Il futuro può cambiare?
Hey! Come va?
Ecco un nuovo capitolo fresco fresco! Giorno di stipendio porta felicità e quando sono felice ho più voglia di scrivere, il risultato è stato questo capitolo! Mi sembra anche abbastanza lunghetto ahahah
Spero di non aver fatto troppa confusione, ci sono alcune parti che non mi convincono molto, voi cosa ne dite?
Buona lettura!
Ho sempre faticato ad accettare le mie lacrime.
Significano che sono debole? Che non sono abbastanza matura da affrontare una situazione? Che non sono coraggiosa come dovrei?
Non lo so.
Forse tutte le ragioni.
Forse nessuna.
In questo momento, però, mi sembra l'unica cosa che abbia senso fare.
Sento la lacrima scivolare fino al mento e poi cadere nel vuoto, sotto lo sguardo vigile del ex Auror. Per la prima volta non sento vergogna per il mio gesto e lascio che altre gocce righino il mio viso, come se fossi sotto la pioggia.
Alastor Moody morirà questa notte e io ne sono consapevole prima ancora che questo accada, ma non ho idea di come evitarlo.
"Diglielo" suona forte la voce nella mia testa.
"Adesso o mai più"
Apro la bocca ma non ne asce nemmeno un suono.
Come si può dire a qualcuno che sta per morire?
Quali sono le parole giuste?
Esistono le parole giuste?
Lo sguardo di Malocchio Moody cambia rispetto a quello che ho visto il resto del tempo, sembra quasi in imbarazzo. –Che succede?- domanda burbero, evitando di guardarmi.
Serro le labbra, cercando la cosa giusta da dire. Asciugo le lacrime con una mano e lancio uno sguardo furtivo alle mie spalle, passando in rassegna i miei compagni di viaggio.
-Silente cosa ti ha detto di me?- domando a bassa voce.
-Molte cose- risponde vago, tornando a osservarmi.
-E ti ha detto che sogno alcune cose prima che accadano?- domando raccogliendo la mia scopa da terra, per tornarne a stringerla con forza.
-Sì- continua ad osservarmi. –Non ha detto cosa-.
-La scorsa estate ho visto qualcuno morire in uno dei miei sogni- ricambio il suo sguardo con tutta la sicurezza che riesco a trovare. –Fino ad adesso non avevo capito il mio sogno e non sapevo chi fosse a morire- mi bagno le labbra. –Ora mi sembra stupido non averci mai pensato-.
-Nel tuo sogno sono io a morire?- chiede inaspettatamente calmo, prima che l'occhio azzurro inizi a roteare nella sua orbita, controllando che i presenti non ci guardino o ascoltino.
Annuisco.
-Se il resto di noi ce la farà a me sta bene così- sentenzia in fine.
-Questo non lo so- scuto la testa, sorpresa per la reazione.
-Non fare quella faccia, Potter- dice poi, di nuovo duro e distante. –Hanno provato a uccidermi molte volte, ma non ci sono mai riusciti- brontola. –So come difendermi, andrà bene anche questa volta-.
-Lo spero- dico io di rimando, asciugando le lacrime con la manica della felpa e cercando di evitare che ne scendano altre. Non voglio che gli altri si preoccupino o spaventino.
-Abbiamo l'effetto sorpresa dalla nostra, se qualcuno pattuglia la casa non avrà tempo di capire chi sia chi- dice borbottando, prima di stringersi al manico di scopa. –Tu non fare niente di avventato e andrà bene- mi scocca un ultima occhiata, ma prima che possa rispondere alza la voce, rivolgendosi al gruppo. -Bene, tutti pronti per piacere- dice lui, mentre io gli lancio un'ultima occhiata preoccupata. –Dobbiamo partire esattamente alla stessa ora o l'azione diversiva non avrà senso-.
Un leggero vociare si alza, mentre tutti prendono posizione.
Ognuno di loro è in pericolo questa notte e non sono certa che Moody sia l'unica vittima del mio sogno, ricordo distintamente delle gocce che colpiscono il mio viso e dubito si tratti di pioggia. Spero solo sia il sangue dei nostri nemici, ma se così non fosse sono pronta a qualsiasi cosa per difendere chi oggi è qui per noi. Non dovrei usare la magia, soprattutto perché non avendo una bacchetta farei saltare la mia copertura, ma qualche trucco sono sicura di averlo.
Con una mano sistemo lo spallaccio dello zaino, assicurandomi che sia ben saldo al suo posto. Dentro alla borsa so di avere ancora una discreta quantità di Polvere Buiopesto Peruviana per le emergenze, perfetta se mi trovassi alle strette.
Un forte rombo proviene dalla motocicletta su cui sono seduti Hagrid e Harry attirando la mia attenzione. Il gigante sembra a suo agio al contrario di mio fratello, seduto nel sidecar con aria tesa.
Spero solo che Moody abbia ragione, ma non sono certa che sia possibile cambiare il futuro.
-Buona fortuna a tutti- urla Malocchio, mentre l'occhio azzurro si muove veloce nella sua orbita, scrutando i presenti. –Ci vediamo tra un'ora alla Tana. Al mio tre. Uno...due...tre!-.
Con i piedi mi spingo sul cemento, prendendo il volo tra Alastor Moody e Mundungus Fletcher che visibilmente spaventato mantiene un'espressione corrucciata. Ci alziamo velocemente, circondati dagli altri membri dell'Ordine, l'aria sempre più fresca della notte colpisce il mio viso in modo ormai troppo familiare.
Stringo gli occhi mentre saliamo più in alto, sentendoli lacrimare. Con una mano stringo la scopa e con l'altra mi strofino gli occhi da dietro alle lenti riuscendo finalmente a riaprirli quando ci stabilizziamo. Sistemo gli occhiali sul naso, maledicendoli, prima di guardarmi in torno.
Mi stringo più forte al manico di scopa, mentre il mio cuore perde un battito alla vista delle decine di figure incappucciate che arrivano da ogni direzione.
Siamo circondati.
-Andiamo- grida Moody verso me e la mia copia. Subito lo seguo sfrecciando più veloce che possa sulla scopa, cercando di non riflettere troppo su come manovrarla vista la mia scarsa pratica con l'oggetto magico.
Lampi di luce verde scoppiano ovunque intorno a noi, mentre la moto di Hagrid si getta sui Mangiamorte con un altro forte rombo. Alcuni li seguono ma la maggior parte si butta su di noi, iniziando a scagliare maledizioni senza perdono in ogni direzione.
-Testa bassa- grida Moody in mezzo a tutte le urla che si alzano. –Segui Lupin per adesso, ti copro io- risponde allo sguardo confuso che gli lancio. –Più veloce- sprona me e Mundungus.
L'aria fredda continua a colpire il mio viso, facendo lacrimare di più gli occhi e bruciare le guance che si staranno colorando di rosso. Mi sento a disagio sulla scopa, mi protendo in avanti nel tentativo di essere più veloce con scarsi risultati, ma almeno riesco a individuare Remus Lupin e George che combattono fianco a fianco, sfrecciando veloci sulle scope.
Un enorme Thestral ci scarta davanti, due getti di luce verde lo seguono, ma scompaiono con lui nell'oscurità sotto di noi. Altri lampi di luce colorata attraversano il cielo nella nostra direzione e Moody prontamente lancia dei controincantesimi, ancora prima che io possa pensare di usare i miei poteri.
Forse aveva ragione, è veloce e capace.
Forse il mio sogno era sbagliato e ciò che vedo ogni notte può essere cambiato.
Diverse figure si librano in aria davanti e noi, attaccando la copia che ci precede, liberando lampi di luce colorati dalle loro bacchette.
Le urla di Mundungus mi raggiungono da destra e mi basta una breve occhiata per rendermi conto che la mia copia è completamente presa dal panico. Al contrario dell'uomo alla mia sinistra sta lanciando incantesimi deboli, che nemmeno raggiungono i Mangiamorte, se non è troppo impegnato a sbandare sulla scopa.
Un lampo esplode seguito da urla fortissime, prima che delle gocce calde colpiscano il mio viso.
Non è acqua, lo so bene.
È sangue, posso vederlo dalla goccia che scivola sulla lente sinistra.
Quando finalmente riesco a vedere di nuovo oltre i Mangiamorte noto che George e Lupin sono accasciati l'uno sull'altro.
-No- dico debolmente. –Li hanno colpiti?- domando senza parlare realmente con nessuno. Un'altra delle figure incappucciate dietro a loro continua a lanciare incantesimi e velocemente il tessuto scivola sulla sua testa, liberando al vento i capelli scuri. Serro una mano con forza sul matico di scopa, spingendomi in avanti per vedere meglio, improvvisamente rapita dalla necessità impellente di riconoscerlo.
È Piton?
Sì, lo capisco dal portamento, molte volte ha lasciato contro di me i suoi incantesimi, brandendo la bacchetta con tecnica e decisione.
Sento pizzicare gli occhi e alzo la mano libera, mi basterebbe pochissimo per fermarlo.
Potrei colpirlo, costringerlo a fermarsi e parlarmi.
Perché?
È l'unica cosa che mi importa veramente.
-No- ringhia la voce di Moody vicino a me. –Non provarci neanche- si sporge verso di me, da un colpetto al mio braccio per farlo abbassare e lancia un incantesimo. –Da quella parte- ringhia poi a me e Mundungus che nel panico mi travolge per girare a sinistra.
Sento il mio corpo perdere l'equilibrio e gli occhiali scivolare sul naso. Improvvisamente il sotto diventa sopra, tutto si fa sfocato e l'odore di sangue riempie le mie narici, ma riesco a distinguere il piccolo oggetto che cade nel buio e con un gesto veloce lo afferro, stringendolo con tutta la forza che ho. Impreco, prima di riuscire a tornare alla posizione originale e inforcare le lenti rotonde.
Torna tutto visibile e anche se una delle lenti è ora scheggiata riesco a tornare al fianco di Malocchio Moody, circondata da lampi di luce sempre meno frequenti.
Ci stiamo allontanando a grande velocità dal centro della battaglia.
-Torniamo indietro- grido al mio accompagnatore. –Dobbiamo aiutarli, sono feriti-.
-No- ringhia lui. –Non se ne parla- mi guarda torvo.
-Non...- un forte fischio suona vicino al mio orecchio, costringendomi ad abbassare la testa mentre un fulmine di luce verde mi supera.
Tutti e tre ci voltiamo, qualcuno ci sta inseguendo.
Non ci sono figure incappucciate a bordo dei manici di scopa ma solo un uomo che fluttua a mezz'aria, i tratti da serpente e gli occhi iniettati di sangue.
-Non puoi farlo- grida l'ex Auror alla mia copia, un istante prima che questa scopaia nel buio con una Smaterializzazione. –Ti copro io- l'uomo si rivolge a me, frenando di colpo. –Tu vai via...-cerca di dire, mentre lancia un incantesimo verso Voldemort, sempre più vicino.
Un incantesimo lo colpisce in pieno petto, illuminando il suo viso con una tenue luce verde. Il suo corpo perde la posa rigida e lentamente scivola con la sua scopa verso il buio, mentre l'occhio azzurro resta vivo, fisso su di me.
Perché non mi ha ascoltata?
L'uomo precipita nel vuoto e il tempo sembra quasi fermarsi, ma so che non è realmente così. Anche se le lacrime scivolano sul mio viso per seguire Malocchio nella caduta non è a lui che posso pensare, sapendo che davanti a me Voldemort in persona punta già la bacchetta su di me.
Mi fermo a mezz'aria e mi volto verso l'Oscuro Signore, agganciando il suo sguardo. Sul suo volto è dipinto un piccolo ghigno malefico, segno inconfondibile che le grida e la confusione sono ciò che voleva.
Sta volando.
Come diamine fa?
Lo squadro dalla testa ai piedi, cercando una risposta alla mia domanda, ma mi rendo subito conto di non averne la minima idea. Non credevo che lui fosse potente fino a questo punto o che potesse compiere magie simili, quanta energia deve costargli un incantesimo simile.
Il suoi occhi, rossi come il sangue, scintillano nell'oscurità, riflettendo la pazzia del loro proprietario.
È pronto ad attaccarmi.
-Non lo farei se fossi in te- dico calma, cercando di trattenermi. So bene che da questa distanza non può sentirmi, ma non sono realmente convinta di volerlo fermare.
L'Ordine non vuole che usi i miei poteri rivelando la mia identità, ma se fossi costretta non potrebbero obbiettare.
Malocchio non voleva che li usassi, ma lui ha anche detto che il mio sogno non si sarebbe realizzato e ha sbagliato. Forse, sbagliava anche su questo.
Lord Voldemort, attaccami adesso che i miei poteri sono al pieno delle loro forze e non avrò ragione per trattenermi.
Come se l'uomo avesse letto i miei pensieri compie un movimento quasi impercettibile con il polso, dando vita ad una nuova maledizione senza perdono che si sprigiona verso di me. Apro una mano davanti a me, stringendomi più forte alla scopa e l'incantesimo scopare a pochi centimetri dalla pelle nuda del mio palmo.
Socchiudo gli occhi e sento l'energia dell'incantesimo dissolversi lentamente davanti a me, lasciandosi dietro solo qualche piccola scintilla di protesta, che cade impotente nel vuoto, seguendo la sua ultima vittima.
Resto con la mano alzata, ma apro le dita, così da poter vedere il mio avversario senza perdere la posizione di difesa. Un'espressione stupita deforma ora il suo viso, rapito dalla facilità con cui il suo incantesimo si è arreso a me.
Ora è il mio turno.
Sento le dita fremere, come tutto il mio corpo.
È molto tempo che attendo di poter usare di nuovo i miei poteri e quale occasione migliore di questa?
Finalmente senza freni, carico il colpo, portando il gomito fin dietro alla testa. Lascio andare il braccio come se fosse guidato da una molla e la forte scarica di energia che si libera dal mio corpo viene trasformata in un lampo di luce rosso, che ha il solo intento di colpire e travolgere Voldemort con tutta la sua forza. Sento l'equilibrio venire meno, mentre vengo spinta indietro dalla mia stessa energia, che scoppia, creando una grossa crepa nel sortilegio Scudo del mio avversario, costringendo anche lui ad indietreggiare.
Il mio sguardo si fissa nel suo, mentre sul suo viso si apre un ghigno malefico che sono intenzionata a fare sparire al più presto.
Urlo per sfogare la rabbia che sento crescere dentro e sposto il peso in avanti, spingendo la scopa a ripartire. Freccio in aria nella sua direzione, col solo obbiettivo di arrivare ad assestare un pugno sulla sua faccia.
Quale offesa maggiore potrei infliggergli di un colpo a mani nude, come farebbe un Babbano qualsiasi.
Lancio un nuovo incantesimo schiaffeggiando l'aria che produce un lampo di luce bianca, parato da Voldemort senza troppo sforzo.
Il mago dai tratti mostruosi mi osserva con attenzione, abbassando la bacchetta.
Cosa sta facendo? Perché non risponde?
Cerca di stancarmi o vuole...
Freno la mia corsa e istintivamente mi guardo intorno, almeno una decina di Mangiamorte sono apparsi alle mie spalle, incappucciati e coperti dalle loro raccapriccianti maschere mi stanno velocemente circondando. Stringo gli occhi a due fessure, sistemando gli occhiali sul naso e riportando il mio sguardo sul loro padrone.
-Mary Potter- lo sento chiamare il mio nome, ancora molto distante da me, prima che un nuovo seguace gli si avvicini e il sorriso sul suo viso si allarghi di più. –La voglio viva- lo sento dire chiaramente, ma le parole che seguono non riesco a coglierle.
-Dove stai andando?- grido, vedendolo farsi indietro, prima che si volti. –Torna qui e combatti con me!- dico cercando di attirarlo, sapendo che solo una cosa può convincerlo ad allontanarsi, infatti non mi da ascolto e si allontana velocemente. Resto sola, circondata dagli uomini a lui fedeli che lentamente si avvicinano sempre di più.
Hanno trovato Harry?
Come hanno fatto a riconoscerlo?
-Puntate al manico di scopa- sento parlare una voce fredda e familiare che mi fa gelare il sangue nelle vene. –Se cade è nostra- volto la testa verso destra e sento gli occhi pizzicare, riconoscendo quelli neri e profondi del mago alla mia destra. Il cappuccio del mantello copre di nuovo i suoi capelli corvini, ma i tratti del suo volto appaiono chiari nella penombra.
Severus Piton è a pochi metri da me, la bacchetta alzata verso di me e la postura rigida. La sua immagine mi riporta con la mente alle decine di ore passate con lui ad allenarmi e mi ricorda quanto bene lui conosca i miei incantesimi, ma allo stesso modo ormai anche io conosco ogni sua mossa.
Ma a cosa sto pensando?
Riporto lo sguardo sulle mie mani, strette sulla scopa con tanta forza e rabbia da aver fatto diventare le nocche bianche. Vorrei lanciare incantesimi fino allo sfinimento e far cadere dalle scope tutti gli avvoltoi che sperano di fare lo stesso con me, ma sarebbe una mossa veramente sciocca. Se Voldemort tornasse e mi trovasse senza energie sarebbe solo una lotta vana, quindi mi rimangono due alternative. Arrendermi o fuggire, lasciando dietro il numero più alto possibile di Mangiamorte.
Con uno scatto convinco la scopa a ripartire, strattonandola verso l'alto, talmente in fretta da sentire il suono dell'aria frustata dal mio colpo. Diversi fiotti di luce mi inseguono, mentre salgo di quota a gran velocità, ma nessuno riesce a raggiungermi, non come le risate dei miei inseguitori che si prendono gioco della mia scelta.
-Più veloce- sussurro, come se la scopa potesse sentirmi. Mi piego in avanti, ma con la coda dell'occhio noto subito una figura avvicinarsi lentamente a me da destra. Basta una veloce occhiata a capire di chi si tratta e appena in tempo riesco a scattare, evitando l'incantesimo di Severus. Quando ritrovo la stabilità, stringo con forza lo spallaccio dello zaino e protendo il braccio verso di lui, eppure le dita tremano e nessun incantesimo prende vita come credevo. Ripeto il movimento, ma di nuovo non accade nulla.
Cosa mi succede?
Perché non funziona?
Un'altra figura si avvicina da sinistra, ma mi basta un gesto veloce perché un fulmine rosso lo sbalzi lontano. Ripeto lo stesso movimento verso destra e non accade nulla, di nuovo. I miei occhi incrociano quelli impassibili del Mangiamorte che vedo lentamente prepararsi ad un nuovo incantesimo.
Di questo passo mi colpiranno e mi prenderanno.
Cosa devo fare?
Un dolore lancinante colpisce la mia spalla sinistra e improvvisamente mi trovo costretta a sbandare verso Severus Piton.
Mi hanno colpita.
Chiudo gli occhi colpendo in pieno l'ex Professore, ma prontamente mi spingo con le mani contro di lui, prima che riesca ad allungare il suo braccio e afferrarmi. Spingo la mano destra indietro e completamente presa dal panico lascio che agisca da sola, liberando una fiammata potentissima che mi spinge ancora più veloce, verso le poche nuvole che coprono le stelle. Molte grida si alzano alle mie spalle, seguite dal mio, sentendo la mano bruciare, avvolta dalle fiamme che io stessa ho creato.
Impreco ritraendo la mano ferita, in bilico sulla mia scopa che arranca il più in alto possibile.
O perso il controllo, di nuovo.
Uno scoppio esplode alle mie spalle creando molte scintille e io sbando di nuovo, la scopa arresta la sua corsa e velocemente scivola nella direzione opposta, schiacciata dalla gravità mi porta giù con lei. Cerco di rigirarmi, per capire cosa succeda, ma mi basta sentire calore per capire che la coda ha preso fuoco.
-No- dico contrariata, cercando di far ripartire la scopa senza successo. –No, no, no- continuo a ripetere, prendendo sempre più velocità nella direzione sbagliata. –Andiamo!- grido, trovandomi costretta a scalciare la scopa lontana dal mio corpo, visto che la fiamma che la avvolge sembra crescere sempre di più. Mi volto verso il vuoto e cerco di ricordare gli allenamenti a scuola, quando mi gettavo dal ponte. Certo, questa volta non c'è acqua sotto di me, ma forse posso trovare una soluzione diversa.
Protendo il braccio sinistro davanti a me, stringendo quello ferito al petto, pronta a lanciare un incantesimo una volta abbastanza vicina al terreno.
Una fitta di dolore mi colpisce alle tempie e tutto si fa buio, mentre un fischio inizia a suonare forte e chiaro nella mia testa.
Un forte fischio si fa strada nel buio e io cammino verso di lui.
C'è solo il rumore prodotto dai miei passi, il fischio emesso dalla teiera e alcuna risate lontane.
-Da questa parte- suona lontana e ovattata una voce.
Mi siedo ad un tavolo.
C'è uno strano odore.
Muffa.
Il fischio scompare.
Una tazza si posa davanti a me e un liquido chiaro e bollente ci viene versato dentro.
C'è anche un foglio, timbrato con una scritta rossa.
"Rifiutato"
Altre risate.
Vengono da fuori.
Ci sono dei bambini che giocano al sole.
Apro gli occhi di scatto, con il vento freddo che ancora colpisce il mio viso e la testa assediata da un dolore forte e acuto, come se un enorme ago la trapassasse da parte a parte.
Sto ancora cadendo?
C'è odore di sangue, di legno bruciato e di pozioni.
Non sto più cadendo, ma una braccio foderato da tessuto nero si stringe sulla mia vita, come una morsa. Istintivamente cerco di liberarmi dalla presa, ma nello stesso istante mi rendo conto che quel braccio è l'unica cosa che mi impedisce di precipitare di nuovo.
Alzo lo sguardo e subito riconosco i tratti rigidi di Severus Piton.
-No- grido più forte che posso, iniziando ad agitarmi, tanto da far traballare l'andatura del mago sulla scopa. –Lasciami- alzo le braccia, puntandone una sul suo petto e l'altra sul braccio, per spingermi più lontana. –Non mi toccare- grido, sconvolta, sentendo l'uomo agitarsi per trattenermi.
-Vuoi morire?- domanda a denti stretti la sua voce irritata.
Sento una lacrima scivolare incandescente sulla mia guancia, prima di avvertire pressione sulla tempia, dove ora è ferma la sua bacchetta.
Per qualche ragione la mia magia si blocca davanti a lui, ma questo non mi fermerà.
Urlo ancora e con un colpo secco sulle sue costole lo costringo ad allentare la presa, riuscendo ad uscire dalla traiettoria della sua arma, giusto in tempo perché le scintille che produce mi evitino. Ho creato abbastanza spazio da far passare le gambe tra me e lui, così ne posiziono una sul suo fianco e spingo con tutta la forza che ho, lasciando che l'altra compia un semicerchio in aria, per impattare con tutta la forza che ho sul suo viso.
Il poco sostegno rimasto viene meno e io torno a cadere, ma niente mi soddisfa come il suono innaturale che emette il suo naso quando viene colpito e il lamento che segue.
Il senso di vuoto dura solo pochi secondi, perché travolgo e disarciono dalla scopa un secondo Mangiamorte, trascinandolo con me nella caduta, ma prima che lui possa fare qualsiasi punto la mano sinistra su di lui. Un getto di luce rossa lo colpisce in pieno sbalzandolo lontano da me e io ne approfitto per impossessarmi del suo manico di scopa.
–Accio- dico e senza pensarci due volte allungo la mano destra verso di lui. Il dolore è pungente, ma lo devo sopportare, ho bisogno di tornare a volare. Uso tutta la mia forza di volontà per salire a cavallo della scopa e ripartire, subito raggiunta dai fedeli seguaci di Voldemort. Stringo le ginocchia per non perdere l'equilibrio e apro le braccia davanti a me, creando uno spostamento d'aria talmente violento da crearmi un varco tra di loro. Proseguo a grande velocità, tornando a stringere il bastone con tutta la mia forza, mentre molti incantesimi mi inseguono.
In poco tempo, ora che Severus sembra non seguirmi più riesco a mettere una buona distanza tra me e loro. Probabilmente è tutto merito del manico di scopa che ha inciso nel legno scuro la scritta "Nimbus 2001", per quanto ne so una delle scope più veloci in circolazione.
Mi sfilo lo zaino dalle spalle e ci frugo dentro frettolosamente, cercando e trovando il sacchetto di Polvere Buiopesto, che prendo subito a grosse manciate, gettandola tutto intorno a me, prima di tornare a volare verso le nuvole.
Eccoci qua! Che ne pensate?
Che accadrà adesso? Spero di potervelo mostrare presto ;)
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