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E che la Forza sia con noi!

Ok, forse ero stata un po' scortese ad andarmene così frettolosamente, senza nemmeno salutarli come si deve, ma non avevo proprio voglia di rimanere lì ulteriormente. Non che la loro compagnia non fosse piacevole, tutt'altro direi, insomma stiamo parlando degli Avengers, chi non vorrebbe stare anche solo per pochi secondi nella loro base? Io sono fortunata, dato che avrei potuto restare lì per la notte, ma non mi andava di stare così lontana da casa sapendo che il pericolo poteva celarsi dietro ogni angolo e lasciare la mia famiglia indifesa, benché con loro ci fosse il mio doppio.
Inoltre avevo bisogno di uno stacco da 'quello' per ritrovare un po' di normalità, la normalità che mi circondava prima dell'arrivo delle Gemme. Certo, avere questi strafighi poteri mi rendeva felice come una pasqua, ma mi mancava la semplicità delle giornate trascorse trangugiando popcorn e bevendo tè mentre guardavo gli ormai inesistenti film Marvel.
E poi, volevo raccontare a mio fratello ogni cosa: com'era la torre, dell'addestramento, del gruppo di supereroi, con il quale mi trovavo molto bene, anche se lo sapevo già che avrei apprezzato la loro compagnia, conoscendo il loro carattere grazie ai film su di loro. È impossibile non notare i tratti distintivi delle loro personalità: l'apprensione quasi materna di Natasha e la sua aggressività in battaglia, la serietà di Fury e il suo temperamento neutro, e non dimentichiamoci dell'esasperante Tony Stark e del suo ego smisurato, che son certa conoscerò molto presto.

Persa a ricordare ogni dettaglio della giornata trascorsa con gli Avengers, non mi accorgo che qualcuno è arrivato dietro di me, e un soffio sul collo mi fa voltare, un po' spaventata e attraversata da un brivido di freddo, verso la persona che da poco era entrata nella mia camera.

<<Ehilà>> mi saluta il mio doppio, ricevendo da parte mia lo stesso identico saluto.
Senza proferire parole, andiamo in camera di Michele che, sdraiato sul letto con la schiena appoggiata alla testiera di ferro, sta fissando lo schermo del suo cellulare, concentrato a leggere qualche manga. Si accorge però subito della nostra intrusione nella sua stanza, sorprendendosi nel vedermi.

<<Già di ritorno? Credevo stessi là alcuni giorni. Scommetto che hai combinato qualche casino come sempre!>> mi schernisce sarcastico, posando gli occhi su noi due.

<<Ah. Ah. Molto spiritoso. Comunque no, non ho fatto 'casini', semplicemente preferivo cenare a casa gustandomi i piatti che cucina la mamma>> mento spudoratamente, anche se di solito lui riesce a svelare ogni mia bugia, anche la più nascosta, ma stavolta sembra che la mia bugia, detta il più possibile con non-chalance, non l'abbia notata, scambiandola invece per la verità.

Aspetto che mi chieda cosa abbia fatta in quelle ore, ma mostra interesse pari a zero. Torna a ignorarmi come sempre, così prendo parola, distraendolo nuovamente dalla sua attività.

<<Non vuoi sapere cosa ho imparato a fare?>> domando con tono giocoso, speranzosa che me lo chieda, visto che è stata un'esperienza elettrizzante e li voglio coinvolgere, facendo la miglior faccia da cucciolo con occhi dolci inclusi che mi viene, ma lui non si intenerisce minimamente, come sempre del resto, nemmeno dopo c'è ho usato un tono così infantile.

<<No>> mi risponde secco.

<<Uff>> Stufa di cercare di attirare la sua attenzione lo sollevo col pensiero, facendo un movimento verso l'alto con la mano, portandolo ad un paio di metri da terra.

<<Ma che cazzo fai??!>> chiede scocciato e dimenandosi a più non posso, mal celando una vena di preoccupazione nella sua voce.

<<La Forza mi dicono>>, sfotte il mio doppio, <<è potente in lei>> ed entrambe ci mettiamo a ridere come oche che starnazzano.

<<E prendi pure per io culo? Fammi scendere!>> mi ordina sempre più incazzato; preoccupato non lo sembra più, in fondo noi litighiamo sempre, ma mai ci siamo fatti del male.

<<A parole non volevi saperlo, quindi sono passata alla pratica!>> affermo con un sorriso da furbetta sul volto, di quelli che dicono 'ho ragione io e tu sei nel torto marcio' ma anche 'non tentarmi. Sennò peggio per te!', al quale aggiunsi uno sguardo sottile del tipo 'sono moooooolto vendicativa e dovresti saperlo'.

<<Ok! Ok! Ora mettimi giù!>> tenta ancora di convincermi, convinto che gli dia retta.

<<Come si dice?>> domando in tono infantile, sapendo quanto lo infastidisca.

<<...>>

<<Allora?>>

<<Uff, per favore!>> dice sbuffando; a quel punto lo lascio ricadere sul suo letto, visto che stava levitando proprio sopra di esso, producendo un sonoro ma non tanto rumoroso tonfo.

"Sono una ricattatrice. Lo so, lo so..." penso fra me e me.
A questo punto iniziano gli insulti da bambini, classici delle nostre litigate anch'esse infantili.

<<Capra>>

<<Caprone>>

<<Scema>>

<<Idiota!>>

<<Stupida!>>

<<Cretino!>>

<<Strega!!>>

<<Troll!!>>

<<Ma la finite?>> ci interrompe il mio doppio, che non era intervenuto, per chissà quale arcano motivo, nel bisticcio.
Subito io e lei scoppiamo a ridere nuovamente come delle oche, ancor più di prima, mentre Miky tenta abbastanza inutilmente di trattenersi.
Da ridere ho le lacrime agli occhi, che asciugo velocemente con il dorso della mano destra, mentre con l'altra mi tengo la pancia, che a forza di ridere mi fa male.

<<Ora che avete finito di fare le cretine, mi dici cos'altro sai fare?>> domanda Miky irritato, sia per le nostre risate, che non accennano a diminuire, sia per il trattamento che gli ho riservato in seguito alla sua poca attenzione nei miei confronti. Non sono un'egocentrica, ma una sorella necessita di attenzioni da parte del fratello! Anche perché se io non ci fossi, lui sarebbe una mummia!
"Ora ti importa eh? Ho dai un po' di serietà cervello! Ehi ci sei? Cervello? Ma, sarà in vacanza ai Caraibi"

<<Oltre a usare la Forza>> dico facendo gesti a caso per rendere più mistico il discorso, <<ho imparato a parlare telepaticamente con gli altri>>

<<Quindi... leggi nel pensiero?>> domanda incuriosito.

<<Bingo!>>

<<Tu hai guardato troppe volte Star Wars...>> dice con fare melodrammatico, scuotendo meccanicamente la testa a destra e sinistra.

<<La tua è tutta invidia!>> dico puntandogli un dito al petto, nudo per via dell'afa e dell'aria calda che aleggia in casa, ma in risposta lui sbuffa e sorride come un idiota, trasmettendomi la frase 'si come no, nei tuoi sogni forse'.

<<Ammettilo, sei invidioso perché io posso imitare i jedi!>> affermo incrociando le braccia al petto e fissandolo con aria di superiorità.

<<Ah! Tu un jedi! Ahahah!>> dice per prendermi in giro, ma io non mi sento offesa dalle sue parole, visto che lo ho volutamente ignorato immaginandomi tale risposta, e per fargli vedere di cosa sono capace decido, anche se un po' a malincuore, di usare il trucco jedi del controllo mentale, e mi sorprendo molto nel vedere che funzionava.

<<Tu ora andrai in cucina e mi porterai le patatine>> dico seriamente passandogli due dita davanti alla faccia ed entrando in contatto con la sua mente; la sua espressione cambia, diventando rigido, e le sue pupille si dilatano, come se avesse assunto qualche strana sostanza (coff*droga*coff).

<<Io ora andrò in cucina e ti porterò le patatine>> ripete con voce atona prima di uscire dalla sua stanza, lasciandomi spiazzata per tale reazione.
Io e il mio doppio lo osserviamo sconcertate finché non è fuori dal nostro campo visivo.
"Ma che ca...?"

<<Ehm...>>

<<È successo davvero?>>

<<A quanto pare>> rispondo basita, facendo spallucce e sgranando sempre di più gli occhi.

<<Sai che significa questo?>>

<<Che non lo farò mai più!>> rispondo al mio doppio in una quasi crisi isterica.

<<Oh ma dai!>>

<<Su di lui intendo>> rilassandomi rispetto ad un attimo prima. In fondo lo posso controllare, basterà non farlo su Miky, semplicemente.

<<Aaaaah>>

<<E credo su nessun altro. Non è carino controllare mentalmente le persone e obbligarle a fare ciò che voglio>> rifletto un attimo dopo, convinta che sia più giusto così.

<<In effetti... neanche ai cattivi?>>

<<Beh... su di loro ci farò un pensierino>>

<<Yessss!>> esulta il mio clone, e mio fratello in quel momento ritorna in camera porgendoli il cibo tanto atteso.
Appena afferro il pacchetto lui si risveglia dalla trans, agitandosi non poco.

<<Ma che cazzo è successo? Perché ho avuto un momento di buio totale?>>

<<Sarà il nervoso, oppure uno sbalzo di pressione. A volte capita anche a me.>> rispondo certa di fregarlo, ma stavolta non attacca.

<<Se come no! Cosa hai combinato?>> mi domanda con sguardo truce, mettendosi poi a riflettere per conto proprio per trovare da sé la risposta.

<<Prima hai accennato ai jedi.... un momento!>> e mi punta un dito contro, <<hai esercitato il trucchetto dei jedi su di me!>>

<<Nooo>> affermo teatralmente facendo una faccia buffa, tanto ormai lo ha capito, perché tentare di nasconderlo?

<<Che stronzetta!>> dice prendendomi il polso e girandomelo, facendomi girare a mia volta e bloccandomi il braccio destro dietro la schiena, <<Te ne pentirai!>> dice seriamente, ma con un sorriso divertito in faccia, iniziando a farmi il solletico.

<<No...basta! Ahahah ahahah! Ti... pre- ahaha-go! Ahaha>> continua finché non mi accascio sul pavimento, continuando per alcuni minuti nei quali il mio doppio se ne frega altamente di me nascondendosi in camera per non subire anche lei la furia di Miky.
Io continuo a ridere, ma dopo un po' resto senza fiato e respiro profondamente e affannosamente; dopo un po' riesco a dire una parolina al mio doppio, fuggita come una codarda.

<<Traditrice!>>

Dopo questa guerra del solletico, in cui ho miseramente perso, causa l'assenza di un'alleata, anche mio fratello è stanco e si siede sul pavimento accanto a me. Dopo poco torna anche il mio doppio e si unisce a noi, e insieme contempliamo la freschezza del pavimento che ci dà sollievo in questo caldo pomeriggio d'estate.

<<Voglio la rivincita>> affermo, sdraiata supina sul pavimento.

<<Te la concederò. Fra... 15 minuti.>>

<<E quando sarà, che la Forza sia con noi.>>

E tutti e tre ridiamo pigramente, stanchi per la lotta appena conclusa.

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