Ritorno
Hey! Salve!
Probabilmente stavate iniziando a perdere di nuovo le speranze e invece eccomi qui!
Ci avviciniamo sempre di più ad una parte un pò più interessante della storia, visto che seguo i libri principali di Harry Potter non è difficile immaginare quale, ma io non vi dico nulla!
Non ho mai pensato di chiedervelo, avete qualche teoria sulla storia di Mary? Se indovinate non ve lo dirò mai, perchè sono pessima, ma la cosa mi divertirebbe un mondo!
Buona lettura!
La luce filtra nella vecchia tenda da campeggio che usiamo come rifugio, candida ma troppo debole per scaldarci veramente. La pelle nuda della mia schiena viene percorsa da molti brividi, mentre Hermione la ricopre con uno spesso strato di unguento.
Sono passati solo pochi giorni da quando abbiamo lasciato Godric's Hollow ma i nostri problemi non sono rimasti lì con Voldemort e Nagini. Quando siamo atterrati in una piccola radura io sono rimasta schiacciata tra mio fratello e una radice nodosa che spuntava dal terreno. Se solo Harry fosse stato ancora cosciente l'impatto sarebbe stato più leggero e non sarei rimasta schiacciata per così tanto tempo. Ricordo poco di quel momento, Hermione era nel panico e mio fratello in preda a strani spasmi. Non gli ho chiesto cosa avesse visto, ma sono certa che la sua mente fosse legata a quella di Voldemort.
Nagini ci aspetta da molto tempo.
Siamo finiti dritti in trappola.
Credevo non sarebbe mai successo.
Non così.
Credevo fossiamo più intelligenti e più forti, e invece...siamo usciti da quella casa appena in tempo. Anche se Hermione ha rotto la bacchetta di Harry e lui non mi ha ascoltata non c'è nessuno a cui possiamo dare la colpa del rischio che abbiamo corso. E se anche ci fosse qualcuno da incolpare cosa cambierebbe?
Harry crede che la colpa sia solo sua, come se noi non fossimo state d'accordo con lui.
I miei occhi scivolano sulla borsa di Hermione, dove riposa l'Horcrux. Lo abbiamo confinato io e lei lì dentro, dopo che si è incollato alla pelle di mio fratello.
Un flash riempie la mia testa e rivedo tutto il sangue che c'era quella motte sul corpo di Harry, tra l'incisione che abbiamo dovuto fare a causa del medaglione e il morso di Nagini.
Temo il giorno in cui sceglieremo di tirarlo fuori da quella borsetta.
-Ho finito- sentenzia Hermione e subito delle bende sottili mi si stringono intorno al busto, coprendo tutta la zona per evitare che l'unguento finisca ovunque. –Ti ha fatto male?- domanda preoccupata.
-Per niente- non ho bisogno di mentire come nei giorni scorsi, per fortuna anche se debole sembra che la lozione nelle scorte di Hermione stia funzionando. –Grazie Hermione- cerco di sorriderle, mentre mi metto a sedere. –Che aspetto ha?- mi butto immediatamente un maglione addosso, sparando di non sentire più freddo.
-Non male, sta migliorando- dice gentilmente. –Il livido è diventato giallo, non un bel giallo, ma forse domani sarà sparito del tutto- cerca di sorridere ma i suoi occhi tristi la tradiscono.
-Ottimo- dico, mentre lei si alza dal piccolo divano e si sposta verso la credenza dove teniamo le tazze. Ne prende tre e le riempie subito d'acqua, preparando del tè caldo.
È una cosa che fa spesso in questi giorni, un piccolo conforto per il nostro morale davvero basso.
Forse funziona, dopo il primo giorno ho iniziato a sentirmi meglio. Credevo mi sarei arrabbiata o sconfortata di nuovo, ma siamo stati così vicini alla sconfitta che non riesco a vedere il lato positivo. Abbiamo affrontato Nagini e siamo ancora tutti vivi.
Non mi sono sentita inutile, mi sento di aver fatto la differenza e non mi sono bruciata. L'allenamento sta funzionando, anche senza Piton.
-Che ne dici se lo portiamo fuori e lo beviamo insieme ad Harry?- le domando, attirando il suo sguardo. La vedo subito annuire e sospirare un istante dopo, mentre continua nel suo lavoro.
Anche se Harry le ha detto che non è così, lei pensa sia arrabbiato perché gli ha rotto la bacchetta.
Attraversiamo la tenda con le tazze in mano e raggiungiamo in pochi secondi Harry, seduto fuori a fare la guardia, sta di nuovo sfogliando "Vita e menzogne di Albus Silente".
-Ah!- lo faccio sobbalzare. –Metti via quella robaccia- gli deposito in mano una delle tazze, mentre Hermione si sistema in silenzio vicino a lui e gli porge la propria bacchetta che si dividono.
Abbiamo letto cose su Silente a cui non voglio pensare. L'ennesimo tradimento di fiducia di cui nessuno di noi aveva bisogno. Harry è stato quello che ne ha sofferto di più. Lui e Silente erano legati, in modo diverso da come io ero legata a Severus, ma credo che il dolore che ora provi non sia così diverso.
È così che tra una triste e preoccupata Hermione e un Harry taciturno sono diventata l'unica che cerca di alleggerire la tensione. Non sono mai stata brava a farlo, ma l'assenza dell'Horcrux e la tranquillità dei miei sogni mi ha rinfrancata un pochino.
Gli occhi di Hermione seguono preoccupati la sua bacchetta mentre Harry la mette via, indugiando sul libro di Rita Skeeter.
-Ho letto un altro pezzo in cui parla di Ariana Silente, io non riesco a capire...-
-Ah! Fanculo Silente!- sbotto improvvisamente, dopo il primo sorso di te.
-Mary!- la voce di Hermione mi sorprende, finalmente più alta.
-Niente Mary- alzo le spalle. –Non mi pento di nulla. Fanculo Silente e fanculo anche Piton- la mia voce risuona sicura. –So che vi sentite traditi quanto me, Silente ci ha abbandonati a noi stessi, con più domande che risposte-.
-Mary, Silente è...- cerca di nuovo di parlare.
-Morto- termino la sua frase, il tono più alto di quanto immaginassi. –Dai, volete dirmi che non avesse idea dei rischi che lui stesso correva? Quanta gente lo voleva morto?- stringo le mani sulla tazza, cercando di calmarmi.
-Forse non si fidava abbastanza per dirci di più- sentenzia Harry, uscendo dal silenzio. –Ci ha lasciati nel caos- il volto di Harry si scurisce, mentre le sue sopracciglia si contraggono in una smorfia arrabbiata.
-Sentite- appoggio la mia tazza sulla neve fredda e prendo a frugare sotto il mio maglione. –A Godric's Hollow non è andata come speravamo, ma dobbiamo andare avanti- le mie dita ancora tiepide raggiungono la vecchia bacchetta che nascondo. –Non per Silente, ma per tutti quelli che là fuori contano su di noi, ricordate il cartello sulla casa di James e Lily? Sapevamo che non sarebbe stato facile, che avremmo perso molte cose lungo la strada e la perdita di una bacchetta è un bel problema da aggiungere a tutti quelli che già avevamo, ma non è impossibile da risolvere. Non ne abbiamo una sola- tiro fuori la vecchia bacchetta di Silente. –Harry, non puoi più usare la bacchetta? Bene, ti darò la mia, a me non serve-.
-Silente l'ha data a te, voleva che la avessi tu- mio fratello scuote la testa. -È per le emergenze-.
-Me ne frego di ciò che voleva Silente- sentenzio io alzando le spalle. –Mi dispiace perché è vecchia e malandata, ma se la usassi io si romperebbe subito e andrebbe sprecata- la porgo al ragazzo. –Forza, questa è una situazione di emergenza-.
Harry allunga contro voglia una mano e prende la vecchia bacchetta di Silente, studiandola con attenzione, prima di restituire a Hermione la sua. -Grazie per il tè- aggiunge poi, bevendo un altro sorso, dopo averla messa via.
Un fischio mi raggiunge.
Che fastidio.
Così acuto.
Così inutile.
Un passo dopo l'altro.
Mi sto avvicinando o allontanando?
Accelero.
Devo sapere.
-Da questa parte- suona lontana una voce.
È importante.
È così vicina.
C'è luce.
È forte, quasi mi acceca.
È mattina.
Finalmente le mie orecchie si liberano.
C'è qualcuno che ride. Sono in tanti a ridere.
E lei? Lei ride con loro?
Abbandono su una sedia tutto il mio peso.
Scricchiola.
Non posso continuare così.
Una tazza decorata di ceramica tintinna davanti a me e un liquido ambrato la riempie.
È un bel colore, ma c'è un odore strano.
Questo posto puzza di vecchio.
L'umidità filtra dalle pareti.
"Rifiutato"
Un timbro rosso su carta ingiallita.
"Rifiutato"
Rabbia.
Rancore.
Tristezza.
"Rifiutato"
Posso vederla?
No.
"Rifiutato"
-Hermione!-.
Non è giusto.
Hermione dov'è?
È andata via.
Andata via?
Abbiamo dovuto.
-Hermione!-.
-Hermione!- la voce di mio fratello mi tira fuori dal sogno. La mano di Hermione è ancora stretta alla mia, mentre entrambe ci muoviamo lentamente sotto una pesante coperta. Ci siamo addormentate a tarda sera, strette l'una all'altra, mentre parlavamo di vecchie abitudini e favole babbane. –Hermione, Mary!- entrambe ci mettiamo subito a sedere, le guance rosse, gli occhi impastati e i capelli arruffati.
-Cosa c'è che non va? Harry, stai bene?- dice Hermione, mentre Harry entra nella tenda. Sopra i vestiti asciutti ha i capelli fradici e appiccicati al volto, ma un'espressione rilassata.
-È tutto a posto, va tutto bene. Più che bene. Sto benissimo. C'è qualcuno- dice sorridendo dopo molto tempo.
-Cosa vuoi dire?- risponde subito la ragazza al mio fianco. –Chi...?- le voce le si spegne in gola quando un altro ragazzo si presenta dietro a Harry. Ron Weasley, gocciolante compare sulla soglia, la spada di Grifondoro stretta in mano.
Vedo Hermione abbandonare il suo posto, prima di scagliarsi come una furia sul ragazzo.
-Ahia...ahi...smettila!- il giovane dai capelli rossi cerca di difendersi dai pugni che gli arrivano addosso. –Ma che...? Hermione...ahia!-.
-Tu...enorme...stronzo...Ronald...Weasley!-.
Alla prossima!
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