Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

L'incontro

Sylvester si divorò quei meschini libri, erano passate due settimane da quando era sul treno, ancora non si erano fermati, il fatto gli metteva ansia, guardava l'orologio di continuo: segnava le cinque e mezza.

La guardia non gli aveva detto a quale ora sarebbe arrivato e la cosa gli pareva strana: Di solito erano precisi sugli orarie già il fatto che non gli dicevano nulla non era un buon segno, bussarono alla porta, Sylvester parlò cortesemente:- Avanti...-. Una donna con una camicia con gonna nera, dall'aspetto noir entrò portando con sé una valigia grande quanto un cassetto, gliela mise sul tavolo e se ne andò, senza proferire niente, Sylvester aveva già imparato che era inutile parlarci, aprì la valigia rivelando degli oggetti: Una tuta rossa con strisce bianche, del cibo in scatola, acqua, un pugnale lungo quindici centimetri, una pistola (Glock 17) con quattro caricatori, una cintura apposita per le armi, e uno zaino.

La cosa lo lasciò stupito, non avrebbe immaginato di maneggiare delle armi, le tastò e prese la pistola, era facile da tenere ed essere di conseguenza ben salda, solo allora si accorse di un foglietto, lesse "Metti la tuta e preparati a scendere, lascia stare i bagagli".

La faccenda non gli piaceva, seguì le istruzioni con cautela e circospezione, il ragazzo pensava che lo stessero osservando ed era meglio essere sicuri di non combinare pasticci durante il suo "soggiorno".

Aveva indossato tutto e aspettò che il treno si fermasse ma, quando accadde, la porta si aprì da sola rivelando i cadaveri delle guardie, un lago di sangue copriva l'intero corridoio, nonostante l'orrore che provava, Sylvester mosse il cadavere di uno di loro, una parte della visiera era rotto permettendogli di vedere i suoi occhi vitrei, lo shock lo lasciò per alcuni secondi ad osservare il morto, poi si diresse verso la porta del vagone ed uscì dal treno: Davanti a sé c'era un muro completamente bluastro, fatto di acciaio o qualche sua lega, si accorse che ciò che faceva luce proveniva dall'alto e i suoi occhi rimasero sgranati: era nell'Arena!

Solo allora la voce del presentatore si sentì da casse nascoste qua e là:- Benvenuti nell'Arena, giocatori!-. Una folla gridava di esultanza con applausi e chissà cosa dicevano, Sylvester guardandosi ai lati vide altri ragazzi e ragazze, dai quindici ai ventidue anni, la voce del rappresentatore continuò:- GIO-CA-TO-RI!!!! BENVENUTI NEL LABIRINTO DEI MOSTRI!!!!-. Un altro grido di esultanza echeggiò nell'Arena, senza nessun preavviso nel muro, sentendo vari marchingegni che si muovevano, si creò una porta, insieme ad un ologramma con scritto: "Correre!".

Si sentì una voce robotica dire:-3....2.....1....VIA!-. Sylvester non ci pensò due volte e si buttò nel labirinto, corse e prese un'infinità di vie finché non gli mancò il fiato, si fermò esausto. Si girò ritrovandosi in un bivio, sentì qualcosa vibrargli sul petto, comparve lo un ologramma di un uomo, il quale spiegò le regole e le basi sull'Arena

:- Regole: Dirigiti al centro e se troverai una buca, buttati dentro per vincere, le persone salvabili possono essere solo in trenta, chi rimane o terminano le quarantotto ore se la dovranno vedere con lo sterminatore, il cibo potrai ottenerlo uccidendo o avendo degli sponsor.Armi o munizioni li puoi trovare nascosti qua e là nel labirinto, attenzione però! Ci sono due mostri che gireranno liberi, addio-.

Si spense, lasciando pieno d'angoscia Sylvester, il quale prese una direzione e proseguì.

Camminò per un'intera ora senza incontrare manco l'ombra di un topo, dopo un po' si ritrovò in uno spazio aperto in cui c'era una casa circondata da cespugli che gli arrivavano alla cintola, si guardò attorno, visto che non era l'unica entrata, ne vedeva ben quattro e forse c'era una quinta, rischiò: corse e si piombò in casa, se la sbatte alle spalle, vide che l'interno era tutto in legno, aprì armadi, cassetti: all'iniziò non trovo nulla, andando sopra però, trovò un AK-47 con un caricatore in più e uno per la pistola, poi due bottiglie d'acqua e una scatola di cibo.

Decise di andarsene, aprì la porta e un proiettile per poco non lo colpì, si fiondò dentro, sentì gridare:- Ammazziamolo!-. Diede una sbirciata dalla finestra, ne vide quattro, tutti maschi, tre di loro avevano una pistola, il quarto aveva per sua sfortuna una fucile antisommossa.

Pensò "O crepo o vivrò", impugnò l'AK si alzò dalla finestra e prese la mira, fece fuoco: Il ragazzo con il fucile antisommossa morì sul colpo, due di loro corsero a sinistra dell'abitazione, l'ultimo dall'altra parte.

Il giovane pallido smise di sparare, l'arma lo aveva completamente assordato, le orecchie gli fischiavano, ricaricò l'arma, confuso, si diresse verso il lato destro della casa , non li vide.

Degli spari lo fecero voltare dall'altra parte, sentì un delle urla di dolore poi il silenzio, stava per vedere dall'altra finestra per capire chi erano stavolta ma, un altro sparo seguito subito dopo dal dolore lo fece cadere, lo avevano preso alla caviglia sinistra, nell'atto di cadere si girò sparando alla cieca emettendo un gemito di dolore, i due ragazzi che erano fuggiti da destra erano piombati in casa nel momento stesso in cui aprì il fuoco: uno venne colpito in testa, l'altro si buttò addosso a lui togliendogli l'arma.

Quel ragazzo stava cercando di puntargli addosso la sua pistola mentre Sylvester capì che era più forte di lui e la pistola stava per puntargliela addosso, quando un altro sparo echeggio: il ragazzo che stava per avere la meglio si afflosciò, sporcandolo di sangue caldo.

Si trovò comunque una pistola puntata, una ragazza dagli occhi azzurri e dai capelli biondi gli puntava l'arma, mentre un altro ragazzo dagli occhi verdi e dai capelli castani gli puntava lo stesso fucile antisommossa di prima.

La ragazza lo guardò con diffidenza, poi però vide la sua smorfia di dolore abbassò lo sguardo, notò la caviglia ferita, si girò verso di lui:- Come ti chiami?-. Lui li squadrò poi rispose cautamente

:- Sylvester-. Lei tirò fuori della seta e gli avvolse la ferita:- Ti ha colpito di striscio, sei stato fortunato....mi chiamo Effie, lui e Hugh-. Disse indicando l'altro ragazzo.

Chissà perché tutti e tre i ragazzi avevano l'impressione di potersi fidare.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro