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4. non ho mai

Harry's pov

il primo giorno di lezioni si era rivelato parecchio frenetico; da più di un anno non sedevo su una di quelle sedie scomode e quei banchi aridi, e infatti non riuscivo un attimo a rimanere quieto.

continuavo a muovermi, ogni oggetto mi ricordava le avventure trascorse fra queste mura gli anni precedenti, la battaglia di Hogwarts, ma soprattutto rievocavano in me ricordi di persone che ormai presiedevano l'aldilà.

potevo tracciare i confini delle loro figure nella mia mente, cercare di riprodurre il suono delle loro voci, e comunque niente sarebbe stato come averli di fronte nella vita reale.

non sarebbe successo mai più. i miei genitori, Silente, Sirius, Tonks, Lupin, Piton, Fred...persino Edvige mi mancava terribilmente.

ti prego fa smettere questa sensazione.
non piangere Harry.
non fare il lagnone.

«salve a tutti, sono il professor Hawthorne.»

una figura massiccia interruppe il flusso dei miei pensieri, immobilizzandomi.

il corpo muscoloso, i ciuffi ribelli che gli ricadevano sugli zigomi, le labbra carnose così maledettamente sexy...mi mandavano in trance.

insomma, la storia con Ginny alla fine non era mai funzionata, non mi ero mai sentito particolarmente attratto da lei. o meglio, particolarmente attratto dalle donne.

e adesso mi ritrovavo di fronte questa immagine paradisiaca di puro splendore.

ammetto che inizialmente non mi apparve del tutto simpatico, dovuto al fatto che non avesse esitato un attimo a mettere in imbarazzo Malfoy, ma in lui c'era qualcosa di estremamente curioso.

al termine delle lezioni mi recai in Sala Grande con Hermione e Ron per pranzare.
senza rendermene conto, ad intervalli regolari il mio sguardo si posava su una chioma bionda straboccante di luce, e su un paio di occhi argentei.

il volto di Malfoy assomigliava molto a quello che assumeva durante il sesto anno ad Hogwarts, così malinconico ma allo stesso tempo dolce.
sembrava di assistere alla visione di un bambino a cui avessero negato le caramelle.

ma possibile che Malfoy fosse sempre così triste?

Draco's pov

nel contemplare la bellezza della piega che gli eventi avevano preso notai un dettaglio lievissimo, a cui non avevo mai fatto particolarmente caso. durante i mesi trascorsi tra le meravigliose stanze della scuola non avevo mai avuto amici, amici veri intendo.

certo, i primi anni frequentavo Tiger e Goyle, più che altro si trattava di un'amicizia basata su scherzi e su giornate occupate a schernire Potter ininterrottamente...ma ritengo fossero stati una sorta di soci.

non avevo mai avuto delle persone che tenessero a me realmente. sapete, quelle che organizzano feste a sorpresa o che ti consolano quando ricevi un brutto voto combinando i migliori guai pur di far sorgere un piccolo sorriso sul tuo volto.

in questo momento invece avevo Harry. ho sempre desiderato riferirmi a lui come il punto calmo nella tempesta, come una luce fioca che trafigge l'oscurità, pur sempre debole, ma capace di guidarti lungo un percorso, come l'ultimo respiro prima di immergersi nell'oceano.

un amico.
avevo un amico vero.

eppure nei suoi confronti percepivo emozioni tutt'altro che amichevoli; dopo il primo giorno di scuola mi sorprendevo spesso ad immaginarmi nelle sue braccia e subito dopo scuotevo la testa come a volermi riprendere da uno shock.

adoravo tutto di lui, il vizio che aveva di ridurre gli occhi a delle fessure quando non comprendeva un concetto -la maggior parte delle volte di Pozioni- oppure il modo di parlare pacato, amavo persino quando non arrivava subito ad una conclusione ed ero costretto a spiegargli tutto dettagliatamente.

per la barba di Merlino.

lui non era perfetto.

era perfettamente
magicamente
meraviglioso.

dopo qualche settimana

«ancora non posso credere che tu mi abbia chiesto di venire alla festa con te, Malfoy»

con un ghigno amichevole Harry aveva pronunciato quelle parole quasi con noncuranza e mi guardava con la coda dell'occhio mentre ci avviavamo verso la Sala Grande, in attesa che la festa di Halloween cominci.

durante l'ultimo periodo il rapporto tra me e lo Sfregiato si era mantenuto costante, ogni venerdì ci riunivamo nella Stanza delle Necessità per trascorrere del tempo insieme, tenevamo duelli con le bacchette, chiacchieravamo del più e del meno e la maggior parte delle volte riusciva sempre a tenermi di buon umore.

un buon inizio per un rapporto che in otto anni ha assistito solo ed esclusivamente a liti e discussioni nei corridoi.

ero passato a prenderlo alle nove in punto, mentre attendevo vicino al ritratto della Signora Grassa fui costretto a strofinare le mani sul tessuto della giacca per l'eccessiva quantità di sudore che le ricopriva; ero troppo in tensione, l'ansia mi attanagliava lo stomaco, sarei ceduto da un momento all'altro.

non aspettatevi balli al centro della Sala con tanto di caschè perché ciò non accadde; ci limitammo a far ondeggiare i fianchi a ritmo di musica e sostenemmo una fitta conversazione seduti ad un tavolino al lato ovest dell'immensa stanza. mi ero persino tranquillizzato ma ovviamente la serata non poteva procedere senza scomporsi, ovviamente.

«Malfoy fa piuttosto caldo qui, andiamo nella Stanza Delle Necessità.»

mi sussurrò Harry sfiorandomi l'orecchio e provocandomi un leggero brivido di piacere lungo la schiena.

«come vuoi.»

a tal punto percorremmo la distanza che ci separava da quel luogo tanto frequentato da Harry e da me, passai tre volte dal corridoio ed improvvisamente apparve un portone di legno scuro che si aprì gettandoci la vista su una camera incantevole.

era proprio ciò di cui necessitavo: una stanza in cui rilassarmi e magari bere qualcosa. al centro vi era situato un divano verde smeraldo accompagnato da diversi pouf mentre a percorrere i lati c'erano due banconi colmi di qualsiasi bevanda e alcolico, dalla vodka babbana al Whisky Incendiario.

perfetto.

«davvero...carino.»

«carino, Potter? è super mega ultra la stanza migliore in cui io sia mai stato, d'altronde, ci ho pensato io.»

un sorriso divertito si stampò sulle labbra del moretto e, versando del Whisky Incendiario in due calici trasparenti, propose un'idea niente male.

«giochiamo a "non ho mai"? è un gioco babbano, a turno diciamo qualcosa che abbiamo o non abbiamo mai fatto e quindi poi se si ha fatto quel-»ma poi interpretando il mio sguardo confuso disse: «okay okay...sarebbe meglio se te lo mostrassi.»

mi porse un bicchiere ed iniziò a parlare quasi cantilenando.

«"non ho mai trasgredito le regole", adesso considerando il fatto che io abbia più volte svolto il contrario devo bere un sorso di Whisky, se non lo avessi fatto, non avrei dovuto bere.»allungò il braccio come per offrire un brindisi e portò il calice alle labbra.

compreso il meccanismo il gioco iniziò.

«non ho mai finto di amare una persona» ed entrambi bevemmo un sorso di quel liquido caldo e denso che lentamente scendeva nella mia gola. toccò ad Harry.

«non ho mai avuto rapporti sessuali.»

oh mio dio.

oh. mio. dio.

non avrei mai ammesso di essere ancora vergine. voglio dire, non è che avessi avuto molto tempo tra Mangiamorte e scontri vari, e non penso che qualche bacio nel dormitorio della mia Casa si possa ritenere rapporto sessuale... così preferii mentire e bere piuttosto che spogliarmi di quella cruda verità. Harry mi imitò tenendomi gli occhi fissi addosso con un'ombra di sospetto. era nuovamente il mio turno.

«non ho mai amato un mio nemico.» senza neanche rifletterci portai il calice alla bocca, ma questa volta Harry rimase fermo nella sua posizione. non bevve neanche una goccia.

mantenne però quell'espressione inquisitoria.

non ha mai amato un suo nemico...
io ero suo nemico, senza ombra di dubbio, e lui era la mia nemesi, un veleno che si insinua terribilmente nella gola ma al tempo stesso...era come una dipendenza.
anche prenderlo in giro, persino picchiarlo creava in me una sensazione di eccitazione.
mi spiego meglio: odiavo Harry solo perché aveva rifiutato la mia amicizia senza neanche conoscere un lato del mio carattere, ed insultarlo era il mio modo per stargli vicino, per stargli accanto in qualche maniera...per esserci.
infondo non penso neanche che io lo abbia mai odiato, ho solo provato rancore e sofferenza, tanta sofferenza.

ho sempre pensato a come sarebbe stata la nostra amicizia se avesse accettato la mia mano.
solo adesso però mi accorgo che quella sensazione non era circoscritta né all'amicizia e neanche all'odio.
forse era...amore.

non vederlo bere dal bicchiere fu come una lama di delusione che trafisse il mio stomaco.
delusione per Potter?
ciò vorrebbe dire che a me importava del giudizio di Potter?

questa volta fu il turno di Harry.

«non ho mai baciato un ragazzo.»

a questa affermazione sorrise solo con la parte sinistra delle labbra e mi rivolse l'occhiolino, bevendo più sorsi della bevanda.

rimasi senza parole.

momento momento momento momento momento momento momento...Potter gay?

«cosa c'è Malfoy? non bevi? vorresti insinuare di non aver mai intrapreso un'esperienza gay? non sai cosa ti perdi.» e scoppiò in una risata fragorosa.

era il Whisky Incendiario.
sicuramente il Whisky.

«Potter sei ubriaco, andiamo, ti riporto nella tua Sala Comune.»

«allora se non hai mai baciato un ragazzo ti faccio vedere io.» ancora un'altra risata.

improvvisamente si mise a cavalcioni su di me e mi avvinghiò le mani al collo.

«prima di tutto se mai dovessimo baciarci, all'inizio ti prenderei la mano.» e fece esattamente ciò.

«poi farei scivolare la mia sul tuo petto.» e mi sfiorò esattamente il punto in cui si trovava il cuore.

«accosterei le mie labbra alle tue.» e le sfiorò con il suo respiro focoso, provocandomi un desiderio irrefrenabile della sua bocca.

i nostri respiri si alternavano, erano gli unici a rompere il silenzio mentre Harry teneva una mano sulla mia guancia ed una sul petto, guardandomi negli occhi, osservando dentro di me, nella mia anima.
le nostre labbra ricoperte di petali di rosa erano a millimetri di distanza, sarebbe bastato un decimo di secondo per ricoprire quello spazio...

«e poi ti direi che è tardi e dobbiamo andare a nanna.» disse e si allontanò di scatto facendomi riprendere dalla situazione di trance in cui mi ero cullato e si diresse verso i sotterranei, accompagnandomi nella mia Sala Comune.

«Harry sicuro di star bene? sarà meglio ch'io ti porti nella tua stanza, non vorrei che ti sentissi male oppure...»

interrompendomi la voce dello Sfregiato risuonò nel sotterraneo deserto.

«sono stato davvero bene con te stasera. grazie.»

«oh ma...grazie a te Potter, mi sono divertito.»

e poi con un'audacia degna di Godric Grifondoro mi avvicinai alla sua guancia e gli stampai un timido bacio rapido.

nello stesso istante in cui mi avvicinai Harry inserì la mano nella tasca della mia giacca lasciandoci qualcosa all'interno e immediatamente si voltò avviandosi nella sua Sala Comune.

salve Drarry shipperssss!
spero tanto vi sia piaciuto questo capitolo, lo so è un po' lungo ma volevo evitare di pubblicarne uno in cui non succedesse niente😝
fatemi sapere ciò che vi piace o ciò che dovrei migliorare nei commenti, accetto tutte le critiche.
❤️❤️❤️

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