CAPITOLO II. - PRE
In ogni scuola, l'intervallo è decisamente uno dei momenti preferiti dagli studenti, e quella classe non faceva eccezione: persino il professore si era allontanato per andare a prendere una boccata d'aria dopo due pesanti ore di lezione, e tutta l'aula si stava pian piano svuotando. Pochi studenti erano ancora all'interno, raggruppati intorno ai banchi, intenti a parlare con i loro amici; solamente un ragazzo era rimasto solo, seduto in fondo alla classe, intento a guardare il cellulare per conto suo, e nessuno sembrava intenzionato ad avvicinarsi a lui.
Faccio scorrere il dito sul cellulare, alla ricerca di qualcosa a cui giocare, quando vedo un paio di mani posarsi sul mio banco e alzo lo sguardo, trovandomi di fronte il volto sorridente di Minato.
– Che fai?- mi chiede.
– I cazzi miei. Tu?- rispondo.
– I cazzi tuoi. Vieni lì con noi?-. Alzo lo sguardo verso un banco poco lontano, a cui è appoggiato un ragazzo dai capelli viola e gli occhi verdi, che sta osservando la mia amica.
– Intendi da te e dal tuo futuro ragazzo?- commento. Lei arrossisce leggermente.
– Io e Chiko ci stiamo solo frequentando, non è detto che accadrà niente- mormora, giocherellando con la treccia in cui ha raccolto qualche ciocca dei suoi capelli; l'ha fatta con delle ciocche che si trovano sotto alla sua chioma, ma la lascia sempre bene in vista.
La fisso per un attimo.
– Non la scioglierai mai vero?- chiedo. Lei la alza leggermente, osservandola.
– Idiota, non la tengo per il motivo che credi- mormora.
– Quindi non è perché Maemi aveva sempre le trecce?- commento. Lei fa un piccolo sorriso.
– Maemi non era messa tanto meglio rispetto a noi, eppure non si è mai nascosta: non si è mai fatta problemi a rispondere a chi la insultava e non ha mai smesso di essere sé stessa. L'ho sempre ammirata: questo è un promemoria- dichiara – e poi... ha il ragazzo no?- mormora. Non rispondo; anche perché... non è qualcosa di cui dovrebbe importarci ormai.
Ce ne siamo andati: al Liceo, abbiamo scelto una scuola lontana dal resto dei nostri compagni. Abbiamo cancellato contatti e seguaci sui social, ma certe notizie ti raggiungono ovunque. Kosuke alla fine... è riuscito a conquistare la ragazza dei suoi sogni; non è più solo. Sono contento per lui.
– Tranquilla, vai pure dal tuo ragazzo; io rimango a farmi i cazzi miei. Le informazioni sugli atomi non si studiano da sole- affermo. Lei fa un piccolo sorriso e annuisce, poi si allontana.
La osservo. Minato, all'apparenza, è cambiata molto dalle medie: adesso risponde a tono, non si sforza di andare d'accordo con tutti, è più libera. Ma non è cambiata: dentro è sempre stata così, aveva solo paura di mostrarlo. E di sicuro, una cosa è rimasta uguale: quando entri nel suo cuore, fa di tutto per rimanere al tuo fianco.
Osservo Chiko, alias il suo futuro ragazzo, darle un bacio sulla guancia, e la ragazza arrossisce leggermente.
Nonostante siamo amici da anni, sono geloso; ho ancora paura di perdere l'unica persona che abbia mai voluto rimanere davvero con me. Voglio che sia felice, ma non voglio che mi venga portata via la mia unica amica.
Sposto lo sguardo fuori dalla finestra. Io, invece... non sono cambiato per niente, continuo a nascondermi come ho sempre fatto. Rimango una persona che non riesce a combinare nulla; che non riesce a proteggere né sé stesso, né le persone a cui tiene.
Il piccolo bar dalle pareti verde acceso era, come sempre, pieno di clienti: la maggior parte si trovava in fila davanti al bancone, posto a sinistra rispetto all'entrata, mentre la zona destra, occupata da alcuni tavolini, era più libera, e lasciava a chi desiderasse riposarsi un pò l'occasione di sedersi in totale tranquillità.
Mi guardo leggermente intorno, osservando il bar in cui mi sono recato con Chiko e Minato: è piccolino, ma carino, e non c'è molta gente seduta, visto che la maggior parte dei clienti ordina da asporto. Il che è un bene: non mi piace particolarmente stare in mezzo alle persone, infatti Minato ha scelto un tavolo vicino alla finestra, in modo da riuscire a tenerci un po' in disparte.
– Vado in bagno- afferma Minato, alzandosi e allontanandosi. Porto lo sguardo su Chiko, sperando non ci sia troppo imbarazzo; ci ho parlato poco, e solo perché è il ragazzo della mia migliore amica. Ma l'ho osservato: è un bravo ragazzo, fedele, divertente, sportivo, sincero e premuroso... decisamente adatto a lei.
– Come mai in classe stai sempre in disparte?- mi chiede all'improvviso.
– Non mi trovo molto a mio agio con le persone- mormoro. Da quando ho cambiato scuola, non ho più subito atti di bullismo: di sicuro devo ringraziare Minato, visto che siamo arrivati insieme, quindi non solo non sono stato il "nuovo arrivato solitario", ma dato il caratterino che ha tirato fuori la mia migliore amica nessuno ci ha più guardati dall'alto in basso.
Però... preferisco non rischiare di nuovo. Io ancora non sono in grado di cavarmela da solo, per cui è meglio che me ne rimanga in disparte.
– Capisco... ma è un peccato. Sei un ragazzo simpatico, e Mina tiene molto a te- commenta lui con un lieve sorriso.
– Bè... siamo amici da tempo- mormoro.
– Non ci credo: Souta!-. Mi volto e il mio cuore perde un battito quando il mio sguardo si posa su Kosuke... e un altro quando noto che è insieme a Maemi.
– Ciao; è da un po' che non ci vediamo- commento, non riuscendo a fare altro che osservarlo. Non è cambiato molto: stessi capelli, stesso sorriso, stessa espressione... si è alzato, ma è ancora più basso di me. Ed è rimasto parecchio carino... soprattutto il suo sorriso.
– Da quasi tre anni... scusami, abbiamo interrotto il vostro appuntamento?- commenta lui.
– Non è un appuntamento. Lui è... il ragazzo di Danuja- rispondo.
– Piacere- dice Chiko.
– Davvero? È qui anche lei?- chiede Maemi, guardandosi leggermente intorno.
– In bagno- rispondo.
– Dato che abbiamo poco tempo, perché non le vai incontro per salutarla mentre io ordino?- le propone Kosuke.
– Ottima idea: arrivo tra un attimo- Maemi gli dà un bacio sulla guancia e si allontana. Spero che alla mia migliore amica non venga un infarto...
– Souta, perché non vieni con me? È un po' che non parliamo- propone Kosuke, sorridendo. Il mio cuore inizia a battere più forte: dovrei rimanere solo con lui? Succedeva a malapena a scuola; ma in effetti, adesso non ci sono in giro persone che potrebbero vederci e metterlo in una posizione scomoda...
– Vai pure- mi dice Chiko. Annuisco e mi alzo, seguendo il ragazzo verso il bancone; c'è un po' di coda, per cui ci mettiamo in attesa.
– Non ci vediamo da tempo! Sai, non mi aspettavo proprio cambiassi scuola; potevi avvisarmi, sono stato triste quando ho scoperto che non ti avrei più avuto in classe. Insomma, in pochi reagiscono così tranquillamente alle prese in giro- commenta, mettendo su un finto broncio.
Già... reagivo proprio tranquillamente.
– Però te la stai cavando comunque... ho saputo di te e Maemi, sono felice che tu ci sia riuscito- affermo. Dopotutto, lei è una ragazza forte e decisa, adatta alle tue insicurezze nascoste.
– Ti ringrazio, anche se non è stato semplice. Ma non mi sono arreso!- mi mette un braccio attorno alle spalle - a proposito, scusami per averti portato via dai tuoi pochi secondi di appuntamento con lui. Vuoi che ti riporti alla tua uscita romantica?- ridacchia.
Fisso per un attimo il suo sorriso luminoso. Non è cambiato per niente... riuscire a piacere essendo divertente è ancora importante per lui. Pare che essersi messo con Maemi non lo abbia reso più sicuro; chissà se io invece...
– Piuttosto che farle una cosa simile, preferirei non provare più sentimenti- affermo, nel tono più serio che posso. Per quanto il mio cuore non mi stia aiutando a rimanere calmo, dev'essere chiaro che non ferirei Minato per nessun motivo al mondo.
Kosuke assume un'espressione stupita: probabilmente non si aspettava la mia reazione. È vero che non sono cambiato poi molto, ma Minato mi è rimasta vicina per anni e non intendo più nascondere il mio rapporto con lei.
– Sai, per un attimo ho pensato che tu e Danuja steste insieme- toglie il braccio dalle mie spalle – dato che ve ne siete andati insieme nella stessa scuola. Ma tu sei fedele alla tua sponda eh?- ride appena, cercando di riacquisire il controllo, ma lo vedo che è leggermente nervoso.
Mi sento un pochino in colpa per averlo messo a disagio, ma in fondo non poteva saperlo, visto che ci siamo sempre nascosti.
– Esatto. E lei non è così stupida da innamorarsi di qualcuno che non può avere- dichiaro.
– E tu si?- ridacchia, poi si volta per ordinare. Lo fisso per un attimo. La sua bellezza non è cambiata... quando ride, è come se il mondo si illuminasse. Dopotutto, il suo nome significa "sole che sorge". Per questo non ho problemi se sono io a farlo ridere: mi basta... che possa essere felice.
– Si, io si- affermo; e so bene di essere stupido, sia a essermi innamorato di lui, sia a non riuscire ancora a levarmelo dalla testa dopo tanto tempo. Ma quel sorriso non è qualcosa che si dimentica facilmente... e neanche la paura nel suo sguardo.
Lui si volta verso di me: sembra sorpreso dalla mia risposta... in effetti, non sono mai stato troppo diretto con lui, non volevo rischiare di perdere l'unica persona che, per quanto mi prendesse in giro, sembrasse comunque volermi stare vicino, anche se solo un pochino.
Ma ormai, ha poco senso: non siamo più in classe insieme, e io non voglio più essere solo il ragazzo che conosceva. Anche se, bullismo a parte, lo sono ancora.
– Siamo tornate-. Mi volto e vedo Maemi e Minato venire verso di noi; la mia amica sembra leggermente nervosa, continua a portarsi le mani ai capelli e sfiorarsi la treccia. Ma sembra anche felice.
– Appena in tempo- afferma Kosuke, mentre prende due frullati e ne passa uno a Meami.
– Grazie. Mi dispiace, ma dobbiamo andare; teniamoci in contatto, va bene?- propone lei con un sorriso.
– Certo- risponde Minato, sorridendo a sua volta.
– Ci vediamo- mormoro, mentre loro si allontanano. La mia migliore amica mi affianca.
– Stai bene?- mi chiede.
– E tu?- ribatto, guardandola. Lei giocherella con la sua treccia e fa un piccolo sorriso.
– Torniamo da Chiko?-. Annuisco e la seguo. Alla fine io... non sono cambiato proprio per niente.
🪶🪶🪶
Ed ecco qui il secondo capitolo! Entriamo nel periodo del Liceo, e anche se esternamente la vita di Souta sembra migliorata, lui continua a sentirsi lo stesso di sempre... e di sicuro, non riuscire a togliersi dalla testa Kosuke nonostante ora il ragazzo si sia fidanzato non lo aiuta.
La prossima settimana, ultimo capitolo sul passato, e poi... chissà come si riavvicineranno questi due ragazzi...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto; fatemi sapere cosa ne pensate! Ci risentiamo presto!
~ Kyulia
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