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Entità d'amore


Questo racconto è molto particolare, potrebbe apparire una fiaba o magia, ma non è così,sono fatti realmente accaduti.

Ricordo benissimo quando l'ho incontrato anche se sono passati tanti anni.

Era la prima volta che andavo al mare, avevo sedici anni, giorni bellissimi insieme alle mie amiche, ma ahimè la vacanza terminò.

Ero sul balcone a guardare  malinconica il mare,
ad un tratto però mi sentii salutare,
mi guardai intorno, non c'era nessuno.

Guardai ancora il mare e vidi che brillava in modo diverso non era il solo il sole a illuminarlo.
<Ciao non è un addio questo, presto ci vivremo>

La voce proveniva dal mare, restai a bocca aperta, mi guardai ancora intorno, ma ero sola sul balcone dell'albergo.

Ero abituata alle stranezze che mi capitavano , ma questa era decisamente la più strana di tutte.

Sorridendo guardai il mare era meravigliosamente stupendo.
<Va bene mare, certo che ci rivediamo forse ci torno l'anno prossimo qui con le mie amiche.
Ciao a presto! >
Salutai con la mano e un grande sorriso.

Non passarono molti giorni quando iniziarono sogni o realtà di un mondo diverso, la notte mi ritrovavo  sulla spiaggia.

Illuminata da bellissimi colori.

Poi lo vidi, era bellissimo anche se il volto non riuscivo a vederlo bene da quanto fosse illuminato.
Pareva ai miei occhi che uscisse dalle acque del mare,venne verso di me le mani tese, ad incontrare le mie.
Mi sorrise.

Poi parlò :
<A volte le domande sono complicate e le risposte semplici. >

Io timida non capivo stetti in silenzio a guardarlo.

Poi mi addormentai.

Ricordo che pensai 'non stavo già dormendo'?

Da allora ogni notte mi ritrovavo con lui sulla spiaggia.

Ci sedevano sulla sabbia e lui iniziava a parlare. Quell'essere che assomigliava a un uomo, mi raccontava cose a me ignote.
<Il tuo nome è Arcobaleno >
Mi disse era molto serio.

Ricordo che scoppiai a ridere.
<Ma dai, che nome è Arcobaleno?? >
<È un nome importante che porterai nel tuo cammino, scoprirai con il tempo il suo valore>
Mi rispose
Abbassai il capo dinanzi a tanta solennità, però pensavo che fosse un nome da bambini e piuttosto infantile, non da portare in modo valoroso.
Già mi vedevo lottare;
L' impavida Arcobaleno affronta i Demoni...
Hmm e già li vedevo cadere dalle risate.

Per anni ogni notte prima di dormire mi ritrovavo con quell'essere meraviglioso.

Mi insegnò come usare i miei doni, mi diede risposte alle tante domande.
Crescevo  nel mio io interiore attraverso l'ignoto di una entità che era una guida.
Da complice di piena vita divenne per me vero amore.


La notte correvo fra le sue braccia, dove lui già mi aspettava.
Mi stringeva forte a sé e iniziava con i suoi insegnamenti, le parole non avevano mai fine, finché non mi addormentavo.

Mi faceva vedere mondi diversi, apprendere il vero senso dell'esistenza.

I miei doni aumentarono riuscivo a gestirli con immensa felicità.
Per quanto la vita era difficile la gioia era nel mio cuore.
Inevitabilmente mi innamorai di lui, essere perfetto.

Iniziai a farmi domande.
Iniziarono veri turbamenti.
Non erano sogni i miei, era realtà, ma quale realtà forse era solo fantasia.

Quella notte andai da lui confusa, angosciata.
Ignaro del mio turbamento
mi abbracciò forte, come sempre ci sedemmo e iniziò a parlare a immergermi  di immenso sapere.

Lo interruppi dicendo :
<Tu non esisti, sei solo frutto della mia fantasia, la mia vita è triste, mi sono rifugiata in questo magico mondo>

Il mio dolce mare accarezzando i miei capelli mi rispose:
<Aspettavo queste tue domande, questi pensieri sono leciti, sempre ci deve essere razionalità.
È giusto che esamini ogni avvenimento che ti accade con distacco.
Esaminarlo con intelligenza.
Solo così non avendo spiegazioni logiche capirai di trovarti dinanzi a eventi straordinari. >

Mi prese poi la mano e continuo'
<Esiste il mare? >
<Si >
Risposi.

Ma nel cuore mio temevo che la mia guida fosse comunque frutto della mia fantasia.
Mi alzai allontanandomi, seguita da lui in silenzio sempre al mio fianco.
<Sta di fatto che mi sono innamorata di te, ma tu non esisti. >
Urlai girandomi e buttandomi fra le sue braccia.
Il suo bacio arrivò caldo e intenso, non sembrava davvero fantasia.
Mi sentivo svenire il mio primo bacio, il nostro primo bacio anche l'unico.
Mi allontanò dolcemente.
<Anche io provo un fortissimo sentimento per te, ma non sono venuto a te per essere il tuo innamorato, ma per essere tua guida di vita, sei importante non solo per me.
Verrai ostacolata in tanti modi.
Mio compito è di renderti forte.
Non di amarti. >
Poi svanì.

Passarono altri anni, il mio amore cresceva ormai eravamo un unica entità.

Ma sempre più spesso accadeva che la notte mi aggrappavo in lacrime al mio Mare pregando che lui potesse essere anche nel modo che vivevo di giorno.

Passarono dieci anni dal nostro primo incontro.
Fino alla notte che gli dissi addio.
<Ho incontrato un ragazzo mi vuole sposare, gli ho detto di sì, non verrò più qui>
Gli dissi, in piedi uno di fronte all'altro.
Il vento soffiava piano, la notte calò su di noi.
<Arcobaleno, non prendere quella via. >
Mi disse serio.
<Tu mi hai insegnato tutto,
a usare i miei poteri per fare del bene, essere esempio di amore puro.
Lui è solo qui vive in mezzo alla strada, mio dovere aiutarlo>
Gli risposi altrettanto seria.
<Arcobaleno, inganni il tuo cuore lo conosci da pochissimo, aiutalo, ma non lo sposare>
Le sue parole sussurrate ora contro la mia bocca.
<Non era mio volere amarti, ma è successo, non voglio che ti perdi>

<Caro per sempre i tuoi insegnamenti resteranno nel mio cuore, ma lasciami vivere una vera vita, avere figli, un amore completo. >
Lo allontanai da me, pronta ad andarmene.
Intorno a noi il vento ora divenne fortissimo, il mare agitato.
Il mio Mare cadde in ginocchio a terra.
Parlò come mai fece in anni che lo conoscevo.
<Arcobaleno, questo è il tuo nome, ricordalo.
Ricorda chi sei e chi sono io.
Mi spoglio di ciò che sono per rinascere in te.
Venire da te sarà l'impresa più ardua che abbia mai affrontato, neppure il mio potere può aiutarmi per arrivare a te.
Ma il mio amore smisurato per te si.
Avrò meno anni di te, gli arcobaleni saranno in me, come segno di riconoscenza.
Non ricorderò nulla, anche se spero di sì.
Tu mi riconoscerai.
Io probabilmente no, forse perso nell'oscurità, sarai tu allora a salvare me.
Trovami Arcobaleno, non voglio perderti. >

Ascoltai le sue parole mentre le lacrime mi bagnavano il volto.

<Addio mio amato mare, tu non esisti>
Gli sussurai.
<Esiste il mare? >
Rispose.

Passarono tanti anni da quella notte, nonostante i miei poteri non ero forte abbastanza.
Persa la mia guida mi ritrovai presto in balia di insicurezze e errori.


Gli anni mi portano perdite strazianti conoscenze di persone che perfino un demone impallidisce dinanzi a tanta crudeltà.

Ricordavo il mare e le sue parole racchiuse nel mio cuore.
Come il segreto più grande, mai condiviso con nessuno al mondo.

Ormai sola con due bambini da crescere e nulla altro, camminavo, spoglia di ogni mio dono.
Gli incubi ormai unici amici delle mie notti.

Ero sempre nel cuore Arcobaleno.
Così fu per caso che mi ritrovai tramite una conoscente in un mondo virtuale.

Un immenso mondo di persone che comunicavano tramite una tastiera e una foto profilo.

Fu lì che lo incontrai lo riconobbi subito, dalla foto sprigionava una luce così immensa da illuminare anche l'angolo più scuro dell'universo.
Non ci credevo non poteva essere vero.

Scrissi:
_ sei tu, sei tu...
Io ti conosco _

Ovviamente non mi riconobbe.
Iniziò tuttavia a scrivermi sempre di più, da prima in modo scherzoso, un po' strafottente, ma sempre vicino.

Mi convinsi che mi ero sbagliata, non era lui il mio Mare, si litigava tutti i giorni, io spaventata e adulta, non avevo certo intenzione di incontrare un uomo.
Era solo la sua immensa luce che mi aveva avvicinato a lui.
Dopo pochi giorni gli chiesi il permesso di poterlo chiamare al telefono per chiarire meglio la nostra ennesima litigata in chat.

Li vi fu il miracolo più bello.
Iniziammo a sentirci, ogni giorno. La sera fino a notte tardissima.
Iniziò a raccontarmi.
<Sai da sempre amo gli arcobaleni.
Sai che sono magico?
Parlo con gli angeli.>

Ascoltavo pietrificata le sue parole.
Non era possibile era una coincidenza.
Mi disse come la notte sognava di essere su una spiaggia, cercava una donna che lo chiamava.
Mi disse cose che solo il mare sapeva.
Io non dicevo nulla.
Ascoltavo.
Non ci credevo.
Mi disse che a un certo punto della vita si era perso, ma che la voce di quella ragazza la sentiva sempre.

Dopo una settimana ci incontrammo.
Andai da lui con il mio bimbo piccolo.
Allora lui mi abbracciò forte mi baciò e il mondo si fermo'.

Il mio mare lo sposato ora ci viviamo completamente.

💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙

Si è fatto uomo per me, ma in realtà è l'entità più straordinaria che esista.
Ricorda vagamente chi era.
Mi dice che sono il suo Arcobaleno.
Io gli rispondo che lui è i colori di questo Arcobaleno.

Arcobaleno 🌈

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