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Quarta puntata [5/5]

«Cosa pensi della situazione che si è venuta a creare?» Jules aveva appoggiato un gomito sullo schienale basso e morbido del divano per sorreggere il viso con la mano.

Logan, invece, aveva disteso le gambe e addossato i piedi al tavolino davanti a lui.

Aveva deciso di lasciar perdere per il momento l'argomento Kat, in fondo si stava bene così, quasi meglio in realtà, ma non poteva ammetterlo senza sentirsi un po' in colpa. Era lei a mettergli pressione sull'argomento, a lui stava bene che tra sua zia e la sua ragazza non intercorressero rapporti, eppure non si domandava perché gli andava bene così.

«Che se avesse voluto avrebbe potuto sco... prire parti di lei ancora tenute all'oscuro.» Al sicuro nel suo intimo. Lo aggiunse mentalmente dopo l'occhiataccia di Jules che già l'aveva costretto ad aggiustare il tiro ed esternare la verità in modo meno crudo.

«Quindi secondo te il fatto che l'abbia aiutata cedendole metà del proprio letto è una cosa da sottovalutare?» Da un lato sapeva che Carter era egoista, quindi un simile gesto doveva essere considerato speciale, ma aveva anche un buon cuore, e sapeva che spesso si concedeva simili atti.

«Non dico che sia da sottovalutare, è stato un bel gesto, ma si sarebbe comportato così con qualsiasi ragazza in difficoltà. Con Emily è successo mille volte, per esempio. No aveva secondi fini nemmeno in questo caso.»

Emily era il caso lampante, ma c'erano pure Ashley e tante altre. Carter aveva un sacco di amiche donne grazie alla sua spiccata sensibilità, e Logan era sicuro che non si sarebbe comportato in modo diverso con loro o le altre ragazze della casa. Di sicuro non avrebbe lasciato nessuna dormire sul divano, si sarebbe prodigato per trovare la soluzione, era nella sua indole.

«Ma con Emily non si dimostra così coinvolto e apprensivo.» Tentò di controbattere Jules nonostante fosse poco convinta.

«Questo lo dici tu perché non vedi come si comportano quando sono insieme.»

In effetti entrambi sapevano quanto la cosa fosse vera. Jules era una madre presente per i figli e viceversa, ma c'era una famiglia che i suoi ragazzi si erano scelti e di cui lei non conosceva a fondo tutte le dinamiche. Non l'avevano tagliata fuori, era lei che non voleva mettersi in mezzo e li aveva lasciati liberi di gestire la propria vita come meglio credevano.

Logan, facendone parte, di sicuro ne sapeva più di lei.

«Dici che non si è accorto di Jade, quindi? È solo un'amica?» lo chiese arresa. Dopo quattro settimane se non era riuscito ad accorgersi di lei difficilmente l'avrebbe fatto poi, anche se lo sperava. Anche di Leighton, in realtà. Avevano entrambe una calma che ben si addiceva a contenere la forza grezza che Carter riusciva a sprigionare.

«Si è accorto di lei proprio perché è diventata sua amica, ma lo ha fatto in un modo che a te non piace. Niente coinvolgimenti. Credimi che se si fosse ritrovato nel letto Olivia, o un'altra ragazza, le cose sarebbero finite in modo diverso.»

Non voleva essere troppo diretto, ma voleva far capire a sua madre come stavano le cose o, almeno, come le percepiva lui. Entrambi conoscevano bene Carter, ma Logan lo conosceva meglio, avevano quel legame particolare di due fratelli che erano prima di tutto amici e si capivano anche con una sola occhiata, Jules non era al corrente di quel lato di Carter così... personale. C'erano cose che una madre non doveva sapere.

«Giuro che non vi capisco. Ha partecipato a questo programma per trovarne una diversa dalle solite con cui si intrattiene.»

Quello che Logan le aveva appena detto andava contro tutti i motivi che potevano spingere una persona a partecipare a quel tipo di reality.

«Infatti non devi capirci, ma amarci in modo incondizionato così come siamo» le disse prima di metterle un braccio dietro la schiena e attirarla a sé dolcemente. «E, se vogliamo essere precisi, sta partecipando per fare contenta te che desideravi la sua presenza a tutti i costi, ma lui non è lì per trovare ragazze diverse da quelle che ha sempre frequentato.»

Non era un tentativo per se stesso, quanto più un modo di mettere a tacere sua madre e dimostrare che una persona giusta per lui non c'era, non più almeno. Perché Carter era convinto che ci si potesse innamorare seriamente solo una volta nella vita, e a lui era già successo con Candice, finendo male. Era quello che Logan cercava di dirle.

Jules, invece, cercava di spiegare ai propri figli che c'era sempre più di un'opportunità nella vita, sarebbe bastato volerlo.

«Ma non è lo spirito del programma, questo». Difatti finse di non capire il discorso di Logan.

«Nessuno lo obbliga a impegnarsi per costruire una relazione» sentenziò Logan accompagnando la frase con un'alzata di spalle.

«Facendo così ferirà più persone di quanto crede, a partire da se stesso.»

Dimostrarono di conoscere entrambi bene Carter, ma lo osservavano da due diversi lati del suo carattere che al momento sembravano inconciliabili tra loro.

«Dai cambiamo discorso» propose Logan sfiancato da quella analisi. Non era facile aprirsi su Carter tanto quanto non era facile parlare di se stesso. Suo cugino era parte di lui, e l'argomento era vasto.

«Ok, allora dimmi... perché vorresti che ti fosse presentata Jade se non trovasse l'anima gemella?» Jules non avrebbe lasciato perdere l'argomento Kat, non dopo che Logan aveva mostrato un cedimento a riguardo.

«Ora che ci penso parlare della vita sentimentale di Carter mi sembra una cosa sensata.»

Sorrise prima che la madre gli lanciasse un cuscino del divano in faccia.

«Sei ancora sicura sia lei? Dopo aver visto come nel letto l'ha stuzzicata e non è successo nulla?!» Oliver voleva provocare la sua ragazza, era divertente avendo dalla sua una scena come quella avvenuta nel letto.

«Più che altro dopo l'interesse di Jade per Scott» rispose lei con un sopracciglio alzato, ancora scettica e allibita per come la puntata si era conclusa e per quello che aveva mostrato. Ma l'ultima parte non l'avrebbe ammessa ad alta voce nemmeno in punto di morte.

«E quello di Carter per Oliva» aggiunse lui sempre soddisfatto.

«Sì, certo, come vuoi.» Lo liquidò Amber con un gesto della mano e una smorfia con cui voleva esprimere il proprio disappunto. «Però si possono sempre prendere dei granchi, no?»

Capitava a tutti di sbagliarsi, soprattutto se in ballo c'erano i sentimenti, quelli intensi e travolgenti che potevano durare una vita anche solo nel ricordo di un istante.

«Non penso proprio, non gli piacciono.» Una freddura che gli costò uno schiaffo sul braccio da parte di lei. «Preferisce i gamberi.»

Lo sapevano tutti quelli che conoscevano Carter, come poteva dimenticarsi una cosa simile?

Amber alzò gli occhi al cielo e decise di cambiare argomento, su Jade sarebbero sempre stati divisi e in quel momento non sarebbe stato opportuno per lei portare avanti quella discussione, non aveva abbastanza elementi a proprio favore, meglio battere in ritirata prima che le battute di Oliver diventassero insistenti e sempre più esplicite riguardo il suo errore di valutazione.

«Zero coppie. Secondo te Haylee e Dylan sono un match perfetto?»

Sì, concentrarsi su altri soggetti era l'opzione migliore per metterlo a tacere senza che nemmeno lui se ne accorgesse.

«Per me sì, però devo capire se si riappacificheranno e torneranno ad avere un rapporto o se, invece, decideranno di non calcolarsi più e si butteranno su altri.»

Non gli era servito pensarci molto, era convinto che quei due fosse gli unici a essersi interessati all'altro andando subito oltre l'aspetto fisico, ed era quella la chiave di tutto.

«Tu cosa ne pensi?»

Appoggiò un piede a terra per lasciare spazio a Amber che si stava accomodando tra le sue gambe per sedersi con la schiena contro il suo petto.

«Sì, anche secondo me. Però mi dispiace che non abbiano indovinato alcuna coppia. Liam e Leighton mi piacevano.» Lui aveva un viso dolce, e lei era l'acqua cheta. Insieme sarebbero sembrati quelle coppie delle pubblicità composte da persone che si svegliano al mattino con il sorriso e i capelli in ordine.

«Sai che invece penso che Leighton sia adatta per Carter? Una delle più papabili oltre Olivia» disse Oliver accarezzando il braccio di Amber mentre guardavano dalla finestra la tempesta incombere su Los Angeles. Il tempo ideale per scegliere quale film godersi dopo la puntata.

«Sì, mi piace. In effetti avrebbe delle chance» aggiunse a malincuore. «Purtroppo.»

Oliver rise e poi rimasero in silenzio per un po', tanto che Amber rischiò di addormentarsi sotto le carezze del marito.

«Tesoro.»

«Mh?» mormorò lei con voce assonnata ma gli occhi aperti, ancora per poco.

«Pensavi di poter cambiare argomento senza che io me ne rendessi conto?»

«Wow, questa sì che è una disfatta fenomenale!» Cody fischiò impressionato.

«Peggio di quando Logan è stato fotografato con la lingua nella bocca di Lindsay Lohan.» Rincarò Seth, divertito dal ricordo. «Poco importa quanto fosse sbronzo. Certe cose rimangono sulla tua fedina penale. Sarà colpa del botox.»

«Ti trovo su di giri dopo questa puntata, c'è un motivo particolare?» Il pubblicitario si fece curioso. Seth era raggiante.

«Certo. La scena porno soft di Carter mi ha illuminato la serata.» Iniziò deliziato. «Sono i giochini che gli piacciono tanto. Vuol dire che stiamo entrando nel vivo del programma e le cose si fanno interessanti.»

«Con Jade?»

«Nah.» Scacciò l'ipotesi con la mano. «Non che a lei dispiacerebbe, sia chiaro, ma penso sia un modo – per Carter – di attirare l'attenzione e, soprattutto, di ricordarsi come si gioca. È fuori dai giochi da un po', in fondo.»

«Intendi che sta uscendo dal suo guscio?» Cody gesticolo un po', concitato. «Nel senso che sta iniziando a sondare il terreno attorno a sé e ad abbandonare la sua fortezza della solitudine?!»

Come quella di Clark Kent, o Kal El. Sì, era un vero nerd, ma era un aspetto che condivideva con Seth, perché andavano pazzi per i supereroi, che fossero Marvel o DC poco importava. E non dipendeva dalle tutine aderenti e dagli attori così belli da essere quasi imbarazzanti che li interpretavano, perché avevano le intere collezioni di fumetti sui loro scaffali. Chris Hemsworth e Robert Downey Jr erano solo dei bonus.

«Oh sì, decisamente.» Seth incrociò le braccia dietro la testa e stirò la schiena. «E ci sta prendendo gusto. Pure troppo, forse.»

«Gli sono sempre piaciute le situazioni complicate.» Convenne Cody come se gli avesse letto nel pensiero.

«Il problema è che le complica senza rendersene nemmeno conto.» Era così che Carter gestiva la sua vita, non poteva essere diversamente per le sue relazioni.

«Guarda con Jade.» Il marito continuò per lui.

«Secondo te con lei sarà complicato?» Lo guardò accigliato. Era convinto che con il loro patto avessero reso le cose più facili, non più difficili.

«Puoi scommetterci.» Annuì Cody, come se fosse ovvio. «È l'amica che può interferire in una relazione, o può essere l'altra metà di una relazione che non sfocia a causa del paletto dell'amicizia.»

Aveva senso. L'amica diventava la terza incomoda in un rapporto a due e, spesso, poteva decidere il destino di una coppia, mentre nel secondo caso... beh, non sapeva cosa aspettarsi, ma era certo che sarebbe stato un disastro epocale.

Ma Carter, per quanto adorasse complicare le situazioni, era anche bravo a mantenere il controllo della situazione, altrimenti si sarebbe sentito perso.

«Ho sposato Sherlock e non lo sapevo.» Gli scompigliò il ciuffo argenteo, fiero del proprio marito.

Cody alzò le spalle, come a voler scacciare l'ipotesi. «Per favore. Io, se mai, sono Tony Stark.»

«Con l'aggiunta della modestia.» Lo canzonò il bassista dei Glory.

«Mi pare ovvio.» Stette al gioco per poi prendergli la mano tra le sue. «Vuoi essere la mia Pepper Potts?»

«Lo sono già.» 

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