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8. La tortura

ATTENZIONE!!! IN QUESTO CAPITOLO (NEL FINALE) E' PRESENTE VIOLENZA FISICA.

(Scusate se troverete errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli)

DIEGO POV

Mi risveglio con un corpo dormiente sul mio petto: la mia piccola dorme beata come un angioletto su di me.

Il risveglio più bello della mia vita.

Se ripenso a ieri notte: hai suoi incubi, mi ribolle ancora il sangue. Sembrava così spaventata, eppure stamattina è così tranquilla sul mio torso nudo.

Vorrei che non si svegliasse mai, vorrei poter rimanere per sempre così.

Questa piccola sta palesemente diventando la mia droga.

La stringo forte a me, avvicinandola un altro pò per ispirare il suo dolce profumo.

«Buongiorno» mormora assonnata, «scusa, i-io.. non mi sono accorta, io beh..» prende una pausa, «che ci fai tu nel mio letto?» punta il dito arrabbiata, scattando dal letto.

«Ieri hai avuto un incubo, mi hai implorato di non lasciarti andare, quindi eccomi qui principessa» mormoro malizioso, sistemando le mie mani sotto la mia testa, a ali di farfalla.

«Puoi rimettere la maglietta, per favore», le sue guance iniziano a prendere colore, giocherella con le dita con lo sguardo rivolto verso il basso, è imbarazzata. Molto imbarazzata!

«Ammettilo che ti piace ciò che vedi» mormoro divertito, beccandomi un cuscino in faccia.

«Non ti scusi?»

«Come?» scatta alzando lo sguardo sul mio.

«Hai dormito per tutta la notte sopra il braccio ora dolente, adesso ti tocca curarlo»

Sgrana gli occhi, «scusa e grazie, insomma, per ieri sera».

Sfoggio un sorriso e mi dirigo verso l'uscita, «buongiorno anche a te piccola».

BEATRICE POV

Imbranata! Sono solo un'imbranata.

Come ho potuto dormire tra le braccia di colui che mi ha causato tanto dolore?

L'ho davvero pregato di rimanere? Spero proprio di no, che vergogna!

Mi dirigo in bagno per fare una doccia, l'acqua calda mi aiuta a rilassare i muscoli del corpo e soprattutto mi aiuta a non pensare più a quell'ammasso di muscoli.

Ammettilo ha un fisico perfetto, vero? Caccio i miei pensieri e inizio ad insaponare delicatamente i capelli e il corpo.

DIEGO POV

Dopo aver fatto una doccia, entro nella stanza di Bea per portarla a fare colazione.

Busso insistentemente alla porta senza ricevere nessuna risposta, «Bea sei in camera?» urlo

In quel preciso momento passa la cameriera, «Hai visto la mia sorellastra?»

«Non è ancora scesa, signore» mormora scrollando le spalle.

Afferro la maniglia e apro lentamente la porta per evitare di ritrovarmi in una situazione imbarazzante per lei.

Nessuna traccia di Beatrice.

In quel momento l'episodio di Beatrice che giace tra le mie braccia mi offusca la mente.

E se fosse rimasta di nuovo chiusa in bagno?

Mi affretto ad aprire la porta del bagno e la vedo ondeggiare in tutta la sua bellezza, con le spalle rivolte verso la porta mentre sta lavando i suoi capelli.

Il sedere sodo che ondeggia da una parte all'altra mentre canticchia una canzone.

Ed io mi ritrovo con un rigonfiamento insistente del mio amico, che vuole esplodere dentro di lei... non c'è la posso fare!

«CAZZO» urla Bea voltandosi verso di me, cercando di coprire con le mani le sue nudità alla mia vista.

Questo non mi aiuta assolutamente, sto perdendo il controllo del mio corpo.

«Esci, subito» sbraita.

I miei piedi avanzano verso di lei, «non posso»

Mi avvicino più che posso sotto il suo sguardo impaurito e confuso.

«Togli le mani» mormoro

«Mai»

«Se non togli le mani, giuro che entro in questa doccia e non risponderò delle mie azioni» mormoro furioso, so che è sbagliato, ma il controllo sul mio corpo si è andato a farsi fottere, non riesco a resistere. Non mi era mai capitato di non resistere a una donna, anzi, era sempre il contrario, erano loro che non riuscivano a resistere me.

E' sempre stato così, eppure con lei è così diverso.

Deglutisce a fatica ma alla fine si rassegna e lascia andare le sue mani lungo i suoi fianchi, rilasciando libero il seno sodo e prosperoso.

Il suo sesso mi implora di essere assaporato dalla mia lingua, «continua a lavarti».

«I-io per favore...» implora, «non riesco».

«Nessun problema entro io e ti aiuto».

«NO!» urla, fermandomi all'istante, «va bene, lo faccio. Sei un pervertito del cazzo» urla in lacrime.

Sogghigno maliziosamente, quando afferra la spugna e la passa lentamente in piccoli cerchi attorno al suo seno, la schiuma bianca rilasciata dalla spugna, non fa altro che farmi uscire fuori di testa. Scende lentamente lungo la pancia per poi arrivare alla sua fessura, insaponandosi delicatamente.

Ed io non faccio altro che immaginare le mie mani su tutto il suo corpo e le sue urla di piacere al mio tocco.

«Perchè sei venuto?» mormora piano.

«Perchè non chiudi la porta a chiave?» chiedo inarcando un sopracciglio.

«Avevo paura che la porta si bloccasse di nuovo»

Sento la durezza nei miei jeans quasi a farmi male, «Non riesco a resisterti Bea, cazzo. Devo andare subito fuori» confesso, ritirandomi subito verso l'uscita per paura di fare qualcosa di sbagliato nei suoi confronti.

Esco dal suo bagno, per rifugiarmi in camera mia a fare un lavoretto con la mia mano, liberandomi completamente.

E' da troppo tempo che non riesco più a toccare una donna, tutto per colpa di Beatrice.

Il solo pensiero di toccare una donna che non sia Beatrice mi fa venire il volta stomaco.

Si è insinuata nella mia testa e non vuole più uscire. E' tutta colpa sua.

BEATRICE POV

Non mi sono mai sentita più imbarazzata di così.

Colui che dovrebbe essere il mio fratellastro, mi ha vista nuda, sotto la doccia.

Non capisco perchè sia così ossessionato dal farmi vergognare così tanto, forse gode nel vedermi soffrire. Perchè non cerca una donna con cui fare i suoi sporchi affari e mi lascia in pace?

Esco dalla doccia infilandomi l'accappatoio, asciugo i capelli ed esco in punta dei piedi per assicurarmi che non mi stia aspettando nella mia stanza.

Quando finalmente ho campo libero, vado subito a chiudere la porta a chiave e mi fiondo nella cabina armadio per vestirmi il più veloce possibile.

TOC... TOC...

Mi irrigidisco al suono proveniente da fuori la porta, esco lentamente dalla cabina armadio e apro.

«Tesoro stai bene?» chiede la mamma entrando.

Annuisco regalandole un forte abbraccio.

«Ho delle novità» mormora, «visto che ora non c'è più quel maniaco che si aggira per la città, io e Pablo abbiamo deciso di fare la nostra luna di miele, cosa ne pensi?»

«Certo mamma, te lo meriti con tutto il cuore»

«Ma ho una richiesta per te, è già difficile lasciarti sola per due settimane. Voglio che tu continui ad alloggiare qui. Diego mi ha assicurato che si sarebbe preso cura di te, lo faresti?»

Sgrano gli occhi alla sua richiesta insensata.

«Non temere per me mamma, mi sento più a mio agio tornare da Maggie» dico secca

«Ho parlato con Pablo anche di questo, mi ha detto che puoi ospitare Maggie per tutto il tempo che vuoi, così non ti sentirai sola» prende una pausa, «anche se non sarai sola perchè ci saranno Diego e Ginevra, ma se tu lo vorrai, puoi far venire anche Maggie, so quanto bene gli vuoi» sorride.

Annuisco semplicemente, perchè anche se insistessi non risolverei nulla, sarà sempre come dice lei.

«Bene allora, noi partiremo domattina»

DIEGO POV

«Lasciatemi andare bastardi» urla il maiale di fronte a me.

Devo dire che i miei uomini hanno fatto un bel lavoretto stanotte, chiunque lo vedesse in questo stato, non lo riconoscerebbe più.

Mi posiziono con un sorrisetto malvagio davanti a questo animale legato alla sedia, «lasciatemi solo con lui» ordino hai miei uomini, che si dileguano a gambe elevate.

«Adesso siamo solo io e te. Solo Dio sa come uscirai da qui» mormoro divertito, mentre afferro una tenaglia dal tavolo alla mia destra.

«Allora dimmi un pò, con quale dita hai toccato Beatrice? Attento alla risposta che mi darai, se non vuoi ritrovarti senza entrambe le mani» biascico avvicinandomi lentamente a lui.

«Cosa vuoi da me? Quella puttana se lo meritava»

CRACK... faccio saltare il mignolo destro, sotto un disperato urlo di dolore.

«Risposta sbagliata, riproviamo»

«Quale lurida mano ha toccato Beatrice?»

«Puoi anche tagliare entrambe le mie mani, ma io ho avuto l'onore di assaporare tutto il suo corpo. Tu non avrai mai quell'onore»

CRACK... salta anche il suo anulare destro seguito ancora dalle sue urla e da una colata di sangue.

«Cambiamo domanda» mormoro, «perchè hai rapito Beatrice?»

«Quella puttana doveva essere mia. Mi ha dato false speranze per poi gettermi via come se niente fosse» sbraita tenendosi le dita mozzate, «uccidimi, perchè se mi lascerai vivo giuro che prenderò tutto ciò che non ho potuto prendere da quella troia, solo per sentirla gridare e implorare il mio nome» biascica senza paura di ciò che potrei fargli.

«Chi ti ha detto che uscirai vivo? Mi assicurerò personalmente che la tua morte sia lenta e dolorosa» sbraito mentre afferro l'accetta e amputo la sua mano destra dalla radice.

Un grido di dolore riempie la stanza.

«Chiama Thomas, fagli dare un farmaco che lo risvegli, non deve assolutamente morire» ordino a uno dei miei uomini, lasciando la stanza con il corpo di Tiago privo di sensi.

(THOMAS)

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