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Terza puntata [2/4]

Jade boccheggiò un attimo prima di rispondere, Carter riusciva a intimidirla. «Non lo so. È carino, ma non lo conosco. E se fosse la mia anima gemella? Uscirei da questa casa subito e passerei tutto il mio tempo con lui. Se poi scoprissi che non è la persona che, nonostante tutto, fa per me? La cosa un po' mi terrorizza.»

Non voleva trattenersi, Carter era riuscito a metterla a proprio agio nonostante tutto. Era il discorso che le metteva una certa ansia, tanto da farle passare le dita sul contorno del labbro inferiore, cosa che faceva spesso quando era preoccupata per qualcosa.

«Stesso discorso che è avvenuto con Mia» ammise, rinfrancato di poterlo dire a qualcuno. «E avevo ragione, si è poi rivelato un fuoco di paglia. Mi sono basato sull'attrazione immediata e non è stata una decisione saggia.»

Ne parlava con semplicità, come se il fatto non l'avesse toccato. E forse era proprio così, cosa che sbalordì Jade. Lei non riusciva a buttarsi a capofitto in una situazione simile senza essere coinvolta, ecco perché cercava di frenare l'entusiasmo di Mark, per quanto coinvolgente potesse essere.

«Non penso che la sua sia attrazione, ma penso che si sia fatto influenzare dai sensi di colpa e dal gruppo.» Jade lo confessò senza paura di dare un giudizio negativo. Non credeva che Mark fosse stupido, affatto, ma sapeva quanto la partecipazione al programma amplificasse e distorcesse le sensazioni di ognuno, lo provava anche lei.

«E se dopo questi ascendenti scoprissimo di essere anime gemelle? L'idea di arrivarci per caso non mi consola né mi tranquillizza. Vorrei affrontare un percorso, una crescita. In fondo sono qui per questo.»

Carter rimase colpito. Jade, la piccola e timida Jade dagli occhi chiari e tondeggianti, aveva le idee più chiare di lui, che di anni ne aveva quasi dieci di più, all'incirca. Lei non sapeva come affrontare quel programma, ma sapeva il perché e, forse, quella era la chiave di tutto.

Avrebbe voluto continuare a scoprire cosa aveva da offrirgli, avido di conoscere ogni dettaglio che si nascondeva dietro alle lentiggini che si acuivano con il suo imbarazzo, ma furono richiamati dagli altri.

«Jade, Carter!» urlarono Mark, Dylan e Haylee dalla piscina. «Smettetela di filosofeggiare e unitevi a noi!»

Carter non se lo fece ripetere due volte, in acqua c'erano un sacco di corpi femminili mezzi nudi e lui non era nessuno per rifiutare la propria presenza a chi così ardentemente la richiedeva. «Su, andiamo!»

«Non posso ancora bagnare i punti» aggiunse Jade sconsolata nel vedere la facilità con cui Carter riusciva a distogliere l'attenzione dai loro discorsi.

I punti. Li stava odiando. Ancora un paio di giorni e avrebbe potuto tornare a bagnarsi senza problemi, salvo poi asciugare la ferita con cura.

«Ma puoi sempre sederti sul bordo per rinfrescarti e allietare gli altri della tua compagnia, non vorrei che se la prendessero con me per averti tenuta lontana da loro.» E non avrebbe voluto che pensassero che tra loro ci fosse qualcosa di più. Forse era il caso di rendere nota la loro amicizia.

Jade seguì prima il suo consiglio e poi lui: si sedette sul bordo e, mentre Carter si immergeva con lentezza in acqua, lei girò attorno alla piscina per decidere il da farsi.

Scott la accolse con un sorriso smagliante corredato da una strizzata d'occhio.

Le si attorcigliò lo stomaco, Scott era quello che più l'attraeva oltre a Carter. Lo riteneva proprio il suo tipo, ma era più gentile rispetto ai ragazzi che lui le ricordava e di cui si era sempre interessata. Il fattore "bastardaggine", che tanto richiamava alla memoria i suoi ex, non sembrava appartenergli, ed era sicuramente un punto a suo favore. Gli rispose con un sorriso radioso, improvvisato come la sua rinnovata allegria.

«Vieni» le disse Carter, ormai dentro l'acqua, capendo quanto stesse tentennando a causa degli sguardi che aveva puntati addosso. Nonostante non parlasse spesso, meno che mai a sproposito, era facile per lui leggere ciò che si nascondeva dietro ai movimenti di Jade e ai suoi occhi.

«Davanti a tutti? Subito?» rispose divertita per alleggerire il silenzio carico di aspettativa che le gravava attorno.

Fece ridere tutti e approfittò del momento per sedersi sul bordo. Iniziò a bagnare i piedi provando un istantaneo senso di ristoro, non credeva di aver così bisogno di rinfrescarsi. Era sicura che fosse l'effetto "Carter".

«Quindi cos'è questa cosa?» CJ si rivolse a lei, catalizzando l'attenzione dell'intero gruppo radunato nei paraggi della piscina, l'unica attività che potevano concedersi durante le giornate, questo perché la villa in cui alloggiavano distava un paio di chilometri dal mare ed era rialzata sopra a esso, cosa che non permetteva di raggiungerlo con facilità. La spiaggia che scorgevano appena dall'abitazione era la stessa su cui, la maggior parte delle volte, si svolgevano le prove. Era come se fossero in cattività. Di lusso, certo, ma pur sempre di prigionia si trattava.

Continuò solo dopo essere sicuro di aver catturato ogni sguardo lì attorno. «Stai provando a lavorarti Carter nel caso in cui con il tuo fido Mark non dovesse funzionare?! E dire che sembravi una delle più indifese.»

Le guance di Jade si tinsero di rosso, ma questa volta dalla rabbia. Preparò i polmoni per rispondergli a tono, ma Carter fu più veloce di lei a prendere parola.

Usò un tono pacato che, però, non ammetteva repliche, specialmente se lo si guardava negli occhi: armi così potenti che nessuno stupido avrebbe voluto controbattere poi. Il verde, di solito così limpido, era screziato di un'ira gelida.

«In realtà siamo amici» sentenziò con una calma letale.

«Abbiamo messo in chiaro la questione del tatuaggio e, dopo aver capito che Jade è una fan dei Glory, siamo giunti alla conclusione che possiamo avere un bel rapporto. Senza nulla togliere a voi» aggiunse guardando CJ. «Ma lei e io partiamo avvantaggiati per costruire un legame amichevole. Niente di scabroso come molti stanno già fantasticando, purtroppo, ma siamo sicuri di viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda.»

Gran parte delle ragazze esalò un silenzioso sospiro di sollievo, mentre i ragazzi lo fissarono come se fosse pazzo. Non erano lì per stringere amicizia, specialmente con il sesso opposto, ma se a lui andava bene così loro erano più tranquilli.

Tutti tranne CJ.

«Dunque, fatemi capire...» insistette il ragazzo con fare scontroso, quasi la risposta di Carter non fosse stata affatto gradita e dovesse trovare un modo per smascherare il bluff che secondo lui Jade stava creando. «Per piacere a te dobbiamo prima superare l'esame del tuo miglior amico

Tutti detestarono il tono con cui pronunciò le ultime parole.

Jade, dal canto suo, decise di sfoderare tutto il proprio controllo per irritarlo ancora di più, anche se in realtà avrebbe voluto prenderlo a schiaffi per fargli capire quanto potesse essere idiota e fuori strada.

«Non so che tipo di ragazze tu sia solito frequentare, ma io un cervello ce l'ho e lo so usare a meraviglia. Chi mi piace e chi NO» lo fissò in modo diretto, nella speranza che il messaggio arrivasse chiaro e tondo. «Lo decido senza il permesso altrui. Fattene una ragione.»

Sapeva che non avrebbe dovuto comunicargli apertamente il suo sdegno, perché avrebbe potuto essere la sua anima gemella, ma non le era mai piaciuto particolarmente CJ come persona, e ora che aveva un motivo per detestarlo apertamente era più che contenta di cogliere l'occasione per mettere un muro tra lui e se stessa.

CJ fece per rispondere, ma fu Taylor a intervenire prima che la situazione degenerasse: «Fai un favore a te stesso: sta' zitto ed evita di umiliarti ulteriormente.»

Senza aggiungere altro CJ uscì dall'acqua e si diresse in casa, aveva bisogno di schiarirsi le idee e metabolizzare la figuraccia appena fatta.

«Beh» si inserì Mia. «Ricordami di non farti mai arrabbiare!»

Fece ridere il gruppo e le furono grati.

«Non giudichiamolo» disse poi Leighton, non le sembrava giusto che la maggioranza si coalizzasse contro una sola persona. «Avrà avuto l'impressione sbagliata e, magari, era una giornata no.»

«Nessuno lo accusa, però è stato veramente fuori luogo. Per i toni più che altro.» Scott si strinse nelle spalle.

«Bene, non vi sembra giunta l'ora di fare una partita a qualsiasi cosa? Maschi contro femmine.» Giusto per invogliare il contatto.

Simon, se non ci fosse stato l'avrebbero dovuto inventare.

*

Jade, dopo la prova del fuoco di CJ, che si era scusato con entrambi per la pessima accusa, aveva deciso di poter continuare sulla strada intrapresa, perché se quel litigio non le aveva rovinato la permanenza nella casa probabilmente non l'avrebbe fatto niente e nessuno, così si lasciò andare ancora di più.

Il rapporto con gli altri inquilini iniziava a essere assiduo e naturale, Mark le rivolgeva attenzioni meno morbose e riusciva a gestire meglio la situazione, tanto da renderle naturale ricambiare qualche carineria.

Ma il vero cambiamento era avvenuto con Carter: il loro rapporto si intensificava di giorno in giorno. Era bello vedere come si cercassero con lo sguardo quando qualcuno confermava con i propri gesti le parole che si erano scambiati tempo prima; ed era ancora più bello capirsi con un solo sopracciglio alzato, piuttosto che un sorriso nascosto alla vista degli altri quando Daisy si era allontanata da Drew per darsi davvero una seconda opportunità.

Anche gli altri avevano accettato il loro rapporto: avevano notato la complicità tra i due, ma si erano anche accorti che non c'era alcuna scintilla dovuta all'attrazione fisica.

Nessuno però si accorse mai della scia di rimpianto che si trascinava nello sguardo di Jade dopo che i suoi occhi avevano incontrato quelli di Carter. Un istante che non coglievano nemmeno le persone che la osservavano con attenzione in lontananza, troppo concentrati a pensare di ritagliarsi la loro possibilità prima che fosse troppo tardi.

Ma le ragazze, constatato il fatto che Jade non fosse una minaccia, avevano accettato il loro rapporto, cosa che costrinse la controparte maschile a darsi da fare per mettersi in luce rispetto a Carter e guadagnare punti per accorciare la distanza su di lui.

La settimana trascorse nella routine creata durante la prima: il mercoledì la prova, il venerdì la fuga d'amore, il sabato sera la cabina della verità e la domenica la serata della cerimonia di accoppiamento. Era tutto calcolato affinché la crew del programma riuscisse a creare un montaggio da mandare in onda il lunedì sera, una scaletta serrata fatta di materiali raccolti di giorno in giorno per essere completati con la parte della domenica in pochissimo tempo.

Fu così che arrivarono alla terza prova.

Ryan, dopo averli accolti sulla spiaggia e salutati, aveva detto loro che si sarebbero dovuti trasformare in pittori. Ma, c'era sempre un ma per le sfide, lui avrebbe suggerito loro una parola e i diretti interessati avrebbero dipinto con la propria lingua; con una ruota avrebbero deciso su quale tela disegnare, e gli ingredienti contemplavano cipolla, pasta d'acciughe, aglio, burro d'arachidi, chewing gum alla fragola e altre sostanze poco gradevoli.

«Prima toccherà ai ragazzi, poi alle ragazze. Le tre coppie che indovinano le rispettive parole nel minor tempo possibile vincono la fuga d'amore. Ora avete un minuto per scegliere il vostro partner».

Le coppie ci misero anche meno a scegliersi, soprattutto perché molti andarono sul sicuro. Mark si precipitò da Jade per metterle un braccio attorno alle spalle, Dylan abbracciò Haylee, Mia si avvicinò a Nick e gli altri si mossero di conseguenza, tanto che Carter, concentrato a guardare gli altri mentre sceglievano la propria metà, rimase senza partner e si abbinò ad Annah, l'unica a restare senza partner.

«Finalmente si fa andare la lingua!» commentò Scott appena prima che a una coppia fosse dato il via per iniziare la sfida.

«Almeno riusciamo a farci un'idea a riguardo» commentò maliziosa Annah continuando a far ridere gli altri.

La prova fu esilarante. Alcuni ci misero più di tre minuti per indovinare, altri una manciata di secondi e la persona a cui capitò la pasta d'acciughe rischiò seriamente di rivedere il pranzo.

Alla fine della gara le coppie vincenti furono tre: Mark e Jade, Liam e Taylor e infine Spencer e Larissa.

«Bene, ecco cosa vi aspetta come fuga d'amore: una giornata in un parco acquatico naturale situato nel meraviglio paesaggio della riserva del Blue Mountains National park. Buon divertimento ragazzi! Agli altri ricordo che dovranno compiere una scelta in vostra assenza, quella più accurata possibile. Noi ci rivediamo sabato sera per la cabina della verità.»

Ma i concorrenti della casa avevano pochi dubbi riguardo la coppia da mandare nella cabina, e i diretti interessati ne erano a conoscenza.

Solo allora Jade si accorse che la propria competitività le aveva giocato un brutto scherzo.

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