9. New Boy
Le regole dei pigri.
Per coloro che nel sangue non hanno la voglia perpetua di stare nel letto tutto il giorno a guardare serie tv o semplicemente a dormire, o per tutti coloro che non sono in grado di attendere anche ore affinché una vittima si avvicini a loro per potergli chiedere di prendere una cosa troppo lontana per voi o per chiedere loro di fare una cosa che dovreste, allora probabilmente queste regole per voi saranno estranee.
Regola numero uno; rimandare sempre a domani finché si può.
Regola numero due: prima o poi arriverà il fesso che abboccherà a fare quello che dovresti fare tu.
Regola numero tre: fingiti sempre impegnato così che nessuno ti chiederà di fare cose.
Regola numero quattro; cerca sempre modi per facilitare lo studio ed in casi non troppo estremi copia.
"Lo sai che sarebbe più facile studiare invece che architettare tutte queste tecniche vero?" Chiedo io guardando Rebecca la quale continua a fare anagrammi o frasi stupide per ricordarsi dei paragrafi che deve studiare.
"Dunque, Raperonzolo Non Può Tenere Ornitorinchi Americani Maschi, Tuttavia Può Sostituirli Tutti Travestendo Serpi" Dice lei concentrandosi e facendo fatica a dire la frase ed io la guardo confusa.
"Ma che diamine stai dicendo? Ornitorinchi e serpi?" Chiedo anche leggermente scocciata dal fatto che lei studi così rumorosamente disturbando il mio studio molto più importante del suo.
"Sono i sette re di Roma, ogni iniziale è un nome; Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marco, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo vedi, al contrario tuo io me li ricordo tutti e grazie all'uso di una semplice frase" Dice lei muovendo le sue mani in modo saccente ma assomigliando ad una specie di strano dinosauro con le sue unghie lunghe e marroni.
"Idiota, è Anco Marzio, non Marco" Dico io correggendola e lei alza gli occhi al cielo correggendo qualcosa nei suoi appunti.
"Tu invece cosa stai studiando intelligentone?" Chiede lei appoggiando la sua testa sulla sua mano guardandomi con i suoi occhi marroni e annoiati, lei non è una persona troppo studiosa, diciamo che odia lo studio in generale, ecco perché sta facendo la facoltà di arte e spettacolo, dove gli chiedono di avere delle conoscenze di base, come appunto la storia di Roma.
"I dinoflagellati" Rispondo prontamente e lei annuisce fingendo di capire esattamente quello di cui sto parlando per poi fare uno strano rumore con la lingua.
"Che sarebbero?" Chiede lei forse non troppo vogliosa di sapere la risposta.
"Una delle classi di microorganismi bioluminescenti più presenti nei nostri mari, degli esserini fatti solo di una cellula e di una coda, posizionati a metà tra il regno vegetale e quello animale" Rispondo facendogliela semplice e breve e lei annuisce per poi indicare la stanza di Mahinete.
"Credi che Mahinete sia un dinocoso?" Chiede lei seria ed io la guardo per un istante sperando che stia scherzando per poi alzare gli occhi al cielo, non sta scherzando, neanche per un po'.
"No, lei non è un plancton, torna a studiare la tua storia per bambini delle elementari" Dico io cercando di riprendere a leggere il mio libro.
"Stronzo" Borbotta lei ed io alzo un sopracciglio.
"Ti ho sentito" Commento sottovoce come lei.
"Fottiti" Dice poi ancora più piano.
"Pure questo" Continuo sorridendo leggermente per poi riprendere a leggere.
"Il sistema di produzione della luce dei dinoflagellati dipende dalle notevoli doti fisiche e una speciale sostanza chiamata luciferina" Leggo ad alta voce e Rebecca ridacchia leggermente così la guardo incuriosito.
"La parola luciferina mi ha fatto ridere, scusa" Dice come una bambina delle elementari ed io alzo gli occhi al cielo.
"La luciferina è una molecola piena di sugosi legami chimici. Tanta abbondanza non può che esercitare una fortissima attrazione sulle altre molecole e in particolare sull'ossigeno, un elemento chimico noto per la sua irruenza e passionalità" Continuo ma ancora una volta Rebecca mi blocca.
"Uh, una molecola passionale e farfallina eh" Dice lei alludendo a qualcosa di sessuale ed io sbuffo scuotendo la testa.
"Ti prego smettila, non stai aiutando" La prego e lei ridacchia per tornare a guardare il suo libro di storia.
"Quando l'ossigeno si imbatte nella luciferina, non esita a prenderla d'assalto; lei ricambia la passione senza tirarsi indietro, e i due finiscono per reagire l'uno con l'altra. L'unione spinge entrambe le molecole in uno stato di esaltazione fisica, un orgasmo che dura solo un istante. Subito, infatti, l'energia che li possiede si disperde sotto forma di un raggio di luce, mentre i due piombano nella monotonia di un'unione chimica stabile. Poco dopo, anche questa si romperà, lasciando ossigeno e luciferina di nuovo liberi" Leggo capendo il tutto con molta semplicità, non è complicato anche perché lo avevo già studiato per una mia specie di tesi che ho esibito davanti ai miei professori per vantarmi, mai avevo pensato di potermi trovare a che fare con un dinoflaggellato di 50 chili.
"Io mi sono persa a prenderla d'assalto, ma dunque fanno sesso?" Chiede Rebecca confusa ed io la ignoro.
"Di norma, la reazione avverrebbe in maniera spontanea, ma casuale. I dinoflagellati, però, che la utilizzano come strumento di difesa, hanno la necessità di poterla controllare. Per questo entrano in gioco le altre due componenti del sistema: le proteine luciferasi e LBP" Leggo e mi blocco un secondo soltanto.
So che è scientificamente impossibile, ma e se Mahinete avesse una sovrapproduzione anormale di queste due proteine? Potrebbe essere una valida spiegazione giusto? Non scientifica perché è umanamente impossibile però...
"Buongiorno sfigati" Dice Michael entrando dalla porta come ogni giorno alle otto e quaranta tre precise, minuto più minuto meno, come al solito noi due ricambiamo con un cenno il ragazzo distrutto dal suo turno di lavoro notturno, e come al solito lo guardiamo mentre apre il frigo prendendo il suo solito yoghurt e la sua banana per poi sedersi accanto a noi al tavolo e cominciare a mangiare.
"Come è andata?" Chiedo cordialmente e Michael alza le spalle.
"Anche stanotte dentro il museo niente è tornato in vita e ho potuto studiare i pittori rinascimentali francesi per l'esame" Risponde portandosi un cucchiaio pieno di yoghurt in bocca, osservo i suo occhi stanchi e verdi mentre prestano attenzione solo al suo barattolo di yogurt e poi osservo le sue labbra sottili e rosse, una tonalità di rosso molto vivace.
"Io non so proprio come tu faccia a lavorare in quel museo con tutte cose morte o quadri noiosi" Dice Rebecca e Michael sorride leggermente.
"Ed io non so proprio come fai a studiare in un posto pieno di idioti che neanche i sette re di Roma sapete nominare" Commenta il ragazzo dai capelli colorati ed io ridacchio divertito.
Tra Michael e Rebecca c'è sempre stato un rapporto di discordia e concordia, sono come due fratelli in grado di litigare anche per il canale della televisione da guardare ma in grado di essere i primi a correre uno dall'altro in caso di necessità.
Quel tipo di coppia che in ogni film finirebbero insieme per i loro continui litigi e la tensione sessuale, peccato che tra loro due ci sia reciproco fastidio e poca sopportazione, ma si vogliono bene comunque.
"Sono l'unico che non riesce proprio a sopportare questo sottofondo inquietante?" Chiede poi Michael rompendo il silenzio e noi lo guardiamo confuso per poi capire.
"Sta andando avanti da stamattina alle sei, ecco perché siamo svegli da più o meno quell'ora, ma ormai è diventato talmente costante che non lo sentiamo più" Rebecca risponde riferendosi a Mahinete la quale dalle sei di stamattina a cominciato a dire parole in fila per poi continuare tutto il resto della mattinata.
"E cosa sta dicendo?" Chiede poi il ragazzo sbucciando la banana tranquillamente.
"Secondo me sta facendo un rito satanico ma Ashton non vuole crederci" Risponde la ragazza spostandosi una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio destro per poi spostare alcuni suoi fogli.
"Beh ci mancano solo i demoni, già abbiamo l'indigena, il suo cane e anche una bestia non addestrata" Dice riferendosi a Rebecca la quale lo colpisce dietro la testa facendolo zittire.
"Non lo so, vado a controllare è da un po' che effettivamente non controllo" Dico prima di alzarmi spostando leggermente la sedia facendola strisciare sul parquet tutto rigato, sistemo i fogli dei miei appunti prima che ci finisca sopra dello yogurt o peggio ancora Rebecca lo prenda per poi usarlo come aeroplano o cose del genere.
Afferro poi una mela dal cesto di frutta che in genere Michael, l'unico che tiene un minimo ad avere un'alimentazione sana e dunque che compra sempre frutta e verdura.
Mi avvio verso la stanza di Michael sentendo ancora più forte le stesse parole che vanno avanti da più di tre ore.
"Whakataka te hau ki te uru
Whakataka te hau ki te tonga
Kia mākinakina ki uta
Kia mātaratara ki tai
E hī ake ana te atakura
He tio, he huka,
he hau hū
Tīhei mauri ora!" Appoggio l'orecchio alla porta sentendola mentre mormora quelle parole e cerco di interpretarle, e se stesse davvero invocando una presenza demoniaca per ucciderci tutti?
Apro lentamente la porta e noto la ragazza in ginocchio con la testa abbassata e le mani che le ho legato unite in preghiera mentre tiene gli occhi chiusi e i suoi capelli risplendono di una luce azzurra chiara e bellissima che prende i suoi riccioli simili a delle onde del mare da dove l'abbiamo presa.
"Mahinete" Sussurro e lei apre gli occhi di scatto rivelandoli del loro colore naturale, ovvero di un nocciola molto chiaro e lentamente anche i suoi capelli perdono i loro colori luminosi tornando ad un normale castano scuro.
Lei mi guarda scocciata per averla interrotta nel suo, beh qualunque cosa lei stesse facendo, la osservo mentre si siede a gambe rannicchiate guardandomi in attesa di qualcosa, penso che ormai abbia capito che non è mia intenzione farle del male o colpirla dunque per quanto mi odi ancora almeno non cerca di ucciderli a mani nude.
"Fame?" Chiedo parlando lentamente e lei rimane in silenzio, devo imparare il maori in qualche modo.
"haere aut (vai via)" Dice lei con una voce stanca ed io la osservo, dunque è un sì? Ha fame?
"Non so bene quale fosse la tua dieta giornaliera, ma lo sai il detto una mela al giorno toglie un medico di torno, beh forse no, ma ecco a te una bellissima mela" Dico mostrandole il frutto e lei lo guarda in silenzio e in attesa così senza attendere un grazie che non mi farebbe schifo le faccio rotolare la mela vicino a lei per poi sorriderle leggermente e lei mi guarda male guardando poi il frutto.
"Haere aut" Ripete ancora, ne vuole ancora?
"Oh, aspetta allora ne vado a prendere altre" Dico io alzandomi e chiudendomi la porta della stanza alle spalle mentre noto Rebecca che invece sta portando una ciotola di latte e una ciotola con un po' di carne a pezzi alla bestia che abbiamo scoperto che si chiama Puru.
"Ashton" Mi richiama Michael ed io alzo gli occhi verso di lui mentre tiene il mio telefono in mano mentre continua a squillare così mi avvicino a lui sorridendogli per ringraziarlo.
"Pronto?" Rispondo non controllando neanche il numero o il nome ma concentrandomi nel scegliere delle mele mature ma non marce, quelle possiamo darle alla bestia se ha fame.
"Irwin, sono il professor Hendrix, buongiorno, tra quanto riesce a presentarsi in facoltà? Ho una persona da presentarle" Dice cordialmente e tutto felice l'uomo ed io guardo l'orologio, sono le nove, dovrei riuscire arrivare in mezzora.
"Tra quindici minuti sono lì" Rispondo prontamente e il professore mi saluta prima di chiudere la chiamata, appoggio il telefono sul tavolo per poi guardare Michael il quale sbadiglia stanco ed io noto i suoi piedi appoggiati alla mia sedia e in particolare un piccolo rossore alla sua caviglia.
"Dove hai sbattuto?" Chiedo indicandogli la caviglia destra e lui mi guarda confuso per poi guardarsi il piede e annuire.
"Oh, contro quel maledetto comodino in camera tua, non ho ancora preso le misure a stere lì dentro" Dice ed io annuisco.
"Fidati il divano è peggio, devo andare in università puoi tenere d'occhio..." Inizio ma lui mi interrompe.
"Puoi tenere d'occhio la ragazza aborigena, Rebecca e il mega gatto? Sì non c'è problema, fingiamo che non abbia fatto ore di lavoro stanotte" Dice lui alzando gli occhi al cielo ed io gli do un colpetto alla schiena.
"Perfetto, divertiti, sei il migliore" Dico prima di correre fuori di casa verso l'università.
So che Michael e Rebecca non sembrano troppo simpatici o speciali, ma diciamo che loro due sono gli unici amici che mi sono rimasti o che tengono a me, non perché sia una persona asociale, anzi, al liceo avevo un sacco di amici, passavo per i corridoi e salutavo chiunque, ogni sera avevo da fare, le ragazze mi inseguivano e mi chiedevano appuntamenti e alle feste non ero mai a disagio perché tutti erano miei amici, una volta arrivato in facoltà cambiando città però per quanto avessi sperato di poter diventare ancora più popolare o farmi nuovi amici, non è stato così.
Quando mi sono trasferito dalla mia piccola cittadina in periferia dove mi ero sempre lamentato che tutto era piccolo e ristretto arrivando poi nella grande città di Sydney per poter studiare ho scoperto che tutti i piani che mi ero fatto ovvero arrivare qui farmi amici, uscire e vivere la vita notturna di questa città, trovarmi una persona con cui stare insieme vivere esperienze meravigliose, beh tutte queste cose lentamente si sono infrante con il passare degli anni lasciandomi due priorità; la mia laurea e quello che succederà dopo la mia laurea.
Non è triste come sembra.
Solo un pochino.
Arrivo all'università e velocemente affronto le due rampe di scale che mi dividono dal professore, per tutto il tragitto non ho fatto altro che sperare che abbia trovato un posto dove poter lasciare Mahinete, così da potermi riprendere il mio posto nel letto, ridare a quel brontolone di Michael la sua camera e poter concentrarmi sui miei studi finendo questo inferno di università.
"Irwin, come al solito in ritardo" Commenta Hendrix quando entro affannato nella sua classe dove lo trovo seduto sulla cattedra mentre gioca con una pallina di ferro che usa spesso come anti stress e che in caso estremo potrebbe usare contro gli studenti più fastidiosi.
Alzo gli occhi al cielo per poi fargli un cenno riprendendo fiato e dirigendomi verso la cattedra afferrando la caraffa di acqua che tiene sempre durante le sue lezioni e un bicchiere di plastica trasparente pulita bevendo un sorso per rinfrescarmi e riprendermi.
Correre per Sydney di mattina con il caldo non è stata un'idea di cui voglio vantarmi onestamente.
"Perchè mi ha convocato? Ha trovato un rifugio per indigeni?" Chiedo speranzoso e lui sta per rispondermi quando le porte dell'aula si aprono e rivelano due gambe molto lunghe e snelle avvolte da un paio di jeans neri attillati che si muovono lentamente, alzo leggermente lo sguardo notando una camicia bianca e poi un paio di occhi azzurri turchese e dei capelli lunghi ricci e biondini ed un sorriso formale ed educato.
"Oh ecco, proprio in tempo, signor Irwin lui è la persona che volevo presentarle" Dice indicandomi il ragazzo il quale ha due tazzine di caffè in mano ed una la porge al professore ed una la tiene per sé.
"Scusi se ci ho messo tanto ma c'era una file di ragazze alle macchinette dei caffè che si stava lamentando dell'assenza del latte di soia per fare i cappuccini" Dice il biondo alzando le spalle ed io sorrido leggermente.
"Benvenuto nella mia vita piena di animalisti e vegani, è già tanto che non ti abbiano insultato per aver indossato delle scarpe che molto probabilmente sono state fatte in Cina da dei bambini" Dico ed il ragazzo abbasso lo sguardo sulle sue scarpe per poi guardarmi incuriosito nello stesso modo in cui lo sto guardando io.
Chi diamine è questo?
"Allora, Irwin, lui è un assistente di uno dei miei più cari amici, il professor Kioko, esperto in popolazioni e studioso di anatomia, questo ragazzo qui è un prodigio nel suo campo e per quanto sia giovane posso metterci la mano sul fuoco che sarà in grado alla perfezione di aiutarti nello studio della ragazza finché il dottore non riuscirà a farci avere un laboratorio al Sattonian" Dice Hendrix ed io lo guardo confuso.
"Il Sattonian?" Chiedo confuso e il ragazzo biondo prende parola.
"Un laboratorio segreto nel quale si eseguono esperimenti che forse il mondo è meglio che non sappia" Dice il ragazzo con un sorriso cordiale.
"Oh, tipo quello dove hanno creato Wolverine?" Chiedo e il professore alza gli occhi al cielo.
"Sta scherzando" Commenta ed io annuisco, no, in verità sono serio.
"Bene, detto ciò non perdiamo tempo in chiacchiere o come dicono gli italiani, non cincischiamo, abbiamo del lavoro da fare, porta pure questo nostro caro ospite a vedere la ragazza, sarà stupefatto da quello che abbiamo trovato nella natura" Dice il vecchietto tutto orgoglioso ed il biondo sorride.
"Non vedo l'ora" Commenta ed io mi fermo un istante.
"Io comunque sono Ashton Irwin" Dico e lui annuisce.
"Lo so" Risponde secco prima di uscire dalla classe ed io guardo il professore confuso.
"Non è molto abituato ai rapporti umani, è un tipo strano il signor Luke Hemmings, ma divertitevi mi raccomando"
Hey Everybody
Sto per aggiornare due volte, get ready bitches.
Instagram Twitter; rebeccaneedfood
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