«Draco perché non mi presenti il tuo amico?» domandò con tono malizioso la ragazza.
«non hai bisogno che io ti dica chi sia, e non fare la gentile, perché non lo sei.»
touché.
colta nel segno.

improvvisamente la donna mutò espressione, diventando fredda e distaccata ma mantenendo quel sorrisetto orrido sul viso.

«ti conviene essere garbato se non vuoi che la tua famiglia, o meglio, ciò che ne rimane, non sia nella merda.» mi sussurrò poggiando le labbra truccate pesantemente al mio orecchio, subito dopo prese una sedia e la trascinò al nostro tavolo.

«salve signor Potter, sono Astoria Jeanine Greengrass.»

«lieto di conoscerla...» mormorò Harry porgendole la mano con aria interrogativa.

conoscevo Joe da sempre, i suoi genitori avevano svolto i corsi di studio insieme e lavoravano per il Ministero da oltre vent'anni.
ricordo quando da piccolo ci rincorrevano per i giardini della mia villa, con l'erba bagnata che mi solleticava le caviglie. quanto odiavo l'erba bagnata; tuttavia mi piegavo sul prato, coglievo una margherita e gliela infilavo tra i capelli. per lei.
avremmo potuto avere sette anni, due bambini soggetti alla prima cotta;
con il tempo però, quella bambina già viziata e ambiziosa divenne perfida e acida, amata da tutti all'apparenza per i soldi e il nome regale, ma detestata nel profondo per il suo odio quasi maniacale per i Mezzosangue e i Babbani.
voglio dire, non è ch'io li amassi, ma avevo grandemente superato i miei inutili pregiudizi.
ero praticamente destinato a lei. il nostro matrimonio era stato organizzato nei minimi dettagli dalle nostre madri, dagli abiti al corredo matrimoniale, dal materiale delle posate alla musica, dalla stupidità all'inutilità.

«sai stavo pensando di tingermi castana, cosa ne pensi Dracuccio?»

che voce fastidiosa.
l'avrei strangolata da un momento all'altro se non ci fosse stato Harry.
era insopportabile e solo Merlino sa quanto avrei voluto serrare i rapporti con lei in quel preciso istante, gridarle che a me non interessava niente del titolo nobiliare della mia famiglia e che fine avrebbe fatto senza il matrimonio.
ma non ho mai avuto quel coraggio e quella temerarietà di Harry...lui avrebbe saputo cosa fare.

«in questo periodo sono un po' in ansia, sai Harry, i preparativi del matrimonio, gli inviti, la cerimonia...»

«matrimonio? quale matrimonio?» chiese con aria sbigottita il ragazzo.

per tutti i numi dell'Olimpo e dell'Antica Roma e di Merlino e di Salazar Serpeverde.
perché aveva parlato del matrimonio? Harry era l'ultima persona a cui avrei voluto dirlo. certo gliene avrei parlato a tempo debito...assolutamente non in questo modo tanto crudo.
così afferrai il braccio di Harry e lo trascinai in bagno lasciando Joe seduta sul tavolo con un sorrisetto soddisfatto.
dio se la odiavo.

«cos'è questa storia? cerimonia? matrimonio?!» sbottò di colpo il moro sbattendomi al muro del bagno e puntandomi un dito sul torace con fare minaccioso.

«Harry è una lunga storia...»

«ho tempo a disposizione, e ti conviene parlare subito.»

«innanzitutto ti calmi. beh, da quando mio padre è ad Azkaban il nome dei Malfoy si è infangato parecchio...non solo la mia famiglia, ma anche parenti lontani che neanch'io pensavo di avere.
Astoria è una ragazza di famiglia purosangue e un matrimonio con lei sarebbe l'ultima risorsa per dimostrare alla comunità magica che non siamo finiti nel baratro e dunque riacquistare un titolo "alto"...»

«quindi...quindi tu...devi sposare quella vipera?!»

emisi un gemito di frustrazione e poggiai i palmi delle mani sul lavello.

«in teoria si.» e poi incrociando lo sguardo incredulo di Harry aggiunsi:«Harry io non vorrei farlo...odio quella ragazza più di qualsiasi altra persona al mondo! io vorrei ribellarmi...ma io non sono come te.»

«cosa significherebbe questo? Draco io per anni ti ho osservato nelle vesti di una marionetta manovrata da tuo padre, non ti sei stancato di essere ciò che non sei? per una volta Draco, una volta, prendi le redini della tua vita e conducila secondo te stesso.»

«mi stai dicendo che dovrei tirarmi indietro? che dovrei rifiutare il matrimonio?» domandai scorgendo un fioco barlume di speranza attraverso quelle parole.

«sto dicendo che dovresti parlare con tua madre e dirle di andare a fanculo.» disse Harry sussurrando le ultime parole riducendo gli occhi a delle fessure.

«non ce la faccio Harry...» ammisi voltandomi verso di lui, mi avvicinai e affondai il viso nel suo petto, cercando una protezione in quel corpo di speranza.

«fallo per me, Draco.»

l'aria fredda di dicembre incombeva sulla villa mastodontica dei Malfoy, oramai non la reputavo più neanche mia; così tante camere e sale per ospitare solo due persone, e quando non c'ero, solo mia madre, poi c'era spazio per la solitudine, che si infiltrava negli spazi più remoti di ogni angolo della casa.
avevo invitato Harry a trascorrere le vacanze natalizie da me, e diciamo che la notizia non fu completamente accettata da mia madre...

quando la donna vide Harry sul pianerottolo fu scossa da un brivido, seguito da un leggero fremito delle labbra, che andarono alla ricerca di parole adatte per la situazione.

«madre, potremmo entrare? sai com'è, fa abbastanza freddo.»

«salve signora Malfoy.» la salutò educatamente Harry, quant'era carino con quel sorrisetto docile.

«ehm, Draco» pronunciò il mio nome con il solito tono da "dobbiamo assolutamente parlare" ed io ubbidii, invitando Harry a sedersi accanto a me sul divano.

«si lo so, mi sono presentato a casa nostra con una persona a cui non dovrei neanche rivolgere parola...può sembrare strano...diciamo che abbiamo deciso di lasciare il passato alle spalle...e di azzerare il nostro rapporto per essere...ehm...amici.» ero molto nervoso e la mia voce non lo lasciava trasparire.

«dopo tutto ciò che avete affrontato...com'è possibile...voi vi odiate!» esclamò mia madre.

«non più signora Malfoy.» intervenne il moro.

«non più.» ripetei io sorridendo.

«ma Draco, non hai pensato che quando verranno i Greengrass vedere
Harry li lascerà parecchio allibiti?!»

«ecco, è proprio questo ciò di cui volevo parlarti...»

«non avrai cambiato idea?» domandò mia madre assumendo un'espressione esausta ma allo stesso tempo basita.

«no, nel senso si, ci ho pensato molto, ci ho anche riflettuto perché bisogna analizzare la questione sotto ogni punto di vista...» adesso mi stavo massaggiando la fronte con le dita. «quindi si, ovviamente no, oppure forse io...»

«Draco non vuole sposare Astoria.» mi interruppe bruscamente Harry.

«lui non la ama, se dovesse fare una cosa del genere ne morirebbe.» «e ne morirei anch'io.»

ciao a tutti! scusate se ieri non ho pubblicato il capitolo ma sono stata impegnata parecchio con i compiti! il prossimo sarà un po' speciale, spero che vi piaccia!

kiss xx