Decima puntata [6/7]
«Carter. Scelgo Carter.»
Espirò e percepì tutta la forza venire a mancare. Sentì le espressioni di gioia dei ragazzi ma, nell'imbarazzo di quel momento, si perse il sorriso raggiante di Carter mentre la raggiungeva.
«Carter, cosa puoi dire a riguardo?»
Il cantante si schiarì la voce dopo aver annuito. Era tornato serio e non lasciava trasparire nessuna emozione, quasi fosse concentrato sul proprio discorso.
Gli sembrava di essere tornato alla notte della consegna dei Grammy. L'emozione era la stessa, anche se in questo caso non gli era riconosciuto un lavoro fatto con il cuore, ma l'essere se stesso ed essere stato premiato per aver avuto il coraggio di mostrarsi per quello che era.
«Innanzitutto che sono stato uno stupido per averla conosciuta e fatto di tutto per allontanarla da me, anche quando avevo iniziato a provare interesse nei suoi confronti.»
Jade spalancò gli occhi, non si aspettava che Carter dicesse le cose in modo diretto davanti a tutti.
«Poi ho una cosa da dirle, e vorrei che tutti sapessero quello che penso.» Si girò a guardarla e le si rivolse con tono emozionato, ma siccome sapeva che erano coinvolti tutti in quel discorso decise di parlare come se lo stesse riferendo a Ryan. «Sono nel periodo migliore che io abbia mai vissuto, e lo è perché mi sono capitate tante cose e altrettante ne ho capite. La mia vita è piena e soddisfacente, sono circondato da cose che amo e sto bene da solo, senza Jade è comunque tutto fantastico.»
Sapeva di aver suscitato un certo scalpore con quell'ultima frase, e si gustò per un attimo la sensazione spaesata creata tra le persone che lo circondavano, soprattutto Jade, che in quel momento aveva spalancato gli occhi per la paura.
«Non fraintendetemi, è un bene, perché così non posso chiederle di stare con me perché senza di lei sarei infelice... sarebbe una cosa egoista, troppo concentrata sulla mia felicità, e lei diventerebbe un mezzo per salvarmi. Non avrebbe senso se fosse l'alternativa al nulla, al vuoto.»
Si interruppe, sentendo i sospiri di sollievo alle loro spalle, mentre Jade cercava il suo sguardo per capirci qualcosa.
«Io desidero che Jade sia con me in questo rapporto perché la mia vita è davvero meravigliosa al momento, ma con lei lo sarebbe ancora di più, e condividere la gioia di questo momento con lei sarebbe un modo ancora più bello di godersi questo tempo. Sto bene da solo, e ho capito che più amo me stesso, più la persona con cui voglio stare acquista valore, perché la ritengo meritevole di far parte della mia vita.»
Tornò a guardarla e la vide con gli occhi lucidi. Giurò di sentire qualcuna sospirare, ma non gliene importava nulla. Non era un discorso fatto per impressionare gli altri, ma per far capire a Jade quanto fosse sicuro di quello che stava facendo e di quanto la volesse con sé. Aveva già commesso una volta l'errore di star zitto.
«Non sto facendo promesse infinite, perché non mi piacciono le etichette, ma le sto chiedendo di vivere con me al meglio ogni momento che possiamo donarci.» Sentiva il bisogno di essere chiaro, perché aveva capito dalla loro esperienza che chi non dimostrava ciò che provava, perdeva ciò che amava. E di perdere Jade non se la sentiva davvero. «Penso quindi che siamo maledettamente complementari e che questa sia stata la miglior scelta che abbia preso nel corso di tutto il programma.»
Si guardarono e si sorrisero come se fossero soli, lasciando gli altri a esultare e Ryan sorpreso per le loro dichiarazioni.
«Beh, vorrei aggiungere qualcosa» esordì il conduttore a corto di parole. «Ma avete già detto tutto voi. Dunque mettete le mani sugli schermi e confermate la coppia.»
Lo fecero e, mentre tornavano ai divanetti, gli applausi continuarono ad aumentare fino al momento in cui Ryan richiese di nuovo l'attenzione per permettere a Haylee di scegliere Dylan.
Carter e Jade non prestarono più attenzione alla cerimonia, troppo impegnati a scambiarsi discorsi silenziosi con gli occhi e i sorrisi per vedere Leighton chiamare Scott davanti agli schermi.
Jade porse il palmo della mano a Carter e lui posò la mano su quella di lei, intrecciando le dita alle sue, senza azzardarsi a fare altro per non rompere l'atmosfera che erano riusciti a creare attorno a loro.
Larissa, infine, rimase con Liam, come aveva sempre sperato dall'inizio della puntata.
«Bene, ora le coppie sono formate. Una coppia perfetta un fascio di luce. Dieci coppie perfette un milione di dollari. Anche il minimo errore, stasera, vi costerà caro» li ammonì Ryan, era arrivato il momento della verità. «Partirete con quattro luci accese, le altre – però – dovranno illuminarsi tutte. Se si accende la nona automaticamente avrete vinto. In bocca al lupo, iniziamo!»
Le luci dello studio si spensero per lasciare spazio ai quattro fasci dei match perfetti trovati in precedenza. Di solito i ragazzi erano chiassosi nel loro incitare, ma quella volta gli incoraggiamenti erano pochi e sussurrati con poca convinzione.
«Cinque» scandì Ryan quando il primo fascio si illuminò senza preavviso.
Tutti applaudirono ma poi si concentrarono sulle preghiere silenziose di prima.
Carter posò la mano sulla schiena nuda di Jade, alla quale venne un brivido a quel contatto. Il calore che irradiava era piacevole e sconvolgente al punto che si perse la sesta luce per sorridergli e spostargli i capelli dall'occhio. Sapere di avere il permesso di farlo la convinceva a osare più del solito, non riusciva a tenere le mani lontano da lui.
«Sette!»
I secondi sembravano scorrere lentamente e la tensione si faceva sentire, così Carter iniziò ad accarezzare la schiena di lei con il pollice, in un movimento lento e costante. Era da settimane che bramava quel tocco, e accontentarsi di così poco era straziante e inebriante, poco importava se le luci erano diventate otto. Voleva imparare a conoscere ogni centimetro della pelle di Jade come aveva scoperto la persona che si rivelava dietro quei grandi occhi azzurri: con lentezza, esasperazione e qualche sbaglio, in quel modo avrebbe avuto la certezza di godersi appieno ogni momento.
«Nove dai, avanti!» Le voci si fecero impazienti e alte in quella richiesta, quasi la loro forza potesse convincere la luce ad accendersi, anche se non sembrava averne l'intenzione.
«Su, manca poco!»
Jade e Carter si erano concentrati sulla fila di luci davanti a loro. Non era più importante scoprire di aver vinto o meno, ma sapere se erano riusciti a fare la scelta giusta prima che fosse troppo tardi li incuriosiva, oltre al pensiero di avere sulla coscienza la vincita degli altri ragazzi, perché sapeva che la cosa potesse dipendere da loro.
«Nove!» Urlò Ryan contento «E dieci!»
Si scatenò il putiferio.
Tutti i concorrenti si alzarono per festeggiare e abbracciarsi mentre i raggi di luce si muovevano quasi fossero impazziti. Dal soffitto vennero sparati una miriade di coriandoli e i ragazzi continuavano a stringersi l'un l'altra e a saltare, contenti.
Ryan si congratulò con loro per la vincita e ricordò che i cinquanta mila dollari erano ufficialmente di ognuno di loro. Li invitò a festeggiare come non avevano mai fatto e li lasciò nello studio, ancora intenti a esultare.
Stavano per rientrare in casa e brindare alla vittoria, quando Carter prese Jade per un braccio e la fece voltare sul posto. In quel caos non erano riusciti a godersi quel momento insieme. Rimasero nello studio ormai vuoto, circondati dai coriandoli abbandonati su tutto il pavimento e un silenzio che sapeva di felicità, mentre gli altri li osservavano dal giardino della casa, poco distante da lì.
«Sì?» Domandò Jade con un sorriso, mentre lo abbracciava per poter appoggiare il viso sul petto di lui. Non poteva credere di avere il permesso di comportarsi in quel modo, le sembrava troppo bello per essere vero.
Carter, però, non parlava e la cosa la costrinse ad alzare il viso per cercare una qualsiasi reazione del cantante, il quale attendeva la sua mossa, tanto che l'accolse con uno sguardo sicuro e scintillante di gioia e un accenno di sorriso.
«Voglio che tu sia la mia domenica pigra. Non lo concederei a nessuna, né lo farei per altre.» Le mise una mano sulla guancia e con il pollice le accarezzò uno zigomo. «Hai ragione, non sono uno in grado di stare fermo, per questo ti chiedo una cosa.»
Il cuore di Jade perse un battito. Il discorso di Carter si era fatto serio e, nonostante l'inizio fosse promettente, aveva paura che la richiesta potesse distruggere l'equilibrio precario appena nato tra loro.
«Dimmi.»
Carter appoggiò anche l'altra mano sulla guancia, di modo che non gli potesse scappare.
«Corri con me tutta la settimana, e io la domenica la passerò con te a oziare ovunque tu voglia, l'importante è che tu sia con me e che crei momenti da ricordare mentre siamo sdraiati nel bel mezzo del nulla.»
La verità era che non c'era una dimensione temporale precisa in cui avrebbero potuto muoversi, perché non avrebbero permesso ai giorni di scandire il loro percorso, ma Carter le stava chiedendo di adattarsi ai suoi ritmi e lui avrebbe fatto lo stesso. Ognuno con le rispettive priorità, tra le quali entrambi sarebbero rientrati. Non le stava chiedendo di rinunciare alla propria individualità, ma di trovare dello spazio da condividere insieme e in cui smetterla di rincorrersi per camminare uno accanto all'altra.
«Non è una domanda.» Gli fece notare Jade più serena, mentre si era accorta del viso di Carter sempre più vicino. Non vedeva l'ora di uscire da quel programma per viverlo nella quotidianità, senza telecamere o persone tra loro.
«Forse perché non voglio darti la possibilità di scelta. Forse perché desidero con tutto me stesso che sia così e basta» mormorò appena perché lo sentisse solo lei, non era necessario che tutti sapessero.
«E allora non ho la possibilità di tirarmi indietro» replicò Jade vicina alle sue labbra. «Ma nemmeno l'avrei voluta.»
Gli cinse la vita con le proprie braccia per poterlo avvicinare a sé ancora di più. Avere quel potere era inebriante, per tutte quelle settimane aveva dovuto contenersi e reprimere l'istinto di azzerare le distanze tra loro, ma quello non sarebbe successo più.
«Sulla stessa lunghezza d'onda.» Carter era così serio che gli occhi gli brillavano di aspettativa.
«Una sincronia imperfetta come siamo sempre stati.»
Carter le diede un bacio come a suggellare quella promessa, e Jade lo lasciò fare, felice che fossero riusciti a trovare un compromesso che portava la loro complementarietà a essere un punto di forza e non di debolezza.
Erano uno la felicità dell'altra, ed era il presupposto migliore perché quella non fosse una fine, ma l'inizio di qualcosa di nuovo.
* * * * *
Eccoci qua, al punto centrale di tutta la storia: finalmente ce l'hanno fatta!
Volevo dirvi che, comunque, ci sono ancora i commenti del resto dei Glory che posterò domenica, suppongo, anche se so che non è un giorno fantastico per pubblicare un nuovo capitolo perché vi starete preparando per diventare ancora più belle, ma lo faccio perché così l'1, ovvero lunedì, pubblicherò l'inizio dell'ultimo capitolo.
Perché sì, questo non era l'ultimo. C'è un undicesimo capitolo che, anche se non è ambientato nel programma, ma alcuni mesi dopo, è collegato alla storia. NON È UN EXTRA, QUANTO PIÙ UN VERO E PROPRIO EPILOGO. Quindi la storia, senza quella parte, non è da considerarsi completa. Insomma, vorrete sapere se Carter e Jade resistono anche dopo il programma, no?
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