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Godric's Hollow - Parte prima


Hey gente!
Ecco un nuovo capitolo, ormai sono talmente in ritardo che sono quasi in anticipo!
Che dire? Giuro che cerco di aggiornare di nuovo prima di fine mese, per non sentirmi troppo in colpa!
Buona lettura!

...dal suo stesso potere...
Rileggo le poche righe da me tracciate su un vecchio pezzo di pergamena. Le parole sono quasi scarabocchiate, tanto forte era l'urgenza che avevo di annotarle. Non avevo mai avuto qualcosa di tangibile che riguardasse i miei sogni, ora che le parole pronunciate da me sono nelle mie mani non posso fare a meno di pensare che non sia poi molto.
...ad ogni luna...
Non è niente in realtà.
Non sembrano avere un senso e non c'è qualcosa che colleghi tra loro le frasi, ma sono le sole parole che Hermione e Harry hanno ricordato di quella notte.
Hanno detto che c'era dell'altro, ma la maggior parte delle cose le biascicavo e l'altra metà erano troppo spaventati per capirla.
...una vita dimenticata...
Le ho pronunciate altre volte?
Quante volte?
Severus Piton le ha mai sentite?
Me le ha nascoste?
Mi è capitato di riuscire a sbirciare su quel quaderno qualche volta, ma non c'era niente del genere.
Quanto vorrei avere i suoi appunti tra le mani.
...il destino del mondo...
È una premonizione?
Di una sola cosa sono sicura.
Non si collegano ai miei sogni, nulla in quelle parole me li ricorda.
Abbasso lo sguardo sul bicchiere pieno di pere sciroppate che riposa sul mio grembo, una dolce parentesi in questa fredda mattinata di dicembre passata a sorvegliare la tenda. Oggi per mia fortuna non c'è vento, anche se il mio naso è ugualmente congelato e la pelle sul mio viso tira, seccandosi sulle guance. Le labbra mi si sono screpolate in fretta quando l'autunno ha lasciato il posto all'inverno, ma fortunatamente non si sono ancora spaccate.
Da quanto tempo è finito l'autunno?
Non lo so.
Credo sia dicembre, ma ormai i giorni sono tutti uguali e iniziano a confondersi tra loro, quindi ho smesso di tenere il conto.
Che importanza ha?
Siamo bloccati, senza indizi sugli altri Horcrux o su come distruggere quello stupido medaglione.
-Hey- la testa di mio fratello fa capolinea dalla tenda. Trattengo il mio corpo dal sobbalzare mentre riemergo dai miei pensieri e ripiego frettolosamente il foglio con le quattro frasi a cui ormai penso spesso. –Ancora con quel foglio?- domanda con un filo di voce, il volto serio e la voce gentile.
-Già- cerco di rispondergli con la stessa voce gentile. Non sono mai stata una persona di molte parole, ma ormai sono diversi mesi che parlo il minimo indispensabile. –Non c'è molto altro da fare- mi sforzo di aggiungere.
-Vero- ammette lui, uscendo e sedendosi accanto a me, mentre comincio a mangiare le pere nel mio bicchiere.
Il silenzio cala su di noi, mentre il gusto dolce riempie la mia bocca regalandomi una piacevole sensazione. Abbiamo avuto più fortuna col cibo ultimamente e grazie ad Hermione abbiamo guadagnato qualche pasto caldo, recuperando un po' di roba da un piccolo supermercato babbano. È un sollievo sapere di poter mangiare, consapevole che il tuo pasto non toglierà il cibo di bocca a un tuo compagno.
-Non ti sei allenata oggi?- domanda lui con la sua voce gentile e gli occhi verdi puntati su di me.
-No- scuoto la testa, dopo aver buttato giù un altro boccone. -È un giorno di pausa- mi affretto ad aggiungere per non dargli l'impressione di non voler parlare con lui. –Un giorno di riposo credo faccia bene ai muscoli per recuperare- dico osservandolo, non ha l'Horcrux con se. –Non ricordo dove l'ho letto- ammetto infine, tornando alla mia frutta sciroppata.
-Bene- dice lui, visibilmente a disagio, apparendo a sua volta come qualcuno che non vuole parlare. Non credo abbia ascoltato molto del mio discorso.
-Volevi chiedermi qualcosa?- domando senza guardarlo.
-In realtà sì- ammette subito. –Ho parlato con Hermione poco fa e...-.
-Vuoi andare a Godric's Hollow- lo anticipo. –Vi ho sentiti- spiego semplicemente.
-E cosa ne pensi?- unisce le mani e ci soffia dentro, tentando di scaldare le sue dita infreddolite, che lasciano sfuggire qualche piccola nuvola di vapore.
-Hermione era quella meno convinta- dico sulla difensiva. –Lei cosa ne pensa?-.
-Crede che dovremmo andare- mi risponde col fiato sospeso. –Pensa che la spada di Grifondoro possa essere lì, Silente potrebbe averla affidata a Bathilda Bath e trovarla ci risolverebbe un bel problema- inizia a parlare molto velocemente.
-Va bene, Harry- dico io, prima che possa continuare a parlare. –Se Hermione è tranquilla, la sono anche io-.
-Non credo sia tranquilla- scuote la testa. –Dice che è rischiosa come mossa, ma con tutte le precauzioni non dovremmo correre troppi rischi. Vuole che prima ci alleniamo nella Smaterializzazione sotto il Mantello dell'Invisibilità, negli incantesimi di Disillusione e vuole usare la Polisucco-.
Sicuramente Voldemort si aspetta questa mossa, ma per quanto ne sappiamo si aspetta qualsiasi cosa. Prima o poi saremo costretti ad uscire dalla nostra routine di spostamenti segreti, credo sia meglio farlo per nostra volontà.
-Mi sembra un buon piano- lo rassicuro. –Dovremo usarne molta per me, al Ministero l'effetto della Polisucco è durato pochissimo- aggiungo, facendolo annuire.
Il silenzio cala di nuovo su di noi, mentre i deboli raggi del sole vengono coperti da una nuvola e io torno a mangiare i piccoli pezzi di pera sciroppata nel mio bicchiere.
Godric's Hollow.
È da parecchio che mio fratello vuole andarci, ne parlava già quest'estate. Hermione lo aveva fatto ricredere alla Tana, ma immaginavo che prima o poi ci saremmo stati.
-Non sei emozionata?- domanda lui a bruciapelo, attirando subito la mia attenzione.
-Emozionata?- domando io, alzando le spalle. –Non molto in realtà-.
-Era casa nostra- continua lui, la voce tranquilla e gentile. Il viso del ragazzo quasi sorride, dimostrando apertamente la sua sincera eccitazione per la nostra prossima meta.
-Era casa tua- mi sforzo di sorridergli. –Ed è giusto che tu ci voglia tornare, Harry- appoggio la testa sulla sua spalla, principalmente per non doverlo guardare negli occhi. –Lily e James erano i miei genitori biologici e vorrei riuscire a legarmi a loro come lo sei tu, ma non riesco a farlo- sussurro, sperando di non ferirlo. –E va bene così, Harry- istintivamente gli prendo una mano. –Voglio andare a Godric's Hollow e voglio scoprire di più su di loro perché tu lo vuoi- sento la sua mano stringersi alla mia. –Sei comunque mio fratello-.
-Ti prometto che non sarà un viaggio inutile- lo sento dire serio. –Troveremo la spada, troveremo altri Horcrux, li distruggeremo e salveremo Draco-.
Chiudo gli occhi e stringo più forte le mie dita alle sue.
Sono promesse che temo non possa mantenere, ma sentirgli dire queste cose per un momento mi fa sentire meglio.

Il mondo intorno a me vortica veloce, fino a fermarsi in una stretta e buia via. La mia mano, sigillata in quella di Hermione, ha un fremito e subito i nostri occhi si incrociano. Mi fa strano non incontrare i suoi occhi, ma quelli di una piccola donna di mezza età. Sia lei che Harry hanno rubato i capelli a una coppia un po' in là con gli anni, mentre io mi sono dovuta accontentare di della loro nipotina che avrà non più di 13 anni. Mi sento un po' stretta in questo travestimento, ma essere più piccola mi ha permesso di riuscire a stare sotto il Mantello dell'Invisibilità con Harry e Hermione, mentre nelle nostre prove durante la settimana ci toccava sempre fare a turno per la Smaterializzazione.
Prendo un bel respiro e rilasso i muscoli, ci siamo allenati molto e siamo pronti, vigili e riposati. La pancia piena, gli allenamenti e un obbiettivo hanno allontanato i malumori, così come i miei pensieri sulla presunta premonizione. Certo, porto sempre il foglio con me, ma almeno non lo leggo ogni dieci minuti.
Osservo mio fratello, nei panni di un signore stempiato, controllando la luccicante catena dell'Horcrux che spunta dal suo colletto. Ha insistito per tenerlo lui oggi, dicendo che nulla sarebbe riuscito a rovinare il suo entusiasmo. In effetti, da quando Ron è andato via non lo avevo mai visto tanto speranzoso e carico quanto nell'ultima settimana.
-La neve!- commenta subito Hermione. –Perché non abbiamo pensato alla neve? Con tutte le precauzioni che abbiamo preso, lasceremo le impronte! Dovremmo cancellarle: voi state davanti, io...- inizia ad agitarsi, guardandosi intorno. Nel piccolo paese molte case hanno le luci accese, gettando lunghi fasci giallastri sulla strada scura della prima sera, scomparendo verso il centro del paese, dove molti lampioni sono accesi.
-Togliamoci il Mantello- la interrompe Harry, assorto. –Dai, non abbiamo il nostro vero aspetto e qui non c'è nessuno- insiste allo sguardo preoccupato della ragazza, con un piccolo sorriso innocente.
-Attireremmo più sospetti se cercassimo continuamente di cancellare le nostre tracce- do man forte a Harry. –Andrà tutto bene- cerco anche di rassicurare la ragazza, mentre Harry ci libera del mantello e lo ripone sotto la sua pesante giacca. Insieme iniziamo a spostarci verso le numerose villette che costeggiano la strada, rivedendo nel volto di mio fratello quello di un bambino che per la prima volta entra in un negozio di caramelle.
-Ricordati di bere spesso la Po...- Hermione continua a tenere stretta la mia mano, come se potessi perdermi. –Il tuo succo- si corregge velocemente, come se qualcuno potesse sentirci.
Raggiungiamo in fretta la strada illuminata dai lampioni, dove svoltando a sinistra si apre una piccola piazzetta. Al centro della zona un monumento ai caduti brilla per le luci di un albero di Natale che lo sovrasta, mentre tutto intorno le vetrine dei negozi sono buie e dalla piccola chiesetta su un lato si ode un canto vago e lontano.
-Dev'essere la vigilia di Natale- realizza Hermione improvvisamente.
-Dici davvero?- domanda Harry con un filo di voce.
-È già Natale?- domando anche io confusa. –Ho perso la nozione del tempo ultimamente- ammetto.
-Pure io- conferma mio fratello. –Sono settimane che non troviamo un giornale-.
-Ne sono sicura- sospira la donna che mi stringe la mano, portando il suo sguardo sulla chiesa. –Saranno...saranno là, no?- domanda poi. –Vostro papà e vostra mamma? Vedo il cimitero là dietro- il mio sguardo segue subito il suo, posandosi immediatamente sulle lapidi a cui lentamente ci stiamo avvicinando.
Mi sento incantata, spaventata, ansiosa e sollevata allo stesso tempo. Credevo non mi sarebbe importato di stare qui, ma ora sento la necessità di vedere coi miei occhi la prova della loro morte.
Non per cattiveria, per mettere un punto a tutte quelle fantasie che mi facevo da bambina.
-Guardate- Hermione si blocca in mezzo alla piazza, indicando il monumento che abbiamo appena superato. L'obelisco dedicato ai caduti si è trasformato in una statua che rappresenta tre figure: un uomo spettinato dagli occhiali tondeggianti e una donna dai tratti delicati con un bambino tra le braccia.
Per un secondo ho la sensazione che mi manchi il fiato, come se avessi quelle persone davanti a me in carne ed ossa, pronte a parlarmi e darmi spiegazioni. Ci vuole solo un attimo perché io mi renda conto che la dura pietra non si muoverà.
Vedo mio fratello avvicinarsi alla statua e contemplare i volti dei genitori, così come il suo, ancora privo di cicatrice.
–Vi ho mai detto di aver sognato la notte in cui James e Lily morirono?- domando io attirando subito lo sguardo di entrambi i Grifondoro travestiti che subito annuiscono. -È strano, non credete?- mi sento tesa, ricordando il corpo riverso a terra di Lily. –Ho sognato il passato, dal punto di vista di Harry-.
-Io non ricordo nulla- ammette lui subito. –Nella statua dovresti esserci anche tu- cambia argomento.
Crede ci sia rimasta male?
-No- alzo le spalle. –Io non c'ero quella notte, va bene così- mi avvicino automaticamente a lui. –Andiamo-.
-E se i sogni che fai ora non fossero tutti sul futuro?- sussurra Hermione dopo qualche secondo vicino a me, mentre lentamente ci voltiamo e ci spostiamo di nuovo verso il cimitero. –Chissà da quale punto di vista-.
-Può essere, credevo di aver avuto quella visione dal punto di vista di Harry perché siamo gemelli, ma forse non è così- mi acciglio. –Quello su Lucius Mal...-.
-Shhh- scatta subito Hermione. –Parla piano- aggiunge preoccupata, ma viene subito interrotta dal canto natalizio che ricomincia dentro la chiesa. Davanti al piccolo cancello del cimitero abbondoniamo l'argomento, facendoci strada silenziosi nelle zone più buie, fino a raggiungere il retro dell'edificio. Circondati da lapidi camminiamo sulla neve, separandoci tra le file, senza una meta precisa.
Mi ritrovo a leggere in silenzio svariati nomi che non mi ricordano nulla, fino a quando Hermione non richiama Harry e me verso una lapide di granito. La raggiungiamo subito, arrancando nella neve scivolosa per scoprire a chi la tomba appartiene. "Kendra Silente e la figlia Ariana" sono i nomi riportati con sotto le date di nascita e morte delle due e una breve frase.
Albus Silente torna subito alla mia memoria, comparendo come un lampo davanti a me, identico a quella volta in cui persi il controllo, facendo finire tutta la Sala Grande al buio. Era sempre gentile e capace di dispensare buoni consigli, vorrei solo fosse stato più preciso su ciò che si aspettava Harry e io facessimo per trovare gli Horcrux. Forse, si preoccupava troppo per noi, perfino la notte in cui morì, in cima a quella torre, chiese a me se fossi ferita, mentre lui sembrava reggersi in piedi a fatica.
Per un'istante ciò che vedo è il vecchio Preside di Hogwarts che precipita nel vuoto.
Con uno scatto mi volto, tornando a cercare tra le lapidi, tanto assorta dal volermi scrollare quell'immagine di dosso che non riesco a seguire le poche parole che Harry e Hermione si scambiano prima di dividersi.
Cammino veloce tra le lapidi, rischiando più di una volta di scivolare, dove la neve più sottile è diventata ghiaccio. Talmente spedita e assorta mi rendo conto di girare in tondo, ritrovandomi sempre vicina alla signora impersonata da Hermione. Scrollo la testa ed estraggo la Pozione Polisucco dalla tasca per berne un sorso. Non ha un buon odore e nemmeno un buon sapore, ma mi permette di avere una scusa per non dover rispondere ai continui richiami di Hermione.
Faccio una smorfia mentre il composto scende nella mia gola e, strizzando gli occhi, cerco di focalizzarmi sulla ricerca dei nomi di James e Lily. La cosa mi risulta più semplice del previsto, dato che li incontro immediatamente sulla fredda pietra.
Per un momento il mondo si ferma.
Hermione non c'è più.
Harry non c'è più.
Nemmeno Voldemort mi interessa.
Leggo le scritte incise sul marmo bianco, concentrandomi su ogni singola parola.

James Potter, nato il 27 marzo 1960, morto il 31 ottobre 1981Lily Potter, nata il 30 gennaio 1960, morta il 31 ottobre 1981L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte


-Ha...- scopro la mia voce scossa da un singhiozzo, mentre una lacrima inaspettata scivola sul mio viso. –Harry!- riesco a chiamare mio fratello. –Sono qui-.

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