Reunion [3/7]
Il pubblico e gli altri ragazzi si lasciarono andare a espressioni di sorpresa e sconcerto, non si aspettavano una simile dichiarazione.
«Cosa?» Domandò Ryan senza parole. «Davvero? Ma di lì a poco non era il tuo compleanno?»
«Già, infatti ha aspettato qualche giorno, ho passato l'ultimo dell'anno a disperarmi perché non capivo cosa fosse successo» replicò Carter, con un autocontrollo che fece ridacchiare il pubblico. Dio, si vedeva quanto adorasse parlare e gestire una situazione come più lo aggradava, era tipico di Carter e Jade dovette trattenere una risata, perché lei stessa era rimasta ammaliata dai modi di fare di lui.
«Un bel regalo il tuo, insomma.» Le si rivolse Ryan, in modo da darle la parola.
Jade sapeva di dover chiarire la situazione prima che il pubblico, soprattutto quello femminile, tentasse di lapidarla in diretta. Sarebbe stato un modo facile per far salire lo share, ma di sicuro il comitato genitori non avrebbe approvato.
Per fortuna, si trovò a pensare.
«Si beh, ora non esageriamo, non è stato a casa a strapparsi i capelli. Come potete vedere li ha ancora tutti in testa.» Lo indicò per mostrare quanto avesse ragione e, cercando di far rilassare il pubblico, teso come una molla per ciò che il cantante aveva appena detto e avido di scoprire la verità a riguardo, riprese il discorso. «Comunque Carter tende a esagerare. Insomma, sono stata travolta dalla sua vita fatta di impegni, conferenze stampa, assemblee con il suo staff e mille altri progetti. Per quanto cercasse di coinvolgermi e incastrarmi tra i vari appuntamenti, non riuscivo a sentirmi a mio agio in tutto quello, come se non avessi un posto definito.»
Sorrise serena, contenta di aver placato gli sguardi truci delle persone sedute davanti a lei. Era come se fossero stati pronti a saltarle al collo per aver sprecato quella possibilità, ma dopo le proprie spiegazioni sembrarono tutti più indulgenti, quasi avessero compreso le ragioni dietro a quel gesto e si fossero immedesimati in lei.
«Dunque non state più insieme?» Chiese Ryan serio e concentrato, facendo calare di nuovo il silenzio in studio.
«Secondo te l'ho lasciata andare con tanta facilità? Ti sembro il tipo?» Carter rispose con lo stesso tono usato da Ryan. Sapeva che non era facile convincere la gente dei propri sentimenti, dato che aveva passato più tempo a respingerli che a conviverci e accettarli.
«No, affatto» convenne il presentatore, con fare sicuro.
«Appunto. Avevo bisogno di tempo per ridistribuire i miei tempi e gli impegni. Era da tanto che non avevo una persona accanto e non ricordavo come potesse essere avere situazioni da condividere. Così ho aggiustato il tiro e sono andato alla carica.» Abbozzò un sorriso, ma era terribilmente serio nel raccontare i fatti, cosa che fece intendere a chi lo stava guardando la propria sincerità. «Sapevo che Jade era spaventata. Era un'opzione che dentro la casa l'aveva terrorizzata, figurarsi fuori, trovandosi a viverla senza averla cercata.»
Carter smise di parlare, aspettando che fosse Ryan a gestire la situazione, dato che era il suo ruolo, e che coinvolgesse Jade, perché erano entrambi protagonisti e non era giusto che lui parlasse per tutti e due.
«E quindi? Come è andata a finire?» Ryan si rivolse a entrambi, ma l'importante era avere una risposta chiara a riguardo.
«Ehm... ho ceduto» ammise Jade in imbarazzo, un sorriso intenerito e le guance rosa.
«Dopo un bel po'» aggiunse Carter mentre annuiva e rideva sotto i baffi, quasi si divertisse a prenderla in giro.
«Sì, ok, è vero. Ma il concetto è che mi ha convinta. Mi ha dimostrato che mi voleva accanto a sé, e che aveva fatto di tutto per far sì che ogni aspetto della sua vita collimasse con i miei. Non ero sicura, avevo il timore di essere risucchiata dal suo stile di vita ed essere sopraffatta dal suo lavoro, ma dopo che mi ha mostrato quanto impegno ci stesse mettendo per far funzionare tutto, non ho potuto far altro che ricredermi.»
Ricordava quei giorni come se fosse ieri, anche se erano passati sei mesi, dato che era giugno. Carter le era girato attorno in modo nervoso, quasi avesse avuto paura di romperla o scalfirla. Sembrava sempre combattuto tra il voler coinvolgerla nel caos della propria vita ed evitare di sovraccaricarle le spalle con tutti i pesi che lui era abituato ad avere su di sé. Non voleva spaventarla, ma alla fine aveva rischiato di perderla nel tentativo di proteggerla.
Era stato strano anche il loro modo di rapportarsi fuori dal programma. Senza telecamere attorno si sentivano più liberi, eppure il modo di Carter di proteggere Jade li aveva portati ad allontanarsi a livello fisico, tanto che non avevano mai provato a fare sesso, prima della rottura.
Soltanto quando aveva tentato di riprendersela era riuscito a cedere, ma era stato il coinvolgimento della situazione. Era andato a casa di Jade a Santa Monica e l'aveva trovata con addosso i pantaloncini che spesso le aveva visto addosso nel programma come pigiama, una maglietta con una stampa di Lady Gaga, un barattolo di gelato in mano e i capelli raccolti in uno chignon sopra la testa.
Carter si era presentato armato di quegli occhi chiari – arrabbiati, freddi e decisi – che tanto piacevano a Jade, perché erano il modo di lui per esprimere interesse e determinazione nel riprendersi ciò che voleva. E voleva lei.
Carter fece di tutto per convincerla a ritornare sui suoi passi, ma Jade era già pronta ad arrendersi a lui solo per il fatto che fosse andato fino a casa sua e non l'avesse lasciata scappare. Aveva amato come Carter avesse lottato per lei, ecco perché non l'aveva interrotto, eppure non gliel'avrebbe mai detto.
L'aveva baciato e gli aveva detto che avrebbe dovuto smettere di proteggerla dal suo mondo, perché Jade era in grado di salvarsi benissimo da sola. Aggiunse che non era fatta di cristallo e non doveva aver paura di romperla e spezzarla, doveva comportarsi come il Carter che aveva imparato a conoscere e ad amare in quel tempo, lo stesso che si era mostrato entusiasta del compleanno passato prima in famiglia e con gli amici, e poi trascorso con quegli ultimi e Jade in un parco divertimenti.
Carter, libero dal timore di urtare la sua sensibilità, aveva iniziato a baciarla con desiderio e un pizzico di eccitazione che fecero capire a Jade che, finalmente, avrebbero avuto entrambi ciò che volevano, ovvero un rapporto senza limiti, preoccupazioni o paure. Sarebbero riusciti a viversi nella loro totalità e sarebbe bastato per andare avanti e affrontare tutto.
Fu quella la sera in cui fecero l'amore per la prima volta, con Carter che aveva iniziato a spogliare entrambi sul divano, preso dalla foga del momento, ma che si era interrotto per poter rallentare i tempi e assaporare tutto con la dovuta calma, perché Jade meritava il meglio. Senza dire nulla l'aveva presa tra le braccia e condotta nella camera da letto, voleva fare le cose per bene.
«Quindi ora tutto ok?»
Ryan aveva riportato Jade al presente, facendola arrossire per aver ripercorso gli ultimi sei mesi ed essersi soffermata su come erano riusciti a trovare ogni tipo di intesa, con i loro tempi.
«Certo, tutto a posto» gli rispose con un sorriso brillante e caloroso, mentre incrociava le gambe e metteva le mani sul ginocchio.
«Bene. È bello vedere che il programma funziona anche per le persone più ostiche come Carter Madden.» Per Ryan era diventato facile scherzare, dato che Jade e Carter si prestavano volentieri all'ironia. «Ma ora mandiamo una clip con un riassunto dei vostri momenti in casa e parliamo dell'esperienza che vi ha portati fino a qui.»
Non attese risposta e partì un video con alcuni dei loro momenti in casa. Se Jade pensava la cosa potesse innervosirla, invece contribuì a far sciogliere i nervi e a commuoverla. Non aveva rivisto le puntate, anche se le sue amiche le avevano registrate, ma a vedersi da fuori con Carter sembrava scontato evincere quanto fossero in sintonia, coinvolti e fossero fatti l'uno per l'altra. Se l'avesse saputo avrebbe chiesto un video verso la fine del programma, tutto sarebbe stato più semplice.
Era sorpresa e piacevolmente colpita, oltre che commossa, non si aspettava un tale impatto emotivo nel rivedere se stessa, soprattutto perché quelle situazioni le aveva vissute davvero.
Le luci in studio si riaccesero e Carter, dopo aver tolto la mano dalla coscia di lei e averle strizzato un occhio, si rivolse alla telecamera.
«Ah, molto simpatici. Ho apprezzato davvero la soundtrack del filmato. Non pensavo che i One Direction avessero scritto una canzone su di me» disse Carter, con fare sarcastico.
Doveva ammettere che "They don't know about us" del gruppo inglese ben si addiceva al rapporto con Jade e al fatto che nemmeno gli altri attorno a loro si fossero resi conto delle potenzialità della coppia fino all'ultimo, ma l'accostamento gli sembrava comunque esagerato, anche se pertinente.
«Era... adatta» continuò Ryan con ironia.
«Ma veniamo a voi. Come mai questa amicizia? E, soprattutto, perché rifiutare altro con tutte le vostre forze? Siete arrivati a tanto così dal non riuscire a recuperare il vostro rapporto.» Per esplicare il concetto mise il pollice e l'indice vicini, giusto per quantificare uno spazio piccolissimo. «Avete fatto soffrire il pubblico. E anche me, se volete saperlo.»
Si guadagnò gli applausi e le risate dei presenti in studio, segno che avevano condiviso con lui quella sofferenza.
«Io avevo paura di perderlo. Avevo sbagliato non dicendogli la verità riguardo alla domanda ripresa dalla conversazione con Scott, quindi la mia posizione era a rischio... ero convinta che per me fosse già tanto averlo come amico, e avevo investito tanto in quel rapporto affinché funzionasse e io non mi facessi idee sbagliate su di lui, non potevo pensare di perderlo, e ho supposto di poter risolvere la cosa dopo la fine del programma, con la giusta riservatezza» rispose pronta Jade a riguardo.
Dopo il programma lei e Carter si erano confrontati a riguardo, e non si erano risparmiati sull'argomento. Erano partiti dalla loro prima conversazione, quella che aveva portato alla loro amicizia, fino alla scelta della decima puntata. Avevano analizzato ogni comportamento e dichiarato cosa celasse ogni ragionamento o gesto, chiarendo una volta per tutte le loro posizioni in modo che tra loro non ci fossero segreti.
«Io invece mi sono ritrovato a mettere in gioco le mie stesse parole, e ci ho messo del tempo per ammetterlo. In alcune interviste ho dichiarato che non avrei avuto problemi a uscire con una fan, e ne ero convinto. Poi, però, essere consapevole che una di queste fan potesse essere la mia anima gemella mi ha spaventato, soprattutto perché io non sapevo nulla di lei, ma lei moltissimo su di me» disse Carter pacato e serio, cercando di spiegare al meglio la posizione assunta all'inizio del programma, sporgendosi in avanti con il corpo – i gomiti sulle ginocchia – per mostrare la propria predisposizione a parlare. «Di solito sono una persona che ha occhio per le cose, e dovermi ricredere non fa parte del mio carattere, ci ho messo un bel po' a scendere a patti con la cosa, ammettere di essermi sbagliato a tagliarla fuori, dato che è stata l'unica ragazza con cui io sia stato me stesso, nel bene e nel male.»
Le confessioni lasciarono il pubblico senza parole. La gente che seguiva il programma aveva avuto molto più chiare di loro le dinamiche tra i due, ma sentire i diretti interessati dare conferma ai dubbi del pubblico era una liberazione.
Ryan approfittò del silenzio per fare un'altra domanda.
«Hai parlato più volte delle aspettative che avevi su di lui.» Si rivolse a Jade, voleva approfondire con lei un argomento che più volte aveva sollevato nel programma e che riguardava la percezione del proprio idolo da parte della fan. «Come sei riuscita a capire che delle idee che avevi su Carter non c'era poi molto nei sentimenti che provavi? È una cosa su cui hai insistito nelle ultime settimane nei discorsi con gli altri concorrenti e con Carter stesso.»
Jade si mosse sulla seduta, drizzando la schiena per mostrarsi sicura di sé. Conosceva bene la risposta.
* * * * *
Sono perdonata, vero?
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