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Capitolo 1 Un cambiamento radicale

Narratore : Adrien/Chat noir

Il mio nome è Adrien Agreste, ho 14 anni e sono molto popolare.
Sono nato in una famiglia ricca, ma la mia vita non è mai stata estremamente felice...
Da quando mia madre non c'è più, mio padre non è più lo stesso.
Mi tratta con freddezza ed ignora tutti i miei sentimenti.
È lui a decidere cos'è meglio per me ed io non posso far altro se non ubbidire.
La mia vita non è molto rigogliosa.
Tuttavia...
C'è un lato di me che nessuno conosce.
Sono un supereroe con l'identità segreta ed il mio nome è chat noir.
Ho un kwami di nome Plagg ed una bellissima aiutante di nome ladybug.
Ma purtroppo, mi è impossibile svelarle la mia identità, perchè secondo lei è rischioso.
E tutto ciò mi rende estremamente triste.
Vorrei tanto sapere chi si cela dietro la maschera di Lady bug, la mia bellissima insettina.
Io sono innamorato perso di lei, anche se lei non ricambia.
E non importa con chi si fidanzerà, l'importante è che sia felice.
Perché la sua felicità sale al primo piano.
Sospirai, mentre guardavo la Tour Eiffel da lontano, sperando di incontrare la mia insettina.
È da giorni che vago senza meta in tutta Parigi...
Esatto...
Sono scappato di casa...
Ma non perché voglio sottrarmi da tutte le responsabilità che mi oppone mio padre o per ribellione!
Ma perché mio padre...
Voleva cambiare città...

Flashback

Stavo suonando il piano, immerso nel miei pensieri, finché d'improvviso non sentii dei passi.
Potevo aspettarmi qualunque cosa, ma non di certo ciò che vidi...
All'estremità della porta c'era mio padre, con uno sguardo cupo e pieno di tristezza, ma allo stesso tempo serio.
Mi spaventai un istante, ma poi mi presi coraggio e mi avvicinai a lui, per chiedergli cosa stesse succedendo.
<<Che succede padre?...>>
Gli chiesi e lui sospirò, per poi farmi cenno di seguirlo.
<<Vieni con me, figliolo>>
Detto questo lo seguii, senza aggiungere altro.
Mi accomodai sul divano e mio padre si sedette affianco a me.
<<Ascoltami Adrien...
Tu sai che il nostro lavoro è più importante di qualunque altra cosa, vero?>>
Mi chiese mio padre ed io dovetti annuire, anche se volevo obbiettare.
<<Bene... Ultimamente, gli interessi per le pubblicità stanno diminuendo...
Ci sono meno persone interessate ai nostri prodotti, così ho fatto una ricerca.
E sembra, che la maggior parte dei prodotti al mondo, abbiano fatto un enorme successo, cambiando l'habitat continuamente.
Così, figliolo, volevo parlarti di cos'ho deciso.
La nostra vita sarà composta da viaggi in tutto il mondo, in modo tale da diventare sempre più famosi!
Così, come prima tappa, ho scelto il Giappone.
Tuttavia, temo di doverti avvisare che abbandonerai la scuola, figliolo.
Ma ne vale la pena>>
Disse mio padre, ma all'udire di quella frase, il mio cuore si fermò d'un battito.
"No...non è possibile..."
Pensai, sperando che tutto ciò fosse un incubo.
<<No padre ...ti prego... Non puoi farmi questo!...>>
Esclamai, ma ricevendo solo un'occhiataccia da mio padre.
<<Come sarebbe a dire?
Si che posso, io sono tuo padre!
E domani organizzeremo le valigie insieme!
Ti do il permesso di salutare i tuoi amici>>
Disse mio padre, mentre il mio cuore si stava frantumando e trattenevo a stento le lacrime.
<<Si, padre...>>
Risposi, affranto, abbassando lo sguardo e andando via.
Così, appena fui abbastanza distante scoppiai a piangere e nel mentre, Plagg mi si avvicinò.
<<Adrien... Su con la vita, ti farai nuovi amici!
E poi, dev'essere bello viaggiare!
Non ti piacerebbe essere un supereroe ovunque?>>
Mi chiese Plagg, ma io non risposi, camminando sempre più avanti e piangendo in continuazione.
<<Hey, Adrien!>>
Esclamò il mio kwami, per poi raggiungermi e afferrarmi la giacca.
Così decisi che forse era meglio fermarmi ed abbassai lo sguardo.
<<Plagg... Io...non posso partire!
Che ne sarà della mia vita?
E di Parigi?
E della mia amata Lady bug?...
Oh, la mia Lady bug...
Neanche so il suo vero nome...>>
Dissi, per poi abbassare lo sguardo e piangere disperatamente, cadendo a terra e portandomi le mani sul viso.
<<Adrien?!...>>
Esclamò il mio kwami, per poi avvicinarsi a me, cercando di calmarmi.
<<Calmati, sistemeremo tutto!
Basta solo agire e non fare cavolate!>>
Esclamò Plagg, ma io non lo ascoltai, mentre il mio cuore era infranto.
<<Plagg, trasformami...>>
Dissi, per poi trasformarmi in chat noir ed uscire di casa.
Guardai un secondo il cielo stellato di Parigi ed iniziai a passeggiare con calma.
Era tutto tranquillo nella cittadina, come se tutti fossero in lutto per me.
Beh...
È assolutamente impossibile, ma ...
Fermai i miei pensieri, quando d'improvviso mi ritrovai dinanzi alla pasticceria Dupain-Cheng.
Alzai gli occhi al cielo e vidi Marinette guardare le stelle, pensierosa.
Chissà a cosa starà pensando...
Mi chiesi, per poi allungare il mio bastone per andare da lei.
<<Hey Marinette! Tutta sola?>>
Le chiesi, facendole venire un colpo, perchè non si aspettava il mio arrivo.
<<Chat noir?... Che...che cosa ci fai qui?>>
Mi chiese, stupita dal mio arrivo ed io le sorrisi, per poi avvicinarmi a lei.
<<Sono venuto per tenerti compagnia>>
Le dissi e lei rimase abbastanza confusa da ciò.
<<Oh...va bene, Chat noir>>
Rispose ed io le sorrisi.
<<Grazie Marinette.
Sai... è abbastanza difficile la vita...>>
Le confidai, per poi abbassare lo sguardo e lei mi guardò sorpresa.
<<Oh...davvero?>>
Mi chiese ed io annuii.
<<Già... Le scelte di mio padre influenzano sempre la mia vita.
Non posso mai essere indipendente>>
Dissi, con gli occhi lucidi, ma non volendo piangere davanti a lei.
Tuttavia, una lacrima mi scese lungo la guancia e guardai verso il basso.
<<Oh...povero chat noir...non lo sapevo>>
Mi disse, per poi asciugarmi la lacrima con il dito.
<<Non sai molte cose...>>
Le dissi e lei annuì, abbassando lo sguardo.
<<Questo è vero, ma... possiamo sempre conoscerci dialogando...
Almeno un minimo.>>
Rispose ed io annuii, per poi sorriderle e prenderle la mano.
<<Grazie Marinette>>
Detto questo, lei arrossì lievemente e ricambiò il sorriso.
<<Di nulla chat noir>>
Notai quel leggero rossore ed io rimasi confuso, ma preferii non fiatare.
Iniziai a guardare le stelle insieme a lei, tenendola per mano e ad un certo punto sentii la testa di Marinette poggiarsi sulla mia spalla.
Rimasi molto sorpreso dal gesto ed arrossii, ma nuovamente preferii non fiatare.
Sorrisi un istante e continuai a guardare le stelle insieme a lei.

Narratrice : Marinette

Non so cosa mi stava succedendo in quel momento, so solo che non riesco a staccarmi da lui...
Il mio cuore batteva all'impazzata e le mie guance erano diventate rosse.
Oddio...ma cosa mi prende?
Non...non mi starò...
No, impossibile.
Mi dissi, cercando di ignorare quei pensieri e di godermi il momento.
È così bello passare il tempo con lui...
Vorrei...
Vorrei restare così per sempre.

Narratore : Chat noir

Mi accorsi che Marinette era abbastanza imbarazzata, un po' come succede quando sono Adrian.
Credo che sia semplicemente timida.
Tuttavia, come di consueto, mi venne un leggero sospetto.
Cercai di scacciarlo, ma era più forte delle mie aspettative.
Non so cosa mi prende, ma...
Mi sento strano...
È un po' come mi sento con Ladybug...
Tuttavia, credo che ci sia qualcosa di diverso.
Guardai un secondo verso Marinette e la vidi rilassata e con una mano sul cuore.
"Santo cielo..."
Pensai, arrossendo tantissimo ed iniziando ad accarezzarle la mano, per attirare la sua attenzione.
Sentii Marinette che iniziò a tremare un po'.
Forse per l'emozione...
O forse sto immaginando troppo ed è semplicemente infreddolita.
<<...M-Marinette?...>>
La chiamai, sentendomi strano e stranamente balbettando un po'.
<<S-Si?...>>
Mi chiese lei, togliendosi la mano da cuore e guardandomi a sua volta.
<<T-tu, stai...stai tremando...>>
Dissi e lei, diventò ancora più tesa e timida.
<<E-Eh ehm... S-sarà il freddo...>>
Rispose lei, guardando verso il basso e senza preavviso l'abbracciai.
Sentii mille emozioni avvolgermi e chiusi gli occhi, non volendo staccarmi più.
Poi sentii le mani di Marinette poggiarsi su di me e il suo viso appoggiarsi sul mio petto.
"Mi stava...
Mi stava abbracciando..."
Pensai, iniziando a tremare un po' anch'io.
<<G-Grazie per...e-ecco... P-per la premura c-chat noir...
N

on c'era bisogno...>>
Disse lei, ma io scossi la testa e la strinsi più forte a me.
<<Ti sbagli Marinette... C-c'era bisogno eccome.>>
Risposi, continuando a tenere gli occhi chiusi, mentre lei continuava a seppellire la testa sul mio petto.
<<C-Chat noir...>>
Sentii, ma poi non disse più niente.
Rimasi in silenzio pure io, continuando ad abbracciarla e lei rimase immobile.
Mi sentivo...
N-non so mi sentivo strano, ma...
Allo stesso tempo mi sentivo bene.
Non so spiegare esattamente come mi sentivo!
Ma io...
<<... M-Marinette?....>>
La chiamai, titubante e lei si staccò dall'abbraccio, lentamente.
Così riaprii gli occhi, tremando un po' e la vidi abbastanza arrossata e con gli occhi che luccicavano.
"Ma no ... È... è tutto nella mia testa..."
Mi dissi, ma il mio cuore la pensava diversamente.
<<S-Si?...>>
Mi chiese lei, con un filo di voce ed io deglutii.
<<E-ehm...I-Io...I-Io devo andare...>>
Dissi, ma lei mi fermò, prendendomi per il braccio.
<<A-aspetta?!...>>
Esclamò lei ed io rimasi stupito, non aspettandomi un'azione simile.
<<R-resta... Ehm... Fammi un po' di compagnia...>>
Mi disse lei, abbassando lo sguardo ed io mi imbarazzai, non aspettandomi una frase del genere.
Ma poi alzai lo sguardo e le sorrisi, ignorando tutte le emozioni e seguendo il mio cuore.
<<Si, Marinette... Resterò>>
Dissi, prendendomi coraggio, ma con il cuore a mille.
<<E-Ecco... S-s-scusa, io... I-Io n-non volevo->>
Cercò di parlare Marinette, agitandosi, ma io mi avvicinai a lei e le presi le mani fra le mie.
<<Marinette... Stai calma... È tutto apposto.
Rimarrò perché... Perché anch'io voglio stare qui con te>>
Le dissi, mentre lei tremava e mi guardava negli occhi.
Quello...quello sguardo...
Lo riconoscerei fra mille.
Era lo stesso sguardo, con cui mi guardò, quando le passai l'ombrello.
Forse...
Forse mi sbaglio ma...
Fermai un attimo quei pensieri e sorrisi, per poi pensare:
"Non mi importa se mi ama da chat noir o da Adrian...
Quello che mi importa è stare con lei e non lasciarla più".

Continua...

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