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Godric's Hollow - Parte seconda


È Harry il primo a voler lasciare la lapide di James e Lily, non prima che Hermione abbia fatto comparire una corona di elleboro appena sotto i loro nomi. Stringendosi leggermente a me e alla ragazza ci ha lentamente portate ad allontanarci, mentre dentro di me le lacrime che stavo trattenendo si stavano trasformando in orrore. Fino a pochi secondi fa ero in piedi, solo qualche metro sopra i resti dei miei genitori, saperli così vicini dopo tanti anni e allo stesso tempo così lontani mi ha spaventata.
Non c'è nessuno qui a cui rivolgere le mie domande, nessuno da cui ottenere risposte che possano farmi sentire meglio, la sola consapevolezza che non ci sarà mai un confronto.
Cammino a piccoli passi tra le lapidi, seguendo i piedi di Harry e Hermione, completamente persa nei pensieri più macabri che un cimitero possa suscitare. La mia mente continua a tornare ai corpi in decomposizione sotto di me, mentre combatte, indecisa se scappare a gambe levate dal cimitero o fermarsi per poter meditare e accertarmi che realmente la terra che calpestiamo sia fredda e immobile.
Come in un vecchio film dell'orrore, che ricordo di aver intravisto in casa Dursley, immagino mani ossute che scavano la terra ghiacciata, emergendo dal terreno sotto cui vorrebbero trascinarci.
-Fermatevi- la voce di Hermione mi fa alzare la testa di scatto. Tutto intorno a noi il buio sembra più opprimente di prima nel vecchio cimitero, ora che anche la piccola chiesetta ai suoi margini e silenziosa. –C'è qualcuno laggiù- continua lei ad una domanda di mio fratello. –Ci sta guardando. Lo sento. Là vicino ai cespugli- resta immobile mentre i nostri sguardi si spostano, seguendo il suo.
-Sei sicura?- domanda Harry, scrutando i cespugli.
Mi concentro e sforzo i miei occhi per cercare di distinguere qualcosa nell'oscurità, però nella zona buia che stiamo osservando sembra non esserci nulla a parte qualche cespuglio e neve ferma e annerita dal fango.
-Ho visto qualcosa muoversi, potrei giurarlo...- sussurra lei agitata, lasciando andare il ragazzo, pronta ad estrarre la bacchetta da un momento all'altro.
-Sembriamo Babbani- cerca di mantenere la calma Harry, mentre io resto in silenzio con lo sguardo fisso nel punto che mi è stato descritto.
-Babbani che hanno appena deposto fiori sulla tomba dei vostri genitori! Sono sicura che c'è qualcuno laggiù!- Hermione ansima quasi per l'agitazione e di istinto mi porto davanti a lei, sperando che il mio gesto la faccia sentire meglio.
-È un gatto- sentenzia Harry, vedendo muovere il cumolo di neve. –O un uccello. Se fosse un Mangiamorte, saremmo già stecchiti-.
-È vero- lo appoggio. Potrei controllare, come feci sul treno con Kingsley per capire in quanti ci stessero attaccando, ma ora preferisco evitare.
Se sentissi qualcosa di strano o inquietante sotto terra?
-Andiamo fuori di qui e rimettiamoci il Mantello- suggerisce il ragazzo con gli occhiali tondi facendo annuire entrambe.
Così iniziamo a spostarci verso l'uscita, guardando con sospetto ogni ombra nelle vicinanze. Non corriamo per non dare troppo nell'occhio, ma ci spostiamo con passo sostenuto fino a che non torniamo nella piazza col monumento a James e Lily Potter, nascosto da quello ai caduti. Appena fuori dal cancello ci gettiamo addosso il Mantello che copre a malapena tutti e tre. Ora saremo obbligati a muoverci più lentamente, ma almeno siamo lontani dalle lapidi e dalle mie macabre fantasie.
Mi sento un po' spaesata e confusa dopo il cimitero.
Vorrei andare via.
Se seguissi quel vecchio impeto che mi chiede di fuggire mi Smaterializzerei all'istante, ma non posso farlo. Dobbiamo trovare Bathilda Bath e sperare che sia lei ad avere la spada di Grifondoro, come abbiamo ipotizzato. Solo così possiamo proseguire, distruggere il medaglione e finalmente dare un senso a tutto il tempo che abbiamo sprecato.
Solo con quella spada potremo sconfiggere Voldemort.
Non deve essere l'unica opzione per distruggere un Horcrux, ma per quanto assurdo possa sembrare credo sia il modo più semplice per farlo.
-Guardate- mi faccio guidare dalle parole di Harry e alzo la testa. –Guarda Hermione- dà un colpetto all'amica. Non mi ero nemmeno resa conto di essermi fatta guidare dai due in una via piena di case, una la copia della precedente. Il ragazzo accelera, costringendo me e Hermione a fare lo stesso, per raggiunge il fondo di quella fila di costruzioni. L'ultima di quelle case, che un tempo doveva essere uguale alle altre, ora ha la siepe incolta, l'erba alta almeno un metro e i muri sporchi per le intemperie che riposano sotto uno spesso strato di edera, fino a dove il muro non si crepa per poi essere sostituito da una grande voragine.
Non può essere che questa la casa dei nostri genitori.
In silenzio ci avviciniamo al cancello a contemplare la vecchia casa, mentre qualcosa dentro di me mi spinge ad entrare.
Sicuramente è pericoloso, ma potrebbe esserci ancora qualcosa che parli di loro dentro. Anche solo delle cose stupide, come le vecchie tazze della colazione, i vestiti ancora riposti nell'armadio, l'ultimo giornale letto o delle fotografie...
Magari la mia fotografia.
Quella che Lily nominava nella sua lettera. Non ho nessuna fotografia di me da piccola e mi chiedo come loro abbiano fatto a trovare quella.
Quando mi è stata scattata?
Cosa hanno provato quando l'hanno avuta?
-Chissà perché nessuno l'ha ricostruita- la voce di Hermione risuona vicino a me, gentile e calda.
-Forse non si può- risponde Harry. –Come per le ferite causate dalla Magia Oscura, non si può riparare il danno- vedo la sua mano allungarsi e scivolare fuori dalla copertura del Mantello, per poi appoggiarsi sul cancello arrugginito.
Sembra così tranquillo, ma sono certa che non lo sia.
Non posso fare a meno di rimproverarmi per la mia distrazione, ciò che provo io per lui deve essere ancora più forte e angosciante.
Dovrei fare o dire qualcosa per farlo sentire meglio?
C'è mai qualcosa che potrei dire?
Forse potrei proporgli la mia idea.
Apro la bocca e subito la richiudo mordendomi il labbro.
-Non vorrai entrare. Mi sembra pericoloso, potrebbe...- ora la voce di Hermione suona più dura, anticipandomi e andando contro il desiderio che ho per la mente. –Oh- sussurra dopo essersi interrotta.
Davanti ai nostri occhi si è innalzato un cartello di legno con incise parole dorate.

Qui, la notte del 31 ottobre 1981,persero la vita Lily e James Potter.Il figlio Harry è l'unico magomai sopravvissuto all'Anatema che Uccide.La casa, invisibile ai Babbani, è stata lasciata intattanel suo stato di rovina come monumento ai Pottere in ricordo della violenzache distrusse la loro famiglia.


Tutto intorno alla scritta ci sono altre righe, incisioni e graffiti magici di tutti coloro che negli ultimi sedici anni hanno fatto visita al luogo. Le più recenti spiccano sulle altre portando i messaggi degli ultimi visitatori come "Buona fortuna, Harry", "Mary Lloyd Potter", "Lunga vita ai Potter" o ancora "Se leggi queste righe, Harry, siamo tutti con te!".
Mi è impossibile non farmi sfuggire un sorriso a quelle righe e per la prima volta dopo tanto tempo avere un vero e proprio contatto con chi là fuori ancora sarebbe pronto ad aiutarci. Non è facile ricordare che fuori dalla nostra tenda non ci sono solo Mangiamorte.
Quando incrocio lo sguardo di mio fratello anche lui sta sorridendo.
-Non dovevano scrivere sul cartello!- si lamenta la parte più ligia alle regole e ordinata di Hermione.
-Invece mi sembra un bel regalo di Natale, il migliore che potessimo ricevere- rispondo io gentilmente, chiedendomi chi siano gli artefici dei graffiti.
-È straordinario, sono felice che l'abbiano fatto. Io...-mio fratello si interrompe, ma presa dalla situazione non ci faccio troppo caso.
-Dovremmo rispondere? Magari con...- mio fratello mi dà una piccola spinta e subito faccio silenzio anche io. Seguo il suo sguardo che punta dritto su una figura ricurva che zoppica lentamente sul ghiaccio, avvicinandosi a noi. La esile donna anziana si ferma a pochi metri da noi, al centro della via, fissando la stessa casa che poco fa attirava tutte le nostre attenzioni, prima di spostare lo sguardo su di noi e fare un gesto per chiederci di avvicinarci a lei. I suoi occhi sono fermi esattamente dove ci troviamo noi, nonostante il Mantello ci copra perfettamente.
-Come fa a saperlo?- sento Hermione sussurrare, facendo scuotere la testa di Harry.
Il silenzio scivola lento in mezzo a noi e subito il freddo mi sembra più pungente e la mia mano scatta sulla Pozione Polisucco che nascondo nella giacca. Ne prendo un sorso e faccio una smorfia per il sapore e il liquido freddo che mi scende nella gola.
-Sei Bathilda?- suona la voce di mio fratello nella notte scura, mentre Hermione sobbalza, si avvicina di più a noi, prendendo il braccio di Harry e stringendo la mia mano. L'anziana signora dall'aria fragile annuisce e ci fa di nuovo segno di avvicinarci. Vedo Harry alzare le sopracciglia e Hermione annuire e con attenzione iniziamo ad avvicinarci a lei che subito si volta per farci strada.
-Non mi fido- sussurro in un fiato. –Non ha detto nemmeno una parola, non abbassiamo la guardia- ammetto preoccupata, facendo annuire i due.
Seguiamo la donna ripercorrendo a ritroso la via dalle case tutte uguali, fino a che lei non entra nel piccolo giardino coperto di neve di una delle ultime costruzioni, si ferma davanti alla porta e la apre con qualche giro di chiave per poi spostarsi per lasciarci passare.
Non appena ci avviciniamo un odore terribile ci riempie le narici e all'interno della casa sembra solo peggiorare. È come se qualcosa fosse andato a male dentro la disordinata casa della vecchia Bathilda Bath, regalandomi una sensazione spiacevole che riempie la mia schiena di brividi e fa contorcere le mie budella.
Ricordo di aver già sentito prima un odore simile che subito mi riporta alla memoria uno degli anni più bui della mia vita in orfanotrofio, quando venni chiusa da alcuni bambini prepotenti in una cantina vecchia, umida e piena di topi, sia morti che vivi.
Come allora adesso mi sento nauseata, mentre la porta che dà sul giardino si richiude.

Hey! Eccomi qua finalmente!
Spero il capitolo vi sia piaciuto!
Fatemelo sapere se vi va!

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