Ottava puntata [6/6]
«Lo sapevo! Nick e Mia sono una coppia.» Logan incrociò le braccia al petto, soddisfatto. Era da un paio di settimane che sosteneva che quei due fossero un match perfetto. Era bravo in quelle cose, aveva occhio.
Ecco perché lui era single: sapeva intercettare le ragazze che potevano sconvolgergli la vita e se ne teneva alla larga, così aveva il divertimento senza nessuna complicazione sentimentale.
«E in tutto quel caos tu ti preoccupi di un match perfetto?» Jules non poteva credere che, con tutto quello che era successo durante quella settimana, il nipote potesse focalizzarsi sull'evento che meno riguardava Carter e Jade.
«Sì, ovvio.» Logan allungò il braccio sullo schienale del divano e batté con delicatezza la mano sul cuscino, era rilassato e pronto a esporre ciò che aveva capito di quella puntata. «È tutto incasinato: Olivia si è rivelata una stronza psicopatica, Jade ha taciuto la cosa a Carter ma tutto si è risolto per il meglio. Per ammazzare il tempo sono andati a farsi un giro di confessioni – manco fossero in chiesa – e al ritorno sembravano due che hanno assistito a un esorcismo. Siccome non so cosa sia successo per renderli così e far schizzare Carter da Scott per avere l'illuminazione divina, non posso preoccuparmi dell'accaduto, perché non posso quantificare il danno.»
Alzò le spalle, contento delle proprie osservazioni così sagaci.
Insomma, era lui quello conosciuto per il "fottesega" come stile di vita, e poteva dire con certezza che c'era più di una punta di verità in quello che traspariva. Perché preoccuparsi quando non sapeva cosa ci fosse dietro?
Ok, poteva dire che il fatto che Carter avesse saputo della piccola bugia di Jade potesse preoccuparlo, ma era una cosa a cui erano pronti tutti, era solo questione di tempo prima che lui venisse a scoprirlo. Non era un colpo di scena come sua zia voleva farlo passare.
Sì, era un uomo molto pratico.
Jules alzò il sopracciglio, stupita e incredula dai pensieri del nipote.
Il suo silenzio sconcertato convinse Logan a continuare, ormai perso nei propri pensieri.
«Certo, se non consideriamo il taglio di capelli di Jade. Sta bene, le dà carattere. Però lei ha voluto punire Carter in questo modo, mentre lui l'ha maltrattata perché ha scoperto che lei l'ha tradito. Quindi no, non mi preoccupo, perché questo era solo il primo round e il peggio deve ancora venire.»
La zia lo guardò sorpresa, non aveva pensato che la cosa potesse continuare, era convinta che se si fossero lasciati in pace qualche giorno per sbollire la rabbia, poi avrebbero fatto pace.
«Dici?»
«Dico. Conosco abbastanza mio cugino da poter dire che sta già pensando a come affrontarla davvero.»
Logan non aveva dubbi a riguardo. Se Carter aveva insistito per andare da Haylee e tagliarsi i capelli era perché pensava che quella potesse essere una contromossa che avrebbe potuto portare Jade a uno scontro serio. E, sinceramente, dubitava che il metodo di Carter fallisse, perché erano entrambi arrabbiati e pronti a buttarsi sull'altro per recriminare un atteggiamento sbagliato che li avevano feriti.
«Da quando sei diventato psicologo?» Jules era affascinata da come il nipote ragionasse, era sempre felice di vedere quanto complessi potessero essere i suoi ragazzi e quanto fossero in grado di pensare con la propria testa, voleva dire che l'ambiente in cui lavoravano non era riuscito a cambiarli.
«Da quando passo troppo tempo con te e con altre donne a parlare: Ashley, Emily e Diana». La sua assistente. «Sì, sulla strada verso casa chiamo Kevin, ho bisogno di compagnia maschile, discorsi volgari e una birra.»
Doveva riconquistare la propria virilità perduta. Dal momento in cui aveva lasciato Kat non si era preoccupato di intessere relazioni con il sesso femminile, ma aveva aumentato il tempo trascorso con la zia, e ora parlava come una donna.
Si persero entrambi nei propri pensieri, lasciando che il silenzio facesse loro compagnia per qualche tempo.
«Secondo te cosa è successo? Deve esserci stato qualcosa che ha spinto Carter a cercare la verità.» Jules si era concentrata su Carter, perché al momento le sembrava fosse il figlio più in difficoltà tra i due. Logan, per quanto incasinato, da quando aveva lasciato Kat le sembrava in pace con se stesso, e la cosa la confortava.
«Boh» rispose il batterista sovrappensiero, senza avere un'idea precisa a riguardo. «Magari lei ha detto qualcosa di compromettente che gli ha fatto pensare non potesse essere sincera su più cose, oppure lui si è confessato.»
Scrollò le spalle come per levarsi la responsabilità della cosa e minimizzare ciò che aveva detto.
«Stavo parlando di cose che possono succedere prima dell'avvento dei Transformers». Jules aveva un debole per quei film, cosa poteva farci? Non l'aveva detto a nessuno, ma la sua auto era stata ribattezzata Bumble Bee. «Un incontro con qualche animale strano, magari?!»
«Penso che sarebbero spuntati spaventati, non traumatizzati, e l'avrebbero detto a tutti» rispose pronto Logan, però subito dopo rise. «Però dipende da che animale può aver visto Jade.»
«Del tipo?» La madre non capiva tutta la sua ilarità.
«Può darsi abbia visto un pitone» le disse Logan cercando di trattenere le risate. Vedendo che la madre non capiva, cercava di gesticolare per farle comprendere a cosa si riferisse senza essere troppo esplicito. «Albino. Grosso. Sai, di così grandi non se ne vedono tutti i giorni. Non è tipico della zona...»
«Oddio, Logan!» Jules si coprì gli occhi con le mani, quasi potesse impedirsi di figurare nella mente ciò che le parole del nipote le inducevano a pensare. «Perché devi essere così sboccato?»
«Perché me le servi su un piatto d'argento» rispose divertito lui. «E perché si sa: tra pitone e anaconda, l'ultima è la più grande, quindi Jade può sempre cacciare in famiglia se non è rimasta traumatizzata e ha gradito.»
Chi era lui per negarsi a una ragazza così carina e interessante? Doveva pur ripartire da qualche parte per rimettersi in gioco, e il programma sarebbe finito di lì a poco, poteva aspettarla e vedere il da farsi, non c'erano problemi.
«Basta!» La zia gli schiaffeggiò la mano appoggiata sullo schienale per redarguirlo. «Non voglio sentire altro. Chiama Kevin e falli con lui certi discorsi. Ci sono cose che una madre non deve sapere dopo i dieci anni di vita dei figli.»
Logan rise, poi le baciò i capelli e la salutò.
L'ultima cosa che vide Jules fu il nipote con il cellulare in mano mentre avviava la chiamata, lo sentì salutare l'amico prima di accostare la porta con delicatezza e uscire di casa.
«Mio. Dio.» Amber era sconvolta. «Ho bisogno di un cocktail per riprendermi. Sono successe tante cose, ma gli ultimi fatti sono i più interessanti... e strani.»
Si voltò verso Oliver per cercare supporto, ma vide il proprio ragazzo assorto e teso.
Nell'osservarlo meglio notò che era strano, pallido.
Quando lui si accorse dello sguardo di lei, si schiarì la voce e si girò a fissarla.
Amber alzò un sopracciglio con fare dubbioso.
«Sai, stavo pensando che non mi piacerebbe affatto essere in un simile programma.» Cominciò a parlare, ma sembrava soppesare bene le parole. «Non è facile trovare la propria anima gemella, anche se la scelta ricade tra dieci donne. C'è l'alta possibilità di innamorarsi della persona sbagliata e far soffrire più persone del dovuto. Il tutto per cosa? Per intrattenere il pubblico.»
Amber gli accarezzò il petto, le sembrava preoccupato e non capiva il perché, ma vederlo così non le piaceva.
«Ehi, tutto bene?»
«Sì, certo. È che se penso alle dinamiche che si nascondono dietro a un simile reality, mi dispiace per Carter» ammise distratto, con la testa altrove. «Lui non ha l'opportunità di costruire qualcosa per gradi. Uscirà da lì e saprà con certezza chi sarà la persona giusta per lui, non potrà scoprirlo con il tempo, conoscendo questa ragazza con la dovuta calma. Magari a lui questa donna non piacerà nemmeno, o magari invece gli piacerà e non potrà godersi quel lento corteggiare l'altra, perché sa già come andrà a finire. O, perlomeno, come dovrebbe andare. È triste, e mi dispiace per lui.»
Amber sorrise, commossa dalla bontà d'animo di Oliver. «Tu sei speciale Oli, è uno dei motivi per cui mi sono innamorata di te. Hai un cuore così grande e vorresti che tutti fossero felici. È tuo amico e ti preoccupi per lui, ma sono convinta che Carter avrà la felicità che tu desideri per lui. In un modo o nell'altro sono sicura che riuscirà a conquistarsi tutto quello che hai detto poco fa.»
«Il punto non è questo.» La scansò un attimo e iniziò a tamburellare nervoso sulle cosce avvolte dai Jeans. «È che pensare alla situazione di Carter mi ha fatto capire che non vorrei mai essere al suo posto, a quanto io sia fortunato. Ti ho vista diventare donna e ho avuto l'onore di crescere e maturare accanto a te. Ti sono morto dietro per un anno al liceo, prima di trovare il coraggio di parlarti, ma non rimpiango nemmeno un momento di quell'attesa.»
«Wow...» Era senza parole. Oliver amava comunicare con lei, ma non aveva mai sviscerato i suoi sentimenti così a fondo, quindi sentirlo aprire il suo cuore a quel modo la commosse fino a farle avere gli occhi lucidi.
«No fammi finire.» Continuò, agitato e pronto a saltare sul divano. «La verità è che forse non ho la vita sfavillante che ci si aspetterebbe da una rockstar, e magari anche tu ti aspettavi di più dal successo – insomma, viviamo in affitto in una casa gigantesca e passiamo le nostre serate sul divano nell'attesa che io vada in tour – ma volevo dirti che quello che conta di più per me è stare con te, perché ogni momento passato in tua compagnia è il migliore del mondo, che avvenga in casa o in giro per il mondo. A me basti tu per essere felice.»
Amber era passata dall'avere gli occhi lucidi al piangere a dirotto. Non sapeva il perché di quella dichiarazione, ma le sembrava la più perfetta che una donna potesse desiderare.
«Ok, non volevo farlo in questo modo, ma forse ci rispecchia abbastanza e, soprattutto, se non lo faccio ora non so quando troverò di nuovo il coraggio.» Si inginocchiò davanti al divano ed estrasse dalla tasca un anello con un grosso diamante sopra. «Amber, mi vuoi sposare?»
Si sentì fortunata a essere seduta, perché altrimenti sarebbe collassata a terra in debito d'aria, non si ricordava come si respirasse.
Non poteva credere a quello che aveva sentito. Si poteva morire di felicità? Perché in quel momento era sicura di poterlo fare.
«Sì! Oh mio Dio, sì! Certo!» Squittì tra un singhiozzo e l'altro. «Non desidero altro che te nella mia vita, sei tu che la completi.»
In quel momento poco importavano i dubbi da liceale, quando era stata indecisa tra Oliver e Kyle, il migliore amico di lui al di fuori dei Glory. Non importava delle insicurezze che a volte la colpivano quando Oliver era in tour, non contavano i momenti no che ogni coppia poteva avere. Era la donna che era diventata grazie a Oliver al suo fianco, e il cuore traboccava di gioia. Non avrebbe immaginato niente di diverso per il suo futuro.
Oliver le infilò l'anello al dito e la baciò mentre le regalava il sorriso più solare del mondo e quello le bastò.
«Ci sposiamo!» Saltellò entusiasta sul divano, con gli occhi fissi sul meraviglioso anello, ancora incapace di credere che fosse successo davvero.
«Ora dobbiamo dirlo a tutti, non vedo l'ora che il mondo sappia che diventerò l'uomo più fortunato del mondo.» Le sorrise raggiante.
«Oh, come se non avessi confabulato con i tuoi amici a riguardo e non ti avessero consigliato di non farti mettere il cappio al collo.»
Oliver si passò una mano tra i capelli neri per scompigliarli più del dovuto, infine si fregò la nuca in imbarazzo. «A dire il vero non mi sono consultato con nessuno. È stata una cosa a cui pensavo da un po', ma non ne ho parlato con nessuno. Per questo ora sento il bisogno di avvisare Logan, Seth e Kyle. Mi dispiace che non possa saperlo Carter.»
Amber sapeva quanto teneva al leader dei Glory, insieme a Kyle era il suo più caro amico, e non poterlo avvisare per primo lo faceva apparire come un tradimento, ma non era mai un vero voltafaccia quando si agiva con il cuore, giusto?
«Ma sarà il più felice di tutti quando lo scoprirà, ne sono sicura.» Tentò di rassicurarlo. «Ora va', io devo aggiornare le mie amiche e farle morire di invidia. E non oso immaginare quando mamma vedrà l'anello, scommetto si metterà a piangere dalla gioia!»
Lo vide allontanarsi e iniziare a parlare con Kyle.
«Ehi amico, come stai? Ho una notizia fantastica, in anteprima per te...»
Amber sorrise triste nel sentire il nome del loro amico. Sperava potesse essere davvero fantastica per lui, ma aveva qualche dubbio a riguardo.
* * * * *
Ecco, quest'ultima parte è l'ultima scritta e aggiunta a questa storia. E, nonostante non sia niente di che, ho adorato scriverla e inserirla.
Senza contare che sarà utile per il futuro. Vi spiegherò tutto alla fine.
Spero vi sia piaciuta!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro