14. Al villaggio Erbana
Xander agguantò nuovamente Majo per il braccio, tirandola indietro e, insieme ad Arthur, sguainò la spada.
Majo però superò quella barriera umana dietro cui i ragazzi l'avevano nascosta e, di nuovo davanti a loro, alzò le braccia in avanti , a fermarli.
"Calmi. Non siamo in pericolo" disse.
Aveva sentito energia positiva e soprattutto in equilibrio.
Dall'intrico di cespugli scricchiolanti, una ragazza fece capolino, seguita da un ragazzo.
"Non ci posso credere! Questo è il giorno più bello di sempre!" esordì la ragazza, battendo le mani felice, allargando gli occhi verdi.
I lunghi capelli biondi erano decorati con delle foglie e un abito verde dalla larga gonna fasciava il suo corpo minuto. Era di poco più bassa di Majo e potevano avere la stesa età.
Insieme al suo compagno, inchinarono la testa verso Majo, rispettosi.
"Benvenuta Strega del Caos" disse lui, con un grande sorriso.
Anche i suoi capelli erano biondi e lunghi, sulle spalle; gli occhi verdi anche lui, somigliava molto alla ragazza; solo era più alto e robusto.
Anche Majo chinò il capo.
"Mi avete riconosciuta" sorrise.
"Impossibile non riconoscere la vostra energia magica" disse la ragazza, saltellando emozionata.
"Acantha, sta buona!" esclamò il ragazzo, ridendo della sua euforia.
"Scusate mia sorella, è molto felice di incontrare tutti voi" la giustificò.
"Come non potrei essere felice, Levine? La Strega del Caos, Il Principe Arthur Hariman Bernardo Penarktos e il suo Cavaliere Xander Cataldo D'Arenà tutti insieme qui" disse tutto d'un fiato.
Majo si voltò verso i suoi compagni di viaggio, con espressione sorpresa.
"Avete tutti questi nomi? Non lo sapevo!"
Xander rise, sprezzante.
"Non ce lo hai mai chiesto signorina 'ciò che conta è solo la missione' " disse.
Majo, indignata, rispose: "Beh è così! È solo quello che conta! E poi nemmeno voi sapete il mio nome completo" incrociò le braccia al petto, difendendosi dall'accusa.
"Majo Sakiya Aradia" risposero in coro Arthur e Xander.
Majo rimase stupita, poi sbuffò.
"Chiedere ad Ambrosio non vale" disse, guardando Xander.
I due fratelli risero per quello scambio di battute.
"Non mi stupisce che pensiate solo alla missione" disse comprensivo Levine.
"È un grande fardello da portare da sola, immagino".
Majo gli sorrise, triste.
"Non è da sola" disse Xander, serio.
"Infatti!" concordò Arthur, solare.
"Comunque, siete ben informata su di noi.. hem... Acantha, giusto? Siete una strega Erbana a quanto ho capito" sorrise alla ragazza.
A presentazioni ufficiali fatte, Levine fece strada, invitandoli a seguirli al loro villaggio.
Acantha non smise mai di parlare.
Estimatrice entusiasta di Majo e il suo Clan, era una grande ammiratrice anche del Principe e del Cavaliere e raccontò senza vergogna, di come si appostasse tra gli alberi fin da piccola, ai margini della foresta, per osservarli quando si recavano, tre volte all'anno, con la diligenza reale, ad Antaria, a portare omaggio a Re Giacomo e sua figlia.
"Una volta, quando eravamo più piccoli, credevo che voi, Xander, mi aveste vista. Ho azzardato un saluto, ma non mi avete risposto, perciò credo di aver solo immaginato che il vostro sguardo fosse su di me" confessò, arrossendo sulle guance.
"Oh, eri tu!" esclamò Arthur. "Ti ha vista e pensava fossi uno spirito della foresta" ridacchiò.
Acantha si emozionò moltissimo alla notizia; a quanto ne capì Majo, Xander era il suo preferito.
In fretta, la strega Erbana, cambiò argomento.
"Eravate voi la scorsa notte Majo, vero? Abbiamo sentito che stava succedendo qualcosa di importante nella foresta e ci siamo tenuti alla larga" disse.
"Io e il mio famiglio ci siamo lasciati andare" confermò.
"Spero che non sia stato un problema" si scusò.
"Nessun problema" sorrise Levine.
"È un lupo il vostro famiglio, vero? È ancora in giro per la foresta?" chiese.
"È dentro Xander" rivelò Majo e raccontò brevemente la situazione, senza entrare nel dettaglio.
Acantha era sbalordita e guardava Xander a bocca aperta. Le sue guance si arrossirono di nuovo.
"Ecco spiegato il tuo particolare trasporto verso il Cavaliere!" ridacchiò Levine, prendendo in giro la sorella.
"Il suo Spirito Guida è una lupa" spiegò poi.
Xander le sorrise, senza dire nulla, con Arthur che ridacchiava al suo fianco.
Il villaggio del Clan Erbana nasceva in un'ampia radura e molte piccole casette di legno, circondate ognuna da un cerchio di grandi pietre a delimitarne la proprietà, costituivano le abitazioni. Tra gli alberi, in alto, corridoi e altri rifugi erano stati costruiti.
C'erano molte persone in giro per la radura e, camminando tra fuochi accesi e riunioni di gente che si inchinarono rispettosi ed emozionati quando venivano presentati, i due fratelli li condussero dal Capo Clan, il vecchio e saggio Emir.
"Siete rimasti in così pochi?" chiese Majo, mentre avanzavano verso la casa del Capo.
"Alcuni di noi sono sulle montagne. Tra cui i nostri genitori" rispose Levine.
"Di solito passiamo i mesi freddi qui e quelli caldi su in montagna ma questa volta ci siamo insolitamente divisi, vista la situazione critica. Anche la natura e gli animali inizieranno presto a risentire della rottura dell'equilibrio. Anzi è già iniziato" rivelò, serio.
"E in che modo?" si interessò il Principe.
"Gli animali sono irrequieti e più aggressivi, le piante e i fiori seccano o rinascono nel momento sbagliato" rispose Acantha.
Panciuto, rugoso e dal sorriso bonario, il vecchio Capo Emir li accolse con calore.
"Siamo nelle vostre mani, Strega Majo" disse con il suo vocione basso.
"Nel nostro piccolo stiamo cercando di aiutarvi come meglio possiamo" fece sapere.
"Il vostro sostegno è importante, grazie. Manca poco ormai. Presto sarò pronta a compiere la mia magia" rispose lei, sicura.
Ritenne poi opportuno metterlo a conoscenza del fatto che aveva due cristalli della Dea con sé e metterli in guardia quindi da possibili influenze emotive.
"Non vi preoccupate. Sappiamo gestire la situazione" la rassicurò il Capo, dando il compito a due giovani Erbana di informare il resto del Clan.
Con Acantha e Levine come guide, i tre amici si separarono per raggiungere due vasche naturali create dal lavoro delle cascate per ripulire corpo e vestiti: l'acqua gelida fu un toccasana rigenerante per il corpo di Majo.
Avvolta nella coperta, ascoltava Acantha che si era offerta di acconciare i suoi lunghi ricci con delle foglie di pioppo.
"Oggi del cibo se ne occupano Fefi, Thena e Jun. Ho detto loro di dare il meglio per i nostri ospiti" disse.
"Grazie. Siete molto gentili".
"È il minimo che possiamo fare" rispose.
"Allora, com'è viaggiare con il Principe e il Cavaliere?" buttò lì all'improvviso Acantha.
Majo sorrise a quella domanda. La curiosità della ragazza era così forte che poteva sentirla.
"Sono degli ottimi compagni di viaggio. Stanno adempimento bene al loro dovere" rispose in modo generale.
La ragazza sospirò e Majo, per evitarle inutili giri di parole e aiutarla chiese: "Vi piace Xander, vero?".
Acantha lasciò le sue spalle per accucciarsi di fronte a lei.
"Si, moltissimo" confessò, tutta rossa in volto.
"Voi che lo conoscete bene, credete che possa piacergli?" chiese, disegnando nella terra delle linee con il dito.
"Lo so che presto andrete via, ma mi piacerebbe passare un po' di tempo con lui e magari, chissà, rivedersi... dopo" disse, alzando lo sguardo su di lei.
Una voragine si aprì nel petto di Majo nell'udire la parola dopo. Deglutì e ricordò a se stessa che non doveva cedere.
"Non lo conosco così bene come credete" rispose, alzandosi in piedi.
"Ma sono sicura di sì. Siete molto carina e simpatica" le sorrise.
Parve come se quelle parole dette da Majo le avessero regalato nuova fiducia e sicurezza e, quando si ricongiunsero ai ragazzi, Acantha rimase al fianco di Xander per tutto il tempo.
Il ragazzo, rideva alle sue battute e, educato e gentile come era nel suo carattere essere, le regalava sorrisi e rispondeva con garbo ad ogni domanda.
Arthur invece divenne di nuovo triste e depresso. Raggiunse Majo vicino al fuoco e si aggrappò al suo braccio.
"Majo sto malissimo!" annunciò.
"Cosa hai?" si preoccupò.
"Ho sempre questo dolore insopportabile al cuore. E sento anche questa odiosa attrazione verso Xander. Perché proprio verso di lui? C'è un sacco di gente qui e non mi fanno alcun effetto" si confidò, lagnandosi.
"Anche se è meglio così. Non voglio rischiare di tradire lei per colpa di un cristallo" aggiunse in un sussurro, gli occhi bassi.
"Te l'ho detto, non conosco bene gli effetti del cristallo ma direi che il tuo amore per Gwen è così cosciente e vero e intenso che il trasporto verso gli altri in confronto è niente. Non è che non sta agendo, semplicemente non ha significato per te" spiegò.
Arthur poggiò la testa sulla sua spalla, in quel gesto che stava diventato un'abitudine naturale per lui.
"E Xander allora?" chiese, piano.
"Direi che dopo il tuo amore per Gwen, c'è quello per lui. È un amore che si basa sul rispetto e la stima reciproca. Questo, sotto effetto del cristallo diventa attrazione, credo. È molto bello" disse Majo, con un sorriso.
"No, fa schifo!" ribatté Arthur e lei rise.
Il principe nascose il viso nel suo collo e le lasciò un inaspettato e delicato bacio. Rabbrividì.
Le carezzò una guancia e alzando la testa a guardarla negli occhi disse, serio :
"Dopo Xander ci sei tu, Majo".
"Cosa? Non scherzare!" sgranò gli occhi.
"Non scherzo! Ti rispetto e ti ammiro moltissimo" disse, poggiando la fronte sulla sua, sorridendo dolcemente.
"Stai dicendo che sei attratto da me, Principe?" ridacchiò Majo.
"Esattamente. Ma non preoccuparti: lo so dominare. Mi ricordo che sei mia amica e tale desidero che tu rimanga per sempre" rassicurò, con sguardo intenso.
"Lo so. Il tuo cuore è troppo pieno di Gwen" sorrise.
"Andrà meglio se penserai a me come a una compagna di viaggio e basta" consigliò, ignorando il resto della sua dichiarazione, guardando altrove.
Lui sbuffò.
"È in questo modo che riesci a resistere tu? Pensando a noi solo come a compagni di missione?"
"Si. Anche perché è la verità".
"Sei proprio brava a mentire, Majo" ridacchiò.
"Perché non vuoi essere mia amica?" aggiunse poi, in tono triste.
Lei non rispose e lui non insistè. Sospirando, le voltò il viso affinché si guardassero negli occhi. Il suo era uno sguardo implorante e sofferente.
"Penso che morirò d'amore, Majo. Non lo riesco a gestire come si deve questo dolore. Non posso continuare il viaggio in questo modo. Non puoi fare niente per contenere la situazione? Tu sai fare tutto, non posso credere che non hai una soluzione" disse, carezzandole di nuovo la guancia.
Majo fu colpita dalle sue parole e trattenne il fiato per un attimo, dandosi della stupida.
"Arthur sei un genio!" esclamò, spalancando gli occhi.
"Come ho fatto a non pensarci?" si chiese.
Togliendo la mano del Principe dalla sua guancia bruscamente, tirò fuori dalla sua sacca, che sempre portava a tracolla, il Grande Libro e cominciò a sfogliarlo e a borbottare tra sé.
Arthur tornò a nascondere la testa nel suo collo.
"Non farmi complimenti Majo o non saprò resisterti" rise.
Lei ridacchiò e gli accarezzò la nuca.
"Smettila!" esclamò.
"Vi state divertendo qui?" arrivò la voce di Xander, tagliente.
Arthur alzò la testa.
"Si, molto" rideva ancora.
"Solo tu puoi divertirti?" ribatté Majo, che lo degnò appena di un'occhiata, prima di tornare al Libro.
Acantha era al fianco del Cavaliere e li salutò con un sorriso e un gesto della mano.
Majo si stupì e poi si arrabbiò con sé stessa per quella risposta.
Xander tirò un calcio ad un sasso e si allontanò, arrabbiato.
Arthur sospirò: "Scusate, devo conferire con il mio Cavaliere" disse, alzando le sopracciglia, e lo seguì.
Majo continuava a sfogliare il suo Libro, all'apparenza indifferente.
Sentiva il cuore agitato, battere forte.
"Non avevo capito che voi e il Principe..." cominciò Acantha.
"Siamo solo compagni di viaggio. Il cristallo lo sta facendo stare male" disse e poi, più bruscamente di quanto volesse, chiese: "Devi domandarmi qualcosa? Ho da fare" indicò il Libro.
Lei rimase un po' male ma rispose.
"In realtà era Xander che voleva chiedervi qualcosa. L'ho invitato a venire con me nel giro di perlustrazione per la foresta. Sapete, per controllare gli animali e le piante per vedere se è tutto apposto" iniziò.
Majo alzò la testa dal Libro per guardarla e lei continuò, con un sorriso.
"Voleva chiedervi se per voi andava bene allontanarsi. Per il vostro famiglio".
"Si, certo. Non c'è problema" si sforzò di sorridere.
Pensò di dirglielo personalmente e raggiunse i ragazzi che parlavano sotto un pino. Si tenevano a distanza e sembrava come se Arthur stesse rimproverano il Cavaliere.
La sentirono arrivare e tacquero.
"Vai pure con Acantha, Xander. Non avrò bisogno di Amarok. Stai tranquillo e fa quello che ti senti di fare; divertiti" sorrise, ancora per finta, senza preoccuparsi di averli interrotti.
Xander si avvicinò a lei a grandi passi e le dedicò uno sguardo ostile. Senza aggiungere parole, se ne andò.
"Ho trovato l'incantesimo giusto. Vado a studiare" dichiarò subito dopo Majo ad Arthur, che la guardava, serio.
Lo lasciò lì, sotto l'albero, ignorando il suo richiamo.
Si recò alla cascata e si accovacciò a toccare l'acqua fresca con la mano. Ispirò ed espirò, lasciandosi calmare dal dolce rumore dell'acqua.
Voleva che Acantha giocasse le sue carte e sperò che riuscisse nel suo intento, aiutata dall'influenza che il cristallo esercitava su Xander. C'era sintonia tra loro e poteva andare bene, anche senza cristallo. Poteva tornare da lei quando tutto sarebbe finito, come Acantha sognava.
Non si sentì in colpa per averli spinti l'uno verso l'altra. Loro dovevano e potevano pensare al futuro e lei aveva il dovere di non interferire.
L'acqua ebbe il potere di calmare il suo cuore. Ripulendosi le lacrime dalle guance, si alzò in piedi e tornò in sé.
Lo sapeva che era normale avere questi momenti di debolezza, infondo era un essere umano che provava sentimenti ed emozioni.
L'importante era tornare in sé.
Aveva compreso e aveva accettato. Mai sarebbe tornata indietro sulle sue decisioni.
Decisa, sicura e forte, tornò con il pensiero alle sue immediate priorità: eseguire l'incantesimo di contenimento del potere dei cristalli per poter continuare il viaggio in modo più tranquillo per tutti e recuperare il terzo e ultimo cristallo: quello della Dea Anziana.
Tutto il resto non aveva importanza.
Curiosità nomi di Majo:
Sakiya vuol dire notte in fiore;
Aradia pare sia il nome della prima strega conosciuta.
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