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Falling again

"Cerco di trovare la mia identità senza chiedere aiuto ma sono lontano. Busso e non risponde neanche un'anima, menomale che non ho paura del buio".

La voce di Luca Dirisio esce dalle mie cuffiette, la sento anche se non le ho alle orecchie. sono davanti a scuola, ma oggi non ho voglia del caffè. Andrea mi manca terribilmente, è da quando abbiamo deciso di essere solo amici che non lo sento più. Ne ho parlato con Danielle, ma lei pensa che il tempo aggiusterà le cose. Ho anche parlato con Liz, ma tramite skype tante cose non rendono come di persona. Vorrei solo capire quello che provo: non so chi seguire, se il cuore o la mente. Il primo mi urla a gran voce di tornare da Andrea, che è lui la scelta giusta per me. La mente, invece, mi implora di restare con Iack, perché non mi farà soffrire.

Mentre cerco di capire che fare, metto da capo la canzone che stavo ascoltando, e mi accorgo che non si addice completamente a me, come invece ho sempre sostenuto. Io ho ancora paura del buio. Il mostro sotto il letto mi spaventa ancora, di notte. Forse è perché la fiamma dentro di me si è quasi spenta, la sento debole.

Alle otto suona la campanella, e entro. Mi lascio passare addosso le prime quattro ore, fino a che, alla quinta, una bidella arriva e mi dice che c'è un pacco per me in segreteria. Io sono sorpresa, questa proprio non me l'aspettavo. Quando arrivo, il Vicepreside mi lancia uno sguardo interrogativo.

<< Lo sa che questa è una scuola, non una merceria?>>

<< Onestamente, io non so neanche cosa mi sia stato portato>>.

Anche se ha dei dubbi sulla mia innocenza, capisce che non centro niente quando vede il mio sguardo sgranarsi davanti all'enorme mazzo di rose di tutti i colori che il bidello mi offre. Attaccato c'è un biglietto.

" Ho accettato di essere tuo amico, ma non rinuncerò mai alla mia possibilità di conquistarti. XX".

Viaggiare per i corridoi della scuola con quell'ingombro è imbarazzante, ma sapere che è stato Andrea a inviarmeli mi convince che siano un gesto speciale. Le rose sono talmente profumate da sembrare irreali, e, grazie alla disposizione dei fiori nel mazzo, i loro colori formano un cuore bianco circondato da rose di tutti i colori.

Quando entro in classe, la prof mi fissa come se avesse visto un fantasma.

<< E quello da dove esce?>>

<< Non ne ho idea, chi me li ha regalati non si è firmato.>>

Mi accorgo che Danielle mi sta fissando, e le lascio intendere chi è il colpevole di quel gesto.

Dai suoi occhi capisco che lei ne era già a conoscenza. Scuoto la testa, per farle capire che mi è piaciuto, ma che un po' troppo. Lei sorride, pensa a quanto sarebbe bello ricevere un dono del genere.

Quando l'ultima campanella ci da il permesso di uscire, afferro quel mazzo, mi carico la cartella sulle spalle e esco. Neanche a farlo apposta, fuori da scuola trovo Giacomo ad aspettarmi, oggi avremmo dovuto pranzare insieme. Lui fissa i fiori, lo vedo ferito.

<< Ehi piccola.>>

<< Ehi.>>

Gli schiocco un piccolo bacio a fior di labbra.

<< E quelli da dove escono?>>

<< Li ho ricevuti oggi, mentre ero a scuola.>>

Nell'abitacolo della macchina cala il silenzio. Vedo i suoi occhi scattare da una parte all'altra della strada, per poi fissarsi sui fiori e sul mio volto, prima di ricominciare subito a girare.

<< Sono di Andrea?>>

Rimango in silenzio, finché questo non si fa colpevole.

<< Solo amici, vero?>>

<< Lo credevo anche io, ma lui non vuole lasciarmi andare.>>

<< E tu? Tu vuoi lasciarlo andare?>>

<< Non lo so. Non so più niente, voi due mi avete scombussolato la vita.>>

<< Capisco.>>

<< Ti dispiacerebbe lasciarmi a casa? Ho bisogno di pensare a quello che sta succedendo.>>

<< Ok.>>

Quando arriviamo davanti a casa, Iack mi blocca appena prima che io scenda dall'auto.

Penso voglia un bacio, ma aspetto che sia lui a fare la prima mossa.

<< Non voglio che tu ritorni a soffrire.>>

<< Lo so>>

<< E neanche tu vuoi soffrire ancora>>

<< So anche questo>>

<< Allora perchè non lo lasci perdere? Perchè non gli dici di andarsene?>>

<< Perchè non so se è quello che voglio>>

<< E me? Mi vuoi?>>

<< Si, ti voglio. Ma questo non implica l'automatica esclusione di Andrea dalla mia vita>>

<< Cosa devo fare per convincerti a stare con me? Sono pronto a tutto.>>

<< Non sono un trofeo.>>

<< Non ho mai pensato che tu fossi un trofeo, ma voglio che tu sia mia come lo sei stata nelle ultime settimane.>>

Lo guardo, e lo vedo determinato.

Forse non vincerà il mio cuore, però lotterà con tutte le sue forze per conquistarlo. L'unico problema? Il mio cuore è diviso in due metà perfette. Su una c'è ricamata una A, sull'altra una G.

Durante il pomeriggio il mio telefono squilla.

<< Pronto?>>

<< Ehi.>>

<< Ciao Andrea.>>

<< Quanta freddezza. Non ti è piaciuto il mio regalo?>>

<< Ma sei un cretino? Sai benissimo che ogni martedì vado a pranzo con Giacomo. E tu cosa fai? Mi regali un cuore fatto di rose! Se volevi che il clima fra me e Giacomo diventasse glaciale, beh, complimenti, ci sei riuscito benissimo.>>

<< Cos'ha detto lui?>>

<< Che non vuole che io soffra ancora.>>

<< Neanche io lo voglio>>

<< Smettetela di dirmi cose che so già.>>

<< Kris, sono stato un idiota e ti ho ferita. Ti prego, dammi un'altra possibilità, questa volta non sbaglierò>>

<< No.>>

Andrea resta in silenzio per qualche minuto, ho paura di averlo ferito.

<< Scusa, devo andare. Ci sentiamo>>

<< Kris?>>

<< Si?>>

<< non voglio perderti>>

<< Non mi perderai>>

<< Kris?>>

<< Si?>>

<< scegli bene>>

Sa benissimo come andrà a finire, che l'unica a farsi male sarò io.

<< Andrea?>>

<< Si?>>

<< Grazie, è stato bellissimo>>

<< Lo speravo.>>

<< Comunque, sei un coglione.>>

Quando abbasso il telefono mi salgono le lacrime. Certo, un ragazzo normale non potevo trovarmelo. Dovevo trovare un idiota senza cervello che mi facesse battere il cuore come se non ci fosse un domani. Dovevo trovarmi quello incasinato, quello che ha paura dei propri sentimenti, quello che non sa quello che prova, quello che dice una cosa ma ne dimostra un'altra. Quello che è in grado di distruggere le mie giornate, ma quando lo schermo lampeggia e appare il suo nome smetto di respirare. Quello che, comunque vada, a fine giornata rimane nei miei pensieri. 


eccomi qui :) ebbene si, ho trovato anche io il mio #cosodimerda. ed è terrificante perchè siamo amici ( BOOM friendzone mode on). io propongo una petizione contro tutti questi individui, per comprargli un cervello o aiutarli a ragionare. detto questo, spero che il capitolo vi piaccia. a me ha fatto abbastanza anguscia, ma mi serviva per il prossimo. ora corro che mami mi chiama per pappare :)

buona notte cuori grandi

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