Tutto era calmo.
Nella tetra e glaciale notte, la luna biancheggiava sui verdeggianti prati della valle, e si rifletteva sui ghiacciai.
Un gelido vento alitò sui sogni della giovane natura dormiente.
"Sarà una notte tranquilla" pensò quel giovane uomo.
Una coppia di mammut si dirigeva verso una piccola radura poco più a sud dell'altipiano dove si trovava quell'uomo. Li osservò qualche momento mentre si accoccolavano per riposare. Tutto era calmo.
L'enorme occhio bianco nel cielo attirò lo sguardo dell'individuo. L'aveva vista molte volte, la luna, e per lui era sempre un affascinante mistero. Ma qualcosa era diverso: cominciarono ad apparire come per incantesimo, lunghe lingue di fuoco verde nella volta celeste. Erano come dei torrenti tumultuosi di polvere di stelle, che riempivano l'etere di eternità.
Non era la prima volta che si mostrava l'aurora, ma egli non la vide mai così estesa; quasi non si scorgevano più le stelle. Rimase esterrefatto, ma anche spaventato. Il soffitto del mondo era letteralmente in fiamme.
Era paralizzato. Non riusciva più a distogliere lo sguardo da quello spettacolo terrificante, e silente. La calma fu rotta da una serie di imponenti folgori blu, che si schiantavano al suolo con ferocia; nella valle ora regnava il caos tra gli animali impauriti. E man mano le scariche tuonavano, il tumulto di luci celesti si addensava, ribollendo di turbinii vorticosi, che alzavano ruggenti raffiche di vento.
Si coprì gli occhi dalla forte aria. Il suo pensiero tornò immediatamente alla sua tribù, e alla sua famiglia. Corse veloce, come fosse inseguito da una tigre, corse verso il suo villaggio. La terra iniziava a tremare.
Una colonna di fulmini cadde con un sordo tonfo in mezzo alla valle, perpetua. Il pilastro di folgori illuminava di una luce bianca spettrale tutta la piana.
L'aria intorno alla colonna di luce cominciò a girare vorticosamente, tanto che si l'uomo si sentì risucchiare. Si riparò dietro una grossa roccia. Non riusciva più a proseguire.
Tutto il mondo era investito dalle opprimenti luci verdi e rosse dell'aurora.
Il cielo stava crollando. Quel caotico agglomerato di forze, si stava riversando sulla terra, come il bacino di una diga; e come la marea si infrange sugli scogli, così l'aurora si infranse sulla terra, e ne sommerse la superficie. Trascorsero pochi secondi, poi la brezza dileguò il tutto, ed il mondo ritornò alla normalità. Quasi.