Capitolo V: Un Nuovo Inizio
-Salve Susan-
Lei era seduta su una panchina del parco, ed a quel saluto si voltò verso il mittente. Vide allora un ragazzo, vestito con abiti scuri, ed un lungo soprabito nero. Egli si sedette di fianco a lei.
-Tu sei Hunter giusto?- chiese lei titubante.
-Corretto. Tuo padre mi ha comunicato che sei pronta a venire con me-.
-Beh, sì. Credo...-
-Che cosa ti ha già spiegato lui?- chiese Hunter, per verificare da dove iniziare il suo insegnamento.
-Ecco, mi ha parlato di voi maghi... Di noi maghi... Che il mondo è più vasto di come pensano le persone, e che tu sei il più famoso e potente mago in circolazione...-
-Non così tanto... Immagino che sia difficile da credere per te tutto ciò; non hai mai avuto contatti con il Piano Magico-.
-Conosco mio padre... Non mi mentirebbe così... Solo devo capire meglio-.
-Concordo. Per un po' di tempo starai da me, devo insegnarti molte cose- poi Hunter si alzò. -Vieni con me- le disse sorridendo. Susan si alzò e lo seguì.
Entrarono in un vicolo poco illuminato, Hunter estrasse una boccetta verde e le spiegò:
-Questa è una pozione teleporta, vengono programmate per raggiungere luoghi distanti, e sono estremamente utili. Esistono altri modi per spostarsi nello spazio, come il portale che avevo creato settimana scorsa per portarci a casa di Albert, ma per luoghi protetti da incantamenti di protezione servono altri mezzi-.
-D'accordo. E dove stiamo andando?- chiese Susan perplessa.
-A casa mia- rispose Hunter, e si aprì un portale di luce sulla parete di fronte.
-Credo sia meglio che ti abitui a cose del genere- disse il ragazzo a Susan, -perché questa non ha niente a che vedere con il resto delle cose che vedrai-. E detto questo la prese per mano e attraversarono il portale.
Davanti a loro si aprì una grande stanza circolare di pietra.
-"La Sala della Saggezza", così si chiama. Non è esattamente casa mia, diciamo che è una specie di seminterrato dove tengo gli attrezzi del mestiere.-
Susan si guardò attorno più volte stupefatta.
-Tieni questo- disse Hunter mentre le porgeva un secchio.
-Perché devo tener...- e fu interrotta da un conato di vomito.
-Succede a tutti la prima volta che si attraversa un portale con pozione teleporta- spiegò Hunter.
-Oh, cavolo...- disse Susan asciugandosi la bocca con un fazzoletto.
-Stai bene?- chiese il ragazzo.
-Sì sì, ora sto bene, grazie- rispose lei, -cosa facciamo esattamente qui?-.
Hunter si avvicinò ad una libreria e dopo una rapida occhiata prese due libri e, spostando le pergamene varie sparse sul tavolo di fianco, li appoggiò lì sopra, facendo cenno a Susan di avvicinarsi.
Lei pose il secchio a terra e raggiunse il tavolo designato dal ragazzo.
-Questi sono i compiti per oggi- disse Hunter sorridendo e indicando i due tomi. -il contenuto di questi libri è la base delle conoscenze di ogni mago: un primo passo per integrare la storia della magia e della società dei maghi-.
La ragazza osservò quei due vecchi libri, e ne prese uno in mano, sfogliando alcune pagine.
-Ok, credo di potercela fare- le era sempre piaciuto leggere.
-Perfetto, quando avrai finito potremo procedere con la parte pratica. Ma se desideri accrescere le tue conoscenze, ogni libro in questa stanza è a tua completa disposizione. Le uniche cose che, per adesso, ti vieto di toccare sono quelle contenute nel lato nord- indicando un grosso armadio di metallo serrato.
Susan vide l'oscuro mobile che Hunter le indicava, e annuì.
-Va bene, solo... Emm... Per il soggiorno qui?- chiese lei imbarazzata e perplessa.
Hunter si diresse verso una porta, e lei lo seguì silenziosa.
Dietro quella porta si trovava era una grande stanza, decisamente molto più accogliente della sala precedente: il pavimento, sempre in pietra, era molto più curato, e le pareti erano lisce e coperte da un intonaco bianco panna. Al centro vi era un letto a due piazze, con tanto di baldacchino. Diversi armadi e scaffali in legno pregiato si stagliavano ai lati del letto, e diverse lampade a muro, sempre con incantamenti, illuminavano la radiosa stanza. Un'altra porta portava ad un bagno altrettanto splendido.
-Per qualsiasi cosa non preoccuparti di disturbarmi. E nel caso, questo è il mio numero di telefono-.
-D'accordo, grazie- rispose lei, dolcemente.
-Ti lascio da sola per un po', ci vediamo all'ora di cena-
-Va bene- e Hunter uscì dalla stanza, chiudendo la porta.
Susan stette per un paio di minuti in piedi a guardare la stanza, con in mano i due libri.
Poi depose quei due sul tavolino vicino al letto, e si sdraiò. Trovò il letto incredibilmente comodo, e a sua sorpresa si addormentò, dormendo beatamente.
Quando si svegliò l'orologio sulla parete segnava le 17:30, aveva dormito per un paio d'ore.
Decise di iniziare la lettura dei due tomi assegnatile. Il primo, più grande del secondo, comprendeva circa 700 pagine, e trattava della "Storia della Magia". Il secondo di quasi 450 pagine, riguardava la "Società Magica".
Decise di cominciare dal primo, le parve più interessante.
Dopo una cinquantina di pagine era completamente assorta dalla lettura. Le sembrava incredibile la quantità di cose che ignorava: lesse della Convergenza (di come la magia divenne parte del mondo), delle diverse creature magiche, dei grandi avvenimenti del Piano Magico... Toc Toc Toc.
Susan si alzò come da un sogno. -Sì?-
-Posso entrare?- chiese Hunter.
-Emm, sì sì- rispose lei abbassando il libro.
La porta si spalancò e Hunter entrò nella stanza. Aveva cambiato abiti, ora era vestito con pantaloni eleganti neri, una camicia grigio scuro, cravatta nera e panciotto nero. Il tutto gli stava decisamente molto bene.
-Passiamo un attimo da casa tua, così puoi cambiarti, andiamo a cena fuori- disse Hunter sorridendole dolcemente.
Susan squadrò il ragazzo, e intuì che avrebbe dovuto indossare anche lei qualcosa di elegante.
-Il libro è davvero interessante- disse lei, riponendolo sul tavolino e alzandosi dal letto. Guardò un secondo Hunter. -Va bene, possiamo andare-.
Susan prese il braccio del ragazzo, e attraversarono un portale.
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