7. La punizione
(Scusate se troverete errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli)
DIEGO POV
La mia piccola mi sta abbracciando, lo sta facendo di sua spontanea volontà.
La stringo forte a me come se fosse il mio più grande tesoro.
Quel bastardo la pagherà cara per quello che ha fatto alla mia piccola.
Parola di Diego Martelli!
«Che cazzo volevi fare?» urlo, «volevi farti rapire?» dico furioso, «hai idea di come sarei stato io se ti avessero presa?»
Cerca di abbandonare l'abbraccio ma io la tengo stretta a me, appoggia la testa sul mio petto, «i-io... non sapevo cosa fare quando gli hanno puntato la pistola a Paolo, non volevo che morisse per me» esplode a piangere, aggrappandosi alla mia maglietta.
«Va bene scusa, per favore... scusami per averti sgridata. Guardami, è tutto finito» mormoro asciugando la lacrime che escono incessantemente dai suoi bellissimi occhi.
Questi occhi non meritano lacrime, meritano di essere sempre felici.
Abbandona l'abbraccio, «grazie» mormora in singhiozzi.
Per favore abbracciami di nuovo, ho bisogno di quell'abbraccio per continuare a respirare.
«Abbracciami»
«C-ome?»
«Vuoi ringraziarmi?»
Annuisce.
«Allora continua ad abbracciarmi» replico, tirandola a me e stringendola di nuovo tra le mie braccia.
Il suo piccolo corpo si adatta alla perfezione con il mio. Siamo come un puzzle che si completa solo con entrambi.
«Andiamo a casa» mormoro, «ti prometto che nessuno oserà più farti del male, lo giuro» prometto, con un sorriso a trentadue denti.
BEATRICE POV
L'ho abbracciato, non ci credo. Eppure è stato un gesto così istintivo, uno di quelli che ti vengono dal cuore.
Mi appoggia il braccio sulla spalla destra e mi riporta in macchina.
«Signore mi dispiace tanto, non sapevo cosa fare» mormora mortificato Paolo.
«Non preoccuparti sei stato bravissimo a mandare la posizione»
Lo guardo confusa, «come ha fatto a mandare la posizione?» chiedo.
«Tutte le guardie hanno un pulsante messo nella giacca, in caso di pericolo lo schiacciano e noi troviamo subito la posizione, anche se, quando è arrivato il segnale, noi eravamo già qui, ma lui è stato comunque bravo a schiacciarlo» spiega Diego.
«Se eri già qui, come facevi a sapere dove eravamo e che ero in pericolo?» chiedo ancora confusa.
«Merito di Aleandro, è stato lui a rintracciare per primo la posizione di quel verme»
«Dovrei ringraziarlo»
«Se vuoi puoi darmi un'altro abbraccio di ringraziamento e poi io lo trasferisco a lui» sogghigna malizioso.
«Scordatelo. Ti ho abbracciato in un momento di debolezza» lo provoco.
«Che stronza che sei»
«Psicopatico»
Sorrido. Un vero sorriso.
Mezz'ora dopo arriviamo a casa, dove ad accoglierci c'è una madre molto preoccupata.
«Prima che tu possa dire qualcosa, sto bene»
«La mia bambina vieni qui» piagnucola la mamma abbracciandomi.
«Non preoccuparti la mia Bea, è tutto finito» annuncia Pablo
Io rispondo con un semplice sorriso di ringraziamento.
«Vado in camera mia ho bisogno di un bagno» mormoro.
«Ti accompagno» mormora Diego sotto lo sguardo interrogativo di tutti i presenti, «ti accompagno in camera, non vorrei ti sentissi male salendo le scale» si riprende.
Mi scappa una piccola risatina per lo stato d'imbarazzo in cui si trova Diego, in effetti è la prima volta che lo vedo imbarazzato.
«Volevo chiederti una cosa»
«Vuoi sapere se lo ucciderò?»
Annuisco.
«Non lo ucciderò» mormora, tiro un sospiro di sollievo, «gli farò qualcosa che sarà peggio della morte. Sarà lui stesso a supplicarmi di morire» conclude.
«Non farlo, non voglio avere una vittima sulla mia coscienza»
«Non sarai tu ad avere una vittima sulla coscienza, sarò io» mormora donandomi un bacio sulla fronte, «quindi non preoccuparti di nulla».
Annuisco.
DIEGO POV
«Posso chiederti una cosa?» chiede imbarazzata.
«Tutto quello che vuoi, piccola»
«Puoi aspettare con me fino a quando non mi addormento?»
La sua domanda mi spiazza letteralmente, mi chiedo se questa fanciulla dinanzi a me sia realmente la mia Bea.
«Non hai nemmeno bisogno di chiedere, rimarrò qui finchè i tuoi occhietti non si chiuderanno del tutto»
La vedo sorridere di felicità, ed io non posso fare altro che allargare il mio sorriso.
«Bene, io vado a fare una doccia. Arrivo subito» mormora mordendosi le labbra.
Avrei tanto voluto essere io a mordere le sue labbra, e non solo.
BEATRICE POV
Tutto sommato Diego non è niente male. In questi giorni ho visto la parte migliore di lui.
E cazzo, mi piace troppo questo suo lato. Anche se, non dimentico i giorni che ho trascorso nella totale paura e angoscia a causa sua.
Dieci minuti dopo esco dalla doccia avvolta nell'asciugamano.
Lui è lì, ad aspettarmi, non pensavo lo facesse davvero; pensavo che sarebbe scappato nel momento stesso in cui sono entrata nella doccia. Sorrido al suo pensiero, lo guardo e mi dirigo nella cabina armadio.
Indosso il mio pigiama di seta bianco con i fiorellini, in uno stato totale d'imbarazzo, poichè mi fa sembrare una bambina.
Tentennante esco fuori decisa a prendere ogni suo insulto sul pigiama.
«Interessante. Direi che è un pigiama unico nel suo genere» blatera prendendomi in giro.
«Puoi anche dirlo che è un pigiama anti-sesso, non sono una tipa che si offende subito»
«La mia piccola Bea ingenua. Tu saresti da scopare anche con un sacco della spazzatura» dice, «ma a una sola condizione che sia il solo e unico a scoparti, nessun'altro potrà avvicinarsi a te»
Arrossisco, forse un po' troppo.
Cerca di riprenderti Bea, altrimenti dovranno chiamare i pompieri.
«Vuoi che chiami un dottore? Hai le guance rosse magari hai la febbre» sogghigna divertito.
«Non sei per niente divertente, lo sai vero?»
Scoppia a ridere, e subito mi sono innamorata del suono della sua risata angelica e armoniosa.
«Vieni a dormire, coraggio» mi incita, capendo che ero in imbarazzo.
Annuisco e mi avvicino al letto, dove anche lui è sdraiato.
«Cos'è successo con quell'uomo?»
A quella domanda il mio corpo tende ad irrigidirsi, «non ne voglio parlare, ormai è passato»
«Dimmi solo una cosa avete avuto una storia?»
«Assolutamente no, lui era troppo ossessionato da me. Non gli ho mai dato false speranze»
Dopo mezz'ora circa sento gli occhi chiudersi e cado in un sonno profondo.
DIEGO POV
«Per favore, non voglio. Lasciami andare»
Mi sveglio di soppiatto alle urla di Bea, non mi ero reso nemmeno conto di essermi addormentato qui.
«Lasciami, non voglio aprire la bocca. Per favore, non voglio» urla ancora.
Sta facendo un incubo. Sta sognando il bastardo.
Un motivo in più per farlo urlare dal dolore, non sto nella pelle al solo pensiero di sentirlo urlare pietà.
«Bea ci sono io con te, non ti lascio»
«Vuole farmi del male, per favore Diego aiutami» continua a rigirarsi da una parte all'altra, «Chi vuole farti del male Bea?»
«Loro, ti prego aiutami» piange disperata, «Loro chi?» chiedo mentre asciugo dolcemente le sue lacrime con il mio pollice.
«Mio padre e Tiago» confessa, iniziando a sudare freddo.
«Papà per favore lasciami stare, sono tua figlia, questo non è giusto» continua a urlare.
Mi si gela il sangue, perchè suo padre dovrebbe fargli del male?
«Tiago lasciami libera ti prego, non voglio le tue mani sul mio corpo pervertito, mi stai facendo tanto male» urla in singhiozzi mettendo la sua mano come scudo nel suo sesso.
Nel fascicolo avevo letto del ditalino forzato che gli aveva fatto quel pezzente magari sta sognando quel giorno, ma cosa c'entra suo padre?
La stringo forte a me come se non la volessi lasciare andare più, «la mia piccola Bea ci sono io con te. Nessuno ti farà del male finchè sarò con te, te lo prometto»
«Non lasciarmi mai da sola»
«Non lo farò»
«Non lasciarmi andare mai»
«Mai Bea, non ti lascerò mai. Sei la mia piccola, ricordi?»
I suoi battiti iniziano a regolarizzarsi e lei finalmente inizia a calmarsi del tutto.
«Hai fatto solo un brutto incubo amore mio, adesso è tutto passato. Ci sono io con te» sussurro baciandole la fronte, «dormi piccola mia, dormi» mormoro lasciando una scia di baci dalla testa alla fronte.
Questa è casa mia. Questa donna tra le mie braccia è la mia casa, adesso non ho alcun dubbio.
Peccato che lei non la pensi così, le piace il mio migliore amico. Come potrei sopportare tutto ciò?
I miei occhi sono iniettati di odio per coloro che l'hanno fatta soffrire. Tutti la pagheranno, e il loro prezzo sarà molto alto, mi assicurerò di ciò personalmente.
Prendo il mio telefono e invio un messaggio a uno dei miei uomini del sotterraneo: divertitevi con il nostro uomo, ma lasciatelo vivo. Voglio un pò di divertimento anche per me domattina.
Il telefono squilla avvisandomi che mi è appena arrivato un messaggio: ok capo.
Benvenuto nel mio inferno sulla terra Tiago Della Rosa.
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