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Capitolo quinto - Zitt e nuota

EDOARDO'S POV
Sta cap e' cazz di Jessica pensava di chiarire tutto così. Ma che faceva sul serio? Ci prendeva tutti per il culo, bastava guardare come si era avvicinata a Vincenzo mentre eravamo in barca.
"Forza Je! Ce la fai!!" Sentivo urlare una delle ragazze accanto a noi.
Io e gli altri ragazzi guardammo verso la barca e c'era lei in piedi in intimo, mano nella mano con Vincenzo pronta buttarsi.
Tutte le ragazze la incitavano dalla barca.
Saltarono. Dopo il tuffo Vincenzo riemerse subito, ma Jessica no. Qualcosa non andava.
"O' Cì. Aro' sta?"
Ciro mi guardò e prese a nuotare assieme a me.
"Io le avevo detto di tenersi alla mia mano, ma non che io l'avrei tenuta." Vincenzo si beffeggiava di Jessica.
Io ero pronto ad ucciderlo sto strunz.
Vidi Ciro e Milos andare sott'acqua per recuperarla mentre le ragazze andavano nel panico.
Lino ed il comandante ordinarono a tutti di risalire sulla barca e mentre Lino rimaneva con Beppe a bordo a controllare tutti noi, Ciro e il comandante riportavano il corpo di Jessica a bordo.
"Ij t'accir figl' i merd!" Corsi verso Vincenzo, ma venni trattenuto da Milos e Pino.
I miei occhi sprizzavano rabbia.
"Fat 'mpress Lino, Beppe ammà turná tutti all'IPM!"
Il comandate le faceva la respirazione, Ciro era lì vicino a lei, le ragazze erano terrorizzate.
"Comandá nun l'agg fatt apposta. M'è scivolata via dalla mano e l'agg persa."
Vincenzo si scusava, ma era ovvio che l'aveva lasciata di proposito, che l'aveva fatta buttare giù distante da noi così che i soccorsi arrivassero che lei aveva già inalato l'acqua.
"Sei una merda!! S'è na vendetta contr'i me t'asbagl' nun m'import e iss!! Ma t'accir con le mani mie se dovesse morire! Ce lo devo a lei!!"
Proprio mentre urlavo, trattenuto ancora da Milos e Pino, Jessica rigettò l'acqua e riniziò a respirare.
"Co-comandante! Comandante stong ca. Sto bene."
Il comandante se l'abbracciava quasi come una figlia.
"Ja pccrè che paura ci hai fatto prendere."
"Cirù sto bene, lo avevo detto che non sapevo nuotare! Sono scivolata via da Vincenzo, ma mo stong bene."
Stava bene.
Era questo ciò che contava.
JESSICA'S POV
Io stavo bene, non era successo niente di grave.
Mi era scivolata la mano e avevo lasciato Vincenzo, non che lui avesse provato a tenermi prontamente.
"Tesò t'avevo detto di tenerti stretta a me no? M'hai lasciato andare tu. Stai bene?" Che faceva pure il finto preoccupato? Ma se non volevo aggravare la mia situazione con lui dovevo far finta di niente.
"Sto bene tranquillo, lo so che non l'hai fatto di proposito figurati."
Nel frattempo Ciro si era seduto con gli altri, il comandante invece non si era staccato un secondo da me.
"Comandá sto ben o'vero. Teng sul nu poc freddo. Vado a coprirmi, con permesso."
Mi alzai e andai verso Milos e gli altri.
"Me lo prestate un telo amori miei?"
"Nené il mio sta tutto bagnato." Pino mi mandò un bacio rispondendomi.
"Il mio lo sto bagnando proprio ora, se vuoi ci asciughiamo assieme principé." Milos era tornato a scherzare con me come una volta.
"Bellil' ij nun l'agg portat. Però se tieni freddo prendi la maglia mia."
"Cirù non preoccuparti. Stong bene, m'asciugo un po' al sole."
Mi spostai verso le ragazze e mi sdraiai assieme a loro ad asciugare al sole.
"O' Jè, guard' ma non guardare. S'alzat Vincienzo, sta venendo qua verso di noi."
"Nadi sa c me ne fotte." Speravo solo che non venisse lì da me.
"O' Jè pur Edoà sta venn ca."
"Ma che dici Silviè!!" Mi girai urlando ma invece Edoardo era sempre lì seduto al suo posto.
"Di lui ti importa e Ja!"
Certo che di lui mi importava era ovvio.
"Nennè tieni l'asciugamano mio! Belli amici che hai, nessuno che si è offerto di fare sto gesto!"
"Vabbuo è che non ce l'avevano da darmi. Però beh grazie."
Afferrai il suo asciugamano ma lui mi tirò verso sè.
"Pcchè non vieni ad asciugarti cu me eh?"
"Ragazze mo arrivo me ne vado un poco ad asciugare e veng!" Afferrai il braccio di Vincenzo e mi incamminai con lui verso l'altro lato della barca.
"O' Jè! Vieni un po' qua!!"
Era Edoardo. Feci finta di niente e lo ignorai.
Sapevo gli avrebbe dato fastidio ma avevo deciso di ignorarlo, come lui stava facendo con me. Io ci avevo provato a chiarire.
"Brav' non ci dà retta a sti scem. Ven cu me. Ja che ci sdraiam nu poc ca e pigliam nu poc e sol."
Mi sdraiai accanto a Vincenzo ed iniziai a prendere un po' di sole con lui.
Dopo un paio di minuti sentì una mano vagare su di me.
"O' ma che fai?!"
Mi sollevai di scatto a mezzo busto.
"Ciùciù te lo avevo detto no? Ti devi fa' perdonare. Ja che ancora no stong facenn nent."
Finsi un sorriso e mi sdraiai nuovamente.
Questa volta poggiai il viso sul suo petto e lo accarezzai.
"Facciamo che per ora ti fai andare bene questo no? Quasi m'accirev prima."
Rise e disse vabbuó.
Anche lui come Edoardo non era un brutto ragazzo, se solo non fosse nato nell'ambiente in cui era chissà come sarebbe stato.
Mi addormentai cullata dal vento della barca, poggiata al suo petto.
EDOARDO'S POV
Si credeva furba, mi ignorava. Che figuara di merda mi faceva fare.
"Linù vien nu poc ca!"
"Crè Cirù!" Lino si era avvicinato a noi.
"Song ij che ti vogl'"
"Dimmi che vuò Edoà."
"Quei due tienimeli d'occhio. Attento a quello che fanno. Se vedi che lei è costretta o tien paura m'agg chiamá!"
Dietro Lino c'era il comandante che rideva.
"Comandá ma voi vi impacciate sempre ormai? Non è che state frequentando troppo a Liz?"
"Edoá è ca si na cap 'e cazz! Mo nun t' lamentá se sta con l'altro e ja."
Il comandante e Lino si allontanarono ridendo.
Arrivammo al porto che era quasi buio.
"Ciro! Ven accà!"
Il comandante si era chiamato a sè Ciro.
Ciro si era fatto una parlata con il comandante e Lino ed era tornato da me e gli altri.
"O' Cì che vulevan?"
"Niente Eduá, mi devi fare un piacere, a piccrè s'è addormentata, la devi portà tu in cella."
Non so che voleva fare Ciro ma ci stava scassando già il cazzo anche troppo.
"O' Cì da sta cosa ci devi star fuori, sta ragazzina deve imparare a portarmi rispetto."
"Eduà va bene, come vuoi ma stasera mi devi fa' sto piacere, te lo chiedo come te lo chiederei per sorm."
"Vabbuò Ci'."
"Forza prima giù le ragazze, lasciate pure dormire la fanciulla che tanto va poi nel dormitorio dei ragazzi. Liz vi aspetta tutte giù. Vincenzo, Giuseppe non la svegliate! Scendete subito dopo le ragazze. Forza ragazzi, iniziate pure voi a scendere."
Tutti si incamminarono e iniziarono a scendere.
"Eduà ja, portala tu rint a cella."
Il comandante era lì che mi aspettava, erano oramai tutti scesi tranne noi tre.
"O' Jè, scetat!" La scossi leggermente e la vidi svegliarsi un po'.
"Crè? Fammi dormire, e ridammi la coperta, teng frid!"
"Comandá dove stanno i vestiti suoi?"
"Se lì saranno portati le altre ragazze. Forza muoviti che scendiamo."
"Ja Jè, metti sta magliet forza, sempre che mi fai perdere tempo!"
Si era sollevata di scatto e i suoi occhi pieni di lacrime erano puntati verso di me.
"Sei sempre nu strunz Eduà! Sai cosa? Tienitela sta maglietta di merda! Io ti faccio perdere tempo? Tu mi hai fatto perdere tutta la vita!! Sai cosa? Io avrei preferito annegare oggi, anzi ora mi butt' abbasc'!"
Si era alzata e correva verso il lato opposto della barca.
Io e il comandante le corremmo dietro.
"Ven accá nun fa accusì, Edoardo lo sai com'è fatto! Forza pccrè vieni qua."
Il comandante cercava di aiutare ma lei non stava a sentire.
"Jessica finiamola, vieni qui forza, principè ti giuro che ci proverò a mettere tutto a posto, forza vieni qui."
JESSICA'S POV
Ero pronta a farla finita, i miei fratelli e mia madre sarebbero stati protetti per sempre dai Conte e dai Ricci, io non servivo più a nulla.
"Principè! Ti prego, non so che stai pensando, ma io ho bisogno che tu mo vieni qua da me."
Era Edoardo, anche lui meritava di più dalla vita. Non si poteva dire che però lui facesse qualcosa per migliorare il suo destino.
Scesi e mi buttai sul pavimento della barca, scoppiai in un pianto libero e senza freni.
"Edoardo vai. La porto io."
"Pccrè, vieni, mettiti sta maglia forza."
"Comandá ma a che servo io mo? La famiglia mia sta sistemata senza di me, che stong a fa' ij?" Non ce la facevo.
"Pccrè ja mo, vai a dormire. Il sonno porta consiglio. Ricordati però che almeno per una persona nel mondo sei importante, per questo non devi porre fine, per te, ma se per te stessa non è abbastanza allora pensa a una persona che tiene a te e fallo per lei."
Scesi dalla barca e mi avviai verso le celle col comandante.
"Cambiati e vieni che ti porto in mensa."
"No comandà vogl' durmì."
Mi diede un bacio in fronte e mi lasciò andare.
Andai in cella e mi sdraiai nel letto di Edo.
Volevo parlare con lui appena rientrava in cella, con lui e nessun altro.
EDOARDO'S POV
Vidi il comandante entrare in mensa senza di lei.
"O' Eduá! Vai a vedere come sta! Fidati, non la lasciare sola. Non vedi sulla barca come stev?"
Ascoltai Ciro, mi sollevai e andai verso il comandante.
"Comandá, arò sta?"
"Eduá lasciala stare, sta ragazza non se la sta passando bene in sti giorni, ja vai a mangiare e nun ce scassá o cazz."
Tornai al tavolo da Ciro e gli altri e gli spiegai la situazione.
"O' frat, io non so che succede tra di voi e non sono cazzi miei, però davvero la stai facenn sta male a sta ragazzina."
Milos parlava sempre poco e quando parlava lo faceva per rompere i coglioni.
"Milos invece di ricr cazzate, vatti a fa' na cagata va."
Io mi stavo innervosendo e forse anche lui per una volta si stava incazzando.
Si alzò dalla sua seduta e sbattè i pugni sul tavolo.
"Cré m vo' vattere? O'scem ij ti rimando con un paio di schiaffi tra gli zingari come a te a fare la fame." Mi sollevai anche io e mi ci misi fronte contro fronte.
Anche Ciro, Totò e il pirucchio si erano sollevati.
Dal tavolo accanto arrivarono Cardiotrap e Pino.
"Ragazzi ja, calmiamoci, qual è il problema?" Cardio cercava sempre di placare le situazioni tra di noi, ma io questa volta ero troppo incazzato.
Presi il piatto di Milos e lo lanciai a terra.
"Lì devi mangiare! A terra come i pezzenti come te!"
Milos non ci pensò due volte mi prese dal petto e mi spinse a terra salendomi addosso.
Fortunatamente il pirucchio e Pino ci divisero prima del comandante e di Lino.
"Che succede qua!! Voi due ve ne potete tornare in cella dato che non avete fame!! E voi altri finite di cenare prima che mandi anche voi in cella e non vi faccia andare nemmeno in sala comune!!" Il comandante rimase lì fermo in mensa e Lino portò me e Milos verso le celle.
"O' Eduà, certo che sì proprio fess'! Tutta sta scena era per farti andare in cella. Meglio che la risolvi con Jessica, perché mi dovete una cena!"
Milos mi diede una pacca sulle spalle, mi sorrise e si avviò verso la sua cella.
Io mi avviai verso la mia pensando che sto zingaro è un po' fratello a me in fin dei conti.

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