Capitolo 31
[Revisionato il 20/08/2020]
La mattina dopo mi svegliai tra le candide coperte del nostro letto.
Mi ritrovai stretta al corpo caldo del mio ragazzo e sorrisi non appena sentii le sue mani passare tra i miei capelli, accarezzandoli dolcemente.
"Buongiorno" mormorai strofinandomi un occhio con la mano.
Harry sorrise e mi toccò il naso in un gesto affettuoso.
Mi ricordai della serata passata da Neville e della splendida notizia che ci avevano dato e il mio sorriso si ampliò.
"Da quanto tempo lo sapevi?" chiesi all'improvviso tirandomi un po' su.
Lui corrugò un attimo la fronte, poi ricordò e iniziò a parlare.
"Di Neville lo sapevo già da qualche giorno, mi aveva parlato del fatto che la McGrannit volesse un altro professore di Difesa Contro le Arti Oscure e mi ha subito proposto a lei, ma ho ricevuto conferma solo ieri" spiegò guardandomi negli occhi.
Passai una mano fra i suoi capelli, Harry strinse le braccia alla mia vita.
"Quindi dovrai andare a scuola tutti i giorni?" chiesi curiosa.
"No, andrò lì di tanto in tanto per tenere qualche lezione ma nel frattempo continuerò a prestare servizio come Auror" concluse lasciandomi un bacio sulle labbra.
Arricciai il naso e ridacchiai.
"Però...stiamo diventando importanti" lo presi in giro.
Lui rise scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
Era una bugia, Harry era già molto importante per il mondo della Magia e lui lo sapeva bene.
Di tanto in tanto il suo nome compariva sui giornali e questo lo imbarazzava sempre.
Restò in silenzio per qualche minuto, mi osservò guardandomi negli occhi e alla fine sorrise.
"Cosa?" chiesi confusa.
"Sei bellissima" disse semplicemente.
Il suo commento mi fece arrossire, lui sapeva sempre come farmi arrossire. Era una cosa che non era mai cambiata nel tempo.
"Lo dici solo perché sono nuda" mormorai abbassando lo sguardo sul suo petto.
"Ehi, non è vero!" ribatté imbronciato.
"Io lo penso sempre" affermò infine prendendomi il mento con due dita.
Sollevai la testa e gli lasciai un bacio a stampo.
"Be' tu lo sei di più" replicai con un sorriso.
"Mi dispiace, non posso batterti" affermò serio.
Risi e mi poggiai al suo petto.
"Saranno fortunati ad avere Harry Potter come insegnante" commentai divertita.
Lui rise e rimase in silenzio.
"Allora visto che nessuno dei due lavora oggi, che facciamo?" chiesi facendo dei cerchi immaginari sulla sua pelle.
"Possiamo uscire, se ti va" propose lui passando le dita sulla mia schiena, causandomi dei brividi lungo tutta la colonna vertebrale.
"D'accordo" accettai.
La mattinata la passammo insieme. Insomma, eravamo una giovane coppia innamorata, ci stavamo godendo il nostro amore.
Poco prima di pranzo uscimmo e iniziammo a passeggiare per le vie di Godric's Hollow.
Le strade erano piene di negozietti molto carini e in alcuni mi fermai, trascinando Harry con me.
Alcune volte ci furono delle persone che ci fermarono per avere degli autografi o per parlare un po' con noi.
Tutto questo era troppo strano per noi, non eravamo abituati ad essere considerati delle "celebrità".
Be' Harry un po' si. Io per niente.
All'ora di pranzo entrammo in un piccolo locale per mangiare, non era molto affollato e questo mi piaceva.
Mangiammo tranquillamente fin quando il cellulare di Harry non iniziò a squillare.
"Ehi Ron dimmi" rispose subito Harry portandosi il telefono all'orecchio.
La sua espressione si fece seria.
"Si d'accordo, arrivo subito" chiuse velocemente la chiamata e si alzò dalla tavola.
"Harry che succede?" chiesi preoccupata alzandomi a mia volta.
"Un'emergenza al Ministero, scusami Ginny devo andare" si scusò dirigendosi verso l'uscita.
"Ma di che si tratta?"
"Non ne ho idea, ti spiego stasera" mi salutò velocemente, poi uscì dal ristorante.
Sbuffai risedendomi sulla sedia. Ed eccomi qua, di nuovo sola perché Harry è dovuto correre al lavoro. Non era la prima volta che succedeva e sicuramente non sarebbe stata nemmeno l'ultima.
Almeno avevamo finito di mangiare.
Tornai a casa con calma, non avendo nulla da fare, poi però mi venne un'idea.
Chiamai Hermione.
Lei rispose subito.
"Ehi Ginny" salutò allegramente.
"Ciao Herm...hai da fare ora?" chiesi speranzosa.
"No, perché?" domandò lei curiosa.
"Harry è andato al Ministero e non volevo passare il pomeriggio da sola" spiegai semplicemente.
"Arrivo" rise e chiuse la chiamata.
Suonò il campanello dopo qualche minuto, la feci entrare e chiusi la porta.
All'inizio preparai un te e passammo il tempo a chiacchierare del più e del meno, poi però iniziammo a cucinare insieme.
Mi piaceva troppo cucinare, ma lei era un po' restia visto che non era tanto brava.
Proposi a Hermione di cenare insieme e lei accettò di buon grado, così preparammo tante buone pietanze, più una squisita torta alla melassa, la preferita di Harry.
Verso sera chiamò Ron per informarsi su che ora sarebbero rientrati a casa e lui ci comunicò che sarebbero stati da noi a minuti.
Infatti, pochi minuti dopo sentimmo delle voci fuori di casa e subito la porta si aprì rivelando le figure di Harry e Ron.
"Ascoltami Harry-" provò a dirgli lanciando una veloce occhiata a me e a Hermione che, attirate dalle loro voci, ci eravamo avvicinate all'ingresso.
"No, ascoltami tu! Ho capito già tempo fa che con persone così non si può trattare...hanno fatto la loro scelta, io ho fatto la mia!" sbottò arrabbiato.
Ron rimase in silenzio, io li guardai confusa.
Di che diavolo stavano parlando?
"Scusatemi, vado a farmi una doccia" ci liquidò per poi scomparire al piano superiore.
"Ron cos'è successo?" domandai preoccupata.
"Siamo stati a Privet Drive per un semplice controllo, ho provato a convincere Harry ad andare a trovare i suoi zii, ma lui non ha preso molto bene la mia idea" si grattò la nuca
Sospirai.
"È comprensibile" disse Hermione.
"È molto arrabbiato, è naturale che non voglia parlare con loro" la appoggiai.
"Abbiamo preparato la cena, accomodatevi in soggiorno mentre aspettiamo Harry" proposi per cambiare argomento.
Mentre seguivano il mio consiglio, io salii in camera nostra per andare a vedere come stava Harry.
Entrai in stanza senza troppe cerimonie e rimasi ferma ad osservarlo mentre passeggiava distrattamente per la stanza.
"Ehi" dissi palesando la mia presenza.
"Ciao Gin" sospirò sedendosi sul letto e infilandosi una t-shirt.
Mi sedetti accanto a lui, sistemandomi a gambe incrociate sul letto.
"Tu li odi?" chiesi.
Lui restò un attimo in silenzio, forse confuso dalla mia domanda improvvisa.
Ma ero sicura che avesse capito a chi mi stavo riferendo.
Lui si passò una mano fra i capelli, nervoso.
"Probabilmente" sbuffò alla fine.
"Probabilmente non è una risposta" ridacchiai.
"Senti non lo so, non ci ho riflettuto! So solo che non voglio vederli" sbottò.
"Allora non li odi, mi avresti detto subito di si altrimenti" lo feci riflettere.
Lui restò in silenzio.
"Non importa se li odio o meno... Sono loro che odiano me" sussurrò infine scuotendo la testa.
"Io non credo, insomma tua zia era solo...gelosa di tua mamma e questo poi ha influenzato tuo zio" gli esposi la mia opinione.
Lui alzò le spalle.
"Se magari risolvessi con loro...staresti meglio, non credi?" conclusi posandogli una mano sul ginocchio.
"Non voglio pensarci adesso" scosse la testa e si sporse verso di me.
Mi baciò ma io mi staccai subito.
"E quando allora?" domandai alzando un sopracciglio.
"Quando mi convincerò che sia la scelta giusta" rispose con un tono che non ammetteva repliche.
Alzai gli occhi al cielo ma non ebbi il tempo di ribattere che mi ribaciò.
Incrociai le braccia dietro al suo collo e lo tirai verso di me.
"Ho fatto una fantastica torta alla melassa con Hermione...vuoi assaggiarla?" chiesi staccandomi un secondo da lui.
Harry sorrise.
"Non potrei desiderare di meglio" sussurrò e mi lasciò un ultimo bacio prima di alzarsi dal letto.
Poco prima di uscire dalla stanza mi strinse in un abbraccio, caldo e rassicurante, ma stavolta era lui che aveva bisogno di conforto.
Quando ci staccammo, scendemmo al piano di sotto.
(Corretto✔️)
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