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Epilogo - Domande

Reepon esaminò il luogo intorno a sé, curioso. Non lo riconosceva, non aveva idea di come l'Integrità avesse potuto realizzarlo o perché. Non sapeva nemmeno come lui ci fosse arrivato. Non provava paura perché la sua gente ne era priva. Sul suo pianeta originario i Moderator erano rimasti l'unica razza di vertebrati presente. Tutti gli altri animali erano stati estirpati. Erano rimasti solo gli insetti e le altre creature inferiori utili a favorire la crescita della vegetazione accuratamente selezionata che garantiva cibo, materiale di costruzione e tutto il resto delle cose che erano necessarie. C'erano anche piante conservate per scopo estetico, anche se il senso estetico dei Moderator era andato perduto nella notte dei tempi. Nonostante ciò queste piante rimanevano perché davano a tutti un sottile senso di ordine e pulizia, come se dovessero essere in certi luoghi, anche se nessuno sapeva più spiegare perché.

La profonda ingegnerizzazione del mondo dei Moderator aveva fatto sì che non esistessero più minacce che potessero colpirli. Non esistevano malattie, non esistevano malformazioni. La loro vita era di lunghezza ragguardevole e predeterminata così che non dovessero temere di vederla finire per qualche ragione e potessero essere pronti al momento della loro dipartita. Questa sublime serenità aveva permesso loro di dedicarsi alla ricerca e alla conoscenza. A un certo punto avevano stabilito che la conoscenza che potevano ottenere da soli era limitata. Per questo si erano uniti all'Integrità.

Reepon, come tutti i Moderator che avevano lasciato il pianeta madre, non godeva della serenità di chi era rimasto, avendo introdotto molte variabili nella sua esistenza che la rendevano meno controllabile. Di contro aveva scoperto un senso della ricerca nuovo, quello che veniva banalmente chiamato avventura. L'avventura non gli dava piacere, ma erano evidenti le sue potenzialità. Ora, in quel luogo sconosciuto in cui si trovava, il senso dell'avventura era forte in lui e quindi, paradossalmente, oltre a non essere spaventato, era piacevolmente stimolato.

Un altro Moderator apparve davanti a lui. Reepon ne conosceva il nome, anche se non sapeva che si trattava dello stesso che aveva cercato di fermare il cannone ghoul. «Zerud.» disse.

Zerud zampettava a poca distanza da lui, ma la distanza, in quel tipo di costrutti, era un concetto relativo. «Sai dove ti trovi?»

Reepon annusò un'ultima volta l'aria. «Non su una nave dell'Integrità, ma questo è perfettamente logico visto che quella in orbita intorno alla Terra è stata distrutta.»

«Questa è ironia.» disse Zerud.

«Lo è?» Reepon inclinò la testa.

«La nave dell'Integrità non è l'unico punto di appoggio che abbiamo sulla Terra. Come i ghoul ci siamo impegnati a costruire dimensioni ripiegate su sé stesse in cui rifugiarci. Questa è una di quelle, completamente sotto il mio controllo.»

Reepon si chiese se in quella dimensione ci fosse altro, oltre loro due. «Non credevo poteste portarmi dove volevate.»

«Anche se ti sei sconnesso dall'Integrità non può spegnere l'organo della multidimensionalità che è impiantato nel tuo corpo. Quell'organo è ancora sotto il nostro controllo, quindi possiamo dislocarti dove vogliamo.»

«Non l'avete mai fatto prima.»

«Non è mai stato necessario.»

Reepon provò a camminare verso Zerud, senza riuscire ad avvicinarsi a lui, come aveva ipotizzato. «Quindi perché ora?»

«Joyjoy è ancora vivo.» annunciò Zerud.

«Bene.» Nessun Moderator avrebbe mai concepito come positiva la morte di un altro Moderator, in nessuna condizione. I Moderator non entravano mai in conflitto tra loro, era già clamoroso che Reepon si fosse schierato contro i suoi simili, ma nemmeno questa condizione faceva sì che volesse la morte di qualcuno.

«Pagherà per i suoi errori. E' sicuramente caduto in disgrazia. Però ciò che gli è accaduto è istruttivo, pone delle domande.»

«Domande.» C'era una lussuria quasi erotica nel modo in cui i Moderator potevano parlare di domande e risposte.

«Domande di cui credo tu abbia le risposte.»

Reepon annusò ulteriormente l'aria. C'era qualcos'altro oltre loro due lì. Maghette, sicuramente. Forse anche Joyjoy, da qualche parte, ferito ma vivo. Capì che era nel luogo dove era stato trasportato tutto ciò che c'era sulla nave prima che precipitasse. «Per questo mi avete permesso di fuggire dall'Integrità e unirmi a The Box. Speravate di avere informazioni da me.»

«Le avremo.» Era un'affermazione.

«Si, le avrete.» Per una serie di complessi costrutti che non erano né fedeltà né fiducia, Reepon sapeva che avrebbe risposto alle domande di Zerud per espandere la sua conoscenza e in questo modo dimostrargli che era, in un certo senso, un Moderator migliore di lui.

«Il sistema che usiamo per la gestione delle maghette è efficace. Ha dato sempre buoni risultati e l'abbiamo usato largamente. Quello che è successo ai gruppi di Joyjoy rappresenta il primo fallimento registrato dall'inizio della guerra e ha avuto conseguenze catastrofiche. Sappiamo che Joyjoy ha compiuto degli errori, ma io devo riferire quali errori sono stati compiuti e non riesco a capirlo. Tu puoi dirmelo?»

L'unica gerarchia che esisteva tra i Moderator era quella tra i dispensatori di conoscenza e i ricettori di conoscenza. Quel giorno Reepon era un dispensatore di conoscenza. «Il modo in cui gestiamo le maghette non è stato studiato dai Moderator, è stato studiato dall'Integrità. I Moderator lo applicano soltanto. I Moderator non possono fare modifiche alle procedure in essere perché non riescono a capire larga parte di quello che avviene nelle maghette.»

«Cosa intendi?»

«I Moderator non possiedono sentimenti. L'intero sistema delle maghette si basa sulla manipolazione dei loro sentimenti. Joyjoy non ne ha tenuto conto.»

Zerud aprì i suoi occhi completamente rossi, facendoli brillare. Con l'ingresso dei Moderator nell'Integrità alcuni individui avevano scoperto l'ambizione ovvero il desiderio di scalare le gerarchie e ottenere un potere superiore. Zerud sembrava completamente intossicato dall'ambizione. «Quello che sta dicendo mette in pericolo l'intera razza dei Moderator!» esclamò.

Reepon inclinò ulteriormente il capo. «Perché dovremmo essere in pericolo? Non facciamo forse parte dell'Integrità?»

Zerud si sfregò le zampe davanti sul muso. «Cosa hanno fatto questi sentimenti a maghette come Purple Vengance e Azure Foxtrot?»

«Gli hanno fatto capire che gli ordini che ricevevano erano sbagliati, gli hanno fatto capire che il loro sacrificio non era giusto. Per delle persone che potenzialmente rischiano la vita questo è sufficiente per tradire.»

«Ma ciò che facciamo è giusto.»

«E' giusto per l'Integrità.»

Zerud era pensoso. L'idea che avesse deciso di consultarsi con Reepon già dimostrava che possedeva una mentalità molto aperta e un certo acume tattico. Non molti Moderator avrebbero mai pensato di interpellare un rinnegato, pur sapendo che avrebbe condiviso la sua conoscenza. Joyjoy, responsabile dell'intera operazione Terra, era un Moderator determinato che sapeva farsi valere sul campo e che aveva portato a casa ragguardevoli trionfi, ma Zerud era un politico e un diplomatico, forse più adatto alla crisi che stavano affrontando. «Hai una soluzione a questo problema?» chiese.

«Esseri umani.»

«In che senso?»

«L'azione di Azure Foxtrot è stata modificata dalla presenza di un essere umano. Gli esseri umani possono trasmettere empatia a altri esseri umani e operare con più decisione la manipolazione necessaria a far fare loro quello che serve. I Moderator hanno bisogno dell'aiuto di esseri umani.»

«Ma gli esseri umani non fanno parte dell'Integrità!»

Reepon distorse il suo volto senza bocca in quella che era un'espressione di nervosismo. «Se ne facessero parte non avreste questi problemi.»

«Con l'aiuto di esseri umani possiamo convincere Purple Vengance e Azure Foxtrot a tornare dalla nostra parte?»

«Ovviamente no. Ma potete impedire che altri le seguano.»

Reepon sapeva che il terrore di Zerud era proprio che altre maghette si ribellassero. Se fosse accaduto allora l'intero esercito dell'Integrità avrebbe avuto problemi e questo non solo nella battaglia per la Terra. Anche qui, il fatto che Zerud già prendesse in considerazione l'eventualità lo rendeva di gran lunga più lungimirante della maggior parte degli appartenenti all'Integrità. «Azure Foxtrot e Purple Vengance devono essere distrutte.» decretò.

«Probabilmente non hai altra soluzione.» concordò Reepon. C'era una sorda eco, in fondo a lui, che gli ricordava che avrebbe dovuto essere triste per quello.

«Molte cose devono essere fatte.» concluse Zerud. «Molte.»

Reepon cominciò a dissolversi. Come aveva previsto l'Integrità non aveva intenzione di trattenerlo lì, né ucciderlo. Ora che Zerud aveva avuto le informazioni che aveva chiesto lui sarebbe tornato nel luogo da cui era stato prelevato, come nulla fosse, per riprendere la sua vita da rinnegato.

Reepon osservò che anche Zerud si stava dissolvendo. Zerud non aveva ucciso Joyjoy. O meglio, l'Integrità, dopo tutto quello che aveva fatto, aveva deciso che la vita di Joyjoy andava preservata. Questo era interessante. Un Moderator non può provare rancore o desiderio di vendetta, ma Reepon sospettava che dovesse esserci un costrutto logico sulla base del quale, a seguito di tante clamorose sconfitte, Joyjoy sentisse una particolare determinazione all'idea di dover distruggere Purple Vengance e Azure Foxtrot.

Sospettava che l'Integrità avrebbe trovato un modo per sfruttarlo.

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