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21- You live in Dickpolis




Ci sono cose che una volta entrate in testa non escono più.

Come quando per anni abbiamo guardato un'immagine vedendo chiaramente un'oca e poi all'improvviso ci rendiamo contro che è solo un coniglio al contrario, e sapete tutti di quale immagine io stia parlando.

Oppure come quando per tutta la vita ascoltate una canzone conoscendo perfettamente le parole e poi un giorno una persona vi dice che il cantante sembra che dica mango e voi non potete sentire altro che mango, per sempre.

Ecco, io adesso non riesco a togliermi dalla testa le tazze, tazza piena, tazza vuota, la responsabilità di tenere la mia tazza al sicuro.

Quando ieri stavo ascoltando Rebecca e Mahinete mentre parlavano sull'amore e la felicità e le tazze, quello che mi ha colpito, non è stata l'abilità dell'indigena a parlare, che lei si sia grado di articolare frasi meglio di quello che ci fa pensare ormai è ovvio, ma la cosa che mi ha colpito è il fatto che lei sappia cosa sia l'amore e cosa sia la felicità.

Come può una ragazzina cresciuta da sola su un'isola con solo un fossa al suo fianco, una ragazzina che ha visto in faccia la morte di più persone e che ha causato dolore ad esseri viventi, come fa a conoscere in modo così dettagliato l'amore? La responsabilità della coppia? Le tazze?

E se nella sua storia mi mancasse un tassello importante?
Un tassello fondamentale per capirla?
Ma cosa?

"Ne hai ancora per tanto con quella tazza?" Una voce femminile mi fa sussultare facendomi cadere la tazza che sto lavando da credo venti minuti di nuovo nel lavandino pieno d'acqua sporca.

"Beh, ora devi di nuovo lavarla per venti minuti" Scherza Rebecca per poi afferrare un'altra tazza per la colazione e sorridermi, mi ha appena sorriso? La ragazza che ieri piangeva e che di solito la mattina ucciderebbe anche sua madre mi ha sorriso?

"Mahinete non viene a colazione?" Chiede la mora sedendosi al tavolo ed io alzo le spalle.

"Sta ancora dormendo, siete tornate tardi in casa, cosa avete fatto voi due?" Chiedo io facendo finta di non sapere ogni cosa.

"Emh, abbiamo preso una tazza.. di the con la signora Martin, niente di eccessivo" Mi risponde fermandosi per qulche secondo sorridendomi ed io annuisco per poi guardare l'ora, sono quasi le dieci e Michael ancora non è tornato.

"Come mai Michael è ancora al lavoro?" Chiede Rebecca avendo il mio stesso pensiero ed io mi schiarisco la voce alzando le spalle.

"Emh, non lo so, si vede che al m-" Mi blocco ricordandomi che Michael non lavora al museo "- si vede che ha avuto un problema" Rispondo io per poi afferrare una banana dal frigo e sedermi accanto a lei.

Ognuno ha un talento naturale, e Rebecca ne ha uno infallibile, capire i bugiardi e annusare le bugie.

"Ashton?" Chiede la ragazza voltandosi verso di me e puntando i suoi occhi nocciola sul mio volto analizzando ogni mia ruga o segnale di bugia.

Osservo mentre il suo naso si arriccia e le sue labbra si stringono in un grigno.
La continuo a guardare mentre lentamente si trasforma in un cane da scova bugia.

"Hai esitato, stai mentendo?" Chiede lei incuriosita ed io scuoto la testa.

"Su che cosa? Su cosa dovrei mentire?" Le rispondo mentre la vedo alzarsi e cominciare a girarmi attorno come uno squalo affamato.

"Mh, tu sai qualcosa che io non so" Mormora ed io mi mordo il labbro, lei non deve sapere del museo, indagherebbe e renderebbe Michael frustrato, Michael frustrato vuol dire inferno in casa.
"Tu sai qualcosa su Michael che io non so!" Urla lei sbattendo la mano sul tavolo mentre io spalanco gli occhi incredulo, come diamine ha fatto?

"Cosa? Come hai fatto ad indovinare?" Chiedo e lei sorride in modo furbo.

"Non lo sapevo, ma tu me lo hai appena confermato, cosa sai? Sputa il rospo!" Chiede sedendosi di nuovo tramutando il suo sguardo investigatore e severo in un'espressione curiosa e dolce.

"Emh, non è niente di speciale, ma ho scoperto che Michael non ha mai lavorato al museo come ci ha sempre detto" Dico e lei mi guarda confuso.

"Ma, lavora praticamente ogni notte, magari è un altro museo" Spiega lei ed io annuisco per poi sentire la porta della camera di Michael aprirsi mostrando un Calum assonnato in pigiama.

"Sta andando a fare la doccia?" Chiede sussurrando Rebecca ed io guardo il moro mentre entra in bagno camminando come uno zombie.

"Emh sì" Rispondo e lei sorride.

"Perfetto, significa che ho venti minuti prima di dover andarmene per evitarlo" Spiega ed io alzo gli occhi al cielo.

"Perchè non puoi semplicemente comportarti normalmente con lui?" Chiedo e lei mi guarda male per poi riprendere il discorso di prima.

"Dunque cosa altro sai su Michael?" Chiede curiosa ma la porta di casa in quel momento si apre mostrando il nostro coinquilino con il suo borsone sulle spalle ed un espressione stanca.

"Perchè mi guardate così?" Chiede lui ed entrambi ritorniamo a guardare le nostre colazioni.
"Niente" Diciamo all'unisono e Michael ci guard amale per poi alzare gli occhi al cielo.

"Ci si vede tra qualche ora sono distrutto, buonanotte" Dice lui salutandoci per poi entrare nella sua camera da letto.

"Perchè usa sempre un borsone per andare al museo? Cosa ci tiene dentro? Lo hai mai visto aperto? Molto strnao non credi?" Chiede Rebecca ed io apro la bocca per risponderle ma lei mi blocca prima.
"Indagherò" Dice prima di alzarsi e afferrare il suo zaino.

"No, non indag.." Inizio ma prima che io possa finire, la porta sbatte dietro di lei lasciandomi solo in cucina.





"Siete sicuri che non ci sia posto per me qui? Perché mi piace il vostro divano e la vostra TV" Dice Calum giocando alla Playstation di Michael mentre io studio per la mia tesi.

"Ci sarebbe un posto per te, ma dovremmo scambiarti con Rebecca" Rispondo e lui sbuffa.

"La tenete solo perché sa cucinare" Commenta a bassa voce ed io sorrido per poi guardare il mio cellulare nel momento in cui mi arriva un messaggio.

Ti ho inviato i test fatti alla ragazza, non invierò niente a nessuno, non chiamatemi più, non voglio far parte di questa cosa.

Confuso rileggo il messaggio per poi aprire l'icona delle mail e vedere un nuovo messaggio dal dottore che ci aveva prestato la clinica per gli esperimenti, clicco sulla casella mail per poi vedere come unico intestatario me, non li ha inviati a Luke?
Curioso apro il pdf allegato e comincio a leggere i vari test medici.

Non è possibile.

Non può essere vero.

Osservo i dati di Mahinete, ogni valore è a zero, è come se questa ragazza non esistesse, non ha sangue, non ha proteine, non ha ferro, il suo cervello non ha attività celebrale, il suo cuore non batte, come diamine è possibile.

Rileggo e rileggo più volte il file per poi porgermi l'unica domanda a me rimasta.

Se Mahinete non è umana, allora che diamine è?

"ata pai (buongiorno)" Esclama l'indigena entrando nella cucina e salutando sia me che Calum con un sorriso per poi guardarmi mentre io mi irrigidisco.

Di scatto blocco il cellulare per poi sorriderle forzatamente mentre lei mi guarda confusa prima di afferrare una mela dal tavolo e addentarla girandosi verso Calum.

Non può essere uno zombie, ha necessità umane, mangia come noi, non è un fantasma, e se fosse un alieno?

"Ashton, tutto bene?" Chiede lei notandomi pallido ed io annuisco per poi schiarirmi la voce.
"Emh, tutto bene, i-io c-credo che userò il bagno, sì, p-per fare la pipì" Dico balbettando e la ragazza annuisce confusa per poi ridacchiare.

"Nessuno lo voleva sapere Ash" Commenta Calum ed io corro verso il bagno incontrando a metà corridoio il suo gattone il quale mi guarda anche lui confuso per poi ringhiarmi.

"Non so cosa tu sia, ma lasciami in pace" Dico sottovoce per poi chiudermi a chiave in bagno.

E se fosse qui per farci del male? Se Mahinete non è umana vuol dire che potrebbe essere pericolosa, questo vorrebbe dire che lei potrebbe ucciderci da un momento all'altro.

Ho invitato a casa mia l'anticristo vero?
Tutto per una tesi? No, io faccio le mie valige e me ne vado.

Caso chiuso.

"Ashton, c'è lo scienziato senza cuore alla porta" Urla Calum dalla cucina ed io rimango in silenzio continuando a blaterare cose senza senso.

"Irwin? Sono qui per i risultati dei test" Continua Luke ed io mi immobilizzo, i test? Oddio, Luke quando lo saprà chiamerà FBI e CIA e tutte le associazioni che per anni ci hanno tenuto nascosti gli alieni, questo vuol dire che Mahinete non potrà più farci del male, dunque non potrà uccidermi e dunque quest...

"Ash?" Osservo la porta del bagno aprirsi lentamente anche se io l'avevo chiusa a chiave vedendo la testolina riccia e spettinata di Mahinete entrare nella stanza guardandomi confusa.
"Stai bene?" Chiede preoccupata ed io deglutisco lentamente indietreggiando impaurito, per poi vederla voltarsi indietro verso la porta chiusa.

"Puoi uscire da qui? Luke essere qui, non piace Luke, mi spaventa" Mi spiega lei ed io la guardo mentre si fa piccola davanti a me, fidandosi di me e usandomi come scudo contro Luke, ma questo mi fa pensare una cosa, se lei è così potente come credo e in grado di uccidermi, perché ha paura di Luke?

I test non sono sbagliati, li abbiamo fatti correttemente, perchè sono così stupito? Del resto al secondo giorno mi ha mostrato che è in grado di ribaltarci come calzini con uno schiocco di dita.
Ho praticamente accettato ad invitare la sorella di Thanos in casa mia.

Eppure non ci ha mai torto un capello, non ci ha mai ferito, non ha mai voluto scappare, nonostante tutto lei non ha mai voluto scappare... perchè?

"S-sì, andiamo" Dico e lei afferra la mia mano cogliendomi di sorpresa, mi volto e la noto con un piccolo sorriso imbarazzato sulle labbra mentre le sue dita rimangono strette tra le mie.

"Buongiorno, hai ricevuto per caso i test? Non mi è arrivata nessuna e-mail" Mi dice Luke nel momento in cui sente i miei passi avvicinarsi a lui ed io continuo a tenere la mano della ragazza che cammina rimanendo alle mie spalle.

"Io.." Inizio per poi vedere gli occhi di Luke alzarsi dal suo cellulare e fermarsi sulle nostre mani unite per poi guardarmi male.

"Avevo detto di non affezionarsi all'esperimento" Mi dice severo e arrabbiato ed io vedo quello che temevo, Luke prova disprezzo verso Mahinete, la odia, non la considera umana, e non ha rispetto per lei, quando scoprirà che non è umana le farà del male e la porterà lontano da qui, da me.

E non appena penso a quella possibilità sento il mio cuore stringersi in una morsa di paura.

"Non ho ricevuto neanche io i test, probabilmente arriveranno domani" Dico mentendo e lui annuisce per poi guardare ancora la ragazza.

"Okay, ho portato alcuni libri sulla bioluminescenza, prego" Mi dice indicandomi il tavolo dove stavo studiando ed io annuisco per poi sentire la mano di Mahinete lasciare la mia, mi giro e la vedo mentre mi fa un cenno di ringraziamento, visto che non può far sapere a Luke che sa parlare, per poi andare a sedersi di nuovo accanto a Calum.

"Iniziamo con questi libri, ho trovato anche dei libri su antiche tribù polinesiane, non so cosa cercare, ma forse avremo soluzioni" Mi informa Luke ed io annuisco per poi buttarmi nella lettura dell'enorme tomo che ha portato.


"Irwin il tuo cellulare sta squillando" Commenta infastidito Luke ed io mi risveglio dalla mia conversazione solitaria, in genere quando studio se l'argomento mi prende o se sto cercando di capire qualcosa, il mio cervello tende a isolare tutto il resto, ogni cosa, anche i rumori più fastidiosi.

"Oh, sì, scusa" Dico notando la schermata del mio cellulare illuminata con un numero sconosciuto.

"Pronto? Ehm sì, no il signor Clifford sta riposando, posso firmare io il pacco sì" Dico rispondendo al corriere il quale forse ha provato a chiamare il mio coinquilino il quale sta ancora dormendo.

"Calum puoi andare a firm... Dove è Calum?" Chiedo confuso e Luke con la sua penna mi indica la porta.

"Mentre stavi in meditazione è uscito" Mi risponde ed io annuisco per poi allungare lo sguardo sul fossa seduto sul mio divano mentre gioca con l'osso che Rebecca gli ha comprato.

"O-okay, devo andare a ritirare un pacco, torno subito" Dico alzandomi dalla sedia e uscendo dall'appartamento cominciando a scendere le scale.

Quello che sto leggendo sulle bioluminescenza non ha niente a che vedere con Mahinete, lei non si illumina come un placton, lei si illumina come qualcosa che non è umano, un super eroe, un alieno o una dea non lo so, sta di fatto che quello che sto leggendo non serve a nulla con lei.

"Tu hai deciso di prendere questa strada Reb" Mi blocco sulle scale riconoscendo la voce di Calum parlare con un tono basso e calmo, sta parlando con la mia coinquilina? In un tono calmo? Nah.

Senza farmi vedere mi sporgo leggermente dalle scale vedendo due teste more una accanto all'altra, sedute sugli ultimi gradini delle scale a parlare, questa cosa è rara, molto rara.

"E sono convinta che sia ancora la soluzione migliore" Spiega Rebecca e Calum alza le spalle.

"E allora perché sei arrabbiata con me?" Chiede il moro e la mia coinquilina abbassa lo sguardo per poi mordersi il labbro.

"Non sono arrabbiata, sono delusa credo, sono delusa dal fatto che non hai riempito la mia tazza" Dice lei e Calum la guarda molto confuso e spaesato.

"Come scusa?" Chiede e Rebecca sorride leggermente.

"Intendo dire che... Ashton?" Chiede la mora alzando lo sguardo verso di me ed io mi schiarisco la gola per poi sorridere imbarazzato.

"Non stavo origliando, sono qui per prendere un pacco, addio" Dico sorpassandoli velocemente evitando domande o dubbi a parte loro.

Esco dall'edifico vedendo il corriere con una scatola nera in mano attendermi con uno sguardo annoiato e frustrato.

"Buongiorno" Lo saluto in modo solare e lui mi lancia un'occhiataccia di fuoco.

"Abita per caso al ventisettesimo piano? No perché ci ha messo qualcosa come venti minuti per scendere" Si lamenta ed io velocemente firmo i fogli per poi afferrare il pacco lasciando andare via l'uomo.

"Tu invece abiti a Stronzopoli" Commento a bassa voce entrando nell'atrio del mio edificio ma prima che possa chiudere la porta un grido mi blocca.

"Tu sei il presidente invece!" Urla il postino mentre io sbatto il portone alle mie spalle infastidito.

Sbuffo imprecando tra me e me per poi alzare lo sguardo trovando Rebecca e Calum seduti sugli stessi scalini di prima guardarmi con uno sguardo a metà tra il divertito e lo stupito.

"Lui mi ha irritato per primo, così gliele ho suonate" Dico io annuendo e Calum sorride.

"Sì hai totalmente vinto la discussione" Mi supporta il moro ed io li guardo per poi schiarirmi la voce.

"Emh, venite su di sopra con me?" Chiedo gentilmente ma non appena finisco la mia domanda sento qualcosa di piccolo colpirmi il collo, sussulto per poi portare la mia mano sulla zona colpita e vedere una pallina di carta arrotolata e sbavata.

Mi giro lentamente notando la porta della signora Martin socchiusa e i suoi occhietti fissarmi male.

"Sì, and-" Inizia Rebecca alzandosi ma prima che possa farlo Calum le afferra la mano per poi guardarla qualche secondo in silenzio come se avesse paura a finire la sua frase.

"In verità avrei qualcosa da dirti, dividiamo una sigaretta?" Chiede ed io sorrido leggermente capendo quello che sta succedendo per poi oltrepassarli silenziosamente mentre Rebecca neanche mi nota, totalmente persa negli occhi di Calum.

"Dove essere Calum e Rebecca?" Chiede Mahinete alzando la sua testa dal mio letto mentre io continuo a guardare i risultati presenti sul mio computer.

"Qualche ora fa erano ancora sulle scale a parlare" Le rispondo e noto con la coda dell'occhio un piccolo sorriso spuntare sulle sue labbra, sembrerebbe soddisfazione?

"Come mai sorridi Mahi?" Le chiedo divertito e lei alza le spalle per poi ridacchiare leggermente.
"Segreto" Mi risponde furbamente ed io scuoto la testa per poi guardare di nuovo i test medici confrontandoli con altri casi di anomalie nella storia.

"Luke?" Chiedo io guardandomi attorno e lei alza le spalle.

"Uscito di fretta" Risponde ed io contraggo il volto confuso, non l'ho visto uscire.

"Cosa stai facendo?" Chiede la ragazza ed io guardo lo schermo per poi inspirare e guardarla, perché nasconderlo? Lei sa cosa è, io non voglio farle male e lei non vuole fare male a me, probabilmente insieme potremmo aiutarci.

Mi fido di lei, più volte ha dimostrato di non volermi causare danno, con tutti i suoi poteri avrebbe potuto uccidermi nel secondo in cui ha visto che la stavo rapendo, eppure è rimasta, si è adattata e non mi ha mai torto un capello, anche se avrebbe potuto farlo.

"Mahi tu..." Inizio ma il mio telefono mi interrompe, così sbuffo per poi afferrare dalla tasca della mia felpa il cellulare e vedere il nome di mia madre su esso.

"Mamma?" Chiedo per poi allontanare il dispositivo dalle mie orecchie nel momento in cui la donna comincia a urlare come una pazza.

"Ashton! Amore, mi manchi così tanto, quando vieni a farci visita? Ormai è un mese" Urla ed io inspiro profondamente per poi guardare Mahinete.

"Diciamo che sono stato impegnato con la mia tesi" Spiego e la donna tace qualche istante, per poi blaterare qualcosa con mio padre.

Rimango in attesa finché un'altra chiamata si aggiunge a quella attuale, guardo il telefono per poi vedere una chiamata da FaceTime dai miei genitori.

Questo sarà imbarazzante.

"Ashton" Urlano entrambi da troppo vicini alla telecamera ed io sorrido facendo un cenno con la testa, noto mia mamma abbassare il cellulare inquadrando anche papà nello schermo.

"Ciao papà, come stai?" Chiedo e lui mi racconta del suo amico Bob, il quale al lavoro si è rovesciato la birra addosso.

"La sapevi l'ultima amore?" Chiede mia mamma ed io scuoto la testa.

"Direi proprio di no" Rispondo e loro si guardano come due adolescenti per poi guardare me.
"Louis si sposa, siamo stati invitati" Dicono ed io li guardo incredulo, cosa? Ha invitato i miei genitori ma non me? Davvero?

Mahinete vedendo la mia reazione ridacchia leggermente divertita dal mio volto irritato, la guardo per poi ammorbidirmi e rilassarmi.

"Chi c'è? Sei con Rebecca? Fammela salutare" Urla mia madre e io scuoto la testa.

"Emh, no non c'è Rebecca, sono con una mia..." Guarda Mahinete la quale mi sta guardando in modo strano, come se anche lei volesse sapere la definizione che sto per dare.

"Una mia amica, si chiama Mahinete" Dico per poi girare il telefono e mostrare la ragazza ai miei genitori i quali la scrutano per qualche istante analizzandola per poi mettersi a urlare contemporaneamente.

"Oh che bella ragazza, ed è pure straniera, quei tratti così delicati sono così rari tesoro, e guarda che bei capelli, scommetto che profuma di fiori" Dice mia mamma ed io guardo la ragazza imbarazzato mentre lei assiste al tutto divertita.

"Perchè una ragazza così bella esce con nostro figlio?" Chiede mio padre ed giro immediatamente il cellulare guardando male color oche mi hanno creato.

"Vi ho detto che è mia amica, ora basta, devo studiare, ci vediamo" Dico chiudendo la chiamata, per poi sbattere il telefono sulla scrivania ed ispirare lentamente.

Credeteci o meno, l'hobby dei miei genitori è mettermi in imbarazzo.

"Che ci vuoi fare, i genitori sai come sono fatti" Dico soprappensiero cercando di alleggerire l'imbarazzo creato, non sentendo risposta dalla ragazza mi giro vedendola con il capo chinato verso il basso e un'espressione triste disegnata sul suo volto.

Sono uno stronzo.

"Oh, merda, Mahi, mi dispiace, no ci ho pensato" Dico e la ragazza scuote la testa per poi alzarsi in piedi con un sorriso triste e falso.

"Io andare a guardare televisione" Dice per poi aprire la porta ed io sbatto la testa sulla scrivania.

"Idiota" Colpo "Come" Colpo "Diamine" Colpo "Ti viene" Colpo "In mente" Colpo "Di Nominare" Colpo "i genitori" Colpo "Ad un'orfana" Colpo.

"Sono uno stronzo" Commento da solo e un miagolio mi fa voltare facendomi notare Pure annuire con il suo testolino.

"Perche voi tutti mi capite quando non dovreste uh?" Chiedo e il fossa alza letteralmente gli occhi al cielo come un umano per poi scuotere la testa guardandomi.

"Smettila di giudicarmi okay" Dico al gatto il quale salta giù dal letto per poi seguire la sua amata padroncina.

"Fai qualcosa idiota!" Urla mia mamma dal telefono ed io prendo il cellulare confuso per poi notare che non avevo chiuso FaceTime e che loro hanno assistito a tutto.

"Io ti diseredo se spezzi il cuore a quella dolce ragazza, hai capito?" Mi minaccia mio padre ed io chiudo immediatamente la chiamata, questa volta per davvero.

Non sono una persona romantica, non ho mai fatto del romanticismo, ma ho dei buoni esempi attorno a me, posso recuperare a quello che ho fatto.





Entro in casa dopo essere uscito da quaranta minuti, tenendo stretto tra le mani il sacchetto rosa e profumato, chiudo la porta alle mie spalle vedendo il fossa seduto sul tavolo della cucina guardare curioso per poi odorare l'aria.

"Non è per te" Dico sottovoce per poi dirigermi verso camera mia, come ho già detto non sono un ragazzo romantico e forse mai lo sarò, non so come stupire le ragazze, ma capisco quando qualcuno ha bisogno di un piccolo gesto gentile, come in questo caso.

Mi fermo davanti alla porta di camera mia e busso leggermente, aspetto qualche secondo per una risposta per poi entrare lentamente nella stanza notando la ragazza seduta a gambe incrociate sul mio letto, con addosso il pigiama di Rebecca e tra le mani il vocabolario che le ho regalato.

"Hey" Richiamo la sua attenzione e i suoi occhi si spostano dalle pagine piene di parole a me per poi riposarsi sul libro.

"Mahi, non ho idea di quello che per te è un gesto carino, però ti ho portato un muffin" Dico allungando i sacchetto verso di lei e la ragazza si volta verso di me attirata dal profumo del cioccolato ancora caldo, i suoi occhi nocciola si posano curiosi sulla confezione per poi posarsi su di me.

"Quando Rebecca era triste o si sentiva giù Calum le portava sempre questi muffin, lei li chiama i salva umore, il mio preferito è quello al cioccolato" Le spiego con un leggero sorriso sul volto e osservo i suoi occhi spostarsi lentamente sul suo fossa il quale è appena entrato nella stanza.

"Kaua e puta tenei puru (Questo non doveva succedere Puru)" Sussurra Mahinete con uno sguardo triste per poi guardarmi, non so cosa sia successo, ho sbagliato gusto?
"L'ho preso al cioccolato, ma se vuoi posso andare a prendere quello con i mirtilli" Spiego velocemente per poi essere fermato dalla ragazza la quale afferra il sacchetto con delicatezza sorridendo.

"Grazie Ashton, essere un gesto carino" Dice lei mentre apre la confezione ed afferra il muffin.
"Scusa se ho menzionato i miei genitori e ti ho offesa, non era mia intenzione" Mi scuso con lei ed i suoi occhi nocciola si posano nei miei per poi bloccarsi qualche istante.

"No, tutto bene, non è così male essere senza genitori" Spiega lei ed io annuisco.

"Sì puoi sempre fare quello che vuoi" Dico scherzando e lei abbassa lo sguardo per poi annuire.
"Già" Sussurra per poi guardare il muffin.

"Vuoi dividere?" Chiede lei gentilmente e noto il suo fossa cominciare ad innervosirsi ma lei lo ignora appositamente.

"Emh, sì certo" Annuisco per poi afferrare metà del dolcetto per poi vedere la ragazza posa gli occhi su Puru e sospirare.

"He aha te reinga kei te mahi ahau? Na e kore e taea e ahau te hoki (cosa diamine sto facendo? Ora non posso più tornare indietro)"





Hey Everybody

Voi non avete idea del plot twist che ho programmato, potete provare ad indovinare, but bitch my mind is so fucking powerful.

Comunque commento a caldo sul video Lie to Me, io morta, Calum gnocco, Luke mi ha spezzato il cuore, Ashton we love you dad, Michael, beh lui si sposa, dunque out of my reach per sempre.
Kinda disappointed but happy.

Bene, torno a studiare.

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