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Dove sono?


Hey! Sono tornata!
Scusate il ritardo, ho dovuto fare un corso di formazione per il lavoro che mi ha occupato molte giornate e mi ha tolto la voglia di passare altro tempo davanti al computer!
Voi come state?
Il capitolo non è molto lungo, ma mi spiaceva farvi aspettare ancora!
Buona lettura!


Stringo gli occhi con forza, rannicchiata su me stessa. La pelle del mio braccio tira e brucia come se le fiamme la stessero ancora divorando, le lacrime riempiono i miei occhi e un lamento sommesso sale dalla mia gola.
Il fogliame secco scricchiola sotto di me, il vento soffia indifferente tutto intorno e le voci di Hermione ed Harry si alzano agitate.
Dove sono?
Cosa è successo?
Le fiamme.
Ho bruciato tutti?
Vorrei urlare, ma singhiozzo a corto di ossigeno per poi stringere i denti e costringermi ad aprire gli occhi. La luce mi acceca, scivolando tra le foglie si tinge di verde lasciandomi ancora più confusa.
Una mano forte e decisa si stringe sul braccio sano e un brivido di diffonde lungo tutto il mio corpo.
Ci hanno presi.
Yaxley ci ha seguiti, era davanti a Grimmauld Place con noi e deve aver chiamato i rinforzi. Decine e decine di loro ci staranno circondando in questo momento. Non possono farsi scappare di nuovo di Potter.
Un nuovo singhiozzo esplode in me mentre assecondo il Mangiamorte che mi si è avvicinato, ma nella mia mente è già chiaro l'incantesimo che esplode dalla mia mano, colpendolo in pieno petto.
Everte statim, è la prima cosa che mi è venuta in mente. Non posso usare niente di troppo aggressivo nelle mie condizioni e di certo è meglio non usare il fuoco o potrei bruciarmi ancora.
-Mary!- grida la voce di mio fratello, mentre cerco di scivolare nella direzione opposta.
Mi volto, tentando di nascondere il braccio ferito dietro a me. Non ci sono Mangiamorte nella piccola radura coperta di foglie, ma solo Harry steso a un paio di metri da me che si massaggia il petto, Ron riverso a terra ed Hermione che mi guarda piegata sul rosso, gli occhi lucidi e le mani coperte di sangue. Sono tutti tornati loro stessi.
Non ci hanno presi.
Mi lascio ricadere sulle foglie, mentre le lacrime ricominciano a scivolare sul mio viso.
Apro la bocca.
Vorrei parlare, ma respirare mi sembra più importante.
Yaxley non è qui.
È un bene?
Ha visto Grimmauld Place e non potremo più tornarci.
E se fosse bruciato vivo?
Torno a stringere il braccio al petto, attraversata da fitte di dolore che mi impediscono di rilassare i muscoli. Gli occhi verdi di Harry mi raggiungono spiccando per la loro brillantezza sulle fronde degli alberi, mentre la sua voce raggiunge preoccupata le mie orecchie.
-Ti sei bruciata di nuovo?- domanda mentre una delle sue mani si stringe sulla mia spalla e l'altra sfiora il mio braccio ferito.
-No- lo scaccio allarmata con la mano sana. –Non mi sarei bruciata se tu non mi avessi strattonata via così- dico fermamente, scattando a sedere mentre nella mia mente si dipinge nuovamente l'immagine di noi nel bagno, quando ho tentato di colpire Yaxley. –Ho pensato di aver dato fuoco a tutti voi- dico sgranando gli occhi. Harry mi stringe a se goffamente e io affondo il viso nel suo petto. I miei occhi scivolano automaticamente sul più giovane dei Weasley, riverso a terra senza coscienza. –Cosa è successo a Ron?- biascico tremante.
È morto?
Sembra morto.
Fred e George non mi perdoneranno mai.
Harry ha sempre avuto ragione, non dovevano venire con noi. Saremmo dovuti sparire io e lui, probabilmente saremmo morti, ma nessun'altro lo avrebbe fatto al posto nostro.
-Si è spaccato- dice lui monocorde. –Hermione gli ha dato del dittamo e dobbiamo pensare anche alla tua mano- aggiunge con sicurezza scostandomi da lui con gesto brusco. -È ancora vivo- dice lui, vedendo il mio sguardo che scivola di continuo sul ragazzo. –Starà bene- cerca un segno di assenso sul mio volto, ma non riesco ad accontentarlo.
Come è potuto crollare così il nostro piano?
-Come ho già detto a Harry mentre ci Smaterializzavamo Yaxley mi ha afferrato e non sono riuscita a liberarmi, era troppo forte- Hermione si avvicina a noi. -È arrivato a Grimmauld Place con noi e ha preso fuoco- due grosse lacrime scivolano sul suo viso mentre parla con noi, continuando a lanciare occhiate a Ron, steso pochi metri più in là. –Vi ho portati qui quando mi ha lasciato andare, non possiamo più tornare a Grimmauld Place, ormai lo sanno- singhiozza agguantando la borsetta di perline per frugarci dentro, mentre io annuisco a lei. –Dovrei avere un unguento per le bruciature- tira su col naso. –Spero funzioni-.
-Grazie- dico debolmente, allungando la mano per prendere quella della ragazza che immediatamente si blocca portando gli occhi su di me. -Tu stai bene?- sento la sua mano tremare sotto la mia.
-Sto bene- scuote la testa con forza, dimostrando la differenza tra idea e azione. Estrae un piccolo vasetto dal contenuto verde e denso che stappa velocemente.
-Harry?- i miei occhi tornano fissi in quelli verdi del ragazzo. –Non vi ho dato fuoco?-.
-No, sto bene- mi rassicura lui, ma prima che possa rispondergli un gemito si alza nella piccola radura portando tutti i nostri sguardi su Ron. Mi affretto a prendere la crema dalle mani di Hermione, facendole cenno di andare.
-Andate da lui, io posso fare da sola- mi separo da mio fratello con decisione. Iniziando a spargere l'unguento sulla mia pelle con estrema delicatezza, sentendomi comunque costretta a stringere i denti. Il freddo a contatto con la mia pelle irritata mi dà presto una forte sensazione di sollievo che mi permette finalmente di rilassare i muscoli della schiena. Sospiro grata per la sensazione e muovo la mano sinistra intorno a quella ferita, anche se ancora è sporca di crema. –Ferula- sussurro e subito una benda bianca compare dal nulla, stringendosi lentamente sul mio braccio.
Harry mi ha strattonata, ma io sarei dovuta riuscire a controllare il mio incantesimo. Questa volta la bruciatura si è allungata fino al gomito e sono certa sia stata solo questione di fortuna se il resto delle fiamme sono divampate verso Yaxley e non verso i miei compagni.
Mi alzo lentamente, i muscoli indolenziti e le ossa doloranti, devo aver preso una bel colpo quando siamo atterrati in questo posto. Raggiungo Hermione, Harry e Ron con pochi passi, abbozzando un sorriso verso l'ultimo che incrocia il mio sguardo.
-Dove siamo?- domanda il rosso, pallido come un fantasma, convincendomi a guardarmi intorno.
-Non ne ho idea- osservo gli alberi che circondano la zona in cui ci troviamo. Non sono mai stata in questo posto,
-Siamo nei boschi dove hanno tenuto la Coppa del Mondo di Quidditch- risponde prontamente Hermione. –Cercavo un posto riparato, nascosto, ed è stato...-.
-Il primo che ti è venuto in mente- conclude Harry alzandosi e puntando il suo sguardo sulla ragazza.
-Quella prima del vostro quarto anno?- domando a mio fratello, ricordo vagamente ciò che mi raccontò in merito. L'unica cosa che riesco a ricordare e che me ne parlò la prima estate che passammo insieme, mangiando un ghiacciolo nel caldo afoso di Privet Drive. Glielo ricordò nostro cugino, nominando un certo Cedric Diggory.
-Esatto- annuisce con forza lui. –Fu la prima volta che vidi i Mangiamorte- i suoi occhi verdi scivolano nei miei, prima di perdersi verso gli alberi, come se cercassero qualcosa.
-Credi che dovremmo andarcene?- è di nuovo Ron a parlare, ancora steso a terra. Non riesco a capire dove trovi la forza di parlare.
-Non lo so- scuote la testa Harry, prima di osservare l'amico. –Per ora stiamo qui- sentenzia facendo scattare in piedi Hermione.
-Dove vai?- domanda il rosso allarmato, cercando di mettersi a sedere, riuscendo a malapena ad alzare la testa.
-Se restiamo, questo posto va protetto con qualche incantesimo- estrae la bacchetta, iniziando a girarci intorno, prima di cominciare a mormorare qualche incantesimo. –Tira fuori la tenda, Harry...- dice dopo pochi secondi a mio fratello.
-La tenda?- domando lui confuso.
-Nella borsa!- puntualizza la ragazza, prima di tornare a mormorare i suoi incantesimi.
Hermione ha pensato davvero a tutto.
Fosse dipeso da me saremmo probabilmente morti assiderati, dormento all'aperto anche in pieno inverno.

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