Capitolo 16
"Miranda ti prego dà una mano a quella sciagurata di mia figlia!" Dice disperata mia madre alla domestica. I giorni da quando ho scoperto di essere incinta sono passati molto velocemente e dopodomani sarò già sul treno per andare a Padova. È come se mettessi la mia vita in stand-by per un anno e, se non fossi nelle mie condizioni, sarebbe fighissimo. Stasera esco con Amanda, non le dirò niente e mi dispiace perché lei è la mia migliore amica, sa tutto di me ed io so tutto di lei. Per carità mi fido, ma questa cosa mi fa provare una vergogna infinita e poi sia io che Marco abbiamo deciso che questa cosa rimarrà tra noi due e la famiglia che lo/a adotterà. Sento i passi di Miranda per le scale, sono proprio fortunata ad averla, soprattutto perché così mi farà le valigie. Non me ne approfitto ma in fatto di ordine sono una vera frana. "Signorina Danielle posso entrare?" "Sì Miranda! Quante volte ti ho detto di darmi del tu?" Lei si sbatte una mano in fronte e scuote la testa, molto probabilmente per rassegnazione visto che glielo dico ogni volta. "Cosa dovrei fare di preciso?" Mi chiede lei. "Mi devi dare una mano con la valigia..." "Signor- Danielle, dopodomani parti e non hai ancora fatto la valigia?" Mi dice lei scandalizzata "Esattamente..." Sbuffa borbottando qualcosa. "Vada pure, qui me la sbrigo io." Punto e a capo che mi dà del lei. Ridacchio e scelgo un outfit casual per uscire con Amanda che mi ha già inviato un messaggio per informarmi di essere al parco. "Signorina, le dò un passaggio?" Mi chiede Augusto vedendomi uscire "Non ti preoccupare! Dio mi ha dato le gambe per un motivo!" Gli dico con un sorriso. Lui mi apre la porta e mi fa uscire. Mentre esco vedo il negozio di caramelle e mi viene un' improvvisa voglia di orsetti gommosi. Oh Dio sono ancora alla 3° settimana e ho già le voglie! Fatto sta che 5 minuti dopo sono piena di sacchetti di caramelle e appena Amanda mi vede scoppia a ridere. "Cosa?" Le chiedo io con la bocca piena di quelle delizie. Lei non mi risponde ma ride ancora più forte. Quando si calma mi chiede. "Allora? Perché mi hai fatto venire qui con tanta urgenza?" "Parto." Le dico io semplicemente "E allora? Con tutti i soldi che hai fai viaggi ogni mese!" "No, questa volta parto proprio. Mi trasferisco..." Le dico io tristemente. "Ti ricordi che è il nostro ultimo anno vero? Io poi devo andare in accademia? Ti voglio un infinito di bene Danielle, ma non puoi chiedermi di lasciare l'accademia! E poi é colpa tua! Mi lasci da sola! Dovevo aspettarmelo! Perché una come te dovrebbe uscire con una come me? Credevo che erano solo miei complessi ma è vero. A te non frega un cazzo di noi!" Mi sbraita addosso lei. "Amanda non dire così, io vi voglio bene. Devo!" "Perché? Se i tuoi hanno problemi vieni a stare da me!" "Oh no! Il problema lo ho io! I miei genitori mandano via solo me per una specie di collegio femminile..." Mi fa male mentirle ma sono costretta. Lei si asciuga le lacrime che le erano uscite e mi parla più calma. "Sai vero che questa sarà l'ultima volta che ci vediamo? Una volta che entrambe partiremo ognuna prenderà le sue strade, saremo divise. Molto probabilmente per sempre..." Annuisco. "Sei stata una buona amica!" Mi dice lei piangendo ma sorridendo contemporaneamente. Mi alzo e la abbraccio "Amanda, ti prometto che ci vedremo ancora!" Le dico anche io piangendo. Si alza e raggiunge la sua vespa sparendo nel buio della sera. Sparendo dalla mia vita. Sospiro. Credo che questa sia stata la parte più difficile, ora sono ufficialmente pronta a lasciare la città.
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