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Capitolo XIX: Il Rapimento

Susan e Alicia optarono per mangiare in un bel ristorante nel centro della città.
Il posto era alquanto rinomato, e furono servite con ciò che ordinarono in modo celere e sontuoso.
Tra una portata e l'altra conversavano del più e del meno: della loro vita, i loro interessi, ecc...
L'orologio segnava quasi le 22:30 quando decisero di tornare nella Sala della Saggezza. Mentre si dirigevano verso una via poco frequentata dove poter aprire un varco, Alicia notò che un uomo le stava seguendo.
-Susan, continua a camminare e non voltarti- sussurrò con decisione alla compagna.
-Qual è il problema?- chiese lei preoccupata.
-Non lo so ancora...- rispose entrando in un vicolo -ma penso che lo scopriremo presto...-
Pochi passi dopo essere entrate nella via, notando che l'uomo non demordeva dal seguirle, Alicia si voltò di scatto per scongiurare eventuali attacchi.
-Chi sei e cosa vuoi?!- gridò la bionda.
L'uomo si bloccò, e senza rispondere estrasse una bacchetta e scagliò un incantesimo verso di lei. Alicia riuscì a non farsi colpire, ma alle loro spalle comparvero altri tre individui, che si lanciarono verso le due ragazze.
Alicia cercò di difendere lei e la compagna, ma più gli attacchi si prolungavano, più lei perdeva colpi, finché una palla di fuoco non la colpì ad un fianco, facendola accasciare a terra.
Susan istintivamente chiamò a gran voce Hunter, mentre gli individui le immobilizzavano con delle manette magiche.
Pochi secondo dopo, si palesò con fragore un quinto uomo.
Era Hunter, e senza perdere tempo scagliò fiammeggianti incantesimi verso gli aggressori. Dopo essere riuscito a metterne al tappeto due, l'uomo che teneva Susan aprì un portale, e lo attraversò con la ragazza, scomparendo dalla vista degli altri.

Hunter si soffermò coi pugni serrati ad osservare il punto in cui la sua amica era svanita. Nel frattempo l'ultimo aggressore rimasto in piedi, corse nella sua direzione estraendo un pugnale. Senza neanche una smorfia, il ragazzo afferrò agilmente il braccio dell'uomo e lo disarmò, facendolo ruzzolare al suolo.
-Patetico- disse liberandosi dell'arma. Poi, prendendo l'uomo per il colletto, lo sollevò sbattendolo contro la parete.
-Chi e da dove?- chiese con sguardo glaciale.
-P-pensi davvero che te lo direi?!- rispose ridendo.
-Hai ragione...- aggiunse Hunter lasciandolo andare e sistemandogli la giacca. L'uomo guardò perplesso il ragazzo. Dopo di che, appoggiò violentemente la sua mano sulla fronte dell'aggressore, che cadde in ginocchio con una espressione di dolore sul volto.
-Parla!-
-Hunter no!- gridò Alicia. Il ragazzo tolse la mano, e l'uomo svenne.
-Possiamo trovarla in altri modi... M-mi daresti una mano?- aggiunse. Hunter si avvicinò alla ragazza e, esaminandone la bruciatura sul fianco, la curò imponendole le mani sopra, e facendo uscire una tenue luce gialla.
-Scusami se non ti ho soccorsa subito...- disse aiutandola ad alzarsi.
-Tranquillo, non era troppo grave. Come hai fatto a trovarci?-
-L'anello di Susan, era una precauzione necessaria. Penso di poterla rintracciare attraverso quello- rispose, poi si avvicinò al corpo di uno degli aggressori per esaminarlo.
-Sono senza dubbio dell'Ordine dell'Ombra...- raccolse una bacchetta con disgusto -che mediocri...-
-P-perché scusa?-
-Le bacchette; un vero mago non ha bisogno di armi per l'incanalamento della magia-
-Però le bacchette sono forti- protestò Alicia.
-Sono forti solo se sei un mago dilettante- rispose Hunter -ora dobbiamo andare-
-Che saccente...- sussurrò imbronciata la ragazza.
-Guarda che ti ho sentito- disse aprendo un portale per la Sala della Saggezza.
-Prendi il tuo equipaggiamento, dobbiamo partire subito-
-Va bene capo!-
Una volta che ebbero finito di sistemarsi, Hunter si sedette a terra e creò tra le sue mani una sfera di luce azzurra. La esaminò attentamente per diversi minuti.
-Trovata!- affermò poi.
-Dov'è?-
-Pare una piccola base dell'Ordine, a circa 200km da qui-
-Andiamo allora!- enfatizzò Alicia.
Hunter si alzò e aprendo un portale, si trovarono nel luogo in cui Susan era stata rapita.

Quando riaprì gli occhi, Susan faticò un poco per riuscire ad adattarsi alla scarsità di luce, e questo la fece intimorire.
Non riusciva a muoversi, e davanti a lei cominciò a mettere a fuoco un gruppetto di persone, intente a discutere. Nel momento in cui si accorsero del suo risveglio, uno di solo si accinse a lei, per esaminarla accuratamente. L'uomo era di fattezze caucasiche, ma di lui si poteva scorgere solo la parte inferiore del volto, il resto era coperto da un ampio cappuccio nero. Susan si paralizzò non appena egli le si avvicinò.
L'uomo fece una smorfia dopo un paio di minuti -Non sembrerebbe la Fonte- comunicò ai compagni.
-Ci hanno assicurato di sì-
-Beh, ti dico che non è lei-
-Controlla meglio-
Il macabro individuo si voltò nuovamente verso la ragazza, e la scrutò più da vicino; Susan provava ribrezzo per questo.
-Aspetta... Ho trovato qualcosa- affermò prendendole tra le mani la collana che portava. Dopo essersela rigirata tra le dita, gliela strappò di netto. Susan tentò di dimenarsi -No fermo!... Ti prego ridammela...- pregò invano, con il magone che le strozzava la voce.
-Era una collana incantata, non permetteva la vista del suo potere- disse con un ghigno
-Molto bene, dobbiamo iniziare i preparativi- e detto questo il gruppo si dileguò dalla stanza, lasciando la ragazza da sola.

-Perché non siamo direttamente da Susan!?- chiese Alicia ad Hunter.
-Ho dovuto fare in fretta... E abbassa la voce- rispose lui, afferrandola per una spalla e trascinandola dietro una colonna.
-Susan dovrebbe trovarsi a tre piani sopra di noi. Ci sono almeno una decina di persone in mezzo- sussurrò alla ragazza, scrutando con la Vista l'intera zona.
-Ah fantastico!- disse Alicia estraendo la sua spada.
-Passamela un attimo-
-Emm ok tieni...-
Hunter prese la spada, aprì un portale, la gettò al suo interno e richiuse il portale.
-Hey ma che ca...- Alicia fu interrotta dalla mano del ragazzo sulla bocca.
-Vuoi farci scoprire?-
-Perché lo hai fatto!?- chiese adirata.
-Non ti serve, niente morti. Ora andiamo, coprimi le spalle- e si diresse furtivamente verso le scale.
Una coppia di maghi si trovava lì vicino a sorvegliare la zona. Silenziosamente Hunter li mise fuori combattimento con un paio di incantesimi.
Facendo lo stesso per altri due piani, i due riuscirono a raggiungere incolumi e senza aver attirato l'attenzione di nessuno, il terzo piano dell'edificio.
-Percepisco Susan oltre quella porta-
-Bene, è stato facile- affermò Alicia
-Un po' troppo forse...- aprendo la porta, trovarono Susan legata da un incantesimo ad una colonna di pietra.
-Hunter, Alicia! Grazie al cielo- piagnucolò Susan.
-Tranquilla ragazza, ci siamo qui noi!- disse euforicamente Alicia, dirigendosi verso l'amica.
Mentre Susan veniva liberata dalla ragazza, Hunter era rimasto sulla soglia, a controllare che non ci fosse qualcun altro nei paraggi.
-H-Hunter, hanno preso la mia collana... Era di mia madre e...-
-Non preoccuparti, la ritrovo subito- e iniziò a cercarla sui corpi privi di sensi lì vicino.
-Ecco tie...-
-Hunter Reid preso così alla sprovvista?- disse una voce alle loro spalle.
I tre ragazzi non erano più in grado di muoversi, avevano un blocco temporale introno a loro, ma erano in grado di percepire tutto ciò che gli accadeva intorno.
-Non temere, non intendo uccidere ne te ne la tua preziosa discepola: mi servite entrambi- disse Arren girando per la stanza. Hunter tentava invano di liberarsi.
-Lei però non mi serve...- aggiunse rivolgendosi ad Alicia. E detto questo la trafisse con una lama spettrale in pieno addome. La ragazza si accasciò immobile a terra, senza emettere un gemito.
Arren si girò ridacchiando verso gli altri due -Dobbiamo andare ragazzi-

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