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Sentimenti che fanno battere il cuore


Okay, respira.

Respira piano, resta calma.
Concentrati.

Un solo obiettivo, una sola possibilità. Non posso sbagliare.

È lì davanti, è impossibile commettere errori.
Mi sono allenata anche per questo.

Fallire non è un'opzione.

Concentrati. Respira.

Visualizza nella mente il bersaglio.

Ecco, adesso!

«L'ho centrato?» domando curiosa.

«Wow! Centro perfetto! Ma come diamine hai fatto?» chiede uno sconvolto Spiderman.

Tolgo la benda che avevo sugli occhi e osservo, davanti a me, distante una cinquantina di metri, il bersaglio che ho appena colpito con una freccia.

«Si! Ahah! Guarda che roba, vorrei vedere Hawkeye fare lo stesso!» commento elettrizzata.

«Non credo che avrebbe molti problemi lui, sai...» risponde il ragnetto.

«Sssh! Dettagli!» lo zittisco in fretta, andando a rimuovere la freccia dal bersaglio. «E comunque ho vinto la scommessa! Sgancia la grana» aggiungo poi, allungando alla mano verso di lui.

«Tsk, tieni. Mi svuoterai il portafogli a forza di fare scommesse.» commenta sconsolato.
Glielo avevo detto che lo avrei centrato, ma non mi ha creduto.

In questi giorni per farmi scaricare la tensione Spidy ha pensato di farmi fare qualcosa assieme a lui per rilassarmi, come giretti per la città (col costume ovviamente), sfide varie, incontri di lotta libera fra noi due e queste scommesse, vinte un po' da me e un po' da lui.

Le scommesse non sono su qualcosa di specifico; ogni volta che abbiamo opinioni opposte o avvengono cose incredibili facciamo scommesse.
Una volta per esempio abbiamo fatto degli scherzi agli Avengers, e per poco non ci facevamo scoprire, stavamo morendo dal ridere!

Spidy mi aveva raccontato che Tony Stark aveva il terrore che qualcuno toccasse le sue armature e che impazziva ogni volta che mancasse anche solo un bullone, e che Hawkeye faceva di continuo scherzi a Hulk.

Io quindi gli ho proposto di andare là e scombussolare un po' il loro mondo: non c'è neanche da dire che ha accettato su due piedi, però non se la sentiva di 'nuocere' al suo mentore (Tony) quindi di lui me ne sono occupata per lo più io.

Sapevamo che Hulk aveva ordinato scatoloni di cetriolini sottaceto, e che Tony doveva ridipingere una delle sue armature. Un'occasione da non perdere.
Ci siamo armati di bombolette spray rosa, costume mimetico e tanta fortuna. In fondo stiamo parlando di intrufolarsi nella Stark Tower, mica in un bar!

Attraverso i condotti dell'aria, ci siamo diretti al laboratorio di Tony, dove stava la sua armatura pronta per essere dipinta.
Ci siamo armati e abbiamo dipinto tutta l'armatura di rosa! Era davvero artistica. Per completare il lavoretto, Spidy ha suggerito di lasciare il simbolo di Deadpool per depistare gli Avengers (questa per lui era anche una piccola vendetta nei confronti dell'anti-eroe), poi ci siamo diretti in camera di Hulk.

Abbiamo preso gli unici due scatoloni ancora pieni di cetriolini e li abbiamo portati in camera di Hawkeye; poi abbiamo preso un paio di occhiali dell'arciere e li abbiamo posti sulla scena del crimine. Qui Spidy si è messo a fare una risata malvagia e ha detto "tutto procede secondo i piani" stile Palpatine. La cosa era davvero strana. Quasi inquietante.

E così come eravamo entrati siamo usciti; incredibile che non abbia suonato nessun allarme, quasi non ci credevo.
Ma devo ammettere che mi sono divertita da matti!

Quando siamo usciti ci siamo fermati su un palazzo li vicino, in attesa di sentire i frutti del nostro operato: nel giro di qualche minuto un urlo ha invaso la Tower, quasi pensavo fosse stata Natasha da quanto poco maschile fosse stato l'urlo.
Invece era Tony che gridava disperato per l'armatura, al che ci siamo avvicinati, arrampicandoci sulle pareti esterne della torre fino al laboratorio del miliardario, dove lo abbiamo trovato in ginocchio con Falcon che cercava di consolarlo. Quasi ci hanno beccati, dato che trattenere le risate era davvero difficile, ma per fortuna anche gli altri Avengers, corsi a vedere cos'era capitato per far urlare in quel modo Tony, si sono messi a ridere coprendo le nostre risate.
Ci siamo pure messi a fare un video, che Spidy ha prontamente mostrato ai suoi compagni d'accademia una volta tornati alla base.

Poco dopo Hulk è tornato nella sua stanza, scoprendo il reato commesso: si è messo a rincorrere Hawkeye per tutta la torre, e non appena lo ha preso lo ha scaraventato fuori dalla finestra! E noi eravamo lì a filmare il tutto! Ahahah! Poi per far fare un'altra bella figura all'arciere, e anche un po' per pietà, Spidy si è lanciato al salvataggio della donzella urlante in pericolo, evitando che si sfracellasse al suolo, prendendolo in modo molto cavalleresco per il piede e facendolo malamente atterrare. Di certo non gli è piaciuto essere salvato da Spiderman, e quest'ultimo è tornato sghignazzando felicemente.

Siamo un po' cattivi. Ok, forse più di un po'. Molto cattivi.

Ma come mi descrivo sempre: bastarda dentro. E forse ho contagiato un pochino il ragnetto. Giusto un po'.

Il video fatto ad Hawkeye è stato poi pubblicato in modo ultra-anonimo da un caffè-net dall'altra parte della città, per evitare che scoprissero chi lo avesse ripreso in un momento imbarazzante come quello, ed è diventato virale in un attimo!
E la faccia di Hawkeye quando viene lanciato dalla finestra, una cosa impagabile!

Decisamente il miglior pomeriggio di sempre!

Non era una vera e propria scommessa, ma non abbiamo  saputo resistere!

Ieri invece ci siamo sfidati a: io togliere il casco a Nova e lui gli occhiali a Powerman.

Fregare Nova è stato facilissimo, mentre Spidy ha avuto... un piccolo problema a recuperare gli occhiali. Diciamo che li aveva recuperati, ma quando avrebbe dovuto portarli al punto di incontro che avevamo stabilito si è ritrovato un arrabbiato Powerman di mezzo.

È finita con Spidy ammaccato e col portafoglio un po' più vuoto. Sarebbe più pieno se non mi avesse fatto assaggiare i corn-dog. Ne sono diventata dipendente.

«Va a finire che resterò al verde» si avvilisce.

«Stai tranquillo, di sicuro hai dei risparmi a casa. Perché ne hai spero» lo consolo, agitando il corn-dog che tengo in mano per enfatizzare le mie parole.
«Mmh... E comunque sono soldi ben spesi» aggiungo ingoiando l'ultimo boccone.

«Se, come no! Aah, accidenti! Ho finito tutta la paghetta dello S.H.I.E.L.D.» chiosa esasperato, buttandosi indietro e sdraiandosi sul container sul quale siamo appostati a una trentina di metri dal suolo.

Cosa stiamo facendo? Ci godiamo il tramonto da uno dei moli vicini alla base, io facendo anche uno spuntino.
Siamo venuti qui non appena ho vinto l'ultima scommessa con l'arco.

È diventata un'abitudine; usciamo, dondoliamo, mangiamo, per finire ad ammirare il sole che cala sull'oceano. Uno spettacolo mozzafiato.

«Però effettivamente qualche risparmio dovrei ancora avercelo a casa di zia May...» pensa ad alta voce.

«Visto? Quindi potrai offrirmi ancora molti corn-dog!» esclamo cogliendolo di sorpresa.

«Eh? Cosa? L'ho detto ad alta voce?» chiede confuso.

Annuisco e lui risponde con un sonoro facepalm.

«Quindi tua zia si chiama May...» dico dopo qualche minuto di silenzio.

«Eh già...ma non dirlo a nessuno! Non voglio che le facciano del male o che-»

«Sta tranquillo. Non lo dirò a nessuno. Il tuo segreto è al sicuro con me» lo interrompo rassicurandolo.

«Aaah, che sollievo. Grazie, sei un'amica fantastica»

«Di nulla Spidy. Per te questo ed altro»
affermo con dolcezza, sorridendo da sotto la maschera.

Lo sento tirarsi su, per poi abbracciarmi inaspettatamente da dietro, facendomi arrossire.

«Grazie» mi sussurra vicino all'orecchio.

«Non devi ringraziarmi. Anzi sono io a ringraziare te» rispondo abbandonando la testa sul suo petto, dove sento il suo cuore accelerare non appena mi appoggio a lui. Mi sistemo bene fra le sue forti braccia, che mi trasmettono un inspiegabile senso di protezione e felicità.

Stare con lui mi riscalda sempre il cuore, non è semplice felicità, è pura gioia che mi fa sognare di passare ogni secondo con lui, un'emozione intensa che mi fa star sveglia la notte, che mi fa sentire viva come non mai e fa battere forte il cuore.

«Ti voglio bene Ila» continua lui.

«Anch'io te ne voglio» rispondo, gustandomi la nostra vicinanza. "E non sai quanto" penso fra me e me.

«Senti, stavo pensando... io conosco la tua identità mentre tu non conosci la mia.» riflette sciogliendo l'abbraccio, permettendomi di voltarmi a guardarlo.

«Dove vuoi arrivare?» domando incuriosita, rattristata dal distacco improvviso, iniziando a far girare le rotelle nella mia testa. Vuole forse...?

«Posso fidarmi di te?»

«Certo! Non ti tradirei mai, Spidy.» esclamo decisa.

«Bene, allora te lo dirò.»

«Che cosa?» domando sempre più incuriosita.

«Il mio più grande segreto.» dice per poi fare un profondo respiro e sfilarsi lentamente la maschera rivelando il suo volto, anche se io in realtà lo conoscevo già. «Il mio nome è Peter Parker. Manterrai il segreto?» domanda con il sorriso stampato sulle labbra, certo della mia risposta.

«Stai sicuro che lo manterrò per sempre, anche a costo di rimetterci la vita.»

«Ne ero certo. Forza, torniamo alla base» decide, rimettendosi la maschera e prendendo la mia mano in un gesto spontaneo che mi fa venire i brividi lungo la schiena.

E così, mano nella mano, ci lanciamo di sotto, senza lasciarci mai e dirigendoci alla base, facendoci trasportare dal vento, ben consci dei sentimenti che in entrambi stanno nascendo l'uno per l'altro e che presto, forse, verranno rivelati.

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