Ronald Weasley, come i suoi fratelli più grandi, all'età di 11 anni ricevette la sua lettera per Hogwarts.
Non che fosse una cosa scioccante, tutti nella sua famiglia erano maghi, e lui aveva sempre dato segni di energia magica che gli scorreva nelle vene.

L'energia magica che scorreva in lui era talmente forte, che ogni volta che leggeva, le lettere tendevano a muoversi e a confondersi tra loro a tal punto da creare parole senza senso.. o forse era solo un brutto scherzo della sua mente.

In ogni caso, il 1 marzo del 1991, un gufo lasciò una lettera sulla sua ciotola di cereali ancora piena.
Un lamento uscì dalla bocca del ragazzo con i capelli rossi, nulla poteva rovinargli la colazione.
Molly e Arthur si scambiarono uno sguardo complice e intimarono Ron di aprire subito la lettera.
Il ragazzo l'aprii, cercò di leggere a voce alta però quello che vedeva sul foglio erano piccole lettere che si scambiavano tra di loro.

Provò a leggere, ma con molta difficoltà lesse solo la prima riga. La sorellina ridacchiò, come poteva Ron non riuscire a leggere una frase così semplice?
Il ragazzo dai capelli rossi lasciò cadere la lettera a terra, e senza finire la sua colazione si alzò dalla sedia e salì in camera sotto lo sguardo triste dei genitori.
Si sentiva stupido, e si sentiva in colpa. In colpa per non essere abbastanza e all'altezza di una stupida frase che pure Ginny, la sorella più piccola sapeva leggere.

Ma se non sapeva leggere una frase, come poteva andare ad Hogwarts? 'Non ti preoccupare Ron' gli disse la madre a pranzo 'è la magia che ti fa brutti scherzi'.

Quando a settembre partii per Hogwarts, come tutti i piccoli studenti trovò difficoltà, eppure quando doveva leggere ad alta voce era l'unico con molte difficoltà, se non uno dei pochi.

Hermione Granger, era una di quelle bambine a cui non sfuggiva niente, notava tutto.
E la sua curiosità la portava ad approfondire tutti gli argomenti che le capitavano sott'occhio.

L'imperfetta lettura di Ron, fu una delle prime cose, se non la prima ad aver attirato la sua attenzione, ovviamente dopo il primo incontro sul treno. Hermione, si offrii volontariamente di aiutare il rosso, al suo ritorno dalle vacanze di Natale.

Infatti, il primo weekend di gennaio, Ron con l'aiuto di Hermione cercò di leggere una pagina del libro Storia di Hogwarts ad alta voce, che per di più era abbastanza noioso a parer suo, e in più non lo capiva.

Quando Hermione lo corresse per l'ottava volta Ron non ci pensò due volte e chiuse il libro.
Non avrebbe voluto spiegare a Hermione ciò che vedeva, la risposta non sarebbe cambiata, eppure le parole gli uscirono di bocca come proiettili.
Avrebbe voluto fermarsi, eppure non riusciva, tratteneva tutto da troppo tempo.

'E le lettere continuano a vorticare sul foglio, ed è per questo che odio la magia, mi gioca brutti scherzi.' esordì, sospirando e appoggiando la testa sulle braccia.

'Sei dislessico' disse Hermione infine.

'Dislecosa?' chiese Ron. Non aveva mai sentito una parola del genere.

'Ogni volta che leggi è come una corsa contro il tempo, e poi alla fine non sai neanche cosa hai letto. Se te lo chiedessi, non sapresti come rispondermi.' Hermione fece un piccolo sorrisetto 'Vedi le lettere capovolgersi, altre le vedi dritte e altre le vedi al contrario.'

'Quindi non è magia?' chiese.

'Certo che no, è la tua mente. Ma non ti preoccupare, non è nulla di grave molti sono come te. È come vedere e capire le cose in modo diverso. Da oggi ti aiuto a migliorare.'

Per la prima volta Ron si sentii capito, non si sentii in dovere di giustificarsi, non si sentii inferiore, finalmente aveva capito il suo 'problema', che chiamarlo cosi è proprio un eufemismo.

Fatto il misfatto.