26- Toxic Dad
Nel giro di due giorni sono successe tre cose che mi hanno sconvolto, tutte in ordine crescendo, il quale mi ha portato dove sono ora, ma a quello ci arriveremo più tardi.
Numero uno; Calum e Rebecca dopo quasi due anni di odio reciproco sono tornati nella stagione degli amori, sorprendente, livello di shock; 2 su 10
Numero due; Michael si è rivelato essere una drag queen dopo anni che lo conoscevo, incredibile, livello di shock; 5 su 10
Numero tre; la ragazza che ho trovato in un'isola sperduta, ragazza con il potere magico di illuminarsi e far volare cose, si è rivelata essere un' assassina spietata e ora proprietà del governo australiano e probabilmente mondiale. Livello di shock: 11 su 10
Torniamo dunque al presente, ovvero a me, sotto la doccia, da qualcosa come venti minuti, la ragazza che stavo per baciare meno di settanta ore fa, non solo ha ucciso delle persone, ma era pronta a farlo di nuovo, con noi.
Con me.
Lascio scivolare l'acqua calda sul mio corpo nudo e stanco mentre il mio cervello continua a pensare a come il tutto sia successo, a quando sia successo e al perché.
Ma un pensiero o meglio un'emozione sovrasta il tutto, ovvero il dolore.
Mi sono fidato di una ragazza sconosciuta, è entrata nella mia vita di fretta, si è fatta volere bene e per tutto questo tempo non ha fatto altro che mentire, non solo agli altri o a Luke, ma anche a me, colui che in teoria aveva detto che le piaceva.
"Sei per caso il figlio di un miliardario?" Mi urla Michael bussando alla porta del bagno ed io mi riscuoto per poi fermare l'acqua.
"No?" Chiedo confuso e lui apre la porta.
"Allora smetti di sprecare acqua calda come se potessimo permettercela" Dice scocciato per lanciarmi un asciugamano che io afferro al volo per poi legarmelo in vita uscendo dal box doccia.
"Ho parlato con Luke" Inizia il ragazzo guardandomi ed io annuisco.
"Sì, ho evitato le sue chiamate" Rispondo oltrepassando il mio amico per andare verso camera mia.
"Ha detto che l'hanno rinchiusa in un laboratorio di massima sicurezza, inizieranno a fare degli esperimenti su di lei da lunedì" Mi informa ed io annuisco.
"Non sta facendo alcuna resistenza" Continua ed io rimango in silenzio.
"Okay, vado a studiare" Rispondo facendo finta di essere disinteressato per poi sbattergli la porta in faccia.
Mi siedo sul mio letto portandomi la testa fra le mani per poi sospirare amaramente, perché sta succedendo a me?
Perché continuo a pensarci?
Ormai è un problema del governo non mio, ha quasi tentato di uccidermi, voleva farmi morire come tutte le altre persone.
Alzo gli occhi verso la mia scrivania quando sento un piccolo ringhio e incrocio lo sguardo con Puru il quale è seduto sui miei libri con uno sguardo triste, quando il governo ha sequestrato Mahinete buttandola con forza in un camion blindato o non so cosa, non hanno preso il suo gatto, per quanto abbia combattuto e corso per seguire la sua padrona non l'hanno mai fatto avvicinare a lei.
E si da il caso che io abbia un cuore, e questo animale non può rimanere libero per le strade di Sydney, dunque l'ho preso io.
"Non sta opponendo resistenza" Spiego al fossa il quale rimane ovviamente in silenzio.
"Però è giusto così, deve rimanere dove è a vita, ferirebbe altri" Dico io e il fossa abbassa lo sguardo scuotendo la testa.
"Te sei poco imparziale" Rispondo per poi lasciarmi cadere nel letto.
Rimango in silenzio per poi sentire di nuovo il fastidioso rumore del mio cellulare squillare, lo so ho capito, è in cella, le faranno esperimenti, non c'è bisogno di insistere Luke.
Sbuffo quando il telefono non smette di suonare pronto a spegnerlo per poi notare il fossa saltare verso di me e atterrare sul dispositivo accettando la chiamata.
"Cosa hai fatto? No" Dico al gatto il quale mi fa gesto di guardare il telefono.
"Ashton Irwin?" Chiede una voce dal cellulare ed io sbuffo afferrandolo.
"Luke, non ho voglia di sentire più niente da quella ragazza, fatele quel che volete ad-" Inizio tagliando Luke ma una voce mi interrompe, una voce molto familiare ma non quanto quella del biondo.
"Bianco idiota, finalmente hai risposto" Urla la voce di colui che mai mi sarei aspettato di sentire di nuovo.
"Hihu?" Chiedo incredulo risentendo dopo quasi due mesi la voce della guida che mi aveva portato sull'isola di Mahinete.
"Dove cazzo avere telefono per questa ultima settimana uh?" Mi urla arrabbiato ed io guardo il numero, era quel numero che aveva cercato di contattarmi per tante volte e che io avevo sempre ignorato.
"Emh, cosa? Perché mi chiami?" Chiedo confuso e lui si schiarisce la gola prima di cominciare a urlare nel telefono.
"Tu essere nei guai, ragazza luminosa volere ucciderti, devi scappare prima possibile, capito?" Urla ed io allontano il telefono per poi annuire.
"Sì, lo so Hihu, lo so, la polizia l'ha presa" Spiego e lui tace per qualche istante.
"Non basta, non basta polizia" Mi urla ed io confuso ascolto.
"Cosa significa?" Chiedo quasi annoiato, onestamente voglio solo chiudere questa storia ed andare a dormire riprendendo con la mia noiosa routine, le mie giornate in università da solo e la mia stupida tesi.
"Mahinete, ecco cosa significa" Dice ed io annuisco.
"Sì, ho capito, è in isolamento okay, non può fare male a nessuno" Spiego e noto con la coda dell'occhio Rebecca entrare nella stanza con una ciotola piena di carne macinata che appoggia vicino alla mia scrivania per il gatto.
"No, brutto idiota, cosa significare quel nome?" Chiede ed io non rispondo.
"Non lo so, non mi ricordo" Rispondo e Rebecca sentendo le urla dall'altra parte del telefono si ferma.
"La ragazza bianca favorita dagli dei" Mi spiega ed io annuisco.
"Okay e questo dovrebbe interessarmi perché?" Chiedo non capendo e lui sbuffa.
"Lei è quello, lei essere figlia di Dio Ra'Anui" Urla ed io rimango in silenzio mentre Rebecca mi fa cenno di mettere in vivavoce.
"Hihu, non ti seguo, cosa diamine stai dicendo?" Chiedo confuso, stanco e onestamente mi sento un po' preso per i fondelli.
"Tu stupido come capra, la ragazza è una dea, la dea del caos, figlia di Ra' Anui, Dio dell'oceano e degli abissi" Spiega ed io rimango in silenzio, tutto ciò non ha senso, per niente.
"Cosa vuol dire?" Chiede Rebecca e l'uomo rimane in silenzio per qualche istante.
"Devo raccontare storia?" Domanda scocciato e io e Rebecca ci guardiamo confusi.
"Se non ti da fastidio" Continua la mia amica e Hihu sbuffa.
"Quando tu essere andato via, io essere tornato con alcuni amici all'isola, per prendere alcune cose, okay volevo prendere le collane oro che avevo visto alla tribù, lo ammetto" Dice ed io rimango in silenzio.
"Okay?" Chiedo e lui continua.
"La tribù non mi ha ferito, mi ha ringraziato, tutti felici, noi aver portato via il male dall'isola" Continua ed io rimango in silenzio come Rebecca.
"Raccontare che venti anni fa, dal mare, in una notte di tempesta, arrivò uno tsunami, che devastò l'isola, rase al suolo capanne e villaggi, molti morirono, ma trai morti, trovarono, perfettamente sana, una bambina, bianca rispetto a loro, nonostante lo tsunami, lei non aveva un taglio o una ferita, era felice, rideva e nessuno la riconosceva come propria." Racconta e io cerco di seguire il discorso.
"La bambina crebbe con la tribù, la trattarono come loro, la chiamarono Mahinete, perché era stata graziata dagli dei durante quella notte, al contrario di altri bambini lei era più forte, più veloce e più intelligente, molto più intelligente. E tutti verso di lei provavano amore, un amore che andava oltre amore per un bambino, una cosa strana. Due guardie della regina si innamorarono di questa bambina, più degli altri, erano una coppia, una donna e un uomo, la volevano come figlia e la trattare come tale" Spiega l'uomo e io rimango ad ascoltare come Rebecca.
"Ma lei non era normale bambina, una notte, mentre gli altri dormivano, la bambina si svegliò, e il suo corpo divenne fuoco, fiamme vive apparvero al posto dei suoi capelli, e i suoi occhi erano come quelli di inferno, parlava da sola ed uccise a soli sette anni le due guardie, prendendo le loro anime con le sue fiamme" Continua Hihu e io ricordo che Mahinete mi aveva detto che aveva ucciso due guardia, non apposta, ma per istinto di sopravvivenza.
Un'altra bugia.
"Villaggio sa cosa essere, così cacciare via e allontanarla da popolo" Dice ed io lo fermo.
"Cosa è?" Chiedo io e l'uomo si ferma.
"La figlia di Ra'Anui, la dea del caos, ma capisci mia lingua o no?" Spiega irritato e Rebecca corruccia lo sguardo.
"Okay, io ti ho perso, puoi entrare un po' più nel dettaglio?" Chiede la ragazza e Hihu sospira.
"Altra bianca cretina" Sospira e Rebecca mi guarda male mentre io alzo le spalle.
"Ra'Anui è il Dio dell'abisso, nell'oceano più profondo, la tribù crede che le anime finiscano negli abissi quando si muore, come inferno, Ra'Anui avere una figlia, una bellissima figlia, talmente bella da fare infatuare le persone, talmente gentile da farle fidare, e talmente dolce da farle innamorare" Spiega ed io ricollego la descrizione a Mahinete.
"E lei essere dea del caos, caos essere contrario di amore, ecco perché serve amore per creare caos, lei prende vittime, le fa innamorare di sé, e poi le uccide mandando le anime negli abissi da sua padre, creando nel mondo umano, caos." Spiega e io capisco tutto.
Ecco perché non si è ribellata a venire in Australia, ecco perché non ci ha mai fatto del male, ecco perché ha finto di essere dolce con noi, ecco perché mi chiedeva così tanto sull'amore, ecco perché era così con me.
Lei mi voleva far innamorare per poi uccidermi.
"Okay, tutto qui, per il resto niente di nuovo ecco, voi come stare?" Chiede Hihu schiarendosi la voce ed io chiudo la chiamata per poi voltarmi verso Rebecca la quale ha in volto la mia stessa espressione di confusione misto a paura.
"Credi che sia vero?" Chiede lei dubbiosa e spaesata ed io alzo le spalle per poi portarmi le mani sul volto inspirando a fondo.
"Come faccio a non crederci?" Chiedo poi e lei abbassa lo sguardo mentre il mio cervello continua a pensare come abbia fatto a permettere ad una persona o meglio dea di entrare nella mia vita solo per concluderla.
Gli umani sono strani.
Un composto mal messo di sangue, ossa, muscoli e organi necessari per la loro vita, si auto definiscono come la specie più intelligente e potente, eppure non hanno zanne, non hanno artigli, nessun tipo di veleno nei loro denti, nessun tipo di resistenza al dolore.
Per poi vogliamo parlare di come si spaventino per ogni cosa? Dai piccoli ragni a problemi come; oddio ho un esame, aiuto.
Per l'amore degli Dei, è solo un pezzo di carta.
In poche parole gli umani sono dei cracker che si spezzano al primo colpo e che vengono mangiati di gusto da noi con un po' di marmellata sopra.
Eppure sono affascinanti, pensano in modi meravigliosi, a volte hanno la soluzione proprio davanti a loro eppure preferiscono prendere la strada più difficile per quello che definiscono; buon senso o meglio ancora coscienza.
A volte ho dubitato della loro intelligenza, in momenti in cui ho visto fare cose come piangere su un numero di mi piace, o mettere un uovo in un microonde per cuocerlo.
Insomma, sono cresciuta in una maledetta grotta eppure lo so anche io che le uova non si cuociono così.
Io non ne ho una, non so se essere grata oppure no.
Non penso come gli umani, non provo sentimenti come loro, sono stata creata da un'onda e dal fuoco, non mi hanno dotato di un cuore credo, eppure assomiglio a loro, mi ci ritrovo negli umani.
Anche se la loro stupidità è ad un livello che non riuscirò mai a concepire.
"Dai piccola patatina, dove sei finita?" Chiede l'uomo grassottello seduto alla scrivania piena di bottoni e luci lampeggianti davanti a me.
Lo osservo mentre con le sue dita sporche di olio e formaggio cerca disperatamente un pezzetto di snack appena caduto dalla sua bocca dritta dentro la sua camicia.
Una scena raccapricciante.
"Trovata!" Esclama nel momento in cui riesce a trovarla sotto alla sua tetta pelosa e sudata per poi portarsela in bocca e masticarla allegramente.
"Ew" Dico per poi voltarmi nauseata dalla scena che ho davanti, non che l'unica scena che ho potuto osservare per le precedenti settanta ore.
Mi hanno rinchiusa in quella che alcuni uomini in giacca e cravatta hanno definito area sterile di massima sicurezza, in poche parole una grande gabbia di vetro, attorniata da barre di metallo pronte a darmi la scossa nel caso superassi il vetro e il tutto infiocchettato con una bella barriera di raggi laser che in teoria mi potrebbero tagliare a pezzi.
Giusto per farvi capire quanto stupidi, vi dico solo che sono immortale, e che anche se quei laser mi trapassassero non mi farebbero assolutamente niente, in poche parole potrei uscire quando voglio.
Ora la domanda giusta è; perché non lo fai?
Non lo so.
Vorrei poter rispondere con qualcosa come; la compagnia qui dentro è grandiosa, ma quello che si è identificato come Joe non è così tanto amichevole né tanto meno brillante.
Eppure è stato incaricato per sorvegliarmi nelle dodici ore giornaliere, per poi essere sostituito dalla seconda guardia, una molto più rigida e meno amante della patatine al formaggio, ma molto più amante degli anestetici e del teaser.
"Joe, cosa hanno intenzione di fare con me?" Chiedo io schiarendomi la voce facendo spaventare l'uomo il quale non mi aveva ancora mai sentito parlare, nessuno di loro mi aveva mai sentito parlare.
Ah già voi non sapete neanche questo, parlo perfettamente tutte le lingue del mondo, e vi chiederete perché fino ad ora non hai fatto altro che usare una pessima grammatica a volte fastidiosa e un accento così marcato da fare invidia a.. non lo so qualcuno con l'accento molto marcato?
Semplice, l'ingenuità attrae gli umani, le minoranze li rendono soffici, se ti presenti potente e con un gran cervello allora non saranno impietositi ma spaventati, ecco perché ho dovuto mettere in scena quel teatrino imbarazzante.
La seconda domanda sarà, sei veramente una dea? Un'assassina?
La terza probabilmente è; come puoi essere così bella anche quando combatti e uccidi?
Partiamo dall'inizio, non voglio che mi ascoltiate essendo di parte, voglio farvi sentire anche la mia storia.
Dunque, partiamo da quasi due mesi fa.
Due mesi fa
"Sai cosa Puru? Sono stufa di mangiare solo frutti, seriamente, sei un felino, dovresti saper cacciare, dovresti catturare conigli, pecore, non lo so, animali che io possa poi mangiare" Dico parlando con il mio fossa il quale mi guarda male per qualche istante prima di colpire con la sua coda un mango e farlo cadere nel mio cesto.
"Ho capito, lo so, 2019, l'anno per salvare il pianeta, l'anno in cui dovremmo diventare tutti vegani, ma senti un po', siamo in una maledetta isola in cui non c'è pericolo io possa usare elettricità o plastica dunque penso di meritarmi almeno una volta nella mia misera vita un pollo arrosto, non credi?" Continuo e il gatto si blocca per poi guardare in basso dall'albero in cui sta prendendo i mango per me e scuotere la testa.
"Sono così fortunata ad essere intrappolata su questa maledetta isola con te" Dico sarcasticamente per poi sentire un mango cadere sulla mia testa, sbuffo alzando lo sguardo per poi vedere Pure con il pelo alzato mentre i suoi occhi celesti sono puntati in una direzione ben precisa.
"Cosa c'è? Sono i plebei?" Chiedo io annoiata per poi guardare nella direzione del fossa e notare una chioma bionda muoversi nella foresta verde, vi posso assicurare una cosa, qui di biondi non c'è altro che alcuni polli bianchi.
"Estranei?" Chiedo io confusa per poi mettere a fuoco questo ragazzo, della mia età credo, con una mascella ben definita, dei riccioli dorati spettinati e con della sabbia tra essi, una camicia bianca strappata che mi lascia intravedere i suoi addominali e le braccia muscolose ed infine degli occhiali appoggiati sul suo naso, piccolo e delicato.
"Puru, sto avendo allucinazioni o un bel ragazzo è appena arrivato su quest'isola?" Chiedo io incredula seguendo lentamente il ragazzo insieme al fossa, osservo i suoi vestiti e la sua camminata zoppicante, credo abbiano dovuto passare per la tempesta.
Perché la gente non prova arrivare mai dal lato est? Non c'è neanche un filo di vento nel lato est.
"Sentire? Questa essere cascata" Dice un uomo accanto a lui facendolo fermare, rimango in silenzio guardando Pure confusa, da quando abbiamo una cascata su questa isola?
"Pensavo che sentire una donna gemere il proprio nome fosse uno dei suoni migliori al mondo ma ho cambiato idea ora credo che questo sia il mio suono preferito" Continua l'uomo ed io alzo gli occhi al cielo, il solito maschilista sicuramente quel ragazzo riderà, lo osservo pronta per una reazione divertita eppure il ragazzo alza gli occhi cielo annoiato.
Interessante.
"Mi hai appena rovinato il momento" Commenta il ragazzo per poi procedere nella foresta guardandosi attorno come un bambino meravigliato in un negozio di caramelle, velocemente per non perderli di vista, salgo su un albero saltando come Puru da ramo in ramo.
"Oh mio Dio, è acqua vulcanica, pura, appena sgorgata e filtrata dalla roccia, senza contaminazione dalle piogge acide o dall'inquinamento, bello mio, questa è praticamente acqua Fiji, ma gratis" Mi fermo nel momento in cui anche loro si fermano, davanti al cosiddetto bagno dei cacciatori, non nel senso che ci fanno la doccia, no, quello è usato per i bisogni naturali, e non mento dicendo che anche alcuni animali lo usano per lo stesso motivo.
"Non berla, non berla, oddio la sta bevendo come se fosse un cammello" Dico disgustata quando lo vedo prendere litri e litri di quella pipì fredda.
"Ma che cosa fa...Oh cazzo" Il ragazzo viene tirato per la camicia dall'uomo dietro un cespuglio, osservo i loro corpi irrigidirsi così mi allungo per vedere cosa sta succedendo.
Proprio davanti a loro ci sono due cacciatori, due dei più forti anche, li ho visti più volte cacciare a mani nude dei cinghiali, impressionante direi.
Sorrido divertita pronta a vedere lo spettacolo che sta per scatenarsi ma i due stranieri rimangono immobili ed in silenzio mentre i due cacciatori usano la pozza per il giusto utilizzo. Li osservo paziente mentre discutono per qualcosa da me non udibile, sbuffo quando vedo le guardie andarsene, no, non possono non notarli, non succede mai nulla su questa isola, è tutto così noioso.
"Puru, è ora di divertirci" Commento sottovoce per poi prendere una piccola vespa dal ramo in cui sono appoggiata e soffiare su di essa dandole uno direzione, ovvero verso i due polli.
Sorrido nel vedere l'uomo urlare disperato e le guardie correre verso di loro con le armi puntate e degli sguardi minacciosi.
"Un po' di caos piace a tutti no?" Chiedo divertita al gatto il quale mi sta guardando male mentre i due uomini vengono portati via come prede pronte per il falò.
Loro non sanno che quel popolo è gentile, sono buoni, o almeno lo erano, prima che arrivassi io, ora qualunque cosa arrivi dal mare per loro è pericolo o demoni.
"Bene, ci aspettano dei mango" Dico saltando giù dall'albero pronta a tornare a guadagnarmi la cena, Pure fa lo stesso seguendomi per poi guardarsi attorno soffiando impaurito, i miei occhi scrutano la foresta vedendo un'ombra nera muoversi velocemente.
"Mahinete" Osservo l'ombra fermarsi davanti a me con i suoi occhi viola luminosi e il suo ghigno atroce e disgustoso.
"Hey, ciao papà" Saluto per poi oltrepassarlo sentendo la sua oscurità seguirmi, posso dire con certezza che mio padre è un tipo, beh, un po' malvagio, ma tutti abbiamo una famiglia particolare, dunque non giudicate.
"Dove stai andando?" Chiede con la sua voce demoniaca simile ad un serpente ed io indico la mia parte di foresta.
"A preparare la mia cena, sai, da quando mi hai messo al mondo, ho bisogno di nutrirmi, okay ciao" Dico poi cercando di evitarlo, so cosa vuole, e non ho intenzione di farlo.
"So che hai visto chi è arrivato sull'isola" Dice fermandosi davanti a me mentre la sua sagoma fatta di fumo copre la visuale sulla foresta.
"Chi? Alcune persone famose? Non dire che faranno qui l'isola dei famosi 2019" Chiedo estasiata e mio padre mi guarda male per poi alzare il suo braccio scuro e indicarmi il villaggio.
"Sai cosa devi fare" Mi sussurra avvicinandosi a me e avvolgendomi come un serpente farebbe con la sua preda.
"Non mi sembra il caso, ci stanno già pensando gli indigeni" Dico io mentre sento l'oscurità entrare dentro di me, mentre mio padre continua a sussurrare.
"Quel ragazzo, quello biondo, so che hai percepito anche tu la sua aurea, so che hai sentito quello che ha dentro" Dice ed io scuoto la testa per poi sentire l'ombra stringere il mio corpo cominciando a soffocarmi.
"Mahinete.. cosa hai percepito?" Sussurra stringendo sempre di più mentre Puru comincia a ringhiare preoccupato, stringo i pugni sentendo il respiro mancare.
"A-amore ho sentito amore" Dico sforzandomi per prendere aria e mio padre mi lascia andare per poi mostrarmi un sorriso sanguinolento.
"Fai il tuo lavoro Mahinete, ti ho creato per questo, sai cosa fare" Dice diretto ed io abbasso lo sguardo.
"Ma.." Inizio ma mi blocca immediatamente.
"Oppure puoi essere tu la vittima del mio sacrificio" Dice minacciandomi ad io annuisco abbassando la testa in segno di rispetto.
"Eseguirò i tuoi ordini padre" Dico obbedendo al suo volere, come sempre, da anni, perché lo faccio? Per il semplice motivo che un umano quando muore la sua anima finisce lì, va negli inferi, dove non è così male, io invece non ho anima, il mio corpo continuerebbe a bruciare e soffrire per l'eternità.
"Sai cosa, vedo tante persone nel mondo, o almeno le sento quando dicono di attraversare il caos, quando dicono che i loro genitori sono severi e tossici, perché gli tolgono le merendine o la televisione o non li fanno uscire, stronzate, io cosa dovrei dire? Come dovrei definire la relazione che ho con mia padre allora? Infernale? Ah, ho fatto una battuta, capita Puru? Infernale, perché mio padre è il Dio degli inferi, no? Okay" Dico cercando di sdrammatizzare ma l'animale non cogli l'umorismo sottile.
O qualunque tipo di esso in realtà.
"Eccoli lì, appesi come due salami, bene è ora di salvarli, farlo innamorare di me, il solito dai" Dico osservando sia la mia preda che il suo amico attaccati ad un palo pronti per essere accesi. Sorrido al fossa prima di sistemarmi il top e la gonna cortissimi di proposito per dare l'impressione da ragazza tropicale e esotica, mi lecco gli indici per poi sistemarmi le sopracciglia.
"Come sto?" Chiedo al fossa il quale scuote il capo ed io sbuffo.
"Okay, andiamo in scena" Dico chiudendo gli occhi e facendo illuminare tutte le piante attorno a me per avvisare che sto arrivando. Apro gli occhi dopo essermi trasformata nella mia versione dea-cattiva-uh-uh-che-paura per poi fare un cenno a Puru il quale sarà il primo ad apparire, mi sistemo per l'ultima volta per poi guardarmi nel riflesso di una pozza d'acqua.
"Okay, sei bellissima, è la prima volta che vedi un ragazzo così bello non fare la timida, sii l'eroina della situazione, ma in modo sexy, niente movimenti imbarazzanti hai capito?" Dico a me stessa per poi sentire il ragazzo urlare come una bambina.
Vedo Puru far finta di attaccare il ragazzo, sorrido prima di entrare in scena e fare quello che una ragazza deve fare, ovvero salvare l'idiota.
Che altro non è che la mia vittima.
Hey Everybody
Ecco a voi la vera Mahinete, quella che vi ho sempre tenuto nascosta e che ora incontrerete nei suoi flashback, vi assicuro che è un tipo simpatico non che mortale, cosa ne pensate? Vi piace? E Ashton?
Li shippate ancora?
Secondo voi chi morirà questa volta?
Vi do un piccolo indizio, non Michael, lui ha già avuto abbastanza morti.
Bene, ieri sono andata a vedere Dragon Trainer 3, che ho amato, ma allo stesso tempo, ho pianto come una bambina, e la bambina accanto a me non stava piangendo e mi ha guardato male tutto il tempo.
Non aveva evidentemente un cuore.
Buona vita a tutti.
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