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Capitolo 14

[Revisionato il 06/05/2018]

P.O.V Harry.

Le giornate procedevano veloci, soprattutto quando non avevi niente da fare.

Non dovevamo pensare ai compiti estivi e neanche ai nuovi studi da fare a settembre.

Luglio aveva lasciato il posto ad un caldo agosto e l'unica cosa che riuscivo a pensare in quel periodo era il compleanno di Ginny.

Quel giorno mi ero svegliato abbastanza tardi, notando poi di essere da solo alla tana.

Scesi in cucina per fare colazione e mentre guardavo fuori dalla finestra con il mento poggiato sulla mano, mi persi tra i miei pensieri.

Ormai ero alla tana da quasi tre mesi, stavo bene lì e i Weasley erano come una famiglia per me.
Tuttavia ero dell'idea che non sarei potuto rimanere là per sempre.
Avevo già qualcosa in mente ma forse era un po' presto per parlarne.
Anche perché se avessi detto a tutti i miei piani, sono sicuro che mi avrebbero rassicurato.

Ritornai alla realtà solo quando sentii una mano scompigliarmi i capelli e la sedia accanto alla mia venire spostata.

Vidi subito la figura sorridente di Ginny sedersi accanto a me.

"Ehi...cosa fai?" Sorrise la ragazza dai capelli rossi, quel giorno legati in una disordinata treccia

"Colazione?" Dissi sarcastico

"L'avevo notato" ridacchiò

"Dove sono tutti?" Chiesi spazzolandomi le mani

"La mamma è andata a comprare delle cose, Hermione si è portata via Ron qualche oretta fa e George è andato al negozio" riferì

Annuii.

Appoggiai il viso sul palmo della mano sospirando.

"Ti vedo pensieroso, qualcosa non va?" Chiese poco dopo

La guardai e scossi la testa.

"Niente tranquilla" sorrisi

"Ci vediamo qualcosa in tv?" Chiese poi

"Certo" affermai alzandomi

"Alla fine tuo padre è riuscito a farla funzionare?" Chiesi ridacchiando sedendomi sul divano

"Oh si, ne va pazzo" rise sedendosi accanto a me

Ginny mi passò il telecomando e così iniziammo a vedere cose a caso.

Poco dopo però mi lasciai distrarre dai miei pensieri e da tutte le mie preoccupazioni.

"Harry mi stai ascoltando?"

La voce di Ginny mi riportò alla realtà.
Sbattei le palpebre per poi concentrarmi sulla sua figura imbronciata davanti a me.

"Ehm...si" mormorai imbarazzato

"Davvero?" Incrociò le braccia al petto

Sospirai passandomi una mano sul viso.

"No, non stavo ascoltando" ammisi

"Sei distratto...cosa c'è che non va?" Chiese ancora

"Niente...ho solo troppi pensieri per la testa" sbuffai

"E cosa riguardano?" Piegò la testa curiosa

"Tranquilla, non era niente di importante" mentii

"Harry la vuoi smettere di tenerti le cose per te, deve entrarti in questa testa" disse picchiettando il dito sopra la mia testa

Risi e annuii

"Lo so tranquilla" sorrisi e la avvicinai a me per i fianchi

"E quindi?" Disse di conseguenza

"Te ne parlerò più tardi, ok?" Dissi

"Va bene" sussurrò passandomi una mano fra i capelli

"Certe volte vorrei saperti leggere nel pensiero, sei così imprevedibile" sbuffò

Sorrisi.

"Me lo hanno già detto" mi pavoneggiai e come mi aspettavo Ginny mi colpì al petto con una leggera manata, ridendo

"Stupido" scosse la testa divertita

Ridacchiai poi la presi di sorpresa, baciandola.

Sorrise sulle mie labbra incrociando le braccia dietro al mio collo.

"Senti..." mi allontanai leggermente dopo minuti interminabili

"E se andassimo a fare un giro in città e poi pranziamo lì? Come ti sembra quest'idea?" Chiesi sorridendo lievemente

"Adesso?" Domandò

"Si...sempre se ti va" specificai

"No va bene" scrollò le spalle e annuì alzandosi

Scrisse un veloce biglietto che attaccò sul tavolo così da renderlo visibile a tutti.
"Così la mamma non si preoccuperà" rise

"Andiamo?" Chiesi

Lei annuì.

Le presi la mano e ci smaterializzammo.

Ci ritrovammo in un vicolo di Londra abbastanza nascosto per non essere visti.
Ginny mi sorrise e iniziammo a girare per la città.

***

P.O.V Ginny

Verso l'ora di pranzo ci fermammo in un piccolo localino davvero molto carino.
Ci accomodammo in un tavolo per due ordinando poco dopo.

"Ci voleva proprio quest'uscita" dissi sorridendo

"Dici?" Ridacchiò lui posando la mano sulla mia sopra al tavolo.

"Credi che tua madre si arrabbi se torniamo tardi?" Chiese evidentemente preoccupato

"No tranquillo...per una volta poi" scrollai le spalle

"Allora cosa dovevi dirmi prima?" Provai a chiedere ancora

"Ma niente dai, non importa" scosse la testa

"Harry..." lo ripresi

Si passò una mano fra i capelli nervoso.
"Io-" si interruppe vedendo il cameriere arrivare con i nostri ordini

Appena quest'ultimo si allontanò, gli feci cenno di continuare a parlare.

"Sto prendendo una casa a Godric's Hollow" disse all'improvviso

Quasi non mi strozzai con il cibo che avevo iniziato a mangiare.

"Tu cosa?!" Sbottai a voce forse un po' troppo alta

P.O.V Harry

Sapevo che avrebbe reagito così. Certo ancora non era del tutto mia, ma ci stavo lavorando.

Voglio tornare nella città dove sono nato, dove hanno vissuto i miei genitori.

E dentro di me desideravo che Ginny venisse con me, ma sapevo che forse era ancora troppo presto per fare un passo del genere.

Sarebbe stato bello, avremmo dato una svolta alla nostra relazione ma non avevo nemmeno il coraggio di proporglielo.
Non era ancora il momento giusto per farlo.

"Sei proprio sicuro?" Mi chiese preoccupata

Annuì.

"È da un po' che ci sto pensando" riferì

"È successo qualcosa che ti ha fatto cambiare idea sul vivere alla tana?" Chiese

"Oh no, non ci pensare neanche...voi siete fantastici ma lo sai, non posso vivere per sempre con voi" poggiai la mia mano sopra la sua sopra il tavolo

Ginny annuì, anche se ancora poco convinta.

"Dai ora godiamoci la giornata e non pensiamoci più" la rassicurai ancora

Lei annuì e iniziammo a mangiare.

***

Il pomeriggio decisi di portarla al cinema, giusto per fare qualcosa di diverso dal solito.

Dopodiché iniziammo a passeggiare per le vie di Londra, a parlare di tutto e senza preoccuparci di niente.

Arrivati alla sera eravamo indecisi se tornare a casa o entrare in qualche localino per divertirci un po'.

A dire la verità io ero del tutto intenzionato a fare ritorno alla tana.

Poi però Ginny mi tirò la mano indicandomi un locale poco distante.

"Ci andiamo?" Mi aveva chiesto

L'avevo guardata per un po', indeciso.

"Perché ci vuoi andare? Sai che tua madre non sarebbe d'accordo" le riferii

"Oh andiamo, siamo giovani e se non lo facciamo ora quando dovremmo farlo? E vedi per caso mia madre qua in giro?" Ribatté convinta

"Ma-" mi interruppe subito dopo

"Io vedo solo un ragazzo che dovrebbe avere vent'anni e invece sembra averne quaranta" mi sfidò incrociando le braccia al petto

Sbuffai passandomi una mano fra i capelli.

Ha ragione in fondo. Siamo giovani.

"E va bene, ma solo per poco, non voglio tornare troppo tardi" la avvisai

Lei sorrise.

"Ci sto" ridacchiò e mi tirò per la mano

Risi e scossi la testa, sempre la stessa lei.

Non ero mai stato in locali del genere, e credo nemmeno Ginny.

La musica era troppo forte, le luci troppo abbaglianti e l'alcool troppo pesante.

Vidi che anche Ginny era un po' scombussolata.

Ma cercai di divertirmi lo stesso.
Ballammo un po' e bevemmo qualcosa.
Forse qualche drink di troppo perché non ero esattamente lucido e credo nemmeno lei.

Poi successe tutto troppo in fretta, l'alcool che avevo nel corpo aveva fatto il suo effetto.

Sentii le labbra di Ginny sulle mie, le mie braccia attorno al suo corpo e la voglia di andare oltre.

Senza ricordare come, ci ritrovammo alla tana, corpo contro corpo, labbra contro labbra.

Questo sarebbe stato solo l'inizio di una lunga notte.

(Corretto✔️)

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