7. The Last Day pt.2
Passato del tempo a parlare un pò del più e del meno le tazze di entrambi erano ormai vuote, così, il minore le prese entrambi per riempirle nuovamente.
Fatto ciò si ridiresse verso il divano, ma quando stava per porgere la tazza al suo datore di lavoro inciampò nei suoi stessi piedi rovesciando così il contenuto di entrambi i recipienti sui vestiti del corvino.
<I-io MI DISPIACE! NON.. NON L'HO FATTO DI PROPOSITO!!! La prego di perdonarmi> sotto shock e imbarazzato si alzò rapidamente per prendere un panno e cercare di rimediare al danno appena fatto.
<Lascia stare faccio da solo>
<No la prego, vada pure a farsi una doccia, così potrò lavare i vestiti almeno> disse con una faccia da cucciolo.
Un sospiro uscì dalle labbra del corvino, ormai era rassegnato a quello sguardo così tenero e pentito da rendere il volto del minore come quello di un adorabile cucciolo.
<Va bene, accetterò la tua proposta se ciò ti farà sentire meno in colpa>
<Si capo! La prego di seguirmi>
Arrivarono in fondo al corridoio
<Ecco questo è il bagno, mi faccia sapere se le serve qualcosa, qualsiasi cosa>
Il corvino entrò in bagno, diede una veloce occhiata a quell'angolo della casa; successivamente si cominciò a spogliare, i pantaloni neri gessati e la camicia lattea finirono sul pavimento, l'intimo finì anch'esso sul pavimento aprì l'acqua della doccia e prima di entrarvici si stiracchiò appena distendendo i muscoli della schiena e si mise sotto l'acqua.
Passati 10 minuti si sentì bussare alla porta del bagno.
<Ehm capo.. mi scusi non voglio disturbarla ma.. sono venuto a prendere i suoi vestiti per lavarli, ci metto un secondo..>
L'albino entrò nel bagno coprendosi la visuale con la mano sinistra e prese i vestiti da terra ma prima che uscisse la voce del maggiore lo fece bloccare.
<Tenko, potresti portarmi un asciugamano?>
<C-certo..>
E rousci subito dopo aver preso i vestiti richiudendosi la porta alle spalle.
Finita la doccia, all'incirca 5 minuti dopo l'ingresso del minore si sentì nuovamente bussare.
<Ehm signore..l-l'asciugamano.. che mi aveva c-chiesto..>
La porta si aprì appena lasciando intravedere il volto del maggiore che con un accenno di sorriso porse la mano in avanti per prendere l'asciugamano e avvolgerselo intorno alla vita per poi uscire tenendo entrambi i lembi del tessuto di spugna con una mano e con l'altra tirarsi indietro i capelli.
<Mi porteresti una sigaretta? Sai mi piace fumare dopo una doccia, mi rilassa>
<Certo..SUBITO!> Rispose tutto rosso in viso scomparendo alla velocità della luce.
Il minore porse la sigaretta al maggiore insieme all'accendino.
<I suoi vestiti non hanno ancora finito di lavare ehm.. quindi uh-ehm vista-vista l'ora.. si bhe ecco.. perché non rimane a pranzo?..>
<Con piacere> accennò un sorriso dopo aver buttato fuori una boccata di fumo.
<Allora.. v-vado a preparare qualcosa..> disse rosso a tal punto da poter essere scambiato per un pomodoro.
In cucina nel frattempo Tenko stava combattendo una battaglia interiore contro il suo autocontrollo e contro il suo estremo pensare, quell'uomo lo stava mandando fuori di testa.
"Come cazzo fa a essere così bello?! No!NO TENKO, CHE CAZZO VAI A PENSARE?!! È IL TUO CAPO, UN PÒ DI CONTEGNO! Si maa.. NO niente ma. Su forza concentrati! E tu la sotto sta buono!"
Inveì mentalmente contro il suo membro, una mano strinse la presa su un bicchiere che si trovava lì vicino al lavandino, dopo un respiro profondo si calmò e prese a preparare del ramen per entrambi con l'intento di distrarsi da quel pensieri.
༄
Shota si aggirava nuovamente per la casa dell'albino in cerca di qualche vestito, o meglio, quella sarebbe stata la scusa che avrebbe usato nel caso in cui Tenko lo avesse trovato in camera sua a frugare in ogni dove.
Ciò finché non addocchiò il PC del minore posato sul letto e vi diede un occhiata, entrando direttamente sul canale dove lui stesso faceva le sue dirette streaming s come pensava il nickname era lo stesso, era quello, il donatore più accanito nelle sue dirette era proprio colui che adesso lavorava nella sua azienda. Una volta avuto le risposte che cercava ed essere pienamente soddisfatto prese una vestaglia appesa alla porta e la legò in vita uscendo dalla stanza e dirigendosi in cucina come se nulla fosse.
<Manca ancora molto per il pranzo?>
<Oh non-non molto> disse sollevando lo sguardo e trovandosi una visuale surreale, il suo capo con la sua vestaglia in dosso senza nulla sotto appoggiato allo stipite della porta.
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