Capitolo Otto -🔞Sol noi🔞
*piccolo disclaimer, nel seguente capitolo ci sono scene un po' forti forse per alcuni dei lettori, nel caso non fossero di gradimento si prega di saltarle, grazie e buona lettura!*
JESSICA'S POV
In questo momento ero solo la sua principessa e tutto ciò mi bastava.
Continuai a baciarlo, gli misi le braccia attorno al collo e lui mi sollevò dai fianchi prendendomi in braccio. Si sedette, con me ancora in braccio a lui, sul mio letto.
Le sue mani vagavano ovunque, fino ad andare a finire sotto alla gonna. Sobbalzai leggermente e lui staccò la sua bocca dal mio collo.
"Crè principe', vuoi che mi stacco nu poc?"
"No Mi' mi pare di sognare con te adesso, voglio continuare." Riprese a baciarmi, mi sfilò il top e scese a baciarmi sui seni.
Io intanto continuavo a strusciare la mia intimità sul cavallo dei suoi jeans, che sentivo indurirsi sempre di più.
Mentre con una delle mani mi teneva per il fianco, l'altra si insinuò nuovamente sotto la gonna. Questa volta scostò leggermente le mutandine e sentì due dita accarezzarmi le grandi labbra; a questo suo gesto gemetti leggermente.
"Amó quanti altri hai avuto prim i me?"
"Nisciun Mi'." Ero imbarazzata da questa domanda, non ero mai stata con nessuno prima di lui e non volevo che lui pensasse che fossi un'imbecille.
"Megl'."
Sentì una delle sue dita entrare al mio interno. Andava piano e lentamente aumentava il ritmo.
"Stringiti a me, ca mo vad co n'altr." Io feci come mi aveva detto e mi strinsi a lui. Sentì un secondo dito entrare in me, andava sempre più veloce e io mi sentivo in estasi. Ad un certo punto sentivo le sue dita troppo veloci, iniziavo ad avere il respiro affannato e le gambe mi tremavano.
"Mi' aspè, qualcos non va." Non capivo, mi sentivo strana.
"Fidati di me, stong ca p' te."
Rallentò piacevolmente fino a togliere le dita, si sollevò tenendomi stretta a lui e mi sdraiò sul letto.
Io oramai non capivo più nulla, solo lo guardavo estasiata.
"Sollevati n'attimo coi fianchi." Aveva una voce così bassa mentre mi parlava.
Feci come mi disse e lui mi sfilò verso il basso le mutande.
Si abbassò con la testa e si insinuò sotto la gonna con il viso.
Dove le sue dita lasciarono spazio poco prima si infilò la sua lingua.
Iniziai di nuovo ad avvampare e dopo poco le mie gambe iniziarono a tremare.
"Mi' aspè ij no sacc che teng ma qualcos nun va."
"Fidati, chista è a cos miglior."
Continuò a muovere la sua lingua in me,fin quando le mie mie gambe non si irrigidirono ed io inarcai penso dal forte piacere i miei fianchi verso il suo viso.
Qualcosa di liquido era fuori uscito da me, pensa che figura che magari ci avevo fatto con lui.
Lo vidi sollevarsi su di me e guardarmi.
"Vogl ca m vas ammò."
Lui si mise a cavalcioni su di me e avvicinò le sue labbra verso di me, io lo baciai come mai non avevo fatto, era irrefrenabile il bacio di quel momento.
"Era la prima volta che venivi vita?"
Allora ero venuta, mamma mia che scema, non mi era mai successo prima e non capivo che stev succerenn.
Annuì timidamente.
"Song content che song o' prim per te."
Si sdraiò accanto a me e mi abbracciò.
"Mi' ij però vogl' fa cuntent pur a te."
"Ammò tranquilla ij poi m'arrang, fa nient."
"No Mi' o' ver vogl. Famm imparà."
"Jè quanm voj smett'r me poi ricr e' no. Forza alzati."
Io mi sollevai dal letto e mi misi in piedi accanto ad esso.
Lui si sedette su di esso con le gambe girate verso di me, si abbassò leggermente la tuta verso il basso lasciando intravedere l'inizio dei boxer.
"Inginocchiati comm stammatin."
Mi inginocchiai e misi le mani sui suoi pantaloni.
"Vuo' fa le cose come piacciono a me?"
Io annuì, volevo solo fare tutto alla perfezione per lui.
"Ben allora saltam i bacetti i oggi e passam ai fatti. Famm vrè che sai fa." Il suo tono di voce era così profondo.
Gli abbassai i pantaloni e dopo di che misi le mani sull'elastico dei boxer; guardai in alto verso il suo viso e vedevo che non mi scollava gli occhi di dosso.
Tirai giù il boxer lasciando il suo amico completamente libero alla mia vista.
Titubante lo presi tra le mani.
Iniziai a muoverle ma sicuramente non ero un granché.
Afferrò la mia mano con la sua e mi fece vedere come fare.
"Accusì." Scorreva la mia mano su e giù lungo la sua asta.
"Brav principè mo però facimm seri." Prese la mia nuca con la sua mano e mi avvicinò il viso al suo membro io aprì leggermente la bocca e lui spinse dentro di me. Avevo mille paure in quel momento, lo avrei graffiato coi denti? non gli sarebbe piaciuto?
Iniziai a leccarlo lentamente, specialmente sul davanti. Aumentai poi un po' là velocità con la lingua ed iniziai ad andare su e giù lungo l'asta.
Mentre io ero concentrata lui iniziò a muovere il bacino con ritmo e seguì questo ritmo anche con la mano che spingeva la mia nuca. Andava sempre più verso la gola. Era difficile ma volevo che fosse soddisfatto.
Lo sentivo ansimare profondamente.
"Mamm mij, Jè si proprio a mij. Accusì vai. Brav pccrè."
Continuava ad andare sempre più veloce e più in giù.
D'un tratto si fermò.
"Cazz stai facenn?!" Cazzo quella voce l'avevo riconosciuta ed io in quel momento avevo il membro di Milos in bocca, ero senza maglia e senza mutande.
Milos si bloccò all'istante, non trovava la mia maglia quindi si tolse la sua e me la porse.
"Copriti principè, mo c' piens ij."
Io mi rivestì e lui fece lo stesso.
Afferrai le mie mutandine dal letto e le misi velocemente.
"Puoi pure evitare di guardarla eh mentre si riveste."
"Ij t'accir è na criatur, zingar i' merd!!"
Era Edoardo e si era scagliato contro Milos buttandolo a terra.
Io provai a tirarlo via ma non ci riuscivo.
"Cu te facimm i conti arop zucculell!!"
Milos ci stette poco a difendersi.
In una manciata di minuti la situazione si era ribaltata.
Io non sapevo come reagire e quindi corsi fuori a chiamare Ciro.
"Lino!! Lino chiamami a Ciro!!"
"Pccrè è in quella di Milos, ha detto che stava lì perché tu riposavi nella vostra."
Corsi da Ciro.
Lo trovai con Gaetano, Pino e un ragazzo nuovo.
"Ci' mi devi aiutare Milos e Edo si stann massacran in cella nostra."
"Gaeta', Pi' jamm forz!"
Tutti e tre corsero nell'altra cella e li divisero.
Milos aveva il labbro palesemente rotto ma anche Edoardo non era messo bene.
Non mi importava niente di Edoardo, o almeno volevo fosse così.
Corsi verso Milos ed iniziai a piangere.
Lui mi abbracciò.
"Va tutto bene, stong ben." La sua voce però cupa lo tradiva, non andava tutto bene.
Intanto si erano radunati tutti verso la cella.
"Che sta succerenn ca! Forza non c'è niente da vedere. O' Cì che succed qua eh?" Lino stava per intervenire.
"Niente Li' nun t' preoccuoá un piccolo disguido tra compagni. Non è o' ver Eduá?"
Edoardo alla domanda di Ciro non rispose si alzò e sputò verso me e Milos.
"Vi meritate questo voi zingari." Ed uscì dalla cella.
Milos stava per rialzarsi e caricare ma Pino lo bloccò.
"Lascialo un attimo raffreddá Mi'!"
Lino si era allontanato portandosi con se Ciro e Gaetano.
Io, Milos e Pino rimanemmo in cella.
"Quindi è vero? Vi ha sorpresi mentre chiavavate! È bravi a tutti e due."
Io mi sedetti accanto a Milos imbarazzata.
"Non stavamo proprio chiavann ma vabbè. Ma iss sta reagenn mal al fatto che lei sta con me e non con lui."
Io ascoltavo in silenzio, non sapevo come reagire a tutto ciò.
"No Mi' è che sta pccrè è sorm, anzi è sorella per tutti noi. Anche io non so come avrei reagito se fossi entrato in quel momento come lui. Iss p' me è na guaglioncell pura e casta e ij nun o vogl' sapè chill ca fa cu te. Però song cuntent che stet assieme, basta che vi volete bene guagliù, l'amore è bello, ma falla sta male e te la vedi con noi fratelli suoi."
Mi misi a piangere mentre Pino parlava, non pensavo di essere entrata davvero così tanto nel suo cuore.
"Ven accà pccrè." Mi buttai tra le sue braccia, era un amore così bello, così fraterno.
"T vogl ben assaj Pino." Mi baciò in fronte e poi si congedò lasciandomi con Milos.
"Mi' mi dispiace, davvero."
"E per cosa tu non centri niente, poi sei stata bravissima, fin quando quello non ci ha interrotti mi stavi facendo sentire in paradiso principè."
Mi diede un altro bacio e mi abbracciò.
Rimanemmo così seduti a terra, poggiati al letto ed abbracciati per un po'.
"Dovrei parlargli? A Edo Mi'."
"No Jè deve calmarsi. Tu co iss nun t'avviciná finché non è calmo."
"Ma è fratell a me."
"Lo so, ma prima si deve calmare."
Mi girai viso contro viso e salì di nuovo a cavalcioni su di lui.
"Tu non vuoi perché sei geloso. Ma io a te non ti lascio manco per il principe di Savoia. Però per me è importante chiarire con lui."
"Se me lo dici con sti occhi belli va bene tutto vita."
Riprese a baciarmi ma fummo interrotti da dei passi.
Era Ciro.
E mo' c'erano le vere tarantelle.
"Mi' vatten devo parlare con Jessica."
"Puoi parlarle con me Ci'."
"Milos già avit fatt abbastanza burdell tu e Edoardo, nun me fa 'ncazzá. Co sorm mi devi far parlare da solo. Gaetá mostra l'uscita a Milos."
"Pccrè c' vremm arop." Milos si alzò, mi baciò ed uscì con o'Pirucchio.
"O' Jè che cazz sta cumbinan? A me va bene che stai con lui ma non puoi andarci a letto dopo mezza giornata."
"No Ci' fammi spiegare."
"No mo ma fa parlá. Siediti."
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