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<<Perché sono innamorato di te coglione!>> urlai e lui, mi guardò stupefatto e scosse violentemente la testa, per poi uscire dal bagno, io mi accasciai a terra scoppiando in lacrime. "Maledetto coglione" sussurrai...mi rivestii e tornai a casa.
Stavo rovistando nel mio armadio quando trovai una scatola....QUELLA SCATOLA. Era la scatola che avevo fatto quando ero più piccolo, quando decisi di smettere con tutte le stronzate e dedicarmi al Calcio. Appena la aprii trovai una lettera:
"Ciao Ney, ansi ciao me stesso,
Ora sarai un Neymar grande, non sarai il piccolo della famiglia, quello preso in giro, quello rifiutato. Spero che ora sarai, un calciatore, uno di quelli famosi, quelli di cui si parla spesso al TG, uno da prima pagina. Spero per te che avrai trovato la persona giusta, una che ti ami, che ti apprezzi...probabilmente ora sarà un momento di merda no? Ecco bene, vorrei ricordarti tutto quello che hai passato, gli insulti, le botte, là lametta...già quella che consideravi la tua migliore amica...quella che non ostante facesse male ti faceva stare bene...io non sò cosa sia successo, non so cosa tu abbia perso, o meglio CHI tu abbia perso, ma vorrei ricordarti di oggi...tanti anni fa il 16 ottobre hai chiuso con le strozzate, con l'alcol, col fumo, con le droghe, con l'autolesionismo, tanti anni fa hai messo da parte questo dedicandoti al calcio, tanti anni fa hai preso la decisione migliore della tua vita, tanti anni fa HAI TROVATO LA FORZA. Quindi alza quel fottuto culo e lotta. Lotta per questa persona, per questa cosa. Lotta per chi hai perso, urlagli che la ami, e se non lo capisce bacia le sue labbra, un ultima volta e va via. Ma lotta. Ti sei arreso troppe volte. Hai detto 'non fa nulla' troppe volte. Questa volta dillo. Dillo che NO non va bene un cazzo. Dillo perché telo sta chiedendo un Neymar sfigato...fallo perché è la cosa giusta.
Ciao."
Dopo aver letto tutto questo scoppiai a piangere, misi da parte la lettera è tra un ammasso di fogli foto e ricordi, ammasso vi bottiglie vuote e pacchi di sigarette pieni con scritto "fuma NON FA male. Vivi che domani non avrai tempo per farlo" e frasi del genere, trovai una scatolina contenente lei LA LAMETTA. Compagna di vita, migliore amica, la presi in mano e la strinsi forte...sapevo che non era giusto. Il sangue colava dalle mie mani, la presi e iniziai a tagliare il braccio, prima piccoli tagli, poi più profondi, quanto mi mancava questa sensazione, quando per un attimo il dolore fisico supera quello interiore, ma poi tornava a farsi sentire, ed è per questo che continui a tagliare, perché non vuoi che il dolore spirituale torni, allora tagli e metti insieme quegli attimi in cui il dolore fisico supera quello del fottuto cuore. Il mio braccio era pieno, e mi vennero in mente tutti i momenti in cui lo facevo da ragazzino, piangevo e lasciai cadere la lametta a terra iniziai a tirare pugni contro il muro.
**Il giorno seguente**
Ero appena arrivato a gli allenamenti avevo le maniche lunghe e tutti mi guardavano male visto che a gli allenamenti non era mai troppo freddo, Leo si avvicinò a me
<<Hey! Come mai le maniche lunghe? La principessa ha freddo?>> disse e tutti scoppiarono a ridere compreso lui
**Flashback**
Ero a scuola era maggio ma avevo una maglia a maniche lunghe "come mai le maniche lunghe? La principessa a freddo" disse uno dei miei bulli scatenando varie risate e poi mi tirò uno schiaffo in piena faccia
**fine Flashback**
Al ricordo di quelle immagini pensai che no. Non mi sarei lasciato fare questo di nuovo e tirai un pugno in piena faccia Leo correndo poi via. Qualcuno mi bloccò il braccio "sano" mi voltai ed era Leo con il naso che gli colava aveva gli occhi accecati dalla rabbia mi spinse nel nostro camerino
<<Così mi hai tirato un pugno>> disse sbattendo la porta alle sue spalle e chiudendola a chiave
<<Come ti sei permesso brutto sfigato>> disse nervoso avvicinandosi a me minaccioso
<<Rispondi coglione>> urló spingendomi contro il muro io mi rannicchiai al angolo lui prese qualcosa di ferro penso e la alzó sopra di me allora iniziai a piangere tante immagini e parole mi tornavano in mente "zitto sfigato" "in ginocchio coglione" poi mi ricordai di quando mi avevano obbligato a baciare i piedi ad uno di loro per poi menarmi con un pezzo di legno
<<Non farlo!>> urlai piangendo e lui si fermò
<<Mene andrò okay? Farò tutto quello che vuoi qualunque cosa...M-ma non picchiarmi>> dissi alzandomi piano guardandolo diritto negli occhi
<<Per quello che abbiamo passato okay? Per i bei momenti, per le carezze, per i "ti amo" ti prego L-Leo...non farlo...non tu...telo chiedo per favore..>> dissi piangendo
<<M-mene andrò...>> dissi abbassando lo sguardo ed iniziai a camminare ma lui mi bloccò mi sbatte contro il muro tenendomi per il colletto ed alzó la mano per tirarmi uno schiaffo ed io strinsi forte gli occhi, ma lui mi accarezzò il volto
<<Non porterei mai farti seriamente del male okay?>> dissi lasciandomi andare, per poi abbracciarmi
<<Sai Ney...Ti amo anch'io>> detto questo mi baciò
-Angolo Autrice-
Ragazze! Giuro che nel scriverlo sono scoppiata a piangere...PORELLO NEYMAR! Secondo voi deve perdonare Leo o mandarlo a fanculo?
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