Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Sesta puntata [3/5]

Carter, che aveva assistito da lontano alla scena, sperava che Scott potesse essere di qualche supporto per la sua amica, ma da quando quell'ultimo aveva scoperto che l'ex ragazzo desideroso di una seconda possibilità era quello di Leighton si era messo sull'attenti e li stava seguendo come un cagnolino cui veniva sventolato un osso sotto il naso, avido di informazioni sulla ragazza.

Carter trovò il suo comportamento stupido. Non aveva bisogno di conoscere il passato di una persona per capire come conquistarla, in particolar modo se la storia non era andata a buon fine. Avrebbe preferito approfondire il discorso il giorno dopo con la diretta interessata per carpire quanti più dettagli su di lei, non su una persona che non era stata all'altezza della situazione.

Ma Scott era ancora un bambino ai suoi occhi, non aveva l'esperienza adatta per fare un simile ragionamento. Lui vedeva in quello che offriva la produzione l'unica via percorribile e quindi sfruttava al meglio ciò che gli capitava davanti.

Se solo Jade si fosse fermata ad analizzare i comportamenti di lui si sarebbe resa conto dei suoi enormi limiti, invece non riusciva a vederli, accecata dalla buona opinione che aveva del tatuatore. Carter non riusciva proprio a comprendere la cosa, era più forte di lui.

Si diresse da Olivia che, inaspettatamente, stava parlando con il proprio ex e con quello di Annah, un tipo per niente male con cui era facile parlare, poi aveva intrattenuto anche Leighton, ma solo dopo l'attacco di Scott, non voleva sembrare disperato quanto poteva sembrarlo l'altro, soprattutto perché Carter non lo era affatto.

Era desideroso di ritagliarsi uno spazio per sé, al di fuori dal caos del salotto dove c'erano più gruppi che creavano confusione a causa del loro vociare, ma prima di prendersi del tempo aveva controllato le condizioni di Jade: parlava con Haylee, il suo ex e Larissa, era sorridente, rilassata e aveva un colorito sano, quindi decise di poter abbandonare la sala con una certa tranquillità.

Uscì in giardino ma la sorpresa fu maggiore: non era solo.

Lì, seduto sui divanetti da esterno accanto a lui, c'era Travis intento a fumarsi una sigaretta.

L'interessato, quando lo vide, gli fece un cenno con la testa per invitarlo a sedersi accanto a lui, quasi fossero stati amici di vecchia data.

«Ecco uno dei tanti motivi che ha posto fine alla mia relazione. Avanti, siediti, parliamo un po'.» Per sottolineare le proprie parole batté la mano sulla seduta di fianco alla sua.

Carter lo detestava a pelle. Non era da lui giudicare dalle apparenze, ma i modi di fare dell'ex di Jade urtavano il suo sistema nervoso, quel suo muoversi lì dentro come se fosse casa propria era del tutto fuori luogo.

«E io cosa c'entro?» Chiese imponendosi un po' di buone maniere. Per quanto lo ritenesse un cretino non era detto che dovesse trattarlo come tale, quindi accettò l'invito e lo raggiunse sul divano.

«Beh, Jade stravede per te» rispose tra una boccata e l'altra della sigaretta. «È dura reggere il confronto con una persona con cui sai perfettamente di perdere in partenza per il semplice fatto di non essere quella persona.»

Travis lo guardò con la coda dell'occhio con un'aria soddisfatta. Era Carter Madden, ma era umano pure lui, voleva stuzzicarlo per vedere fino a che punto potesse mostrarsi perfetto e arrivare invece a rompere la maschera di patinata apparenza che secondo lui indossava.

«Si vede che è difficile offrire qualcosa di buono, no?» Una provocazione per una provocazione.

Quel tipo così presuntuoso pensava davvero che lui si facesse colpire dal primo arrivato?

Erano state poche le persone a rimetterlo al suo posto, e di certo non erano entrate nella sua vita per sbaglio e  non ci erano riusciti dopo cinque minuti di conversazione.

«Diciamo che mi sono adattato allo standard con cui sono stato trattato.»

«O, forse, la persona che stava con te si è adattata a quello che tu le davi» rispose pronto Carter. Se quello era un gioco era pronto a sferrare
qualche colpo basso, era bravo a improvvisare risposte taglienti e non si sarebbe tirato certo indietro.

«Hai un'opinione così alta di Jade?» Travis era stupito. Doveva ammettere che Jade non era male, ma era troppo perbene per lui. Non aveva voglia di impegnarsi e lei aveva fatto di tutto per fargli cambiare idea, nonostante non ci fosse riuscita e lui gliel'avesse dimostrato nel peggior modo possibile.

Non la odiava, ma provava piacere nel vederla in difficoltà, soprattutto perché al posto di domandarsi quanto ci fosse di sbagliato in lui, Jade era solita farsi un esame di coscienza e credere di essere lo sbaglio di ogni situazione. Sotto quel punto di vista gli era sempre andata bene, almeno lei non aveva mai recriminato nulla.

«Sì e no. Diciamo che oltre ad avere un'alta considerazione di lei, ho una pessima opinione di te.»

Carter si stava innervosendo, quel tizio iniziava a diventare fastidioso e non era così divertente rispondere a un minorato mentale simile, non c'era gusto.

«Sempre schietto, vero?» Travis non si lasciò scoraggiare, felice di quel minimo appiglio per arrivare dove voleva. Magari il percorso sarebbe stato più lungo, ma alla fine sarebbe giunto dove avrebbe preferito.
«Sai, per arrivare dove sono ho dovuto pestare qualche piede.» Carter alzò un angolo della bocca in modo amaro. Un gesto che avrebbe fatto rabbrividire ogni persona che lo conoscesse almeno un po', una cosa che invece aveva fatto rilassare Travis, convinto di aver preso possesso della situazione.
«E io che pensavo fosse merito del talento.»

«Un po' come il tuo per infastidire la gente? Magari è proprio per questo che vengo pagato, e tanto, per ogni cosa che faccio mentre tu sei ancora uno dei tanti.» Evitò accuratamente la formula "stronzo qualunque" perché gli pareva brutto, non voleva perdere le staffe e la dignità davanti a una nullità simile.

«Sai, devo dire che però ti ammiro per la tua sincerità» rispose Travis accendendosi un'altra sigaretta, segno che con lui non aveva ancora finito. «Jade dovrebbe imparare da te.»

«Non ne vedo il motivo.» Era stato sincero, anche se aveva fatto di tutto per nascondere la sorpresa in risposta alla frase di lui. Era convinto che Jade fosse la persona più cristallina della casa, ecco perché si sentiva fortunato ad averla al proprio fianco, non era di certo lui l'esempio a cui la ragazza avrebbe dovuto rifarsi; non aveva un minimo della sua purezza e sincerità. Carter era bravo a provocare, ma Travis sembrava così limitato mentalmente da non riuscire a capirlo.

«Sai, è interessante tutto ciò. Ho visto la puntata riassuntiva della scorsa settimana prima di venire qui, e ho trovato uno spunto interessante, oltre che un discorso di Jade trito e ritrito che mi ha ricordato perché la trovassi una palla mortale, al punto da portarmi a rompere.»

Carter non sapeva come prendere quelle parole, quindi decise di rimanere in silenzio affinché l'altro continuasse il proprio discorso.

Travis, con somma soddisfazione visto che aveva notato che Carter, per la prima volta, si trovava in difficoltà, continuò ad approfondire il discorso, cosa che all'improvviso gli stava davvero a cuore.

«C'è una cosa che Jade mi disse più volte, soprattutto al momento della rottura tra noi, un concetto che ha ripetuto anche a Scott. Ma non a te.»

Carter iniziava a scocciarsi, soprattutto perché poteva sentire lo soddisfazione di Travis trasudare da ogni parola, e non gli piaceva per nulla che finalmente avesse trovato un punto in cui aveva potere su di lui.

«Ci siamo lasciati...»

«Perché l'hai tradita» rispose pronto Carter, cercando di mettere fine a quella situazione sgradevole, eppure era convinto che Travis avrebbe protratto l'agonia il più possibile.

«Già, ma il punto è tutto quello che c'è stato attorno alla rottura. A come io sono arrivato ad andare a letto con altre e lei mi abbia scoperto con una di queste, perché con lei non ero soddisfatto. Eppure Jade al posto di incazzarsi mi ha detto che non provava nulla per me, che anche in quel momento provava soltanto indifferenza, perché io non le davo ciò di cui aveva bisogno.»

Carter si rasserenò, allora Jade non era stupida, perché per essere stata con un tipo simile doveva iniziare a dubitare delle sue facoltà mentali, lui l'avrebbe liquidato dopo il secondo cocktail in un locale, perché aveva la netta sensazione che si fossero conosciuti in un posto squallido simile.

«Beh, le ho risposto che lei dava ancora meno, anzi, non dava proprio nell'ultimo periodo, ecco perché mi scopavo la prima troietta che mi capitava a tiro. E, devo dire, che l'appellativo mi è costato un ceffone dalla tipa con cui stavo scopando, tanto che mi ha fatto uscire subito, non concludendo l'opera.»

Lo ammise senza il minimo imbarazzo o pentimento, come se la cosa facesse di lui un tipo giusto e non un coglione di prima categoria. Una bestia aveva più tatto di lui, e lo pensò per non offendere la bestia in questione.

«Sinceramente non capisco dopo questa storia possa portare, non c'è molto di cui vantarsi.» Gli fece notare Carter. Aveva imparato che nelle cose in cui una persona si lodava da sola era perché, fondamentalmente, erano ridicole e non c'era niente di cui andare fieri nella maggior parte dei casi.

«Hai ragione, meglio non divagare. Diciamo che in uno scambio di opinioni tra la mia ex e me, dopo il mio spassionato parere, la diretta interessata ha ribadito più volte – fino allo sfinimento – che da una relazione voleva con tutto il cuore essere scelta, perché era stufa di scegliere e di rincorrere. Vuole essere la soluzione di qualcuno, non l'opzione come è sempre stata. Un qualcosa di speciale e straordinario. Un qualcosa ben lontano dall'essere amata.»

Travis lasciò che l'ultima frase fosse assorbita e facesse da collante per tutto il resto del discorso, sicuro di aver posto il giusto accento anche sulla questione dell'essere scelta. Un puzzle che per uno come Carter non doveva essere difficile da mettere in ordine.

E, a giudicare dalla sua espressione, Travis aveva fatto centro.

«Ecco perché dico che Jade, in sincerità, dovrebbe imparare da te. Con Scott la risposta è stata diversa. Ma la vera domanda è: perché?» disse l'ex spegnendo la sua sigaretta, pronto a rientrare dopo aver messo al tappeto nientedimeno che Carter Madden, ormai seduto sul divano in un rabbioso silenzio, fatto di nervosismo e orgoglio ferito.

Quanto c'era di vero nel discorso di Travis? Perché, in caso lui avesse avuto ragione, Jade aveva risposto in modo diverso? Certo, poteva avere più risposte, ma perché cambiare l'unica così... complementare alla sua?

Dio, non voleva pensarci, non in quel momento, non davanti a Travis e a causa sua.

Travis si alzò, ma prima di lasciare Carter a rimuginare sui dubbi che aveva instillato in lui, decise di dare il colpo finale al suo monologo di poco prima.

«Comunque qualcosa di straordinario ce l'ha, chiariamo. Quelle labbra che sa muovere con una certa maestria attorno a un c...»

«Finisci la frase e giuro che ti spacco i denti, telecamere o meno.» Carter si alzò in piedi e strinse il collo della maglia nel pugno della propria mano, ormai al limite della calma. Era stufo di sentire parlare di Jade in quei termini. Poteva anche non essere perfetta come l'aveva idealizzata lui, ma non meritava di essere trattata come una persona senza valore al pari di una sgualdrina o una senza carattere. Jade aveva dimostrato tanto in quelle settimane, a lui soprattutto, e non era disposto ad ascoltare un'ulteriore stronzata sul suo conto.

«Tu una come Jade non l'hai mai meritata. Lei vale, e se non te ne sei mai accorto è un bene che tra voi sia finita. Per lei però, perché quello che ci ha perso sei tu.»

Lasciò andare la maglia di Travis ma rimase con lo sguardo nel suo, con il preciso intento di comunicargli la sua rabbia e incutergli un certo timore. Ci riuscì, ma l'altro cercò di non darlo a vedere.

«Uh, come ci scaldiamo per la piccola Jade. Allora ti piace.» Lo sguardo di Travis brillava di soddisfazione per aver torturato il nervo scoperto del cantante e averlo reso meno perfetto e padrone di sé di come voleva apparire.

«Certo che mi piace, se no non saremmo diventati amici» gli disse mentre si allontanava da lui prima di cedere all'istinto di prenderlo per il collo e non per la maglietta. Quello scambio di opinioni poteva finire lì, soprattutto perché era stanco di una persona che non sapeva dialogare senza provocare con meschinità e colpi bassi.

«È tutta qui la verità, Carter? Ti scaldi un po' troppo per essere uno a cui non interessa davvero, perché arrabbiarsi implica un certo coinvolgimento. E mi è stato detto giusto prima, non è farina del mio sacco.»

I cameramen erano pronti a dividerli, si vedeva quanto tra i due ci fosse una tensione pronta a esplodere, ma tutto scemò dopo una manciata di secondi.

Senza attendere risposta, quasi fosse la battuta finale del terzo atto, Travis rientrò e fu seguito a ruota da Carter, però i due intrapresero strade differenti. Non meritava risposta.

Jade, che aveva intercettato l'entrata in contemporanea dei due, si fregò un occhio con l'indice nello stesso momento in cui lo fece Carter, così si trovarono a metà strada, nel centro del salotto, dove tutti erano impegnati nelle loro conversazioni e quindi nessuno avrebbe badato a loro.

«Cosa è successo? Stai bene? Hai una faccia.» Jade gli mise una mano sulla guancia, ma Carter non se ne accorse.

La guardava ma non la vedeva. Travis era stato una parte di lei e più pensava quello più sentiva il bisogno di capire cosa si nascondesse davvero dietro Jade, perché non riusciva a comprendere come una simile ragazza potesse perdere tempo con uno come lui.

«Il tuo ex, l'ho conosciuto un po' meglio. Ho capito perché è finita, ma quello di cui non mi capacito è come tu ci abbia anche perso del tempo.» Era allibito e deluso, forse perché davvero da Jade si aspettava di meglio, non sapeva dire quale motivo lo spingesse a sentirsi in quel modo.

«Lo amavo. O, almeno, ho pensato di averlo amato, perché si era mostrato per molto tempo in modo diverso da come è in realtà. Errori di valutazione» disse Jade accarezzandogli la guancia un'altra volta per poi mettere fine al loro contatto, diventato troppo intimo per i suoi gusti per essere palesato davanti a tutti.

Carter alzò un angolo della bocca con fare amaro. Un errore di valutazione. Quanti ne aveva fatti, lui, nel corso della sua vita? Mia era stata l'ultimo di una lunga serie.

Eppure non era quello a preoccuparlo, quanto più il pensiero di essere il prossimo sulla lista di Jade, e la cosa non gli piaceva per nulla.

Rilassò le spalle, stanco di quella serata infinita, e ringraziò Leighton quando lo cercò per presentargli il proprio ex, fan dei Glory e della sua carriera di stilista.

Poco dopo mezz'ora dalla conversazione con Travis gli ex vennero accompagnati al van e Carter, così come Jade, li salutò con somma gioia.

Una volta rientrati in casa le ragazze tirarono un sospiro di sollievo, e Jade propose un brindisi per la conclusione della serata: dopo la partenza del furgoncino sembrava avesse guadagnato in allegria e colorito, cosa che la fece sembrare una adolescente in piena fase esplosiva.

Carter, inaspettatamente, si ritrovò rinvigorito da quel buonumore, ma quando vide che lei andò a cercare Scott per poter farsi coccolare un po' si sentì ferito, quasi il comportamento protettivo nei confronti di lei fosse stato vano.

Ferito, salì le scale per andare a dormire senza salutare o dare spiegazioni a qualcuno.

A malincuore dovette ammettere tra sé di voler essere lui il primo da cui Jade sarebbe corsa, perché pensava di meritarlo più di ogni altra persona lì dentro, soprattutto di Scott.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro