Capitolo 30
[Revisionato il 20/08/2020]
Quella litigata aveva avuto i suoi lati positivi. Dopo quel giorno io ed Harry parlavamo spesso del suo lavoro e di quello che succedeva in città.
Purtroppo però avevo preso parecchia pioggia nei giorni precedenti e questo mi causò un bel malessere.
Appena mi svegliai quella mattina un forte mal di testa mi costrinse a chiudere nuovamente gli occhi.
Sentii la porta aprirsi e appena provai a sbirciare il mondo esterno vidi Harry sorridermi mentre si avvicinava alla mia parte del letto.
Poggiò un bicchiere sul comodino, poi si piegò verso di me sfiorandomi la fronte con le labbra.
"Scotti ancora" sussurrò per poi piegarsi sulle mie labbra.
"Sto andando al lavoro Ginny, torno dopo pranzo" mi informò dopo essersi staccato.
Annuii richiudendo gli occhi.
Era da un paio di giorni che avevo la febbre, ma nulla di preoccupante. Avevo Harry che si prendeva cura di me.
Sentii la porta rinchiudersi lentamente e i suoi passi allontanarsi sempre di più.
Quel giorno avevo saltato gli allenamenti di Quidditch, non ero proprio nelle condizioni.
Rimasi a letto per la maggior parte della mattinata, poi poco prima dell'ora di pranzo mi alzai.
Quando mi misurai la febbre vidi che la mia temperatura era scesa notevolmente e questo mi fece tirare un sospiro di sollievo. Odiavo ammalarmi, rimanere a letto per tutto il giorno, non faceva proprio per me.
Dopo pranzo mi squillò il cellulare.
Fui sorpresa quando vidi il nome sullo schermo.
"Neville...che sorpresa!" esclamai prendendo posto sul divano.
"Ciao Ginny come stai?" chiese lui allegro.
"Molto bene, e tu? Come vanno le cose?" domandai curiosa.
Mi piaceva parlare con Neville, avevamo legato molto prima della battaglia di Hogwarts e soprattutto durante l'ultimo anno.
"Devo dire che va tutto alla grande ultimamente" esclamò.
"Ne sono felice Neville, te lo meriti... Dimmi un po', chiami per un motivo in particolare?" chiesi curiosa.
"A dire la verità si, c'è Harry lì con te? Non risponde al telefono e avrei bisogno di parlargli" affermò.
"È ancora al lavoro al Ministero, divrebbe tornare tra poco, ti faccio richiamare quando torna" gli cominicai.
Che strano. Non dovrebbe essere al Ministero con lui?
"Va bene, grazie mille Ginny. Ci sentiamo" mi ringraziò.
Lo salutai, poi chiusi la chiamata.
Chissà cosa voleva dire ad Harry.
Come avevo detto a Neville, Harry tornò a casa un'ora dopo.
Aveva un sorriso stampato in faccia e appena incrociò il mio sguardo, questo si allargò ancora di più.
"Siamo allegri vedo" ridacchiai mentre lo osservavo togliersi il giubbotto e appenderlo all'ingresso.
"Tu non hai idea della notizia che mi è arrivata oggi!" esclamò venendomi incontro per stringermi in un abbraccio.
"Be' che aspetti a dirmela?" lo invogliai.
Lui mi guardò furbo e si allontanò leggermente da me.
"Dovrai aspettare" affermò dirigendosi con la sua valigetta in salotto.
"Non puoi tenermi sulle spine!" replicai spazientita.
Lui rise.
"Ma come siamo impazienti" mi prese in giro tirando fuori dalla valigetta il portatile e alcuni documenti.
"Sono solo curiosa" mi lamentai.
Appena sistemò tutto si riavvicinò a me cingendomi la vita con le braccia.
"Come ti senti?" chiese poi guardandomi negli occhi.
"Sto meglio, la febbre è passata" risposi sorridendo.
Mi baciò sulle labbra e io mi ricordai della telefonata di poco fa.
"Ti ha cercato Neville un'ora fa, dovresti richiamarlo" lo informai.
Lui si illuminò di nuovo.
"Si lo so, non potevo rispondergli al lavoro. Lo richiamo subito!" esclamò contento.
C'era qualcosa che non mi tornava. Quei due stavano tramando qualcosa.
Harry uscì dalla porta che dava sul giardino sul retro con la piscina a fare la sua telefonata mentre io me ne restavo imbronciata in salone.
Cosa sarà mai successo? Harry era molto felice quindi ero sicura che fosse una bella notizia.
"No aspetta che chiedo-" sentii la voce di Harry raggiungermi, poi la sua figura spuntò in salone.
"Ginny hai impegni stasera?" domandò sorridendo.
Scossi la testa, confusa.
"Bene Neville, ci vediamo da te stasera" affermò poi al telefono, poi chiuse la chiamata.
Non avevo la più pallida idea di cosa aspettarmi da loro.
"Te la senti di uscire?" chiese poi preoccupato.
"Certo ma che succede?" domandai una volta per tutte.
"Stasera lo scoprirai" esclamò misterioso facendomi l'occhiolino.
Ero curiosa di scoprire cosa stessero combinando quei due.
Quella sera indossai un vestito monospalla, rosso ma non troppo scollato.
Non avevo idea di cosa mi aspettasse.
Ma quando arrivammo all'appartamento di Neville, fui sorpresa di trovare molti altri nostri ex compagni di scuola.
"Ciao ragazzi, Ginny sei stupenda" ci salutò Neville.
Lo ringraziai abbracciandolo ed entrammo in casa.
Neville viveva in un appartamento davvero molto carino a Londra. Era abbastanza grande e in un'ottima posizione.
Fui stupita di trovare Luna a quella sottospecie di "riunione" di vecchi compagni.
Lei e Neville erano comunque rimasti amici dopo la loro rottura.
Non ci sentivamo da un po', io ero presa con il mio lavoro e la mia nuova vita con Harry. Luna invece aveva appena iniziato la sua carriera da magizoologa, girando di città in città in cerca di nuove creature magiche.
Neville aveva riunito i compagni con cui avevamo legato di più e con cui ci tenevamo più in contatto.
Una volta che tutti ci sedemmo a tavola, lui si alzò in piedi.
"Allora, vi starete sicuramente chiedendo perché vi ho riuniti tutti qui" iniziò retorico.
"Ma va Neville, e noi che pensavamo volessi solo vedere i tuoi vecchi amici" lo prese in giro Seamus.
Lui sorrise grattandosi la nuca.
"Be' volevo approfittare di questa occasione per annunciarvi il mio nuovo ingaggio" affermò sorridendo nella direzione di Harry che gli fece un segno di approvazione con il pollice alzato.
Ma lui non lavorava al Ministero con Harry e Ron?
"Molto prima di trovare lavoro come Auror avevo iniziato a studiare Erbologia per conto mio e ora posso dirvi con fierezza che avete di fronte a voi il nuovo professore di Erbologia di Hogwarts!" esclamò eccitato.
Rimanemmo tutti a bocca aperta. Non potevo crederci.
"Ma com'è possibile? L'anno scolastico è già iniziato" fece Hermione stupita quanto me.
"La professoressa Sprite andrà in pensione l'anno prossimo, così si stanno già informando per trovare un valido sostituto, e indovinate un po' chi ha citato la Sprite?" spiegò meglio.
"Non ci credo" risi.
Ero davvero contenta per lui.
Battemmo tutti le mani e quando scese il silenzio, Neville si rivolse al ragazzo al mio fianco.
"Harry, vuoi aggiungere qualcosa?" chiese infatti.
Alzai un sopracciglio, curiosa.
Harry si alzò, sorridendo e si rivolse a tutti.
"Ebbene si, anche io sono stato richiamato dalla scuola" annunciò.
Aspettammo con il fiato sospeso nell'attesa che continuasse a parlare.
"La professoressa McGrannit - o dovrei dire preside ormai- ha deciso di affiancare al suo nuovo professore di Difesa Contro le Arti oscure un altro insegnante più specializzato in materia e a chi si è rivolta?"
Questa volta la mia bocca rischiò seriamente di toccare terra, ero letteralmente stupita.
"Quindi Neville preparati, mi vedrai da quelle parti di tanto in tanto" gli disse sorridendo.
Lui annuì convinto e prese in mano un calice.
"Allora festeggiamo, ai nuovi professori di Hogwarts" disse alzandolo in aria e tutti di seguito lo imitammo facendo scontrare i bicchieri gli uni con gli altri.
Fu una serata molto allegra fatta di chiacchere, risate e innumerevoli brindisi.
Io ed Harry tornammo a casa tardi quella notte, e mentre lui stava riponendo i nostri giubbotti nell'attaccapanni, io andai in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
Anche se era tardi, non ero stanca. Avevo dormito molto durante il giorno e ora mi sentivo molto meglio, soprattutto dopo questa bellissima serata.
"Te l'ho già detto che oggi sei davvero sexy?" chiese Harry alle mie spalle.
Mi girai e lo trovai appoggiato allo stipite della porta.
Sorrisi divertita.
"Non credere di passarla liscia così Potter, sono arrabbiata con te" affermai fintamente imbronciata incrociando le braccia al petto.
"Arrabbiata? E perché?" chiese confuso avvicinandosi a me.
Mi appoggiai al ripiano e aspettai che Harry arrivasse proprio di fronte a me.
"Cosa ci eravamo detti? Niente più segreti" sbuffai prendendomela un po'.
Non ero arrabbiata, ma volevo farlo penare un pochino per avermi tenuto nascosta una bellissima notizia.
La sua espressione confusa si sciolse.
"Lo so piccola, ma era una sorpresa" affermò toccandomi il naso con un dito, facendomi sorridere.
"Mmm allora va bene" mormorai rabbrividendo quando le sue labbra si posarono sul mio collo.
"Sono perdonato?" sussurrò al mio orecchio.
"Assolutamente" esclamai tirandolo per la camicia facendo poi combaciare le nostre labbra.
Harry mi sollevò da terra e d'istinto incrociai le gambe attorno alla sua vita mentre lo sentivo muoversi verso le scale.
Sarebbe stata una lunga nottata.
(Corretto✔️)
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