Non pensare
-Hermione!- grido con tutto il fiato che ho, procedendo a rilento tra le decine di persone che scappano in ogni direzione. La mia mano è stretta a quella di Draco con forza e ogni volta che ricevo uno strattone più forte mi volto a guardarlo, per controllare che sia ancora lì. Il suo sguardo è perso almeno quanto il mio, ma quando lo trovo sembra deciso come mai.
Cosa è successo?
Correndo verso il tendone per ritrovare mio fratello e gli altri abbiamo visto gli incantesimi di protezione attorno alla Tana sgretolarsi lentamente, attraversati da figure incappucciate. Travolti dagli invitati in fuga abbiamo avuto poco tempo per pensare, ma riunirci agli altri è stato il nostro primo istinto.
-Granger!- grida Draco dietro di me. Entrambi stiamo evitando di fare il nome di fratello, nella speranza che la sua identità sia ancora nascosta.
Presa dalla foga inciampo nel vestito, perdendo l'equilibrio proprio mentre due ragazze che gridano parole in francese ci travolgono, spingendomi contro un tavolo, seguita a ruota da Draco. Un suo braccio si stringe sulla mia vita, impedendomi di cadere e io d'istinto mi aggrappo al tavolo, ritrovando la stabilità. Ci inginocchiamo, coperti dalla lunga tovaglia bianca evitando un gruppo di persone in preda al panico.
-È meglio se prendi la bacchetta- mi guarda fisso negli occhi e io annuisco in fretta, eseguendo mentre lui estrae la sua, guardandosi intorno. –Sono arrivati- lo sento dire poi, mentre la mia mano scivola via da sotto la lunga gonna di tulle, accompagnata dalla bacchetta scura appartenuta a Silente.. –Ci hanno trovati- la sua voce trema e i suoi occhi sono lucidi quando cadono di nuovo nei miei. Vorrei stringerlo e rassicurarlo ma non ne ho il tempo perché il suo sguardo cade alle mie spalle, mutando immediatamente. –Giù- mi grida, dandomi uno strattone verso il basso e brandendo la bacchetta. –Protego!- urla spaventato, prima di contrattaccare, schiantando il suo avversario con un incantesimo non verbale che fa uscire dalla sua bacchetta un lampo di luce bianca. Quando riesco a voltarmi i miei occhi cadono subito sull'uomo che giace a terra, il volto coperto da una maschera, circondata dal cappuccio nero.
Come hanno fatto a trovarci così in fretta?
La Tana era protetta da incantesimi molto forti e nessuno doveva sapere che ci troviamo qui.
E se la copertura di Harry fosse già saltata?
Se fosse per questo che non lo troviamo?
Non può essere scappato senza di noi, giusto?
-Dobbiamo andarcene- salto in piedi e alzo malamente la lunga gonna di tulle per essere più libera nei movimenti.
-Prima troviamo tuo fratello- dice lui con fermezza e la sua mano torna a stringersi sulla mia. –Non fare magie, se abbiamo fortuna non ti riconosceranno. Dubito che quella regga a più di un incantesimo-nel suo sguardo c'è una sicurezza che non vedevo da tempo, ma ho pochi istanti per osservarlo perché torniamo a correre tra la folla di invitati spaventati.
La testa bionda corre davanti a me, mentre la paura e i sensi di colpa iniziano a divorarmi da dentro. Draco è di nuovo se stesso perché io gli ho impedito di bere la pozione poco fa.
-Ron!- grido, in cerca del rosso, tentando di sfuggire ai miei pensieri.
-Granger!- mi fa eco il Serpeverde, poco prima di cambiare velocemente direzione. –Sono là- grida immediatamente e subito scorgo la ragazza nel vestito lilla, mano nella mano con Ron e il cugino da cui Harry si è mascherato.
Non ci hanno abbandonato.
Accelero il passo, superando di poco il mio compagno, ma subito vengo di nuovo spinta verso terra con un forte lamento di Draco che mi cade addosso, colpito di striscio da un incantesimo. Lo sento imprecare, ma subito si rialza, aiutandomi a fare lo stesso. Vorrei correre di nuovo, ormai siamo così vicini agli altri, ma le sue gambe sono ancorate al suolo e i suoi occhi di nuovo tristi mi guardano, mentre le lacrime scivolano sul suo viso.
Vorrei domandargli cosa succede, ma la sua mano lascia la mia e la sua bacchetta si rivolge verso di me, come nel mio incubo peggiore. Un lampo di luce mi acceca per un secondo, colpendomi in pieno. È una spinta debole, ma non ho la forza di contrastarla.
Succede tutto molto in fretta.
Vengo sbalzata indietro, lontana dal ragazzo, colpita dagli occhi neri come la pece non tropo lontani da lui. Quelle pozze scure, circondate da una maschera, sono accompagnate da altri due occhi, ancora più freddi di quelli di Draco.
Cosa ci fanno loro qui?
Un braccio si avvolge intorno a me, quando colpisco qualcuno e subito mi sento in trappola.
-No!- mi divincolo dalla presa che riconosco come quella di mio fratello. Mi libero solo per un istante, ma è sufficiente a far esplodere l'energia che sento dentro.
Basta un gesto.
Una forte folata di vento travolge i due Mangiamorte, facendo cadere i cappucci scuri, volare via le maschere e retrocedere i nemici. Mentre Draco scivola dietro un tavolo rovesciato, e il braccio di mio fratello mi cattura di nuovo, il mio sguardo cade sul volto tumefatto e adirato di Lucius Malfoy e subito dopo su quello impassibile di Severus Piton.
Il mondo inizia a girare in un vortice e assisto all'inizio dello scontro tra padre e figlio.
-Draco!- è il grido che abbandona la mia gola, prima che ciò che vedo cambi. La sala da ballo dove la gente fugge in preda al panico si trasforma in una strada e le urla diventano un vociare forte e continuo, che mi richiama immediatamente al traffico che ho sentito solo in città.
L'aria estiva scompiglia il mio vestito e i capelli che mi ricadono sul viso, tornati più scuri. Abbasso lo sguardo sulla mia mano che fino a pochi secondi fa era stretta a quella di Draco Malfoy, mentre i miei occhi si riempiono lentamente di lacrime e sento il mio labbro tremare. Singhiozzo senza essere in grado di trattenermi, mentre due calde gocce scivolano sul mio viso.
Decine e decine di kilometri ci separano di nuovo.
-Dobbiamo tornare indietro?- mi volto di scatto, incontrando immediatamente gli occhi verdi e colpevoli di mio fratello.
-Dobbiamo andare, Mary- Hermione, al suo fianco, scuote subito la testa. –Non possiamo tornare-.
-Lo uccideranno- la guardo sconvolta. –Non puoi chiedermi di lasciarlo lì-.
-È quello che lui ha chiesto a noi- interviene Ron, lo sguardo molto simile a quello del compagno di Casa.
-Io...- passo il mio sguardo sui tre, mentre le persone che passeggiano per la via ci guardano straniti. Mi volto come se bastasse questo a riportarmi alla Tana, ma incontro solo altri sguardi Babbani. –In che senso?- domando, coprendo il viso con le mani e respirando forte per convincermi a smettere di piangere. Inspiro, strofino le dita sulle guance per asciugarle e espiro di nuovo, tornando a guardare i Grifondoro.
La mano di mio fratello prende il posto di quella di Draco, stringendosi alla mia. –Ti spiegherò, ma non possiamo fermarci adesso- dice serio.
-Io...- ripeto tentennando, mentre il miei occhi scivolano tra i suoi, quelli chiari di Ron e quelli velati dalle lacrime di Hermione. –Hai ragione- stringo più forte la sua mano e iniziamo a spostarci lungo la strada. –Cosa è successo?- domando, tirando su col naso, in un gesto che non ha nulla di elegante. –Come hanno fatto a trovarci?- dico, voltandomi indietro ancora una volta, verso il punto in cui siamo apparsi.
-Il Ministero è caduto- dice Hermione guardandosi attorno preoccupata. –Stiamo attirando l'attenzione, dobbiamo trovare un posto dove possiamo cambiarci- dice mentre superiamo un gruppo di uomini palesemente ubriachi che non fanno altro che osservarci, dandosi qualche colpetto l'un l'altro.
Rabbrividisco e mi avvicino a Harry, stringendomi con più forza al suo braccio.
Cerco di concentrarmi sui miei passi, per non pensare a ciò che più mi spaventa.
-Hermione, non abbiamo vestiti- dice Ron, ma non riesco a sentire la risposta che gli viene data.
Non devo pensare al peggio.
Piede destro.
Piede sinistro.
Ho lasciato Draco da solo.
Resta concentrata.
Piede destro.
Si sentirà abbandonato.
Piede sinistro.
Suo padre era lì.
Come faceva a essere lì?
Doveva essere ad Azkaban.
Piede destro.
Segui solo Harry.
Non pensare.
Piton era lì.
No.
Non pensare.
Piede sinistro.
Se ci avesse seguiti?
Se ci trovasse?
Non sarei in grado di fare niente.
Piede destro.
Mi prenderebbe.
Ci prenderebbe.
Piede sinistro.
Hanno preso Draco?
"Torturarmi e uccidermi davanti a te potrebbe essere la tua punizione per non aver scelto lui" le parole di Draco iniziano a rimbombarmi nella testa.
Hey, come va?
Come al solito mi riprometto di pubblicare più spesso, ma non ci riesco mai!
Al costo di metterci anni giuro solennemente di finire questa storia! Se non sbaglio è da quando avevo sedici anni che la scrivo e a ventitre ancora sono qui. Sono lentissima ahahah
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
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