dato che tu hai scelto me.»

Nick e Mia.

Scott fece per stiracchiarsi e con la scusa posò il proprio braccio dietro le spalle di lei, appoggiandolo lungo il bordo del piccolo divano in tek.

Simon e Dakota.

«Speriamo di far parte di quelli ben riusciti e non degli errori.»

Bisbigliò a voce così bassa che Jade quasi fece fatica a sentirlo, tanto che dovette avvicinarsi ancora di più a lui e le guance divennero accese, cosa che suscitò curiosità nelle coppie attorno a loro.

Quella situazione le piaceva parecchio.

Liam e Leighton.

«Lo si può sempre scoprire.» Sorrise con una punta di malizia, stando al gioco di Scott. Era bello come riuscissero a capirsi, perché sembrava che negli occhi di lui ci fosse la comprensione di gustarsi il momento con calma, non come aveva fatto Mark in quella settimana.

Mark scelse Annah per forza di cose, dato che erano gli ultimi rimasti.

«Ora è arrivato il momento di scoprire quante accoppiate perfette avete indovinato stasera.» Ryan attirò l'attenzione di tutti, era arrivato il momento di scoprire se erano diventati più ricchi o meno. «Spero per voi che sia andata meglio delle altre volte. Guardiamo.»

Nel dirlo diede loro le spalle per fissare le luci che avrebbero dovuto accendersi e l'illuminazione lì attorno si spense, creando suspense e atmosfera. Un'oscurità che costrinse Jade a cercare la mano di Scott come supporto, delle dita che al posto di farla sentire in difetto – come quelle di Mark – riuscivano a tenerla ancorata alla realtà e a calmarla. Un'ottima cosa.

Un fascio fece esplodere le grida di soddisfazione dei ragazzi.

Due.

Tre.

Arrivarono a quattro, poi le luci in studio si riaccesero.

«Bene ragazzi, il doppio delle puntate precedenti. State migliorando, ma ne avete ancora di strada da fare. Mi raccomando, impegnatevi. Ci vediamo durante la settimana, buona serata.»

«Mh» mormorò Jules con disappunto.

«Cosa c'è?» Logan si girò verso di lei, la puntata non gli era dispiaciuta. Era curioso di sapere quando Dylan e Haylee fossero riusciti a vincere una prova per vedere se erano un match perfetto o meno. Scoprirlo sarebbe stato importante per tutto il gruppo.

«Non mi piacciono le coppie di questa serata.» Sottolineò il concetto con una smorfia che le fece arricciare la bocca.

«Non ti piacciono solo perché Carter ha scelto la ragazza che ha puntato fin dall'inizio, il suo solito prototipo. Quello che a te non piace, se vogliamo dirla tutta.» Le sorrise soddisfatto sapendo di aver fatto centro.

Jules alzò le sopracciglia e incassò il colpo solo per prendere tempo e tornare all'attacco.

«Se vogliamo dirla tutta» Gli fece il verso. «Come mai sei qua e non in compagnia di Kat?»

Logan alzò gli occhi al cielo mentre appoggiava la testa allo schienale del divano. Sapeva che l'argomento sarebbe saltato fuori prima o poi, soprattutto se durante la settimana aveva provato più volte a invitare Kat a un loro ritrovo.

«Si era dimenticata di avere un impegno.» Decise di rimanere sul vago nella speranza che sua madre decidesse di non approfondire l'argomento, per quanto sapesse essere vana quell'aspettativa.

«Davvero?» Finse sorpresa prima di esprimersi con sempre maggiore divertimento. «Cos'è questa volta? Deve provare a coltivare la pianta dei dollari, inventare la posizione yoga della vongola sventrata, a trovare l'angolazione migliore e nuova da cui riprendere il suo apprezzabilissimo tatuaggio sulla natica o a trovare un modo per diventare famosa senza avere un reale talento?»

Odiava assumere la parte della madre ipercritica nei confronti della ragazza di quello che considerava un figlio, ma da quel che aveva visto e sentito su Kat c'erano delle cose che non riusciva proprio a digerire di lei, non quando cercava di sfruttare Logan per i propri scopi personali.

«Sei ingiusta» le disse in tono incolore cercando di non darle corda. «Comunque è uscita a bere qualcosa con le amiche.»

«Ok, quindi affina la soave arte dell'alcoolismo. Ora capisco come mai ti piaccia tanto.» Di solito il richiamo all'arresto di poco prima era un motivo di ilarità tra loro, un modo per esorcizzare ciò che era successo, invece Jules l'aveva usato quasi come un'accusa quella volta, e si morse il labbro non appena si accorse della sciocchezza che aveva detto.

Ecco perché non le piaceva Kat: che fosse presente o meno metteva discordia tra loro due e li faceva viaggiare in direzioni opposte, e odiava sentirsi lontana da Logan che l'aveva protetta con tutte le sue forze non appena aveva potuto.

«Stai esagerando.» Iniziava a innervosirsi della cosa, ormai stanco di quello scherzo che era durato pure troppo. Non era lì per essere giudicato in base alle proprie scelte e agli errori commessi, ma voleva trascorrere del tempo con la zia per svagarsi un po', non c'era bisogno di rinfacciargli quanto il rapporto con Kat facesse acqua da tutte le parti.

«Hai ragione» convenne Jules prima di prendergli una mano e accarezzarne il dorso, cosa che lo calmava fin dall'infanzia. «Ma vedo come sta agendo questa ragazza, e non mi piace. Sembra che stia cercando di ingraziarsi la gente che ti circonda più che piacere a te, e pare lo faccia quasi volesse incastrarti. Mi preoccupo per te.»

Gli accarezzò una guancia prima di vederlo rilassare le spalle al suo tocco. «Perché ti voglio bene.»

«Non la devo sposare. È una frequentazione stabile, non lo nego, ma al momento non è nulla di più.»

"Per fortuna", avrebbe voluto dire la donna, ma decise di mordersi la lingua e limitarsi a pensare una simile cosa, non voleva ferire il nipote più di quanto avesse già fatto.

Si limitò ad abbracciarlo e coccolarlo un po', cosa che Logan le permise con gioia, era il modo in cui preferiva riappacificarsi con la madre.

Oliver era soddisfatto.

Alla faccia di Jade e dell'anima gemella.

«Cos'hai?» gli chiese una scocciata Amber davanti a quel ghigno contento.

«Tu lo sai, vero, che Carter ha scelto la ragazza che ha sempre puntato e che farà di tutto per portare la cosa fino alla fine?» Sapeva di aver avuto ragione la settimana prima, e la cosa lo appagava.

«Questo non vuol dire che sia la sua anima gemella» rispose la sua ragazza piccata, non le piaceva aver torto, anche se molto lontanamente.

«Come non vuol dire che per forza lo sia Jade.» Le fece notare con naturalezza. «Devo scrivere a Logan e Seth, subito.»

E così fece.

«E perché?» non capiva dove volesse andare a parare.

«Ho lanciato una scommessa.»

«Sentiamo, spara.» Lo invitò Amber.

«Beh, ho fatto notare la questione "Olivia" e ho detto che per me Carter non sarebbe arrivato fino in fondo. Insomma... ci sono le telecamere. Va bene far finta di farsi qualche ragazza nei video, come in Abyss, ma non penso gli farebbe piacere diventare il protagonista di un film porno. Tu non hai idea di quanto sia in grado di far urlare le donne...»

Sì, si stava divertendo a sbalordirla.

«A dire il vero una mezza idea ce l'ho. È capitato di assistere, purtroppo, a qualche suo rendez-vous durante i tour. Ma non voglio credere che arrivi a tanto.»

Oliver fissò lo schermo del cellulare.

«Beh, a quanto pare Seth la pensa come noi, ma Logan non è del nostro stesso avviso.» Evitò di metterla al corrente della pesante battutaccia che aveva aggiunto per sottolineare il concetto.

«Anche io voglio scommettere.» Insistette Amber.

«Le scommesse sulle migliori amiche non valgono, noi vogliamo carne al fuoco.»

La donna alzò gli occhi al cielo, contrariata. «Uomini.»

«Questo gioco è spietato.» Cody era serio mentre si sistemava al meglio sul divano, sdraiato in mezzo a tanti cuscini. Era pronto per godersi l'ultimo film della Marvel.

«Perché?» Seth, rannicchiato sull'altro lato, alzò un sopracciglio con fare dubbioso. Aveva tanti aggettivi per descrivere il programma, ma spietato non era tra questi. Avrebbe pensato a una forma di intrattenimento, quindi al termine coinvolgente, forse era leggermente trash, ma non si sarebbe spinto oltre con i termini.

«Non è facile. Guarda Jade.» Cody indicò la televisione con il telecomando, anche se Are you the one? era finito e su MTV passava qualche pubblicità. «Era terrorizzata dal fatto che potesse stare con Mark, ma andava in giro a mostrare la sua finta sicurezza, forse per autoconvincersi.»

«Non ti seguo.» Il bassista si grattò il mento, interessato da quel discorso e dubbioso riguardo alle parole del marito.

«Magari uno trova la persona più adatta a sé, ma non è quella per cui si prova qualcosa.» Esitò un attimo prima di continuare. «È la tua metà ideale, ma solo sulla carta.»

Seth si avvicinò per baciargli una guancia, ricoperta da un velo sottile di barba. «Allora sono fortunato ad aver trovato la mia metà ideale, la mia persona.»

«Puoi scommetterci le tue chiappe d'oro che sei stato fortunato.» E gli pizzicò una natica.

Seth, però, era ormai assorbito dai ragionamenti che le parole di Cody avevano scatenato.

«Penso che tu abbia ragione, comunque.» Ed era questo che gli piaceva di lui, il fatto di poterci scherzare e, un attimo dopo, poter crescere con i loro scambi verbali più seriosi. «Deve essere brutto sapere di essere legato a una persona potenzialmente perfetta per te, ma non provare nulla. Ti fa sentire come se avessi fallito. E sai qual è la parte peggiore?»

Cody scosse la testa.

«Che può capitare anche a Carter. Anzi, ho quasi paura che per lui sia più facile che per gli altri.» Carter non era tra le persone più facili da gestire, ma era un uomo buono che metteva l'anima in tutto quello che faceva, e Seth lo ammirava dal più profondo del suo cuore. Non era da tutti esporsi così tanto al proprio pubblico per offrire una finestra sul proprio mondo. Certo, non era di facile interpretazione, ma era il suo bello. Provava un affetto sincero per ogni componente dei Glory, ma Carter era il più delicato, alle volte, e non se ne accorgeva nemmeno.

«Di sicuro il patto che ha stretto con Jade può portarlo in questa direzione.» Convenne Cody, sempre più meditabondo. «È comunque una delle sue opzioni, in quanto l'unica fuori gara è Mia. Quindi c'è una possibilità concreta che accada.»

Rimasero in silenzio entrambi mentre i titoli di testa del film scorrevano davanti a loro. Fu Cody a rompere il silenzio, impressionato dall'empatia del marito: «Sai cosa c'è?»

«No, cosa?!»

«Anche io sono fortunato ad averti trovato.»

E si augurò che potesse esserci un lieto fine pure per Carter.

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