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Capitolo 1

"Andrea! Carlo! In piedi! Bisogna andare a Messa!" Grido io dalla cucina mentre preparo il caffé. Chiara si è svegliata da un po' e sta bevendo il suo latte riempiendosi di biscotti. "Chiara, basta biscotti che poi ingrossi!" La sgrido io. Sbuffando chiude la busta e in quel momento vedo entrare Andrea e Carlo. Andrea si avvicina e mi dà il bacio del buongiorno di routine, mentre Carlo va ad accendere la TV. "Amore, oggi non mi va di andare a Messa!" Si lamenta mio marito. "Speravo che tu lo dicessi! Devi andare a prendere Giulio, poi oggi pranzano da noi Giada, Marco e Luca!" Dico io. Mi guarda male. "Devono proprio?" "Andrea, non farmi queste storie, ognuno di noi ormai ha le proprie famiglie e poi Luca è comunque un amico dei ragazzi!" "A proposito di noi, Nicola ieri mi ha chiamato." "Sì? È successo qualcosa?" "Lena, lei ha 14 anni, ha le sue crisi adolescenziali e Nicola voleva sapere come io mi comporto con Chiara. Anche noi maschi parliamo dei nostri figli!" "E tu cosa gli hai detto?" "Che Chiara non ha amici maschi quindi non sapevo che dirgli." Fa spallucce mentre io ridacchio. "In verità io ho amici maschi e alcuni sono anche molto carini!" Dice Chiara. Andre la guarda con occhi sgranati mentre io le batto il cinque. "Amore di papà, che dici se magari la smettiamo di usare le gonne corte e la prossima volta ti accompagno io alla feste?" "Scordatelo! Ho già Giulio che mi sorveglia!" Dice Chiara per poi alzarsi e andarsene nella sua camera. "Il soldato compie bene il suo lavoro." Afferma Andrea. "Hai veramente ingaggiato tuo figlio per sorvegliare Chiara?" Gli chiedo io. "È ben retribuito!" Sono scioccata, vado nella stanza di Carlo e tiro fuori la camicia e i pantaloni che deve indossare per andare in Chiesa. Poi vado nella stanza di Chiara. Busso. "Chiara!" "Sì mamma, entra!" Dice lei. Apro la porta e la vedo che si prova le sue gonne ormai da bambina. Mi siedo sul suo letto. "Che stai facendo?" "Papà ritiene veramente che queste gonne siano corte?" Ridacchio. "Sabato prossimo andiamo a fare un po' di shopping per teenager?" Le dico io. Ride anche lei e si siede accanto a me. "Mi piace un ragazzo." "Come si chiama?" "Luca. Il figlio di Marco e Giada." Dice lei. "Vuoi veramente vedere morire d'infarto tuo padre?" Le chiedo io. Scuote il capo. "Non ti farò la solita predica da madre, perché da quanto avrai capito ieri io non sono mai stata una santarellina, ho compiuto un sacco di errori ma ho sempre imparato da essi. Trovo sia giusto lasciare anche a te lo spazio per commettere i tuoi errori. Non dico di certo che Luca sia un errore, anzi l'amore è veramente bellissimo. Ma bambina mia, come mi disse mia nonna: 'Segui il tuo cuore, ma ricordati di avere un cervello'. Okay?" Le dico io. Annuisce. "Ora preparati che bisogna andare in Chiesa." "Mamma?" "Sì." "Grazie." "Dovere!" Le schiocco un bacio sulla guancia ed esco dalla stanza riflettendo. Spero di averle dato un buon consiglio.

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