10. La felicità
(Scusate se troverete errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli)
DIEGO POV
Se la felicità non è questa allora non so cos'altro sia.
La mia sorellastra ha appena ammesso di amarmi, nonostante tutto ciò che gli ho fatto passare.
«Mi hai reso l'uomo più felice del mondo, lo sai?» mormoro baciandogli la fronte.
Stiamo abbracciati per tanto o poco tempo, non lo so.
L'unica cosa che so, e che non voglio più staccarmi da lei, dai suoi abbracci, dai suoi occhi, dalla sua voce.
«Bea» sussurro, «sto morendo dalla voglia di baciarti e di farti mia» confesso.
«Non provarci» mormora sorridente, colpendo delicatamente la mia spalla con un pugno.
«Quindi non vuoi essere mia, eh?» dico scherzosamente.
Si stacca dal mio abbraccio e scappa verso il lago, «che birbante che sei» sbotto correndo verso di lei, «vieni subito qui».
«Se vuoi che sia tua dovrai prendermi Diego Ciro Martelli»
«Non chiamarmi così, lo sai che quando ti prenderò te la farò pagare?» sogghigno malizioso aggirandomi attorno a lei.
«Bene bene, e adesso cosa facciamo?» mormoro afferrandola da dietro.
«Andiamo a casa» bisbiglia dandomi inaspettatamente un bacio sulla guancia.
Squilla il telefono.
-Ti ascolto-
-Diego ho scoperto qualcosa di nuovo su Tiago, sono a casa tua- il mio sangue ribolle al sentir pronunciare il suo nome.
-Arrivo-
Chiudo ed entrambi ci incamminiamo verso casa.
«Chi era?»
«Lavoro» sbotto, «Aleandro ha delle nuove informazioni su Tiago»
Si irrigidisce, «cosa ne è stato di lui?» osa chiedere.
«E' vivo» tira un sospiro di sollievo, «ma la mano con cui ti ha toccata, l'ho mozzata» sbalanca gli occhi incredula.
«Stai bene?» chiedo, vedendola fermarsi sul posto, «Bea se lo meritava, ho letto la tua testimonianza. Le cose che ti ha fatto sono state orrende»
«La mia testimonianza? Come hai fatto? E' impossibile prendere documenti privati dalla polizia»
La mia Bea ingenua, «per me niente è impossibile»
Dieci minuti dopo arriviamo a casa, accompagno Bea nella sua stanza e mi dirigo nel mio ufficio dove c'è Aleandro ad aspettarmi.
«Cosa hai scoperto?» chiedo aprendo la porta, ritrovandomi Aleandro e Rafael preoccupati.
«Ho scoperto che di recente in carcere si era fatto degli amici, indovina un pò? Scagnozzi di Leonardi» sbotta Aleandro.
«Inoltre la sua detenzione non era ancora finita» lo interrompe Rafael, «è stato proprio Leonardi a farlo uscire prima del previsto e, a mandarlo al matrimonio»
Sbatto un pugno sul tavolo incavolato nero.
«Bastardo! L'ha mandato qui per prendere Bea?»
«Non credo, abbiamo visto dalle telecamere che quando Tiago ha visto Bea è rimasto stupito, non sapeva che anche lei fosse qui. Secondo noi l'ha mandato con l'intendo di fare amicizia con te e farlo entrare nelle tue grazie, poi però ha visto Bea e qualcosa è andato storto» mormora Rafael, «penso che durante il matrimonio nemmeno Leonardi sospettava che Bea fosse il tuo punto debole, lo ha scoperto l'indomani quando ha ricevuto la chiamata del nostro traditore»
«Aspettate, non capisco. Perchè Bea è il tuo punto debole?» chiede confuso Aleandro.
«Non è il mio punto debole, non ho punti deboli lo sapete anche voi, ma per qualche strana ragione Leonardi pensa così» fingo, sperando che non capiscano che sto dicendo una balla, «piuttosto stasera organizziamo il vostro fidanzamento» affermo rivolgendomi verso Rafael.
«Cosa mi sono perso?» chiede ancora confuso.
«Faremo un finto fidanzamento tra me e Bea» risponde Rafael.
«Spiegatemi tutto dall'inizio perchè mi state innervosendo»
Sospiro perdendo quasi la pazienza, «Rafel ha sentito parlare Fabrizio al telefono e diceva che la ragazza è l'unico modo per distruggermi»
«Quindi ricapitolando Leonardi crede che Beatrice sia il tuo punto debole, giusto? E' tu vuoi far perdere questa traccia facendola fidanzare con Rafael»
Annuisco, «se si fidanzano Leonardi si ritroverà nel vuoto. Sa benissimo che se lei fosse davvero il mio punto debole non la darei a nessuno»
«Dov'è Fabrizio?» chiede divertito, «ho una questione non risolta con quel pezzo di merda»
«Nel seminterrato, stanza sette. Vai pure e divertiti, l'importante che lo lasci vivo. Vedi se riesci a strappargli qualche informazione utile»
«Ci penso io» sogghigna malizioso per poi uscire.
«Quindi come faremo con il fidanzamento? Bea è d'accordo?» chiede Rafael.
«Lo è» fingo. Mi chiedo come riuscirò a convincerla, quando ci si mette è proprio testarda.
BEATRICE POV
Non mi sarei mai aspettata che una persona come Diego provasse dei sentimenti e che addirittura li ammettesse.
E' passato un pò di tempo quando se ne andato lasciandomi da sola nella mia stanza.
Prendo il telefono e decido di chiamare mamma, è partita solo da un giorno ma mi manca già.
-Il mio amore come stai?-
-Mamma mi manchi già-
-Pulcina mia, sono partita da pochissimo ma anche tu mi manchi, come vanno le cose? Diego ti tratta bene, vero?-
In quel preciso momento entra Diego ascoltando la conversazione con mamma.
-Mi tratta bene, è un vero angelo- dico sarcastica.
Lo vedo sorridere, io ricambio facendogli la linguaccia.
-Sono contenta tesoro, adesso devo andare ci sentiamo stasera-
Aggancio il telefono e mi dirigo verso di lui, «ci sono novità?»
«A quanto pare si, Tiago collaborava con Leonardi» mormora, «so che non vuoi, ma stasera dobbiamo organizzare il tuo fidanzamento»
Annuisce, «cosa diremo hai nostri genitori al ritorno? Mi chiederanno come mai tutta questa fretta» borbotto.
«Non preoccuparti ci penseremo quando sarà il momento. A breve ti farò arrivare il vestito»
«Non c'è bisogno, andrò io stessa a comprarlo»
«E credi che ti farò uscire credendoti in pericolo? Mai» sbotta, «a proposito, tua madre mi aveva parlato di un'amica, Maggie se non sbaglio»
Annuisco, «digli di prepararsi, mando qualcuno a prenderla» mormora dandomi un abbraccio.
«Andrà tutto bene, vero?» chiedo sospirando.
«Andrà bene, promesso!»
DIEGO POV
Nulla andrà bene, proprio nulla!
Il solo pensiero che Rafael sfiori anche solo per sbaglio Beatrice mi fa uscire pazzo, e oggi invece dovranno fidanzarsi. Come potrò sopportare loro due insieme per tutta la serata?
«Bea devo dirti una cosa» bisbiglio, «stasera dovrò invitare anche Marianne»
La vedo irrigidirsi, «ascolta sono certo che quando Leonardi scoprirà di questa festa manderà qualcuno a controllare noi due. E se mi vedranno con un'altra donna sarà più convincente»
Annuisce, «farete qualcosa? Voglio dire vi bacerete?» chiede.
«Non farò nulla mia Bea, perchè nei miei pensieri ci sarai tu» sorrido, «aspetta un attimo, sei gelosa?» chiedo.
Veniamo interrotti da un suono proveniente fuori dalla porta.
TOC... TOC...
«Avanti» urlo.
«Signore, è arrivato il vestito che ha chiesto»
«Appoggialo sul letto di Beatrice»
La donna in tutta fretta posa il vestito e si dilegua.
«E' molto bello»
«Indossalo» mormoro.
Pochi minuti dopo esce dal bagno e rimango senza fiato.
«E' bellissimo» esulta.
«Non lo è per niente, che cazzo è questo spacco profondo? Dalla foto non sembrava per niente così» sbraito aggirandomi attorno a lei, per niente convinto di questo vestito.
«A me piace. Perchè hai scelto il nero con così tanti colori?» chiede
«Piccola non dimenticare che stasera per me sarà come se fossi ad un funerale» sbotto, «non so fino a che punto riuscirò a trattenermi, spero di non destare sospetti. Non farti toccare nè tanto meno baciare. D'accordo?»
Mi rivolge un sorriso pacato e poi annuisce.
«Dimenticavo» mormoro, «metti questo» concludo porgendo una pistola piccola e un sostenitore.
Sgrana gli occhi alla vista della pistola, «i-io.. cosa devo farci?»
«Non aver paura piccola, non è sicuro che la dovrai usare per forza. Ma per qualsiasi problema voglio che tu sia preparata e che ti difenda»
Annuisce, «posso?» chiedo mettendomi in ginocchio per agganciare la pistola nella sua coscia.
Acconsente ed io alzo lentamente il vestito fino a notare le sue mutandine nere in pizzo, il desiderio di averla sale alle stelle, aggancio lentamente il sostenitore attorno alla sua coscia assaporando piano piano ogni momento, quando mi ricapiterà?
Inserisco la mini pistola dentro il sostenitore e lentamente riabbasso il vestito dalla parte dello spacco, cerco di abbassarlo più che posso, se non fosse per lei che mi ferma, forse ora il vestito sarebbe tutto sfilato e rovinato.
Maledetti stilisti che fate questi vestiti troppo provocanti.
«Se sarai in pericolo non avere paura ad usarla, va bene? Gli altri non si faranno scrupoli ad usarla su di te pur di fare del male a me» mormoro dandogli un bacio sulla fronte.
«Vado a dire hai miei uomini di andare a prendere la tua amica, la sua stanza è pronta. È di fronte alla tua» mormoro per poi uscire dalla stanza.
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