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21. ancora lei

il mattino seguente fui svegliato dalle voci di due ragazzi che irruppero nella mia camera.
quando sollevai molto faticosamente le palpebre notai una capigliatura color carota ed una figura alta e slanciata correre verso Harry. tentai di mettere a fuoco le immagini e mi accorsi che erano Granger e Lenticchia.

ed io e Harry eravamo completamente nudi sotto le coperte.

nessuno strato di tessuto e nessuna barriera di parole ci separava ormai. mi aveva scosso l'anima, come un terremoto scuote la terra.
il danno è irreversibile.

«Harry! oggi è il primo dell'anno!» squittì la ragazza battendo le mani mentre Weasley le cingeva la vita posando il mento sulla sua spalla.

Harry mugolò ancora nel dormiveglia e dopo aver realizzato di non indossare vestiti si portò il lenzuolo candido al collo.

«ehm, potevate bussare, è la mia camera!» esclamò con gli occhi sbarrati.

«è la mia camera!» sbottai stropicciandomi le palpebre e sedendomi sul letto, con la coperta che rivestiva solo dal bacino in giù.

Lenticchia parve comprendere la situazione, ingoiò il groppo che gli si era formato in gola e con tono imbarazzato indietreggiò fino alla porta. la Mezzosangue lo seguì, poi aggiunse:
«un momento, voi avete...nel senso...»

«si Granger, so che vorresti essere al posto di Harry, ma vorrei che ci lasciassi soli.» e gli feci cenno con la mano di uscire dalla stanza.

«Malfoy non ti permettere!» intervenne Weasley.

«starei cercando di dormire!» disse Harry tra gli sbadigli e dopo essere rimasti gli unici ad occupare l'aria della mia camera si accoccolò accanto a me e gli stampai un bacio tra l'attaccatura dei capelli.

«buongiorno furetto.» mi rispose accarezzandomi la coscia con l'indice provocandomi un brivido lungo la schiena. sprofondammo nuovamente in un sonno profondo di carezze e sospiri;
due ore più tardi ci vestimmo e scendemmo a fare colazione con uova e pancetta, io odiavo il salato a colazione così bevvi una cioccolata calda e proposi ad Harry di fare un giro a Diagon Alley.

«siamo appena stati aggrediti a Notturn Alley e vuoi andarci a passare il primo dell'anno? sei stupido Malfoy.»

«non vorrai rimanere chiuso in casa?» domandai sollevando un sopracciglio.

«ci sono molte attività da fare soli in casa.»

compresi il suo riferimento e ridacchiai soddisfatto.

«e se andassimo nella Londra Babbana?» proposi illuminando gli occhi.

«wow, Draco Malfoy, il più purosangue dei purosangue che vuole visitare un luogo babbano...»

«zitto Potter.»

«accetto solo se vengono con noi Ron ed Hermione.»

«affare fatto.»

pertanto un'ora dopo Harry, Weasley, Granger ed io fummo pronti e ci smaterializzammo al Paiolo Magico. ci avviammo verso la porta d'uscita ed una via enorme mi si presentò davanti agli occhi. una strada gremita di giovani e anziani che molto freneticamente correvano da un negozio all'altra colmi di buste e sacchetti.
alcuni bambini tiravano la gonna della propria madre piagnucolando.
altri osservano i loro palloncini colorati vibrare nell'aria mentre il vento gelido di gennaio lacerava l'atmosfera.

«conosco un posto bellissimo.» disse la Granger lanciandoci uno sguardo divertito per poi tornare a parlare con Weasley.
ci condusse in un locale denominato Sturbucks, molto spazioso e accogliente, con dei tavolini bianchi differenti rispetto a quelli in legno scuro dei pub di Diagon Alley.
ci mettemmo in fila e quando arrivò il mio turno una ragazza con una visiera grigia e delle trecce bionde che le ricadevano sulle spalle mi chiese quale bevanda preferissi.

«una Burrobirra grazie.»

«scusa, credo di non aver capito.» espose un sorriso tirato.

«una Burrobirra.»

continuò a guardarmi stranita.

«per lui un cappuccino grazie.» Harry intervenne salvandomi da quella situazione imbarazzante.

«ecco a te, come ti chiami?» mi domandò tenendo un pennarello scuro tra l'indice e il pollice.

«Draco...» risposi confuso. ma cos'hanno che non va questi babbani?

scrisse il mio nome sul dorso della bevanda e me la porse dopo che Harry le ebbe consegnato le monete babbane.

ci avviammo verso un angolo del locale e mi sedetti ad un tavolino fissando il liquido denso e chiaro della mia bevanda, titubante se berlo o
meno.

«di cosa hai paura Draco?» domandò la Granger riferendosi al mio bicchiere ancora pieno.

«secondo me fa schifo.»

«bevi e basta Malfoy.» disse Harry assumendo un'espressione spazientita.

«zitto Potter.»

«mi stai zittendo troppo spesso Draco, ti consiglio di abbassare la cresta.»

non comprendendo ciò che sarebbe dovuto essere un detto babbano, portai la bevanda alle labbra e feci scivolare il liquido caldo nella mia gola. un tepore dal sapore completamente sconosciuto mi invase il petto, e deglutii il cappuccino -ritengo si chiamasse così- tutto d'un fiato.

«allora, è una cosa seria?»

per poco non sputai il liquido.
Harry ed io stavamo intraprendendo una relazione seria?

«si, insomma no...o forse si?» cercai con lo sguardo Harry che sorrise
imbarazzato.

«si vedrà più tardi. adesso so soltanto che lo amo.» affermò Harry tenendo gli occhi rivolti verso il basso.

a quel punto, addolcito dalle sue parole, gli sollevai il mento e lo baciai.
lo baciai non curando del fatto che due delle persone che meno sopportavo al mondo stessero assistendo alla scena, non curandomi di apparire troppo dolce, non curando le persone che avrebbero potuto additarci.

mi allontanai dalla sua bocca e guardandomi intorno notai che nessuno ci aveva rivolto sguardi straniti o disgustati. forse l'omosessualità era comune tra i babbani.

rimanemmo nel locale per qualche minuto ancora, vagammo per i negozi di Londra e comprai un braccialetto d'argento ad Harry, mentre lui me ne porse uno con le rifiniture d'oro e rubino.

«questo» mormorai «è il simbolo del nostro amore.» dissi infilandoglielo al polso.

«questo» mi imitò lui facendo lo stesso con il suo regalo «è il simbolo della passione che ci lega.»

più tardi, pranzammo in compagnia di mia madre e la sera decise di invitare alcuni dei miei parenti (i pochi fuori da Azkaban) per non trascorrere il primo giorno dell'anno da sola.
un po' ero triste che fosse rimasta sola, tenevo a lei più di qualsiasi altra cosa al mondo, e il pensiero che potesse passare del tempo con qualcun altro mi rallegrava infinitamente.

all'arrivo dei parenti condussi Harry, Weasley e Granger nella mia camera, aprii un cassetto e tirai fuori una bottiglia di whisky incendiario mentre gli altri si sedevano sul letto.

«l'ho preso al Paiolo Magico mentre tornavamo.» sorrisi malizioso.

«non penso sia una buona idea.» la Granger fece una smorfia.

«conosci qualche gioco da fare con l'alcol?» domandò Harry rivolgendosi a Weasley.

improvvisamente ricordai la sera in cui Harry mi era saltato addosso creando il battito d'ali di milioni di farfalle nel mio stomaco.

«me ne ha spiegato uno Fre-» si fermò di scatto trasformando la sua espressione da entusiasta a depressa.

Fred mancava persino a me.

Granger lo rassicurò abbracciandolo e in quel momento pensai che insieme fossero davvero una bella coppia.

Draco stai diventando troppo passionale.

«bisogna proporre tre opzioni, di cui due saranno false, chi non indovina dovrà bere un sorso di Whisky.»

«inizio io.» svitai il tappo della bottiglia.

«l'oggetto a cui tengo di più è: la mia scopa, l'anello di mio padre o il mio balsamo.»

«l'anello di tuo padre.» decise la Granger.

«la tua scopa.» Weasley.

«scherzate? vi dico solo che se Draco dovesse portare un solo oggetto in un'isola deserta sceglierebbe il suo balsamo.»

«indovinato Potter.» sorrisi a trentadue denti e lo baciai posandogli una mano sul collo.

«Draco! disturbo?» squittì una ragazza bionda spalancando la porta e sfoggiando un sorriso falso e stupido.

oh no.

ancora lei.

buonasera a tutti!
cosa mi raccontate? oggi sono 71 anni dal 1945...ogni volta questo fenomeno mi tocca nel profondo...è assurdo come possa essere successo.
vi è piaciuto il capitolo? fatemi sapere presto
🌸
kiss💜💗❤️🎈

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