La principessa e la riscoperta della libido
Esatto, il titolo è volutamente... eccitante è-é
La principessa e la riscoperta della libido
«Ho paura.»
Sollevo costernata lo sguardo così da scorgere il volto di Jack in profilo, in piedi accanto a me mentre con il viso pallido fissa a pochi metri da noi una Sasha canticchiante che sta preparando sul tavolo della cucina aperta un gigantesco panino al salame.
«Dico davvero, principessa» aggiunge «ho paura. E no, non mi interessa se questo va a compromettere la mia virilità da uomo delle caverne. La tua amica mi spaventa e non poco.»
Per quanto tesa sia la situazione in questo momento, il suo commento riesce comunque a strapparmi una risata. E' seriamente teso, e non posso biasimarlo per questo, ha appena visto una donna psicopatica come Sasha mettere i piedi in testa a quello che forse è l'uomo più serio e severo del mondo: mio fratello Aaron. Sarei sorpresa se non fosse spaventato. «Hai paura già da ora?» cinguetto divertita. «Questa è solo la punta dell'iceberg, amico mio.»
Il suo sopracciglio sinistro si inarca di stupore e terrore mentre incrocia le braccia al petto. Sasha, di fronte a noi, avvolge le mani attorno il suo gigantesco panino e inizia a canticchiare una canzoncina da lei inventata che fa rizzare i peli a tutti noi, soprattutto Guar.
Se un uomo vuoi conquistare, prendi un bel salame.
Se un uomo vuoi conquistare, prendilo per il salame.
Se un uomo vuoi conquistare, prima lo devi castrare.
Jack sbarra gli occhi e Pamela, seduta sul divano, arretra leggermente quando Sasha fuoriesce dalla cucina addentando il suo panino con gusto. Il suo è il volto della soddisfazione più pura. «Principessa» mi richiama Guar «è davvero il caso che io me ne vada prima che-»
«Se non vuoi finire per diventare cibo per quella sottospecie di topo che Sophia ha ancora il coraggio di definire "cane" ti conviene restare qui» la voce di Sasha è più sadica che mai in questo momento, un'ombra omicida sta avvolgendo i suoi occhi e dirama un sorriso da serial killer sulle labbra. «A proposito, giusto per tua informazione, io sono brava a borseggiare le persone, perciò ti consiglio di stare attento ai preservativi che tieni in tasca, se non vuoi che te li buchi di nascosto quando inizierai a comportarti come lo stronzo che sei.»
La pelle di Jack si fa bianca come quella di un lenzuolo mentre con le mani va subito a controllare la tasca posteriore dei suoi jeans.
«Quando diavolo lo ha fatt-». Lancio un risolino divertito quando vedo una goccia di sudore scivolare sul suo zigomo non appena si rende conto che è vuota. Non appena entrambi risolleviamo lo sguardo, eccola lì, la regina degli stronzi, seduta con calma e pacatezza sul ripiano del tavolino in legno a lanciare il quadrato di alluminio nella sua mano come se fosse una pallina da ping pong.
«Hmmm...» commenta, quando lo riafferra con le mani e inizia a controllarlo: «non c'è che dire, taglia extralarge anche tu, eh? Ben fatto, Sophia, a quanto pare la tua marmellata sarà più che soddisfatta quando verrà intinta dal suo megabiscotto.»
Pamela, alle nostre spalle, sputa il bicchiere d'acqua che stava bevendo con tranquillità sul divano non appena sente queste parole: «Maledizione, Sasha!» impreca. «Devi sul serio smetterla di fare questi discorsi in mia presenza!»
«Non è colpa mia se l'ultima cosa che la tua serratura delle meraviglie ha visto sono state le tue dita, dolcezza» ribatte lei, senza neanche degnarla di un'occhiata. Il suo sguardo è unicamente rivolto al preservativo. Dio, qualcuno la uccida. «O alla trave di quel dentista col feticismo per le carie.»
Ora anche l'altro sopracciglio di Jack è sollevato. Sasha ride di nuovo fra sé e sé e gli lancia il profilattico, che lui afferra quasi con il timore paterno di chi ha appena rischiato di perdere un figlio. Che idiota.
«Sasha?» la richiamo, ma è del tutto inutile, sta godendo troppo per colpa del suo panino al salame. «Ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai appena fatto credere ad Aaron di essere incinta!»
Una luce di delizioso piacere attraversa gli occhi di lei quando si volta a guardarmi. Gli angoli delle sue labbra si stendono in un sorriso alla Jack Nicholson, per poi ridere come ha fatto quel geniale attore durante la sua interpretazione di Joker. «Oh sì, sì! L'ho fatto! Eccome! Già me lo immagino, Stoccafisso. Scommetto che ora sta cercando di ricordare quando è stato il giorno del concepimento. Starà facendo tutti i suoi calcoli fisici mentre si passa una mano sul volto sudato e inizia a pensare all'idea di diventare padre.» Un'altra risatina. «Devo comprare uno di quei test di gravidanza sempre positivi.»
«Sasha!» esplodiamo insieme io e Pamela, indignate al massimo.
«Sai, pazzoide» interviene a questo punto Jack «non per dire, ma credo davvero che, dopo un simile scherzo, ci siano alte possibilità che il tuo ragazzo ti lasci.»
Lei inghiotte un gigantesco pezzo del suo panino prima di tornare a sorridere: «Stoccafisso non mi lascerebbe mai, Doberman. Nemmeno dopo che gli ho fatto credere di essere incinta. »
«Perché ti ama troppo?» la prende in giro Pamela con aria ironica.
«No, perché ho un video di lui nudo alquanto compromettente» ribatte con nonchalance lei.
«Ehi! Smettila di ricattare mio fratello!» esclamo disperata.
«Tuo fratello sapeva a cosa sarebbe andato incontro quando ha deciso di infilare la sua chiave nella mia serratura, io l'ho avvertito, ma a quanto pare il masochismo è un difetto di famiglia che non solo tu possiedi, Sophia» sghignazza lei.
E' incredibile, dico davvero. Se la sta godendo proprio. E' così tranquilla in tutto ciò che fa che è quasi ammirevole. Non riuscirei mai a restare così rilassata dopo una litigata con quello che è l'amore della mia vita, ma è altrettanto vero che il mio giudizio si basa su esperienze vissute sei anni fa con il ragazzo più dolce e buono del mondo, e che da allora non ho più avuto relazioni su cui ricordare cosa si provasse con una semplice litigata.
Mi gratto il dorso della mano sinistra, le mie dita prudono di invidia, in questo momento. E' un sentimento che odio, quasi frustrante, e che tento in ogni modo di scacciare via, ma mi è impossibile.
Deglutisco rumorosamente, chinando lo sguardo. Sento gli occhi di Jack bruciarmi il capo. Mi sta fissando, lo so. Lo sento. Il mio corpo sembra rianimarsi ogni volta che è vicino al suo, e infiammarsi nei momenti in cui i suoi zaffiri ghiacciati si posano su di me. Stringo con convulsione le mani in due pugni serrati, un fiotto di saliva si accumula nella mia gola mentre tento disperata di non pensare a quello che ho perso, a quello che non potrò mai più riavere.
La voce di Pamela è ciò che mi stacca da questo mondo di rimpianti, la sua sorpresa pare alleggerire l'ansia creata dall'aura malefica di Sasha. «Okay, mi spiegate perché qua sono l'unica sorpresa del fatto che lui» con un gesto della mano indica Jack «sia qui?»
Il sopracitato lui sorride maliziosamente quando lei lo scruta. «Non ci siamo mai presentati, non è così?»
«Oh no, ma io ti conosco molto bene.» Pam serra le braccia attorno il suo petto e lo fulmina con un'occhiataccia adorabile. «Sei lo stronzo arrogante che faceva di tutto per attaccar briga con Aaron e Bill durante i tempi del liceo, il tipo pluribocciato che si comportava come uno stronzo e a cui Sophia ha dato un calcio nelle palle quando sei stato pagato per distruggere il suo armadietto.»
«Però» Guar lancia un fischio di ammirazione: «vedo che ho una bella nomina fra le tue amicizie, Anja.»
Pamela aggrotta la fronte. «Anja?»
«Non chiedere» dichiaro solennemente. «Non lo so nemmeno io.»
Sasha torna a fischiettare e si avvicina lentamente alla porta della sua stanza. Quando la apre, la testa bianca di Papillon sbuca dall'uscio per fissarla inviperito. «Ti ho spaventato, eh, Bestia di Satana? Hai paura, ora, eh? Avanti, forza, prova ad aggredirmi come fai sempre. Sei troppo terrorizzato?»
Terribilmente offeso nell'orgoglio, Papi torna a ringhiarle con tanto di bava alla bocca. Sasha fa scomparire il suo ultimo pezzo di panino al salame e lo deglutisce in maniera a dir poco riprovevole mentre lascia che il mio cane torni a trotterellarmi attorno. Con ancora la bocca piena, la mia amica solleva il capo così da rivolgerlo a quello di Pamela: «Devi risolvere la situazione con Bill.»
L'altra spalanca la bocca. «Io che cosa?»
«Mi hai sentito bene» con un colpo furioso, Sasha richiude la porta. «Devi chiarirti con Bill, perché non ho alcuna intenzione di tollerare ancora una volta la presenza di quella Cavallina al mio fianco. Mai più.»
Pam pare quasi indignata. «Non è colpa mia se ha deciso di mettersi con quell'equino parlante!»
«Mi sto decisamente perdendo» sussurra Jack al mio fianco, strappandomi un sorriso.
«Per dirtela in breve: mio fratello Bill vuole farsi Pamela, Pamela vuole farsi Bill, ma entrambi sono troppo orgogliosi per ammetterlo» mormoro di rimando, a bassa voce, così che la diretta interessata non possa sentirmi e, per tanto, insultarmi.
«La colpa è decisamente tua» ringhia Sasha a quel punto, facendo sobbalzare tutti, incluso Papillon, che torna a ringhiarle da dietro le mie gambe. «Se quando lui ti ha detto della sua relazione con Francine tu fossi stata onesta, a quest'ora stareste in camera tua a copulare come dei ricci in calore.»
Jack schiocca la lingua, io sghignazzo.
«Non... oh andiamo!» Pamela posa il bicchiere d'acqua sul comodino accanto al divano e si solleva in piedi. «Non sono stata io a dirgli di mettersi con quella francese! Ha fatto tutto da solo!»
«Già, perché siete entrambi due idioti» affermo, guadagnandomi un'altra sua occhiataccia. «Devi... dovete risolvere la situazione, Sasha ha ragione.»
Le spalle di Pamela si fanno più tese, e i suoi occhi tornano a venir illuminati dalla solita amara tristezza che ormai delinea il suo viso. «Sasha mi ha detto quello che... che ti ha detto oggi a pranzo. Mi dispiace, Sophie, lo sai che lui è...»
«Lo so» il solo ricordo della parole di Bill basta per farmi perdere la testa, ma conosco mio fratello, fin troppo bene. «So che non intendeva quello che diceva.»
«Dio, che stupido» lei si gratta il capo. «E' sempre stato così... impulsivo! E' per colpa di questa sua aggressività irrazionale se ora-» Si ferma, chiudendo le labbra. La sua bocca freme di rabbia e rancore.
Per qualche arcano mistero, Sasha non ha ancora parlato, il che è una novità, visto che di solito adora iniziare a criticare tutto e tutti propinando il suo stile di vita. Stavolta, invece, non ci sta neanche ascoltando. E' poggiata sullo stipite della porta col cellulare in mano, troppo presa a digitare un messaggio con il suo solito sorriso da serial killer.
Jack aggrotta la fronte. «Tu mi spaventi, donna.»
«E non hai ancora visto il meglio» cinguetta lei, prima di digitare un'ultima volta e ridere con goduria. «Ah, non vedo l'ora.»
Oddio, riconosco anche questo sorriso.
E' il suo sorriso alla "fra poco mi vendicherò e tutti quanti soffriranno".
Devo andarmene via da qui, subito.
«Non ci provate neanche» dichiara con solennità lei, prima che io possa anche solo pensare di esprimere ad alta voce un simile desiderio. «Voi due rimanete qua, prima di tutto perché voglio capire cosa diavolo sta succedendo, in secondo luogo perché ho bisogno di Doberman.»
«Hai bisogno di me?» Jack non sembra affatto entusiasta di ciò. Come biasimarlo...
«Esatto, Doberman, ho bisogno di te. E tu» aggiunge poi, tornando a rivolgersi a Pamela: «smettila di fare l'orgogliosa e parla con Bill.»
«Non ho alcuna intenzione di farlo!» ribatte lei indignata. «Tu non puoi capire, Sasha, a differenza di quello che credi simili situazioni non si risolvono solo con un panino al salame! E come mai l'attenzione è rivolta unicamente a me? Perché nessuno qua si sta domandando come mai Sophia è qua con Jack? Che diavolo significa?» Torna a fissarmi sconvolta. «Te la fai con Valentine, Sophie?»
Spalanco la bocca. «Cosa? No!»
«Magari» interviene Sasha.
«Smettila!»
«L'ho vista nuda, però. Due volte» ci tiene a specificare il bastardo. Provo a colpirlo con una gomitata, ma lui sorride e afferra il mio polso prima che possa anche solo muoverlo. I suoi occhi brillano di malizia. «Mi ha anche parlato del suo pippolo magico.»
«Oh mio Dio» la mascella di Pam è praticamente a terra. «Gli hai detto di Bug's Bunny?»
«Oh, sì» la voce di Guar si fa più suadente, le dita dei miei piedi si arricciano di loro iniziativa. «Mi ha parlato di Bug's Bunny, è stata una conversazione molto interessante.»
Con il gomito, lo colpisco sul fianco. Ovviamente l'effetto non è quello sperato, perché lo stronzo è più che mai robusto e tozzo, e la mia forza fisica è nulla in confronto alla sua. Sghignazza ancora mentre inizio a battere ripetutamente i pugni sul suo torace, nella speranza di ferirlo in qualche modo. «Sesso violento, eh?» mormora Sasha con voce suadente.
«Sai, un po' me lo aspettavo da Sophia» aggiunge Pam a quel punto, quasi incantata dal nostro siparietto comico. «Voglio dire, ho sempre sospettato che in realtà sotto quell'aria da casta e pura nascondesse una dominatrice che ama esser schiaffeggiata sul-»
«Oh, per l'amor del cielo!» ormai sono disperata. Libero le mani dal torace di Jack e sollevo le braccia al cielo. «E tu!» aggiungo poi, puntando il dito contro Sasha. «Non ci posso credere! Hai lasciato credere a Aaron che io e Jack avessimo una relazione!»
Il sorriso malvagio di lei si fa più oscuro e spaventoso. «A onor del vero, gli ho lasciato credere che aveste una relazione sessuale» si premura a precisare con una risatina. «E non sarebbe così male, sai?»
«Sarebbe strano, però» Pamela si gratta il mento e posa i suoi occhi caldi sul corpo di Jack. «Il suo corpo è... il doppio-no, il triplo di quello di Sophia. Non so, quando provo a immaginarmeli...»
«Lo so» Sasha sghignazza e si muove verso il frigo con passo lento e sicuro. Ne riemerge pochi istanti dopo con una gigantesca lattina di birra in mano. La stappa con gioia ed emozione, e ne sorseggia un bel po' prima di riprendere a parlare: «Hai mai visto un cavallo che monta un-»
«SASHA!» Ho le guance infiammate, e il sangue che sta ribollendo. Venire analizzata in questo modo da quelle che sono le mie più grande amiche è più imbarazzante del solito. Sento la mia pelle infuocarsi di stupore, indignazione e... eccitazione? Sì, immagino sia eccitazione. Ma, diavolo, è passato così tanto tempo dall'ultima volta che l'ho provata da non ricordare più come sia.
Deglutisco rumorosamente, lo sguardo di Jack si posa su di me, e il mio su di lui. Hanno ragione, effettivamente. Il suo corpo è... grande, gigante. Un cavallo, un destriero. Completamente diverso dal mio, che in confronto somiglia più che altro a un barboncino un po' più cresciuto degli altri. Sento la mia gola farsi secca, mentre l'immagine descritta da Sasha invade la mia testa.
Dio, sì, questa è eccitazione.
E non va affatto bene. E' terribile. E' l'ultima cosa che dovrei provare nei confronti di questo ragazzo così diverso da me.
Così diverso da Andrew.
Non c'è nulla di sicuro, in Jack Valentine. Non il suo corpo, non la sua mente, non il suo carattere. Non è calmo, mite, pacato. Non mi proteggerebbe e custodirebbe come avrebbe fatto il mio più grande amore, non si muoverebbe in me con la stessa dolcezza e delicatezza di Andrew. Le sue mani sono troppo grandi per potermi accogliere in quel modo, il suo corpo troppo mastodontico per poter avvolgere il mio con la dolcezza di un cucciolo.
Lui non è adatto a me.
Lui non è adatto a me.
Lui non è adatto a me.
E forse, se lo ripeterò continuamente, prima o poi riuscirò a crederci. Forse, se me lo ricorderò ripetutamente, il fuoco smetterà di divampare nella mia carne, la mia libido riscoperta tornerà al suo posto, in un meandro di disperazione, dove merita di stare per sempre, perché nessuno oltre a Andrew dovrebbe risvegliarla, nessuno oltre a lui... nemmeno Jack, nemmeno questo ragazzo così bizzarro e aggressivo e dolce e sincero.
«Anja, vuoi dirmi qualcosa?»
La sua voce è profonda e baritona, e quando sollevo lo sguardo, i suoi occhi di ghiaccio mi intrappolano in una dimensione dove non c'è nessuno a parte noi due. La stanza scompare, tutto il resto scompare. Sasha, Pamela, Papillon... ci siamo solo noi due, fermi in questo universo nostro, a scrutarci e analizzarci, mentre le dita dei miei piedi si arricciano e i pori della mia pelle si dilatano per afferrare quell'ossigeno di cui il fuoco del desiderio li priva.
Il suono del campanello alla porta mi ridesta, ripiombo nella realtà di tutti i giorni, un freddo pungente arresta il falò che si è creato al centro del mio corpo e mi strappa dalla morsa del desiderio più peccaminoso. Quando sobbalzo, i miei occhi saettano fra le pareti della stanza fino a incontrare quelli di Pamela, che è in piedi a pochi metri da me e mi sta guardando con l'ultimo sguardo che avrei voluto vederle in viso.
C'è soddisfazione, nei suoi occhi, speranza. Sgomento. Ha intuito qualcosa, ha intravisto la parte di me che non voglio nemmeno accettare. I suoi capelli tinti di bianco riflettono quella purezza che non riesco più a conservare, le sue labbra sottili si schiudono lentamente.
Non volevo questo, non volevo che intuisse. Non lei, non Pamela. Non la sorella del mio più grande amore. Non la ragazza che più me lo ricorda. E' come se attraverso lei Andrew mi stesse direttamente parlando, dando il consenso a quella richiesta che io ancora adesso non ho osato fare.
Non lo volevo tutto questo.
Il suono del campanello che squilla mi fa saltare in aria un'altra volta, e il terrore di un simile momento viene spezzato dalla risata crudele e profonda di Sasha, che si muove lentamente per raggiungere il citofono e aprire il portone d'ingresso dell'edificio.
«Aspettavi qualcuno?» le domando, quando torna da noi. Lei non mi ascolta, non sembra farlo, si avvicina a me e a Jack con una strana espressione in viso, per poi bloccarsi davanti a lui e ordinargli con la faccia tosta che l'ha sempre caratterizzata: «Spogliati.»
La mia mascella sbatte contro il pavimento.
Jack scoppia a ridere. «Okay, mi sono decisamente perso qualche passaggio.»
«Non ti sei perso niente, Doberman, devi fare quello che ti dico se vuoi continuare a vivere. Levati subito quella maglia, non abbiamo così tanto tempo.»
«Sasha?» la richiamo. «Cosa stai cercando di fare?»
«Voglio far incazzare la gente.»
Aggrotto la fronte, Pamela trema. «Pazzoide, se volevi vedere il mio corpo a torso nudo-»
«Ehi, bellimbusto» lo blocca lei, puntandogli il dito contro. «Sai, vero, che io ho ancora il video di quattro anni fa, dove eri stato messo K.O. da una donna? Scommetto che non ti piacerebbe affatto se la gente scoprisse che una principessa come Sophia ti ha preso per le palle, letteralmente.»
Sapevo che avrebbe usato questa minaccia, è così da lei, maledizione. E devo dire che ora comprendo il motivo per cui fa così tante foto e video imbarazzanti, non è per nulla etico, ma è certamente efficace, perché Jack, dopo qualche tentennamento - spaventato anche dalla faccia minacciosa della mia amica che sa come farsi rispettare e temere - indietreggia e inizia a sfilarsi la maglia, rimanendo a torso nudo.
La mascella di Pamela sbatte contro il pavimento non appena vede lo spettacolo che ha davanti, e che io ho potuto ammirare nel suo intero. Le mie guance si infiammano quando con voce eccitata esclama: «Santo marshmallow al cioccolato!» Inizia a sventolarsi la mano davanti al volto per rinfrescare il suo viso arrossato. «Dio, Sophia, portatelo a letto, ti prego.»
«Cosa?»
«Devi farlo» aggiunge «non puoi sprecare un'occasione simile! Buon cupcake, ha dei pettorali da favola!»
Jack sorride con fare malizioso. Sasha lo scruta attentamente, ma, come la donna frivola che è, non sembra minimamente colpita dalla cosa. Non è mai stata una che sbava per un bel corpo, forse uno dei motivi principali per cui mio fratello si è perdutamente innamorato di lei quando ancora lo trattava malissimo e lo insultava nei peggiori dei modi. Lei se ne rimane ferma, a scrutarlo per un secondo.
«Chi diavolo sta-oh mio Dio! Che stai facendo! AH! SASHA FERMATI!» Si è fiondata su di me prima che me ne sia accorta, le sue mani afferrano con violenza la canottiera che Kostana mi ha gentilmente prestato e la tirano su, in alto, fino a scoprire il reggiseno. «SEI COMPLETAMENTE FUORI DI TESTA! AHHH! SMETTILA!»
«La situazione si sta facendo interessante» commenta Jack con una risata, quando lei afferra i miei capelli legati e slaccia la coda per iniziare a spettinare le mie ciocche.
Tento disperata di contrastarla, ma è impossibile, e con le mani lei afferra il mio volto e dichiara con voce fredda e maligna: «Fai una faccia eccitata.»
Sbarro gli occhi. «Che cos-?»
La porta dell'appartamento si spalanca con un colpo violento nello stesso istante in cui lei scaglia il corpo di Jack contro il mio. E' stato così improvviso e inaspettato che né io né lui abbiamo potuto prevederlo. E Sasha è forte, molto forte, il suo semplice calcio è bastato per far perdere l'equilibrio a Jack, sembra irrealistico, ma è così. Quella ragazza non smetterà mai di sorprendermi.
«Ohhh... si incazzerà così tanto... non vedo l'ora!»
Lancio un altro urlo disperato non appena crollo per terra, schiacciata dal masso gigante qual è Jack Valentine. Il tappeto che ricopre il pavimento attutisce l'impatto della schiena, così come le braccia di Jack che hanno circondato la mia schiena non appena i nostri busti si sono toccati. E quando riapro gli occhi, il suo volto è praticamente attaccato al mio, il suo respiro si mischia al mio, la punta del suo naso sfiora il mio zigomo, le sue labbra a un centimetro dalla mia guancia.
Deglutisco di nuovo, il fuoco torna a farsi infiammato, e i suoi occhi... oh, gli occhi di Jack sono straordinari, visti così da vicino. Sono l'iceberg, il ghiaccio più trasparente e limpido, gli zaffiri più preziosi che abbia mai visto. Nulla a che vedere con i gioielli che conservo a casa, nulla a che vedere coi diamanti di mia madre. Sono una purezza unica, e una tentazione a cui è terribilmente difficile resistere.
«CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUA?»
Il fremito di eccitazione creato da questo incrocio di corpi si interrompe con un lampo d'ira provocato dalla persona che è appena entrata nell'appartamento. Il ghiaccio blocca il mio sangue nelle vene. Perché la riconosco, la riconosco eccome questa voce.
«Ciao anche a te, Ridarella. Hai visto come se la diverte la tua sorellina quando non badi a lei?»
Oh.
Merda.
No, no, no. Ditemi che è un incubo, ditemi che non sta succedendo per davvero. Esser stata ripresa da Aaron è stato già abbastanza terrificante, non posso affrontare un altro fratello in un solo giorno. Non è giusto, è crudele.
Ma Bill è qui. E' davvero qui. Sasha deve averlo chiamato apposta, lo si legge dai suoi occhi. E' fiera di se stessa, se ne sta in piedi accanto al mio gemello più stupido con quel sorrisetto soddisfatto di una persona che ha appena ricevuto solo una delle tante soddisfazioni che prevedono la sua vendetta.
Accanto a lei, Bill è...
Dire che è furibondo sarebbe un eufemismo.
Se ne sta in piedi, immobile, a fissarci con il volto livido di ira. I suoi occhi così simili ai miei saettano fulmini di rancore e odio nei confronti dell'uomo che in questo momento mi sta schiacciando. E ora comprendo anche il perché Sasha lo abbia fatto spogliare e abbia molestato la mia persona: era tutto un suo piano per far credere a Bill che io e Jack stessimo...
CAZZO!
«Sei una stronza!» le ringhio furiosa. «Una bastarda!»
Lei sorride di nuovo: «Ti ringrazio.»
«Figlio di puttana!» Bill ora non riesce più a trattenersi, si muove con passo scandito e violento nella nostra direzione, e nonostante l'abbigliamento impeccabile che indossa, sembra più che pronto a una rissa da cui vuole uscirne vincitore. «CHE DIAVOLO STAI FACENDO A MIA SORELLA?»
Dal canto suo, Jack non sembra minimamente spaventato. Ma certo, lui è il maschio alfa. L'uomo senza macchia né paura. L'idiota più idiota degli idioti. Si rialza in piedi con una scioltezza e tranquillità che ha dell'improbabile: «King, io non c'entro nulla, ha fatto tutto quella pazzoide della tua amica.»
Le mani di Bill sono già strette in due pugni serrati. «Bill-» provo a intervenire disperata «Bill, non è come pensi, è tutto un trabocchetto di Sasha.»
Lui non mi sente neanche, in questo momento, è pronto per picchiare Guar come se non ci fosse un domani, il suo braccio si solleva con velocità nell'aria, pronto per colpire, i muscoli di Jack si irrigidiscono per prepararsi al peggio, quando lo sguardo di mio fratello cade alla sua destra, al divano dove, ancora adesso, Pamela è paralizzata sul posto.
Le labbra di Sasha si sollevano ancor di più in un sorriso maligno.
Il mio cuore smette di battere.
Jack inarca un sopracciglio.
Papillon torna a latrare.
Bill si blocca, il braccio paralizzato, gli occhi spalancati per lo stupore. Sta fissando Pamela come se non la riconoscesse più. La sta guardando ovunque, dappertutto, dal nuovo taglio di capelli, alla camicia bianca coi pantaloni in pelle. E lei fa altrettanto, scrutando sconvolta l'abbigliamento elegante che mai si potrebbe adattare a un tipo come Bill.
«Pam? Che diavolo hai fatto ai tuoi capelli?»
«Bill? Che diavolo hai fatto ai tuoi vestiti?»
Sasha torna a fischiettare allegra mentre sorseggia la sua birra.
Ha appena guadagnato un'altra vittoria.
Nota autrice:
Nel prossimo capitolo Bill e Pamela!
Ma anche... Jack e Sophia!
Come potrete aver intuito, Sophie sta iniziando a intuire la sua attrazione nei confronti di Guar... e mi domando... cosa ne pensa Jack, a proposito di questo? è-é
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