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9. Plan In Action

Il giorno del piano era arrivato, Tenko e Izuku avevano riflettuto a lungo su come ottenere la netta conferma che il Bj dai capelli lunghi, mossi e corvini, e il capo di Tenko fossero la stessa persona.

La campanellina appesa alla porta d'ingresso della caffetteria suonò e lo sguardo di Izuku si posò sulla persona che aveva appena varcato la soglia di quel locale, strabuzzò gli occhi quando Tenko fece il suo ingresso seguito da un uomo così affascinante. I due sì diressero al bancone per ordinare <<Buongiorno cosa volete ordinare?>> chiese il verdino accogliendoli con un sorriso smagliante.
<<Un caffè nero per me grazie>> rispose il corvino
<<Perfetto>> sorrise <<Gattino tu prendi il solito, giusto?>>
<<Si e smettila di chiamarmi così Izuku>> disse arreso
<<Ma sei così carinooo~ e assomigli veramente a un gatto, un bellissimo gattino dal pelo bianco>>
<<La smetti gentilmente?>> si massaggia il ponte del naso per alleviare l'imbarazzo <<Noi andiamo a sederci>> concluse prendendo per il polso Shota.
<<Porterò i vostri ordini al tavolo>> sollevò leggermente il tono della voce allegro.

I due si sedettero al tavolo in silenzio, Shota si guardò intorno notando di sfuggita qualche dettaglio dell'arredomento ma il suo sguardo si soffermò sull'albino difronte a sé:<<..Quindi saresti un bel micio dal pelo bianco?>> chiese appoggiando i gomiti sul tavolo, intrecciando le mani e appoggiandovi sopra il mento per sorregere il capo.
<<C-come?..Oh-ehm è solo un-uno stupido soprannome>> rispose grattandosi una guancia imbarazzato.
<<Mmh~ e dimmi, siete molto intimi tu e quel ragazzo, Izuku, giusto?>> domandò.
<<N-no signore, siamo s-solo a-amici, p-perché me lo chiede?>> corrucciò leggermente le sopracciglia perplesso.
<<Pura curiosità, piuttosto, ti vedo agitato, qualcosa non va?>> l'accenno di un ghigno divertito si formò sul suo volto
<<Ehm no, ma vede ecco, non so come chiamarla fuori dal lavoro>> una frase buttata lì per cercare di sviare l'imbarazzo
<<Se è solo questo puoi chiamarmi Shota, non c'è problema>> sorrise.

È un cucciolo così carino, che fortuna averlo conosciuto, e a proposito di gattini, starebbe da dio con delle orecchie da gatto e una coda intonati ai suoi capelli, un bianco candido come la neve e magari un collarino con un campanellino attaccato...vorrei mangiarmelo

Pensò leccandosi le labbra mentalmente e osservandolo con sguardo predatorio.

Nel mentre nella testa del più piccolo varie domande causate dall'ansia e dal disagio gli giravano per la testa:

Che vergogna, quel cucciolo dispettoso me la paga, dopo lo strozzo con le mie stesse mani, poteva evitare di mettermi in imbarazzo in questo modo...Aspetta..mi sta fissando..IL CAPO MI STA FISSANDO! Forse ho detto o fatto qualcosa di strano? E SE AVESSI QUALCOSA IN FACCIA?! CAZZO!!! NO, Tenko mantieni la calma, va tutto bene, forse si è solo incantato a guardare qualcosa alle mie spalle...

<<Hai freddo? Qualcosa non va?>> la sua voce mi riporta con i piedi per terra
<<No, sto bene..grazie, p-perché me lo chiede?>>
<<Sembri nuovamente a disagio e prima ti stavo parlando ma non mi rispondevi così mi sono preoccupato, ti stai tirando le maniche della felpa da dieci minuti, sei sicuro di stare bene..micetto?>> accenna un sorriso e addolcisce lo sguardo
<<C-co-come mi- come mi ha c-chiama-to?...>> domandò avampando immediatamente di una colorazione rosso ciliegia.
Un sorrisino gioioso e divertito si palesò sulle labbra del maggiore <<Micetto..il tuo amico là al bancone ha ragione sai..assomigli veramente a un bel gattino>> allungò una mano per accarezzare una guancia del minore e spostargli una ciocca di capelli da davanti al viso.
Tenko si paralizzò non sapendo come reagire e se prendere quella frase come un complimento o come una presa per il culo per via del suo abbigliamento da adolescente o per il fatto che il vento prima di entrare in caffetteria gli avesse scompigliato i capelli o forse....una voce catturò l'attenzione di entrambi facendoli voltare...
<<Hey Shota, come va vecchio?>> disse un ragazzo che Tenko non aveva mai visto prima
<<Oh ma che gioia, sei tu>> rispose il maggiore infastidito
<<Eddai su, non fare quella faccia, piuttosto..>> lo sguardo dello sconosciuto si puntò verso Tenko <<..dimmi un pò, chi è il tuo amico? È davvero carino>> sorrise malizioso.
La sconosciuto si sedette vicino all'albino non staccandogli gli occhi di dosso <<Dimmi un pò bocconcino come ti chiami?>>

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