caro professore...
Me: PAPÀAAAAAAAAAAA
Cameron: SONO IN CUCINAAAAA
Nash: che Caspio vuoi?
Me: ho scritto una lettera al mio professore per la fine della scuola, dopo gli esami. Volete sentirla?
Cameron: AW, siii, scommetto ci hai messo molto impegno
Nash: se ha preso da me, ne dubito molto
Cameron: leggici pure tesoro
Me: allora...
Caro professore...
Le scrivo questa lettera perché si, perché puzzi, perché sei brutto.
Oggi voglio spiegarle il significato di una parola decompletamente sconosciuta...
Vacanze.
Si chiamano vacanze.
Non "diamo un casino di compiti per casa così gli studenti non hanno manco il tempo per cagare".
In quanto vacanze, io non farò una fragorosa minchia.
Mi sveglierò alle 13.45.
Mi addormenterò alle 4 di mattina.
Mi ubriacherò.
Mi drogherò responsabilmente.
Farò il presepe.
Incendierò le scuole.
Picchiero salvini.
Accarezzerò i conigli.
Affitterò uteri.
Ma la maggior parte delle mie giornate le passerò a mangiare.
E si.
Mangerò la pizza.
il gelato.
Il gelato con la pizza.
La pizza col gelato.
Il pelato col palato.
Il pelato col gelato.
Il palato con la pizza.
La pizza col palazzo.
I kebab.
I sofficini.
I wustel al formaggio.
Le patatine.
Il crispy mcbacon.
Il mcgesù.
Il mcfail e il mcbook.
Ecco, caro professore.
Queste saranno le mie vacanze.
Odio chi non rispetta la natura.
Per fare i compiti, ci vuole la carta.
Per fare la carta, ci vuole l'albero.
Per fare l'albero, ci vuole il seme.
Per fare il seme, ci vuole il frutto.
Per fare il frutto, ci vuole un fiore.
Partendo dal presupposto che io non li farò, questa, è carta sprecata.
Tu, hai ucciso un albero e hai fatto piangere un fiore.
Informati.
Coglione.
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