Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo VII: La Capitale

-Hunter, posso farti una domanda?...- chiese Susan imbarazzata.
-Certamente- rispose lui, guardandola con un dolce, ma serio come sempre, sorriso.
-Mio padre ha detto che voi vi conoscete da molto tempo; mi ha spiegato che un mago vive quasi il doppio di un normale essere umano... e nella tua visione ho visto una battaglia con, carri armati e filo spinato e...-
-Qual è la domanda Susan?- interruppe seriamente.
-Quanti anni hai?...-
Hunter stette immobile, fissando il vuoto.
-Più di quanti dovrei averne...- rispose il ragazzo con tono triste -ma non credo sia ancora il momento di parlarne-. Detto questo aprì un portale e lo attraversò. Susan lo seguì perplessa.
Gli occhi della ragazza impiegarono qualche secondo per adattarsi alla luce che si aprì oltre il portale, ma quando iniziò a vedere nitidamente, scorse una radiosa città: si trovava in cima ad un palazzo molto alto, a giudicare dalla vista. Ai suoi piedi, attraverso un'ampia finestra, si apriva un tumulto di aurei edifici e guglie splendenti. Il cielo era di un blu intenso, differente dal normale colore a cui era abituata, e nel centro si ergeva spavalda una lucente sfera bianca, che illuminava a giorno tutta la valle. Rigogliose piante incorniciavano quell'incredibile luogo.

Susan era affascinata da quel panorama. Hunter le pose una mano sulla spalla, -andiamo- le disse in tono rassicurante.
-Questa è la Capitale, l'unica città dei maghi. È raggiungibile solo tramite portale, poiché è situata in uno spazio dimensionale artificiale- mentre parlava, nella parete alle loro spalle, si aprivano altri portali, dai quali usciva della gente.
I due ragazzi scesero una grande scalinata di pietra, aperta sulla città, che si immetteva nella strada principale, e divideva in due lo scenario.
Susan guardava meravigliata le persone e gli edifici che si innalzavano ai lati della strada. L'ambiente le ricordava molto un borgo rinascimentale: edifici in muratura chiara, botteghe, lampioni con candele, persone vestite con abiti classici...

Hunter entrò in un negozio che riportava un insegna con scritto "Alchimia", Susan lo seguì.
L'interno della bottega era pieno di scaffali contenenti centinaia di pozioni variopinte e barattoli colmi di erbe e ingredienti strani.
Susan girovagava incuriosita tra uno scaffale e l'altro, leggendo le etichette che riportavano i nomi delle pozioni e degli ingredienti. Dopo poco Hunter tornò da lei con alcuni sacchetti di tela gonfi e diverse boccette. Infilò il tutto nella sua borsa a tracolla e salutò il negoziante.
Mentre i due ragazzi camminavano per la strada, Susan si rendeva conto di come tutte le persone che incrociavano sembrassero conoscere Hunter, a giudicare dai loro sguardi attenti e quasi stupefatti. Ma decise di non chiedere nulla per ora.

Il giovane mago, mentre camminava, spiegava alla compagna il più che poteva riguardo a quella città e alla società, rispondendo alle domande di Susan.
Quando il passo di Hunter si arrestò, i due si trovavano innanzi ad un grosso portone di legno, situato davanti ad uno splendido palazzo.
-"L'Accademia", siamo arrivati- disse guardando la ragazza alla sua destra.
Hunter sollevò una mano all'altezza del viso, e dalla porta si aprì uno spioncino telescopico, che squadrò il ragazzo. Passò un istante e il portone si aprì.
-Andiamo-
Dietro la porta si allungava un corridoio di pietra chiara, con un lungo tappeto blu.
Mentre avanzavano Hunter accarezzò una parete; "quanto tempo" pensò malinconico.
-Hunter Reid!- una voce gioiosa dal fondo del corridoio si schiantò contro i due ospiti.

Susan guardò Hunter: il ragazzo aveva una faccia quasi imbarazzata. Una figura alta e muscolosa corse addosso al ragazzo, che rimase in balia di un abbraccio stritolante. Ora Hunter era palesemente imbarazzato e a disagio. Susan scoppiò a ridere nel vedere il suo accompagnatore, sempre così freddo composto, essere sottomesso da un fraterno e caloroso abbraccio.
-C-ciao Ben- disse Hunter con voce soffocata -anche tu mi sei mancato-.
Le due robuste braccia liberarono il ragazzo, e lo rimisero a terra dolcemente come fosse un bambino.
Hunter si sistemò i vestiti. Diede un occhiata di rimprovero a Susan, che stava ancora ridendo, e rimandò un sorriso all'energumeno che si stagliava davanti a lui.
-Perché non sei venuto a trovarmi quando ti sei svegliato?!- chiese Ben con tono solenne.
-Ho avuto diverse cose da fare, cose che avevo lasciato in sospeso e cose che mi sono perso. E poi neanche tu mi hai cercato- rispose.
I due parlarono per diverso tempo e Susan, che fino ad ora era rimasta in disparte, si sentì tirare in ballo quando i loro sguardi si volsero verso di lei.
-Chi è la tua giovane amica?- chiese Ben.
-Sono Susan, piacere- disse la ragazza avvicinandosi all'uomo.
-Oh molto piacere Susan, io sono Ben- rispose lui, sorridendole da sotto due folti baffi bruni con vari spruzzi di vecchiaia.
-Ben, devo vedere l'Arcimago- disse Hunter.
-È nella Sala Grande, assieme al Consiglio-
-Grazie, ci vediamo-
-Arrivederci Ben- disse Susan.

Le porte della Sala Grande si spalancarono e tutti gli Anziani del Consiglio si voltarono per vedere chi avesse interrotto il loro interloquire.
Hunter entrò con sicurezza, e si inginocchiò con cavalleria, in segno rispetto.
Dopo aver riconosciuto l'intruso, i membri del consiglio rimasero stupefatti della sua presenza, e l'Arcimago si avvicinò al ragazzo.
-Hunter Reid, che inaspettata sorpresa! Ero sicuro che saresti venuto prima o poi, ma non immaginavo così presto- disse Magnus, l'Arcimago.
-Mi dispiace interrompere, ma c'è una questione importante di cui dovrei discutere con voi-.
Magnus si voltò verso gli Anziani, e li congedò con un lento gesto della mano.
-Dunque, quale questione è tanto importante da scomodare Hunter Reid?- disse l'Arcimago con tono ironico.
-In realtà ho del tempo libero da quando mi sono risvegliato- disse Hunter, rispondendo all'ironia. -ma parlando seriamente... devo farvi conoscere una persona-, indicò Susan, che era rimasta timidamente sulla soglia della porta.
-Susan potresti toglierti la collana, per favore?- chiese Hunter.
Lei senza capirne il perché, obbedì al suo protettore.
-Voi non avete il dono della Vista, giusto?-
-Purtroppo no- rispose Magnus.
-Allora permettete che vi aiuti- e detto questo, Hunter pose una mano dietro la nuca del vecchio Arcimago, permettendo così a Magnus di vedere il mondo come Hunter era in grado di fare.
-Incredibile!-
-Ne convengo... Ho già iniziato l'addestramento-.
-Hai fatto bene a mettermi al corrente della sua presenza-

Susan era lì, e non capiva perché stessero dicendo ciò.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro