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Confidenze


Ecco qui il settimo capitolo!
Buona lettura!

"Rifiutato"
Mi chiedo a cosa si riferisca quella parola e dove mi trovi in quel sogno.
È la seconda volta che vedo quelle cose, sono certa che non si tratti di un caso e devo assolutamente riuscire a capirne il significato, se voglio dare un senso alle mie visioni.
A differenza di altri sogni sembra tutto fin troppo tranquillo, ma stranamente è una situazione che mi trasmette angoscia e impazienza, come se fosse troppo tardi.
Troppo tardi per cosa?
Forse non ha senso, devo cercare di scovare più dettagli per capire qualcosa.
L'unico modo è però che io mi renda conto che sto sognando, ma come posso farlo?
"Potresti cominciare andando a dormire"
Fosse così semplice.
Draco sembra soffrire molto più di me l'idea di dormire separati. Credo preferirebbe farsi scoprire da Harry, o peggio dalla Signora Weasley, mentre si intrufola in camera di Ginny, dove io ed Hermione dormiamo. Sempre più spesso lo vedo stringere il braccio sinistro a se, cercando di non darlo troppo a vedere, ma sono certa che gli faccia molto male, come sono sicura che ormai i suoi sogni siano più tormentati dei miei.
-Mary- mi riscuoto, tornando alla realtà, facendo scattare la testa verso sinistra, dove George mi guarda confuso, appena dietro a Draco. Quando ci siamo seduti a tavola lui e Fred sono stati molto gentili, hanno fatto in modo che io e Draco restassimo vicini e ho notato anche che evitano di fare scherzi strani al Serpeverde. –Insomma, sono io che dovrei sentire poco- aggiunge visibilmente divertito.
Rivolgo uno sguardo al ragazzo a metà tra il dispiaciuto e l'imbarazzato. –Scusa George, avevo la testa da un'altra parte- dico sincera, guardandolo confusa.
-Vuole il pane- dice semplicemente Draco a testa bassa, indicando il cestino alla mia destra.
-Certo- scuto leggermente la testa e afferro subito l'oggetto della discussione che per fortuna non ha attirato troppe attenzioni. Per il resto del tavolo, affollatissimo, parlano di Malocchio, del Ministero e della paura che si sta diffondendo, argomenti importanti che forse dovrei seguire con più attenzione.
Passo il piccolo cestino intrecciato al ragazzo che lo prende subito, appoggiandoselo davanti e prendendo un pezzo di pane, che spezza e inizia subito a mangiare. Grugnisce una specie di "era ora" accompagnato da un occhiolino che mi fa sorridere.
-Stai bene?- domanda Draco, sporgendosi verso di me con fare protettivo.
-Sì- annuisco io. –Ho passato qualche notte un po' strana, ma niente di cui preoccuparsi- dico sottovoce, evitando di nominare le mie preoccupazioni su di lui.
-Ne vuoi parlare?- sussurra lui, appoggiando una mano sulla mia schiena. Le sua dita, fredde come sempre, creano un piacevole brivido sulla mia schiena, mentre il suo pollice si muove avanti e indietro sopra la maglietta.
-Magari più tardi- rispondo io appoggiando la mano sul suo ginocchio, stringendo appena le dita. Subito vedo la sua espressione cambiare, diventando da subito sorpresa e poi complice, fino a che un piccolo ghigno non compare sulle sue labbra.
Mi stupisco intuendo a cosa stia pensando e subito sposto la mano, alzando un sopracciglio e arrossendo. In una situazione come quella che stiamo vivendo mi fa strano rendermi conto che infondo Draco è ancora qui, nonostante la tristezza, i rimpianti e la paura.
Forse mi preoccupo troppo, ma spero non sia questa la ragione per cui Draco vorrebbe dormire con me.
Sorrido senza quasi accorgermene e torno alla mia zuppa, consapevole che gli occhi del ragazzo sono ancora puntati su di me mi sforzo di seguire il discorso.
Faccio appena in tempo a finire che la Signora Weasley fa sparire i piatti, sostituendoli in fretta con altri che fluttuano tra noi, rivelando la torta di mele. Nel poco tempo che ho passato qui dentro ho mangiato così tanto da aver recuperato tutte le energie perse nel trasferimento e anche di più, fortunatamente le pulizie richiedono abbastanza impegno e io cerco di farmi assegnare quelle più faticose, più che altro per scaricare un po' di tensione e arrivare a sera abbastanza stanca da dormire senza problemi. Fino a che non potrò usare liberamente i miei poteri, senza rischiare di farmi individuare dalla Traccia, sono certa che accumulerò tanta di quella energia da passare le notti insonni.
-Dobbiamo descidere come travestirti, Arrì- Fleur prende la parola. –Per il matrimonio- chiarisce subito, guardando poi me e il giovane Malfoy che mi siede accanto. –Anche per voi, Dracò e Marì. Naturalmonte non sci son Monjamorte tra i nostri ospiti, ma non possiam garontìr che non si lasceranno sfujire qualcosa dopo che han bevuto lo champagne-.
-Sì, è vero- si aggiunge Molly Weasley, seduta lontana da me, ad un capo del tavolo.
-Io pensavo di restare di sopra- risponde prontamente Draco, schiarendosi appena la voce. –Non voglio disturbare e se resto in camera nessuno mi vedrà-.
-Non dire sciocchezze, caro- dice subito la Signora Weasley, sorridendo gentile.
-Sci devi essere- dice Fleur subito dopo. –Nun vogliamo escludere nessunò-.
-Esattamente, ti farà bene distrarti un pò- continua la donna a capotavola, senza dare occasione al giovane di ribattere. –Ron, hai già pulito la tua stanza?- domanda subito, estraendo una lista dalla tasca.
-Perché?- domanda subito il figlio, colto alla sprovvista. –Perché bisogna pulire la mia stanza?- continua stizzito.
-Fra pochi giorni qui ci sarà il matrimonio di tuo fratello, giovanotto...- lo apostrofa subito la madre.
-E si sposano in camera mia?- alza subito la voce Ron. –No! Quindi, per il sinistro floscio di Merlino...-.
-Non parlare così a tua madre, e obbedisci- interviene Arthur, più autoritario del solito, mettendo subito il ragazzo a tacere.
-Posso darti una mano, un po' del disordine è mio- si fa avanti Harry.
-No, Harry, caro, preferirei che aiutassi Arthur a rigovernare le galline- interviene subito la donna, scarabocchiando qualcosa sulla sua lista di faccende. –E Hermione, ti sarei grata se cambiassi le lenzuola per Monsieur e Madame Delacour, sai che arrivano domattina alle undici-.
-Magari posso aiutare io- fa composto Draco. –Se a Ron sta bene-.
La Signora Weasley sposta lo sguardo da Hermione a Draco e oltre i suoi occhi sembra stiano girando gli ingranaggi, calcolando la probabilità dei due di fare qualche strano piano di fuga insieme. –Certo, è molto gentile da parte tua- sentenzia, infine. –Forse, per la prima volta, quella camera sarà realmente ordinata- ridacchia poi. –Fred e George, dovete smacchiare il soffitto di camera vostra, Ginny vi darà una mano- continua poi, spostando lo sguardo su di me, probabilmente a corto di opzioni. –Mary, puoi pensare tu alle erbacce che sono cresciute in cortile?-.
-Certo- dico sorridendo, iniziando a mangiare la torta. Non ho la minima intenzione di ricordare alla donna che già una volta mi ha assegnato lo stesso compito nei giorni scorsi che già allora era stato inutile perché il cortile era già pulito.
Coglierò l'occasione per allenarmi un po'.

Il sole, alto e splendente scivola sulla mia pelle bagnata di sudore, facendola quasi brillare. Sono ormai diverse ore che mi alleno, correndo, arrampicandomi sugli alberi e meditando, sentendo ogni fibra del mio corpo desiderare una cosa sola.
Fare magie.
Socchiudo gli occhi e osservo il gigante infuocato che proietta su di me la sua luce, fortunatamente la Signora Weasley non è passata a controllare il mio operato, quindi immagino si aggiri ancora per casa. Credo di avere tempo fino al tramonto, ora in cui solitamente è pronta la cena, per ritrovare Draco e parlare un po' con lui.
Mi avvicino alla struttura e entro in casa in punta di piedi, facendo attenzione a non sbattere la porta. Lo sbalzo di temperatura è improvviso, ma infinitamente piacevole. Vorrei sospirare per la sensazione che mi dà, però mi guardo bene dal farlo perché la Signora Weasley non è affatto lontana. La donna fischietta nella stanza vicina, accompagnata dalla pentola borbottante sul fuoco.
Lentamente mi muovo verso le scale, salendole il più delicatamente possibile, vista la forte tendenza a scricchiolare che li caratterizza. Non appena approdo sul pianerottolo, ancora più sudata di quando sono entrata in casa, riconosco immediatamente la voce di mio fratello.
-Mi sembra sensato- dice con calma.
-Se qualcosa dovesse andare storto non vi tradirò- è la voce di Draco a parlare adesso, facendomi rabbrividire tanto è serio il tono che usa. –Ho fatto una scelta, ti puoi fidare-.
-Non ho alternativa- la voce di Harry parla ancora, più duro rispetto a prima.
-Non ve ne pentirete- continua il Serpeverde. –Siamo d'accordo?- lo sento poi domandare.
-Non mi sembra giusto agire alle sue spalle- la voce di Hermione sembra triste.
-Alle spalle di chi?- domando io avvicinandomi alla porta, prima di addossare il mio peso contro lo stipite. Nella piccola stanza ci sono Ron ed Harry seduti sul letto di quest'ultimo, Draco che osserva il giardino dalla finestra ed Hermione, isolata in un angolo che seleziona quali libri sia meglio tenere e quali lasciare alla Tana. Tutti e quattro sussultano e si girano allarmati verso di me.
-Mamma- risponde pronto Ron.
-In realtà un po' tutti- continua Hermione, evitando il mio sguardo per tornare a concentrarsi sui libri. –Ci hai messo tanto, Mary- dice, dopo aver scartato un altro volume. –Non ti eri già occupata delle erbacce l'altro giorno?-.
-Sì, infatti mi sono allenata un po'- alzo le spalle. –Non si vede?- sorrido.
-Più che altro si sente- Ron mi guarda orgoglioso della sua battuta, guadagnandosi una mia occhiataccia. –Stavo solo scherzando- distoglie lo sguardo, ma continua a ridacchiare, ricordandomi i suoi fratelli.
-Volevamo chiederti una cosa su Malocchio- interviene Harry, attirando la mia attenzione.
-Certo- rispondo io. –Quello che vuoi- attraverso la stanza e mi siedo infondo al letto di Draco, raggiunta subito dal ragazzo in jeans e maglietta che posa una mano sulla mia spalla che subito prendo con la mia.
-Pensavamo a lui e...- parla Ron. -È morto veramente? Ne sei sicura?-.
-Nel senso...- interviene mio fratello. –Lo avete visto cadere, ma potrebbe essere sopravvissuto?-.
-Non penso proprio- scuoto la testa. –L'incantesimo di Voldemort l'ha preso in pieno- quando pronuncio il nome le dita di Draco si stringono in uno scatto improvviso, rilassandosi subito dopo. Il mio sguardo viene attirato da Hermione che seduta nel suo angolo sembra improvvisamente molto più triste. –Volevo parlarvene giorni fa, ma la Signora Weasley fa di tutto per separarci e non ho trovato la giusta occasione- raddrizzo la schiena e lancio un'occhiata verso Draco. Non ho bisogno di parlare che lui estrae la bacchetta e con un movimento veloce fa chiudere la porta, sedendosi poi al mio fianco, agitando la bacchetta ancora una volta.
-Non dovrebbe sentirci nessuno- dice sorridendomi dolcemente.
-Grazie- gli sorrido a mia volta, prima tornare a guardare Harry. –Sapete tutti che ho delle visioni, solitamente quando dormo- vedo i miei interlocutori annuire. –La notte in cui siamo arrivati alla Tana se ne sono avverate due- sospira. –Una riguardava l'orecchio di George e l'altra la morte di Malocchio, avevo già vissuto quella battaglia nei miei sogni per mesi e mesi e solo pochi minuti prima della partenza mi sono resa conto che stava per avverarsi- i quattro mi osservano seri. –Ho detto a Malocchio che sarebbe morto, ma...-.
-Perché non ci siamo fermati?- chiede Ron, sgranando gli occhi.
-Perché?- domando scuotendo la testa. –Perché non ci ascolta nessuno Ron!- dico, forse troppo forte. -Non ve ne siete accorti, forse?- domando sarcastica, passando gli occhi in quelli azzurri di Ron. –Non si sono ancora resi conto che siamo cresciuti ormai- cerco di calmarmi.
-Credo non vogliano accettarlo- è Hermione a parlare, gli occhi velati dalle lacrime.
-Esatto- le sorrido. –Sentite, avrei voluto accorgermene prima, magari sarebbe cambiato qualcosa. Silente pensava che ogni mio sogno avesse un significato e mi ha detto più volte che potevano cambiare le cose, ma da sola non posso farlo-.
-Ce li vuoi raccontare?- domanda Draco debolmente.
-Sì- accompagno la parola con deciso movimento della testa. –Voldemort, grazie a Piton, li conoscerà ormai tutti, ma c'è qualcosa di nuovo- sorrido debolmente. –Non so se sia effettivamente un sogno importante, ma ho bisogno di dargli un senso-. Harry mi guarda e annuisce, spronandomi a parlare, così lo faccio. Descrivo ogni mio sogno, i due rimasti, quelli che si sono avverati, mentre rispondo alle loro domande. Anche se più che altro riesco a dire solo "non lo so" o "non ne sono sicura" mi sento finalmente più leggera, come se i miei incubi ora fossero di tutti.

-Mi dispiace per i tuoi genitori- dico rivolta ad Hermione, ormai è più di un'ora che siamo qui a parlare e mi sorprende che la Signora Weasley non si sia ancora fatta viva.
-È meglio così, almeno saranno al sicuro- dice lei, asciugando il viso rigato di lacrime con la manica della maglietta, cercando di non darlo troppo a vedere.
-E Ron il tuo piano mi sembra a dir poco geniale- gli sorrido.
-Non voglio mai più vedere quella cosa- la voce di Draco è disgustata, mentre si riferisce al demone chiuso in soffitta che ha dovuto vestire insieme a Ron.
-Comunque siete veramente...-dico in imbarazzo. –Intendo, non tutti avrebbero fatto una cosa simile per seguirci-.
-Vorrei seguirvi anche io, se posso- Draco torna a parlare, mentre la sua mano scivola nella mia, stringendola con decisione. –So di non avere molto da offrire, ma tu sei l'unica cosa che non voglio perdere-.
-Che schifo- commenta Harry con una smorfia, un secondo prima che le mie labbra tocchino quelle del ragazzo biondo. –Se significa che dovrò vedere questo tutti i giorni- e ci indica. –La risposta è no-.
Mi stacco subito dal Serpeverde e lancio una brutta occhiata a mio fratello. –Ne abbiamo già parlato, se lui non viene non vengo nemmeno io- dico, esausta di dover ripetere per l'ennesima volta le stesse cose. –Non lo lascerò un'altra volta qui e non voglio lasciare nemmeno te- concludo con decisione.
-Lo so- mio fratello abbassa lo sguardo. –Ci sto pensando, davvero- fa serio e io annuisco poco convinta, prima che parli ancora. –Comunque, dobbiamo ancora decidere dove andare? Dobbiamo avere una meta, almeno per i primi giorni-.
-Non volevi andare a Godric's Hollow?- chiedo subito, ricordando le nostre vecchie conversazioni.
-Sì- il ragazzo si rabbuia. –Ma a Hermione non sembra una buona idea-.
-Dico solo che è abbastanza scontato che tu voglia andare lì- si difende la ragazza, continuando a dividere i libri.
-Credo che Hermione abbia ragione- dico inclinando la testa.
-Lo so- sospira lui. –Comunque credo dovremmo spostarci spesso-.
-Dovremmo scegliere i posti a rotazione- interviene Ron.
-Hai ragione- dico io. –Sicuramente risulteremmo meno prevedibili-.

Eccoci qui! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Come si evolveranno le cose nei prossimi capitoli, secondo voi?

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